Reggiana, colpo a Monza: 1-2. Avanti anche il Sassuolo

Reggiana, colpo a Monza: 1-2. Avanti anche il Sassuolo

Inizio di stagione show per la Reggiana che elimina dalla Coppa Italia il Monza protagonista dell’ultimo campionato di A.
Brianzoli in vantaggio al 22esimo del primo tempo con D’Ambrosio poi sono decisivi i cambi di Nesta: il primo, quello di Nardi, autore della rete del pareggio al 19esimo della ripresa. Il secondo, l’ingresso in campo di Vido, che conquista un penalty poi trasformato da Cigarini al 39esimo. Ed è festa grande per i granata, al termine di una partita cominciata in salita contro un Monza fisicamente solido. Che trova il goal dell’1 a 0 su calcio d’angolo: l’ex interista D’ambrosio trova il tocco vincente.
La Reggiana fatica nel primo tempo: poco da segnalare a parte qualche conclusione dalla distanza. Fino a quando nella seconda parte del match Nesta gioca le carte vincenti. Il pareggio di Nardi è un lampo che spiazza il Monza. Aumenta quindi la pressione degli emiliani sul portiere dei lombardi Di Gregorio. Che dopo due interventi stende in area Vido. E’ la palla d’oro che Cigarini infila dagli undici metri. Un avvio di stagione meglio di questo, i tifosi reggiani non potevano immaginarlo.

A Cosenza, più fatica del previsto per il Sassuolo che riesce a piegare i padroni di casa solo nei tempi supplementari dopo il 2-2 al 90′: vantaggio di Tutino su rigore, Bajrami pareggia di sinistro, nella ripresa Pinamonti realizza dal dischetto, e allo scadere Mazzocchi riequilibra il match. Calabresi che rimangono in 10 durante l’extra time e la partita cambia: prima Ceide, poi uno scatenato Mulattieri – autogol provocato e sigillo personale – chiudono le ostilità sul 5-2.

La Reggiana affronterà il Genoa, mentre per il Sassuolo ci sarà la vincente di Spezia-Venezia.

Rai News

Da 26 anni la Reggiana non batteva un club di A

Da 26 anni la Reggiana  non batteva un club di A

Due marzo 1997. Da 26 anni, prima del blitz domenicale di Coppa Italia a Monza, la Reggiana non batteva una formazione di Serie A.

L’ultima volta fu a Verona, proprio nell’ultima stagione nel massimo campionato, con un 4-2 che fece illudere circa la possibilità di riagganciare il Piacenza, quintultimo e distante sette lunghezze.

Ad aprire le marcature al Bentegodi ci pensò il russo Igor Simutenkov, schierato in attacco dal tecnico Francesco Oddo insieme ad un giovanissimo Massimo Minetti, dopo 10 minuti; il pari scaligero è opera di Filippo Maniero alla mezz’ora, ma nella ripresa la Reggiana mette la freccia con un’autorete di Marco Baroni (49’) e il tris di Gabriele Grossi (53’).

Maniero prova a riaprirla a 17’ dal termine, ma ancora Simutenkov chiude i conti al 79’ regalando una delle poche soddisfazioni di quell’anno.

Coppa Italia. Per l’ultima vittoria contro una rivale di Serie A in Coppa Italia, bisogna risalire invece al 30 agosto 1995.

L’allenatore è praticamente un debuttante, Carlo Ancelotti, che ha vinto nel turno precedente a Trapani ai rigori (decisivo quello di “nonno” Marco Ballotta) ma ha mezzo steccato all’esordio in Serie B, impattando 0-0 in casa col Palermo.
Al Giglio arriva il Bari, che in attacco schiera il perticone svedese Kennet Andersson e il futuro ex Igor Protti, che quell’anno segnerà ben 24 volte, ma la contesa vede sorridere i padroni di casa per 2-0: apre le marcature Marco Schenardi (40’), chiude Roberto Paci (44’) in uno dei pochi guizzi della sua carriera a Reggio.

Considerato come finì quell’anno, che il successo col Monza sia di buon auspicio? Sognare, in fondo, non costa nulla.

Il percorso in Coppa Italia vale anche soldi: per la Reggiana possibile introito da 300mila euro


15 Agosto 2023
Il percorso in Coppa Italia vale anche soldi: per la Reggiana possibile introito da 300mila euro. Gli introiti della Reggiana

Alessio D’Errico

Non solo gloria e consapevolezza ma anche soldi che, nel calcio, non guastano mai. Andare avanti in Coppa Italia significa tutto questo: lo sanno bene i club di Serie B che son passati e lo sa bene la Reggiana che ai sedicesimi affronterà il Genoa.

La Gazzetta di Reggio ha fatto un calcolo approssimativo di quanto incasserà la Regia. Oltre alla cifra che mette a disposizione la Lega, c’è da calcolare che gli incassi di Coppa si dividono al 50% meno le spese; per la gara col Monza la Regia ha ottenuto 60mila euro ma è ai sedicesimi che la cifra si innalza. Il Genoa nel primo turno col Modena ha fatto registrare 27mila spettatori ed è facilmente ipotizzabile la replica di tanto pubblico anche con la Reggiana: tradotto in soldi vuol dire circa 100mila euro.

