La “Petite messe solennelle” di Rossini al Santuario della Madonna dello Spino

Un appuntamento da non perdere per la rassegna “L’arte e la sua voce”.

Domenica 16 aprile alle ore 17, nella suggestiva cornice del Santuario della Madonna dello Spino di Brugneto, è in programma il concerto la “Petite messe solennelle” di Gioacchino Rossini.

L’opera, nella versione per solisti, un pianoforte, harmonium e coro, è una produzione del Teatro Giovanni Rinaldi di Reggiolo in collaborazione con il Teatro De André di Casalgrande.

La “Petite messe solennelle”, uno dei più grandi capolavori della letteratura sacra ottocentesca composta nel 1863 da Rossini, sarà interpretata dall’ottetto vocale Lunaensemble di Sarzana, dall’ottetto vocale e solisti del Conservatorio “G. B. Martini di Bologna”, dal coro di voci bianche della scuola secondaria di primo grado “A. Balletti” di Quattro Castella, Federica Cipolli (pianoforte) ed Elisa Montipò (harmonium) diretti dagli allievi della classe di direzione di coro del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna.

La “Petite messe solenelle”, composta nel 1863 da Rossini, fu definita dallo stesso compositore “l’ultimo peccato morale della vecchiaia”. Nell’ossimoro Petite-Solennelle esprime la sua chiave di lettura: solenne per le ampie proporzioni, l’opera comprende infatti tutte le parti ordinarie della liturgia; piccola in relazione al numero limitato di esecutori.

L’opera di Rossini, misteriosa e intrigante quanto spoglia ed essenziale, apparve da subito una creazione radicalmente aliena dal trionfo romantico che dominava la scena musicale europea di quel periodo, priva di concessioni al melodramma, che Rossini aveva abbandonato quasi trent’anni prima e deliberatamente indirizzata verso una rarefatta ricerca di timbri puri.

Biglietto singolo: intero 10 euro, under 25 e disabili 5 euro.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 331 8426129, 3756387639 – 0522 213713 o scrivere a biblioteca@comune.reggiolo.re.it.

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Rassegna diocesana delle corali parrocchiali: iscrizioni aperte

Rassegna corali parrocchiali 2022

Domenica 16 ottobre 2022, alle ore 16.30, la chiesa parrocchiale di Gavassa ospita la trentesima edizione della Rassegna diocesana delle corali parrocchiali.

Il ritrovo dei cori parrocchiali ha sempre avuto una cadenza annuale salvo in questi ultimi anni di sospensione a causa della pandemia. I cori parrocchiali si sono ritrovati l’ultima volta il 10 novembre 2019 nella parrocchia di Rometta a Sassuolo. In quella occasione fu decretata vincitrice la corale della Unità pastorale “San Paolo VI” diretta da Licia Ronzoni.

La corale della unità pastorale “San Paolo VI”
Domenica 10 novembre 2019, chiesa di Rometta a Sassuolo. La corale della unità pastorale “San Paolo VI” diretta da Licia Ronzoni vincitrice della ventinovesima rassegna diocesana di corali.
La Rassegna diocesana delle corali parrocchiali è nata il 28 febbraio 1988 nel Santuario della Beata Vergine della Porta di Guastalla su iniziativa dei giovani del coro e dell’allora parroco, il francescano padre Sandro Pini. Scopo della manifestazione era – ed è – mettere a confronto le diverse esperienze, instaurare amicizie e qualificare il servizio del canto liturgico.

I posti sono limitati poiché saranno accettate solo le prime quindici compagini iscritte.

Per info e iscrizioni contattare Licia ai seguenti recapiti: coralemassenzatico@gmail.com oppure 328.8760380.

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Rassegna internazionale I suoni delle Dolomiti. Musica ad alta quota

Si chiama baglama, ed è il liuto anatolico. Mettilo in mano a Taylan Arikan, affiancagli la fisarmonica di Srdjan Vukasinovic, e aggiungici per l’occasione Gilles Apap con il suo violino: ecco i Meduoteran in versione allargata, proiettati in quella che dal 1995 è una geniale intuizione di Trentino marketing.

Son tornati dal due luglio “I suoni delle Dolomiti”, e fino e al 26 agosto trasformeranno i prati in platee, i massi in palchi, le cime in quinte. Ma alle 13 di domani regaleranno qualcosa di unico: un crossover tra ritmi e stili, tradizioni e culture, sensazioni ed esperienze, apoteosi e sintesi del cammino che ogni spettatore dovrà imporsi per ascendere ai 1786 metri di malga Movlina: terra di pascoli rigogliosi, conteso spartiacque tra la Rendena e il Bleggio. Che dal 1155 è padrone di quella terra.

E al luogo dove allora il “giudizio di Dio” (in verità un atroce combattimento per motivi tutt’altro che spirituali) decretò la morte del duellante rendenero, per mano di quello bleggese, domani si salirà da entrambi i versanti, con le guide alpine – prenotazioni allo 0465.502111 – a dar sicuro passo da Stenico (3 ore) e Pinzolo (3 ore e mezza).

E’ da sempre Mario Brunello il signore incontrastato di questo festival. Lui, che alla kermesse delle Dolomiti trentine salirà violoncello in spalla (dal 23 al 25 luglio, sul Catinaccio, per un trekking musicale in compagnia del violino di Giuliano Carmignola e del genio di chitarre, tiorbe, liuti e altri strumento antichi – info/prenotazioni allo 0462.609666). E sempre lui, che quest’anno ha voluto associare al festival un illustre collega.

Geniale, eccentrico, noto nei maggiori teatri del mondo per la sua eccezionale tecnica “vestita” – e non metaforicamente – in un abbigliamento strambo e appariscente: l’edizione 2016 segna il debutto di Mischa Maisky (mercoledì 20 luglio, ore 13), con le pale di San Martino ad ascoltare la III e V Suite di Bach. Programma classico, certo. Ma preludio alla riscossa del jazz che arriverà il 3 agosto, e sempre alle 13, quando la Val di Fassa si dimenerà al ritmo di Stefano Bollani e della sua tastiera (rifugio Michelucci, gruppo del Sassolingo).

Attenzione: le Dolomiti, poco distante da lì, suoneranno già sabato 16 luglio. E in un contesto ancor più suggestivo. Alle 6 del mattino, a Col Margherita. Quando la musica sorgerà insieme al sole. Gli esecutori? Un gruppo lappone che distillerà musica e cultura del popolo Sami, privilegiato custode delle aurole boreali. Si potrebbe continuare per molto, ma basti questo: da oggi a fine agosto “I suoni delle Dolomiti” dispenseranno 16 perle preziose. Respiro della montagna, ossigeno per chi sceglie d’accarezzarla.

Programma dettagliato su www.isuonidelledolomiti.it