Giubileo 2025: obiettivi raggiunti e progetti

(Comunicato, Dicastero per l’Evangelizzazione) Il prossimo martedì 9 maggio alle ore 11.30, presso la Sala Stampa della Santa Sede in via dell’Ospedale 1, si terrà la conferenza stampa di presentazione delle iniziative della fase preparatoria del Giubileo 2025 e delle tappe significative di avvicinamento all’Anno giubilare. Durante la conferenza stampa verranno presentati, tra l’altro, il calendario dei grandi eventi giubilari, i processi attivati e gli obiettivi già raggiunti nella fase preparatoria, con il coinvolgimento delle quattro Commissioni organizzative, integrate dalla seduta che riunisce i delegati delle Diocesi italiane e i referenti delle Conferenze Episcopali Internazionali, il Comitato tecnico e le 35 Sottocommissioni.

Vaticano. Al via il concorso per l’inno del Giubileo 2025

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Il testo, in lingua italiana, è stato scritto da Pierangelo Sequeri
Al via il concorso per l'inno del Giubileo 2025
da Avvenire

Quale sarà l’inno ufficiale del Giubileo 2025? A pochi mesi dal termine del concorso per definire il Logo, si pensa all’inno musicale dell’Anno Santo. La Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’Evangelizzazione, a cui il Papa ha affidato l’organizzazione del prossimo Giubileo, ha così indetto un concorso internazionale per la composizione musicale di un Inno che esprima l’identità dell’evento giubilare.

Il motto giubilare scelto da papa Francesco, “Pellegrini di speranza”, potrà orientare musicisti in ogni parte del mondo a comporre una musica che sintetizzi questo tema particolare. L’inno dovrà musicare il testo proposto dal Dicastero, in lingua italiana, scritto da Pierangelo Sequeri. “Per partecipare – spiega la sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione – è necessario attenersi al regolamento del concorso, che descrive le caratteristiche necessarie: la destinazione liturgica, la possibilità di essere eseguito da una schola cantorum, come pure da un’assemblea liturgica. Il brano musicale ovviamente dovrà essere inedito. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti“.

Il bando può essere consultato sul sito www.iubilaeum2025.va/it/inno.html e sulla pagina web del Dicastero, www.pcpne.va. Dal 16 gennaio 2023 sarà possibile caricare la proposta sull’apposita pagina. Il termine ultimo per la presentazione della domanda di partecipazione è il 25 marzo 2023. La Commissione giudicante che verrà nominata successivamente valuterà le proposte per giungere a determinare la musica che comporrà l’inno del Giubileo 2025.

Ecco il testo da musicare

Pellegrini di speranza

Fiamma viva della mia speranza / questo canto giunga fino a Te! / Grembo eterno d’infinita vita / nel cammino io confido in Te.

Ogni lingua, popolo e nazione / trova luce nella tua Parola. / Figli e figlie fragili e dispersi / sono accolti nel tuo Figlio amato.

Fiamma viva della mia speranza / questo canto giunga fino a Te! / Grembo eterno d’infinita vita / nel cammino io confido in Te.

Dio ci guarda, tenero e paziente: / nasce l’alba di un futuro nuovo. / Nuovi Cieli Terra fatta nuova: / passa i muri Spirito di vita.

Fiamma viva della mia speranza / questo canto giunga fino a Te! / Grembo eterno d’infinita vita / nel cammino io confido in Te.

Alza gli occhi, muoviti col vento, / serra il passo: viene Dio, nel tempo. / Guarda il Figlio che s’è fatto Uomo: / mille e mille trovano la via.

Fiamma viva della mia speranza / questo canto giunga fino a Te! / Grembo eterno d’infinita vita / nel cammino io confido in Te.

Domenica 12 maggio 1619: «O fortunata città di Reggio…»

Dopo 400 anni noi rinnoviamo la lode  che Alessandro Squadroni ha vergato nel «Fasciculus Laudum Regii Lepidi»

“O giorno glorioso e felice di una tanto grande traslazione! Giorno beato e celebre di una tanto grande festività! Giorno tanto sublime di un ammirabile trionfo e festivo in ogni tempo! O giorno da segnare veramente con una pietruzza bianca!” (A. Squadroni, Fasciculus Laudum Regii Lepidi, pagina 64).Non stiamo qui a ricordare la straordinaria partecipazione di autorità e di popolo, la processione cittadina con i carri allegorici, la Messa solenne con musiche preparate per l’occasione da don Aurelio Signoretti, Maestro di Cappella del Duomo. Non possiamo, tuttavia, non fare nostre le esclamazioni che quel giorno uscirono dal cuore di Alessandro Squadroni: “O fortunata, anzi fortunatissima, o beata, anzi beatissima città di Reggio, che possiedi questa venerata Immagine!…Quanti benefici ci sono stati concessi per mezzo tuo, o Maria! Tu per noi preghi, domandi e richiedi quanto ci è necessario; e preghi il Figlio per i figli, l’Unigenito per gli adottivi, il Signore per i servi. Tutte le generazioni ti proclamano beata, o Reggio: fra le tue mura sorge un tempio del quale niente è più santo, niente più prezioso!” (opera citata, pagine 65-71).