Sommando il premio iniziale e gli incassi, dunque, la Reggiana guadagna dalla coppa Italia dai 250mila ai 300mila euro, una cifra che – si legge – Goretti potrebbe anche decidere di investire sul mercato.

Sassuolo-Atalanta, prima giornata Serie A

oasport.it

Cresce sempre di più l’attesa per il via della Serie A 2023-2024: la prima giornata del nuovo campionato vedrà di fronte Sassuolo e Atalanta, le quali si sfideranno alle 18.30 di domenica prossima per conquistare i primi tre punti in palio.

Il Sassuolo arriverà all’appuntamento iniziale del campionato con un match ufficiale già giocato: infatti quest’oggi gli emiliani saranno di scena a Cosenza per il primo turno della Coppa Italia. I neroverdi hanno salutato in questa sessione di mercato Davide Frattesi, ma alla corte di Alessio Dionisi sono approdati alcuni giocatori interessanti come Daniel BolocaCristian Volpato e Samuele Mulattieri: l’obiettivo stagionale è quello di migliorare il piazzamento dello scorso anno, quando i neroverdi si piazzarono in 13ma posizione.

L’Atalanta invece farà il suo debutto stagionale proprio fra sette giorni contro i neroverdi: c’è molta curiosità intorno alla Dea, il cui mercato ha decisamente sorpreso per i tanti investimenti fatti. Grazie alle partenze di Rasmus Hojlund e Jeremie Boga, i bergamaschi hanno intascato oltre 90 milioni di euro, utilizzati in buona parte per gli arrivi di Mitchel BakkerEl Bilal Touré e Gianluca Scamacca, mentre Sead Kolasinac è approdato in Lombardia a parametro zero. In vista del doppio impegno campionato-Europa League, la rosa nerazzurra sembra esser completa: l’Atalanta ha tutte le carte in regola per ritagliarsi un ruolo da protagonista in questa stagione.
La sfida tra Sassuolo e Atalanta, prima giornata della Serie A 2023-2024, il cui via è programmato per le 18.30 del 20 agosto al Mapei Stadium di Reggio Emilia, sarà visibile in streaming su Dazn.

CALENDARIO SASSUOLO-ATALANTA SERIE A 2023-2024
Domenica 20 agosto:

Ore 18.30 Sassuolo-Atalanta – Diretta streaming su Dazn

PROGRAMMA SASSUOLO-ATALANTA: DOVE VEDERLA IN TV E STREAMING
Diretta TV: non prevista.

Diretta streaming: Dazn.

Foto: Lapresse

Reggiana ai sedicesimi, battuto il Monza 2-1

REGGIO EMILIA – Allo stadio Brianteo di Monza la Reggiana di Nesta ha battuto i brianzoli 2-1. Cigarini ha firmato la rete del raddoppio portando in vantaggio i granata al 39° del secondo tempo e qualificando la squadra ai sedicesimi di Coppa Italia.

TABELLINO

AC MONZA 1 AC REGGIANA 2

MARCATORI: 22’ pt D’Ambrosio (M), 19’ st Nardi (R), al 39’ st Cigarini (R) su rig. .

AC MONZA: Di Gregorio, Caldirola, Gagliardini, Caprari (dal 12’ st Vignato), Mari (dal 32’ st Carboni A.), Colpani (dal 26’ Carboni V.), Pessina, D’Ambrosio (dal 26’ st Izzo), Mota Carvalho, Kyriakopoulos (dal 12’ st Carboni F.), Ciurria.
A disposizione: Sorrentino, Gori, Machin, Pereira, Birindelli, Maric, Petagna, Bondo, Cittadini. Allenatore: Raffaele Palladino.

AC REGGIANA: Bardi, Pieragnolo, Varela Djamanca (dal 18’ st Vido), Cigarini (dal 42’ st Kabashi), Lanini (dal 18’ st Pettinari), Fiamozzi, Romagna, Marcandalli, Bianco, Girma (dal 18’ st Nardi), Portanova (dal 42’ st Vergara).
A disposizione: Satalino, Motta, Rozzio, Duarte, Shaibu, Libutti, Cavallini, Gugliemotti.

Allenatore: Alessandro Nesta.

DIRETTORE DI GARA: sig. Alberto Santoro di Messina con Assistenti il sig. Thomas Miniutti di Maniago (PN) e il sig. Marco Ceolin di Treviso; IV ufficiale di gara: sig. Stefano Milone di Taurianova (RC); VAR Valerio Marino di Roma 1; AVAR Giacomo Paganessi di Bergamo.

NOTE – Ammoniti: Girma (R), Mari (M) . Calci d’angolo 9-5.

stampareggiana.it

Calcio. L’addio solitario (e triste) di Mancini alla Nazionale

Ieri l’annuncio a sorpresa. Il Mancio adduce “motivi personali”. Ma tra i motivi ci potrebbe essere un crescente isolamento nel team. E la difficoltà a superare la morte di Vialli
Mancini ha dato l'addio alla Nazionale

Mancini ha dato l’addio alla Nazionale – Ansa

Incubo di una notte di mezza estate. Roberto Mancini non è più il ct della Nazionale, si è dimesso. La notizia rimbalza come un pallone sgonfio e prende una traiettoria più spiazzante di un viaggio in treno Roma-Foggia in compagnia del premio snobel Alain Elkann e perfino anche dei barconi pieni di turisti italiani spiaggiati in Albania.

Sì perché al momento resta vacante il ruolo istituzionale più delicato che ci sia, quello del commissario tecnico della Nazionale di calcio, che per una Repubblica fondata sul pallone come la nostra è la peggiore crisi possibile, e in questo caso inimmaginabile. Un ct e il suo operato infatti viene giudicato costantemente da 60 milioni di italiani, implacabili. Molti di loro che non vanno più alle urne da anni e che ignorano o tollerano le gesta e le leggi imposte dal Premier e dall’attuale governo, sono invece sempre pronti a decretare la sfiducia o la fine del mandato del ct dell’Italia che è durato comunque un quinquennio pieno. Un record per il governo parallelo.

I 60 milioni di potenziali ct, a Mancini lo volevano dimissionario dopo la mancata qualificazione ai Mondiali del Qatar 2022, ma aveva ancora da spendere il superbonus degli Europei vinti, a sorpresa, con l’Italia degli oratoriani che riportavano a casa un titolo che nella bacheca della Figc mancava dal lontanissimo 1968. E poi, Mancini aveva il pieno appoggio del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina che da suo primo sponsor si è trasformato in tagliatore di teste dello staff manciniano. Fuori da Casa Italia il fido Bubu Evani, il preparatore dei portieri Giulio Nuciari, mentre l’altro scudiero doriano, Attilio Lombardo, veniva dirottato sull’Under 20. Per carità, al Mancio dopo l’ultimo consiglio federale era stato dato il contentino del coordinamento dell’Under 20 e 21, ma i piccoli sgarbi reiterati da tutti gli uomini del Presidente hanno allargato quel vuoto incolmabile lasciato dalla morte del suo vero fratello di campo e di vita, Gianluca Vialli.

Un colpo dopo l’altro, il ct si è sentito davvero triste e solitario e senza più una finale futura da giocare. Gli era rimasto affianco soltanto il fido Faustino Salsano, suo storico portaborse dai tempi della Samp. Troppo poco per continuare un viaggio disperato alla ricerca dei talenti perduti (la giovine Italia è tutta in costruzione) con una valigia piccola portata dal piccolo Salsano e la sensazione di dover giocare sempre da solo, per di più contando su una scarpa e una ciabatta.

Mancini parla di “scelta personale” e a prescindere da quelle che saranno le sue scelte future (eldorado arabo compreso) resta il fatto di un uomo che pare essersene voluto andare un attimo prima che qualcuno lo cacciasse. È un Mancio sfiduciato nell’anima quello che saluta con un laconico quanto amaro: “Ringrazio il presidente federale, Gabriele Gravina, per la fiducia, insieme a tutti i membri della Figc. Saluto e ringrazio tutti i miei giocatori e tifosi che mi hanno accompagnato in questi 5 anni. Porterò sempre nel cuore la straordinaria vittoria dell’Europeo 2020“. Le dimissioni di Mancini sono una sconfitta per il calcio italiano che aveva trovato un condottiero entusiasta nel seguire la crescita di un movimento fortemente svuotato dall’assenza di quei campioni veri che latitano dai tempi dell’ultimo trionfo mondiale del 2006.

E quell’entusiasmo era fortemente scemato con la perdita dell’amico del cuore e questo lo conferma anche cuore di mamma Mancini, la signora Marianna che senza giri di parole conferma: «Roberto, non ha mai superato la morte di Gianluca Vialli… Al posto suo hanno deciso di mettere qualcun altro, ma non mi ricordo neanche chi sia». Al posto di Vialli Gravina ha messo il portierone Gigi Buffon e con lui è arrivato l’altro ex juventino Andrea Barzagli. Mancini si è sentito accerchiato, ha perso tutti i suoi fanti e nei rinforzi strategici graviniani deve aver rivisto quegli spettri bianconeri del tempo in cui allenava l’Inter dell’oscurantismo post calciopoli. O forse, il Mancio ha solo voluto giocare d’anticipo, come ha sempre fatto nella sua spettacolare carriera da ex fantasista. Speriamo che c’abbia visto giusto, perché questo è un tempo in cui tutti si sentono supereroi e invece come canta Cesare Cremonini “tutti con il numero 10 sulla schiena e poi sbagliamo i rigori”.

avvenire.it

Coppa Italia, esordio vincente: la Reggiana batte 6-2 il Pescara

Dopo l’iniziale doppio vantaggio del Pescara la Reggiana ribalta il risultato con 3 gol prima dell’intervallo di Lanini, Portanova e Girma. Nella ripresa altri tre gol per i granata – messi a segno da Cigarini, Lanini e Vido – che firmano la vittoria con un bel 6 a 2. La formazione di Nesta domenica prossima affronterà Monza nei trentaduesimi di finale di Coppa Italia.