Ci piace richiamare anche la stampa di Giusto Sadeler (si veda, sotto, nel manifesto del 12 maggio 2019) che decora lo scritto di A. Squadroni. Maria Santissima vi appare Regina (la Corona) di pace (i rami di ulivo), Dominatrice e Protettrice di Reggio (la scritta latina dice Reggio reggia della Vergine); i rami intrecciati e legati indicano il vincolo pacifico che lega insieme la Madonna e la “sua” Reggio, nel cui disegno già appare il Tempio monumentale.
Il 12 maggio 1619 era la domenica di Pentecoste.

laliberta.info

Vaticano: presentato docufilm “I Giubilei-La strada del perdono”

“I Giubilei. La strada del perdono”: è questo il titolo dello straordinario nuovo documentario, per la regia di Luca Salmaso, realizzato da Ctv e Officina della Comunicazione in partnership con UnipolSai e presentato oggi nella Filmoteca Vaticana della Santa Sede. Già passato in parte alla 73.ma Mostra del Cinema della Biennale di Venezia e in anteprima su Rai Uno nel dicembre scorso, l’iniziativa racconta in modo inedito le grandi cerimonie giubilari, a partire dall’Anno Santo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco l’8 dicembre del 2015. Ad arricchire la fruizione, l’ascolto del brano musicale “Questa Misericordia” composto appositamente da Sandro Di Stefano sulla base di alcuni versi del Pontefice. Il servizio di Gabriella Ceraso da Radio Vaticana

Chiudere l’Anno del Giubileo straordinario della Misericordia con un documento ufficiale, un racconto di quanto accaduto, di cosa abbia significato viverlo anche per il futuro, ma non solo. Questo nuovo docufilm serve anche ad altro, spiega mons. Dario Edoardo Viganò prefetto della Segreteria per la Comunicazione:

“Comprendere innanzi tutto cosa vuol dire Anno giubilare, cioè anno della liberazione dai pesi. Quindi, c’è anche un progetto per rendere reale e storica la giustizia tra le persone. Poi la storia del Giubileo nei vari momenti è anche un’occasione per riflettere sulla società, sulla giustizia, sulla pace, sulla condivisione, sulla tolleranza”.

L’enorme sintesi che si compie, in 50 minuti di proiezione, è storica, sociale, culturale, ma ha un focus speciale, come tiene a specificare lo storico Marco Roncalli:

“L’attenzione verte soprattutto su questo Novecento che paradossalmente è il secolo più secolarizzato, ma dove c’è la maggiore concentrazione di Giubilei: 1900, 1925,  poi in realtà 1929, perché con i Patti ci fu un Giubileo straordinario; ovviamente il 1950, il Giubileo anche che ci fu alla fine del Concilio, quindi 1964, poi 1975 con Paolo VI, 1983 di nuovo con Papa Wojtyla, il Duemila … Quindi si vuole dare un senso di questa lunga onda dei Giubilei ma soprattutto direi che abbiamo messo in evidenza quello che conta: questo ritorno fortissimo a questa proposta della misericordia, dando conto, oltre a tutto il lavoro di ricostruzione storica, a quello che è stato l’Anno vissuto, soprattutto seguendo quei momenti molto particolari. Ci sono le immagini ovviamente dell’apertura nella Repubblica Centrafricana, ma ci sono anche quelle dei cosiddetti “Venerdì della Misericordia”. Ogni Giubileo rispecchia certamente il periodo in cui viene celebrato: direi però che con il Giubileo di Papa Francesco c’è stato innanzi tutto un rovesciamento di prospettiva.Tutti siamo stati invitati infatti ad essere a nostra volta strumenti di misericordia, ma aldilà di questo, c’è stato anche un voler portare tutto all’essenzialità del cristianesimo nella dimensione della misericordia. Anche lo stesso istituto giubilare, che a lungo ha risentito anche del peso di tanti dibattiti di tipo teologico sulle indulgenze,  non dico che sia stato spazzato via, però direi che si è tornati veramente al cuore del Giubileo, che è appunto l’esperienza del perdono e l’esperienza della misericordia cui siamo stati chiamati anche noi ad essere strumenti”.

Il linguaggio utilizzato in questo documentario non è didascalico ma semplice, immediato e al tempo stesso innovativo. Tre i livelli che si possono identificare, ancora mons. Dario Viganò:

“Il primo livello è di ricostruzione storica. Poi c’è un secondo livello che è dato dal valore aggiunto di grandi professionisti o studiosi, dai teologi agli storici, che raccordano appunto ciò che è avvenuto nella storia con ciò che sta avvenendo in un determinato momento, in questo caso il Giubileo. Il terzo livello è il racconto propriamente spirituale fatto di immagini e di volti, di tutte le persone che hanno avvicinato l’esperienza della misericordia, facendo un cammino reale, fisico oltre che spirituale”.

Per tutto ciò che neanche le immagini di reperorio riescono a documentare, la produzione si è avvalsa di un linguaggio animato. L’amministratore di Officina della Comunicazione, Nicola Salvi:

“Ci siamo avvalsi di disegnatori e animatori che hanno creato delle clip animate per poter rendere anche più adatto anche ad un pubblico giovane questo tipo di racconto. Ne esce a mio avviso un racconto abbastanza innovativo per quello che riguarda il tema”.

Un grazie speciale infine va a Sandro di Stefano che ha musicato parole di Papa Francesco sulla misericordia, arricchendo questo documentario di un contributo unico.