Parte bene il Pescara che conquista il doppio vantaggio nei primi 30 minuti del primo tempo, con due gol di Accornero al 13’ e Cuppone al 27’, il vantaggio però dura poco per i biancazzurri. Un rigore, il fallo di Accornero su Fiamozzi, trasformato da Lanini in gol apre cinque minuti di fuoco per la Reggiana. Gli uomini di Nesta ribaltano il risultato andando a 3-2 all’intervallo, grazie a due gol di Portanova e Girma.

Nella ripresa la gara è a senso unico, con i granata che segnano altri 3 gol messi a segno da Cigarini, Lanini e Vido. La formazione di Nesta domenica prossima affronterà il Monza nei trentaduesimi di finale di Coppa Italia.

A fine partita fuori dallo stadio Comunale si sono registrati scontri fra i tifosi delle due squadre. Le forze dell’ordine presenti sono intervenute utilizzando i lacrimogeni, ma i tifosi hanno comunque provocato danni; al momento comunque non si segnalano feriti

IL TABELLINO

AC REGGIANA 6 – PESCARA CALCIO 2

MARCATORI: 13’ pt Accornero (P), 29’ pt Cuppone (P), 37’ pt e 20’ st Lanini (R) su rig., 40’ pt e 7’ st Portanova (R), 41’ pt Girma, al 37’ st Vido (R).

AC REGGIANA: Bardi, Pieragnolo (dal 27’ st Libutti), Varela Djamanca, Cigarini (dal 21’ st Vergara), Lanini (dal 21’ st Nardi), Fiamozzi, Romagna, Marcandalli (dal 39’ st Rozzio), Bianco, Girma (dal 27’ st Vido), Portanova.

A disposizione: Satalino, Motta, Duarte, Shaibu, Cavallini, Gugliemotti.

Allenatore: Alessandro Nesta.

PESCARA CALCIO: Plizzari, Squizzato (dal 13’ st Mora), Merola (dal 33’ st Masala), Accornero, Pierno, Manu (dal 13’ st De Marco), Pellacani, Masik (dal 13’ st Brosco), Moruzzi (dal 1’ st Milani), Cuppone, Dagasso.

A disposizione: Ciocci, Belloni, Floriani Mussolini, Kolaj, Staver.

Allenatore: Zdenek Zeman.

DIRETTORE DI GARA: sig. Davide di Marco di Ciampino (RM) con Assistenti il sig. Marco Ceccon di Lovere (BG) e il sig. Stefano Galimberti di Seregno (MB); IV ufficiale di gara: sig. Andrea Zanotti di Rimini.

NOTE – Ammoniti: Squizzato (P), Pellacani (P), Bianco (R). Calci d’angolo 7 – 3.

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Serie A: volano Inter e Lazio, frenano la Roma e il Milan

 © ANSA

 – L’Inter segna sei gol al Verona, la Lazio batte 2-0 il Sassuolo – e rinvia la festa del Napoli – mentre le rispettive cugine non vanno oltre l’1-1, a Monza i giallorossi e a San Siro con la Cremonese i rossoneri.

Risultati pesanti in chiave Champions, dato che la Lazio resta seconda con 64 punti davanti alla Juventus (63) e l’Inter è quarta da sola con 60.

Due punti indietro ci sono Milan, Roma e Atalanta, con i nerazzurri in gran ripresa. Il prossimo turno, con Roma-Inter e Milan-Lazio, potrebbe dare i primi verdetti. (ANSA).

E’ tutto vero: la Reggiana vince il campionato e torna in serie B!

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Il cielo sopra Olbia si tinge di granata: la Reggiana  espugna il Nespoli e alle 19.28, quando termina la partita di Chiavari, inizia la festa dei giocatori, dello staff tecnico e dei dirigenti assieme agli oltre 700 tifosi giunti in Sardegna per sostenere la squadra.

La Reggiana torna in serie B con un turno di anticipo e lo fa grazie alla vittoria per 2 a 1 e al pareggio interno dell’Entella contro la Recanatese, i liguri hanno sbagliato anche un rigore. Dopo la cocente delusione dello scorso anno, dovuta ad un gol del portiere del Modena e agli sciagurati play-off persi contro il FeralpiSalò (compagine che ritroveremo il prossimo anno in serie B), ora siamo noi a festeggiare.

La partite di Olbia si era messa subito bene grazie al gol di Cauz dopo 2 minuti (anche l’Entella ha segnato nei minuti iniziali), ma come è spesso accaduto nelle ultime partite, i ragazzi di Diana hanno concesso campo ai padroni di casa che hanno raggiunto il pareggio grazie ad una magia di Ragatzu su punizione calciata alla Baggio. Con  il contemporaneo vantaggio dell’Entella, per tre lunghi minuti, i tifosi hanno rivissuto l’incubo delle ultime partite, infatti i liguri appaiando in classifica i nostri sarebbero stati primi grazie agli scontri diretti a favore. Ma il gol di Guiebre ha permesso alla Reggiana di tornare in testa alla classifica.

Nel secondo tempo Rozzio, che nel primo tempo ha salvato sulla linea un tiro di Ragatzu, e compagni hanno amministrato la partita aspettando notizie dal Comunale di Chiavari. Il vero gol promozione è firmato dal difensore della Recanatese Vona che al 6° minuto e l’altro eroe di giornata è il portiere marchigiano Meli che devia sulla traversa il rigore calciato da Merkaj.

E così la festa può iniziare al “Bruno Nespoli” dove tutto la Reggiana si riversa sotto la curva a cantare, ballare e saltare ebbri di gioia, mentre a Reggio i tifosi si ritrovano al Mirabello dove inizia il corteo lungo la via Emilia per raggiungere Piazza della Vittoria e Piazza Prampolini.

Dopo 34 anni la Reggiana vince di nuovo il campionato di serie C, nel 2019-2020 aveva vinto i play-off, allora fu il preludio per un altro trionfo avvenuto dopo 4 anni.

Questo risultato arriva, come detto, dopo la cocente delusione dello scorso anno quando fu il Modena a vincere l’interminabile testa a testa con i ragazzi di Diana. La scorsa estate il direttore sportivo Tosi è stato sostituito da Goretti, questi ha cambiato alcune pedine della rosa, tra cui Zamparo capocannoniere della Reggiana. Probabilmente il d.s. voleva cambiare anche l’allenatore, ma la volontà della proprietà era quella di continuare con Diana e così è stato. I giocatori acquistati sono tutti di qualità, alcuni con esperienza in serie B. I colpi di mercato sono stati: la riconferma di Lanini, gli arrivi di Nardi, Guiebre e soprattutto Montalto, il bomber che ha il compito di fare compiere il salto di qualità alla squadra. A gennaio arriveranno i rinforzi Vallocchia, che si è rivelato molto importante, Fiamozzi e Capone, grossa delusione.

Ma l’inizio è tutt’altro che semplice. La squadra vince ma non convince e sembra che non ci sia armonia tra l’allenatore e la società. La sconfitta di Fiorenzuola del 2 ottobre (5 a 0 per i piacentini) sembra far deflagrare l’ambiente. La squadra reagisce, ma Diana continua a lamentarsi pubblicamente. L’impressione è che prima o poi debba succedere qualcosa. Le sconfitta interne con il Cesena e in Coppa Italia con il Pontedera sembrano lasciare strascichi importanti; la società interviene e lascia libertà di scelta a Diana e da quel momento la stagione svolta in modo positivo. Dopo due pareggi consecutivi (Entella e Pontedera) grazie alla vittoria a Sassari i granata si isseranno in testa alla classifica e non la abbandoneranno più, tranne che per una sola partita nel girone di ritorno. Da quel momento Rozzio e c. vincono 11 partite e ne pareggiano solo 1. E’ l’Ancona a mettere fine alla striscia positiva dei nostri. Ma anche in questo caso la reazione c’è, le due vittorie con Gubbio e, soprattutto, il trionfo di  Cesena sembrano lanciare la Reggiana verso la promozione. Ma inspiegabilmente, sul più bello, la squadra si blocca. Nelle successive 7 partite, i ragazzi di Diana ottengono 10 punti, perdendo anche lo scontro diretto con  la Virtus Entella, che gioca in 10 buona parte della partita. In questo periodo succede di tutto: a Pontedera (anche loro in 10 per buona parte dell’incontro) e a Rimini i nostri sbagliano due rigori con Montalto e Rosafio. Sempre in Romagna andiamo sotto 2 a 0 e, quando sembra tutto perso, di rabbia e orgoglio i granata raggiungono il pareggio e sfiorano anche la vittoria. Ma il vero dramma si compie il 1° aprile, purtroppo non è stato il classico pesce d’aprile, quando la Recanatese blocca sull’ 1 a 1 la Reggiana e i granata vengono raggiunti in testa alla classifica dall’Entella e sono virtualmente secondi. Questa è proprio una giornata infausta: i granata vanno in vantaggio ma poi smettono di giocare e gli ospiti ottengono il pareggio con un gol da 30 metri. Nel forcing finale Capone si mangia il gol solo davanti al portiere. Al fischio finale la squadra viene pesantemente fischiata e all’esterno contestata duramente. C’è molta rabbia e frustrazione per quanto accaduto quel giorno.

Ma anche in questo caso la Reggiana reagisce e sconfigge, sempre in casa, la Fermana per 4 a 2 non senza qualche rischio. E contemporaneamente la Lucchese blocca sullo 0 a 0 i liguri e così i nostri tornano in testa alla classifica. Come lo scorso anno la Lucchese si è rivelata importante per le sorti del campionato: infatti l’anno passato i granata vennero sconfitti e persero buona parte del campionato, mentre quest’anno è toccato ai liguri.

Il resto è storia di questi giorni.

Questo è il trionfo di un gruppo che si è cementato e si è unito nei momenti di difficoltà. Tra i giocatori che voglio citare c’è capitan Rozzio che era presente quando si è ripartiti dalla serie D, Rossi che si è ricostruito la carriera, Pellegrini il ragazzo reggiano che si è rivelato decisivo quando Montalto era infortunato, Venturi che finalmente non ha avuto infortuni e ha potuto dimostrare il suo valore e Libutti che solamente un grave infortunio lo ha tolto dal campo. E poi tutti gli altri che hanno dimostrato serietà e qualità in campo e ci hanno regalato questa splendida soddisfazione.

Ovviamente non si può non citare la proprietà che ha voluto questa vittoria a tutti i costi mettendoci passione e, ovviamente, soldi. Ora il loro compito si fa più arduo perché non devono essere commessi gli errori di due anni fa e hanno il dovere di fare di tutto per il mantenimento della categoria.

Infine Aimo Diana e lo staff tecnico. Il mister bresciano è un sanguigno e non le manda a dire, ma si è dimostrato, soprattutto, un allenatore preparato e capace. Ha capito gli errori commessi lo scorso anno e non li ha ripetuti in questo campionato. È un personaggio che divide, la piazza non lo ha mai veramente amato, probabilmente per l’epilogo dello scorso campionato quando il Modena ha recuperato il distacco di 13 punti e ha vinto il torneo al fotofinish. E poi l’inopinata eliminazione con il FeralpiSalò ai play-off. Anche quest’anno abbiamo rivissuto l’incubo quando l’Entella ha colmato il disavanzo di 8 punti ed ha raggiunto i granata in testa alla classifica. Ma questa volta l’epilogo è stato diverso. Diana alla fine si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, non sarà simpatico ma quello che conta è che sia bravo, non dobbiamo andare fuori a cena con lui.

Ora appuntamento a domenica 23 aprile allo stadio “Città del Tricolore” per la grande festa. Si giocherà il derby con l’Imolese, in attesa dei veri derbies che ci aspettano il prossimo anno.

SERIE B!!!

Forza Reggiana!

Calcio: la Reggiana torna in Serie B

 © ANSA

– Dopo due stagioni la Reggiana torna in Serie B.

La squadra di Aimo Diana, battendo l’Olbia in trasferta, ha infatti vinto matematicamente il girone B della Serie C.

Ai granata vanno le congratulazioni del presidente di Lega Pro Matteo Marani: “Mi complimento con tutta la Reggiana, che festeggia con merito dopo una stagione sempre al vertice, e in particolare con il presidente Carmelo Salerno, nostro consigliere ed esempio di passione e competenza”.
Decisivo il successo 2-1 ottenuto in trasferta sull’Olbia, da parte della squadra allenata da Aimo Diana, così come il contemporaneo pareggio in casa dell’Entella, bloccata sull’1-1 a Chiavari dalla Recanatese. I liguri, che pure erano in vantaggio negli scontri diretti con i granata e che solo due settimane fa erano balzati al primo posto scavalcando proprio una Reggiana fino a quel punto dominatrice del campionato. Ma la classifica è tornata a sorridere ai granata già una settimana fa, con il controsorpasso sull’Entella, e ora il discorso è stato chiuso con la vittoria in Sardegna che vale la promozione diretta.
Vantaggio di Cauz, pareggio sardo con Ragatzu e gol decisivo di Guiebre. Ininfluente, dunque, l’ultima giornata, per la Reggiana che può iniziare la festa, dopo esserci andata vicino un anno fa, quando sempre con Diana in panchina arrivò seconda e poi venne eliminata ai playoff promozione. La Reggiana era tornata in Serie B dopo 21 anni nel 2020, con Massimiliano Alvini in panchina, ma era subito retrocessa. Due anni dopo, ecco una nuova occasione per riprovare con maggiore fortuna. Dopo Catanzaro e Feralpi Salò, la terza promozione diretta dalla C alla B è quella della Reggiana. (ANSA).

 

Sassuolo e Torino non si fanno male, a Reggio Emilia finisce 1-1

 © ANSA

– Pari e patta al “Mapei Stadium” tra Sassuolo e Torino che non si fanno male e continuano a viaggiare al centro della classifica.

Al gol di Pinamonti al 36′ replica Sanabria al 66′ per i granata.

Nel primo tempo spingono più gli ospiti ma arriva il gol del vantaggio dei padroni di casa grazie ad un tiro di Berardi che impegna Milinkovic: sulla respinta Pinamonti è il più lesto a replicare.
Nella ripresa, invece, gli emiliani sembrano padroni del campo ma sono i granata a pareggiare grazie ad un bel colpo di testa di Sanabria che si avvita a centro area.
Per il Sassuolo è il sesto risultato utile consecutivo che consente ai neroverdi di salire a 37 punti in classifica.
Il Torino grazie al punto conquistato in trasferta sale a 38 punti. (ANSA).

SPORT Pazzo Sassuolo, batte la Cremonese 3-2 in pieno recupero

calcio pazzo sassuolo vittoria con cremonese

AGI – Seconda vittoria consecutiva per il Sassuolo, che dopo il successo di Lecce si ripete battendo in casa la Cremonese all’ultimo respiro. Al Mapei Stadium finisce 3-2 grazie al gol in pieno recupero di Bajrami, dopo che una doppietta di Dessers aveva rimontato le due reti di vantaggio iniziali di Laurentié e Frattesi. La squadra di Dionisi si mette in tasca tre punti importanti salendo a 30 in classifica, mentre gli uomini di Ballardini, reduci dal colpaccio con la Roma, tornano a perdere restando inchiodati a quota 12.

Tanto equilibrio ma ritmi molto bassi in avvio, con gli emiliani che provano a tenere in mano il comando delle operazioni ma senza dar mai la sensazione di riuscire ad affondare realmente il colpo. A ridosso della mezz’ora serve quindi una palla inattiva per sbloccare il risultato: Laurentié si conquista una punizione interessante dal limite ed è lui stesso che s’incarica di calciarla, lasciando partire una conclusione potente ma centrale che beffa Carnesecchi per l’1-0. La risposta ospite arriva al 35′, quando Tsadjout colpisce di testa su corner di Benassi centrando però l’esterno del palo.

A pochi minuti dall’intervallo il Sassuolo trova anche il raddoppio: il solito Laurentié sfonda a sinistra e offre al centro per Frattesi, che controlla si gira sul destro e pesca l’angolino firmando il 2-0. Nei primi minuti della ripresa la squadra di Dionisi continua a premere e, in pochi istanti, sfiora per due volte il tris: prima con Defrel che colpisce una traversa dal limite, poi con Tressoldi che chiama all’intervento Carnesecchi. I grigiorossi rischiano di affondare, ma al 62′ trovano la fiammata per rimettersi in carreggiata, grazie a Dessers che approfitta di un clamoroso errore di Erlic nel tentativo di appoggiare indietro a Consigli.

La Cremonese prende coraggio e al 72′ va a un passo dal pareggio con un colpo di testa di Vasquez, salvato provvidenzialmente sulla linea da Maxime Lopez, mentre qualche azione dopo è Consigli a dire di no a Ciofani. Il Sassuolo indietreggia troppo, perde ritmo e lucidità e lascia troppa libertà d’iniziativa agli avversari, che gettano il cuore oltre l’ostacolo e all’83’ fanno 2-2 grazie alla doppietta di un super Dessers, che salta il portiere in uscita e con un diagonale strozzato deposita in rete l’incredibile pareggio. Sembra finita così, ma in pieno recupero i neroverdi trovano la forza di reagire e riversarsi nuovamente in avanti, realizzando il decisivo 3-2 con Bajrami che di destro sfrutta il secondo assist di serata di un super Laurentié.

La Roma stende la Juve per 1-0, festa giallorossa all’Olimpico

serie a roma juventus
La Roma stende la Juve per 1-0, festa giallorossa all’Olimpico
Risolve un siluro di Mancini nelle prime battute della ripresa. Kean gli rifila un calcione subito dopo l’ingresso in campo e si fa espellere. Tre pali per i bianconeri, che si fermano dopo quattro vittorie di fila
L’Inter torna a vincere, Lecce battuto 2-0
Tra Spezia e Verona e tra Samp e Salernitana due pareggi a reti inviolate che non servono a nessuno

AGI – Dopo la deludente sconfitta in casa della Cremonese, la Roma torna subito a sorridere davanti ad un Olimpico strapieno, battendo di misura la Juventus. Finisce 1-0 grazie ad un siluro di Mancini nelle prime battute della ripresa, che permette alla squadra di José Mourinho di salire a 47 punti alla pari del Milan e a -1 dal terzo posto della Lazio. Reduci da quattro vittorie di fila in campionato, invece, gli uomini di Max Allegri sono costretti ad un brusco stop che li fa restare a quota 35 alla pari del Bologna, impegnato domani contro il Torino. Bianconeri che chiudono anche in inferiorità numerica per il rosso diretto sventolato a Kean al 90′, entrato da un minuto ed autore di un brutto gesto di reazione ai danni di Mancini.

Succede pochissimo nelle prime battute di una gara molto bloccata, con le due squadre che si studiano e combattono nella zona centrale del campo affondando rarissimi colpi. Il primo vero squillo arriva solo al 26′ ed è di marca giallorossa, con il grande ex di turno Dybala che tenta una conclusione a giro da fuori calciando però tra le braccia di Szczesny. Proprio a ridosso dell’intervallo, invece, sono i bianconeri a creare una nitida palla gol: Danilo crossa sul secondo palo dove s’inserisce Rabiot, che di testa chiama al riflesso di piede Rui Patricio, bravo a salvarsi anche con l’aiuto del palo. Nei primi minuti della ripresa si rompe l’equilibrio: è il 53′ quando Mancini lascia partire un gran diagonale destro da fuori area che non lascia scampo a Szczesny per l’1-0 della Roma. La Juve risponde una manciata di minuti più tardi con una punizione velenosa di Cuadrado, che scheggia il palo alla destra di Rui Patricio.

La gara resta viva e in equilibrio, anche se i giallorossi al 75′ avrebbero la chance di chiuderla parzialmente con Smalling, che ad un paio di metri dalla linea di porta trova la parata di Szczesny dopo un colpo di testa. Nel finale i bianconeri continuano a crederci tentando numerosi assalti alla porta capitolina: al 78′ ci prova Di Maria impegnando in tuffo il portiere, mentre pochi minuti più tardi arriva il terzo palo della serata juventina, con Mancini che viene salvato dal legno da un possibile autogol.

Prima dei sette lunghissimi minuti di recupero la Juve resta anche in dieci uomini per il rosso diretto a Kean, che rifila un calcione allo stesso Mancini dopo qualche secondo dal suo ingresso in campo. All’ultimo istante disponibile Danilo avrebbe sul destro la palla del possibile pareggio, ma Rui Patricio neutralizza la sua conclusione difendendo l’1-0 romanista.

Champions: Napoli da urlo, 2-0 a Francoforte e mani sui quarti

champions napoli da urlo a francoforte e mani sui quarti

AGI – Il Napoli corre forte anche in Champions League e si aggiudica l’andata degli ottavi di finale in casa dell’Eintracht Francoforte. Al Deutsche Bank Park finisce 2-0 grazie al sigillo del solito Osimhen e alla rete di Di Lorenzo, dopo un calcio di rigore fallito da Kvaratskhelia.
I tedeschi pagano anche l’inferiorità numerica per oltre mezz’ora a causa del rosso diretto sventolato a Kolo Muani, che sarà costretto a saltare anche il ritorno allo stadio Maradona in programma il 15 marzo.

Per la squadra di Spalletti un bel passo in avanti verso i quarti di finale. Migliore la partenza dei padroni di casa, che nei primi minuti di gara portano subito grande pressione nella meta’ campo partenopea, spaventando Meret in particolare con un diagonale di Kolo Muani terminato sul fondo. Dopo essersi assestati per bene gli azzurri prendono coraggio e a ridosso del 20′ si fanno vedere pericolosamente con un paio di corner consecutivi, sul secondo dei quali Kvaratskhelia tenta un destro al volo schiacciato alzato sulla traversa da Trapp.

Il Napoli cresce alla lunga e al 34′ prima prende un palo con Lozano, poi si conquista un calcio di rigore grazie all’intraprendenza del solito Osimhen, steso da Buta in area. Dal dischetto pero’ Kvaratskhelia si fa ipnotizzare dal portiere. Vantaggio ospite rimandato solo di qualche minuto: al 40′ infatti Lobotka recupera una palla e la lancia in profondità per Lozano, che regala proprio a Osimhen la palla dell’1-0. Neanche un minuto più tardi il nigeriano troverebbe anche il raddoppio, ma stavolta si trova in offside sull’assist in fotocopia del messicano.

A inizio ripresa la squadra di Spalletti continua a premere sull’acceleratore, crea diverse chances per il raddoppio e dal 58′ può contare anche sulla superiorità numerica per il rosso diretto sventolato a Kolo Muani (brutta entrata su Anguissa). I partenopei ne approfittano subito e al 65′ trovano il meritato 2-0 grazie a Di Lorenzo, che piazza un bel mancino sul secondo palo dopo uno splendido tacco di Kvaratskhelia. L’Eintracht non riesce a reagire e di fatto non porta mai altri pericoli dalle parti i Meret, mentre il Napoli controlla senza problemi il doppio vantaggio e la superiorità numerica fino al triplice fischio.

È morto Gianluca Vialli. L’ex attaccante 58 anni si è spento a Londra

Altro grave lutto per il mondo del calcio.

E’ morto Gianluca Vialli: a 58 anni l’ex attaccante si è spento a Londra, dopo aver combattuto contro un tumore al pancreas.

La famiglia di Vialli ha confermato la morte dell’ex campione con una nota. “Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli – fanno sapere -. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”.
Il calcio piange Gianluca Vialli e la Figc per ricordarlo la Federazione ha disposto un minuto di raccoglimento da osservare prima di tutte le gare dei campionati di calcio in programma nel prossimo fine settimana.

“Ciao Gianluca”: la Juventus saluta così Gianluca Vialli, scomparso all’età di 58 anni a causa di un tumore al pancreas. Sui social, il club bianconero ha voluto omaggiare l’ex bianconero postando una foto dell’ex calciatore che alza al cielo la Champions League, dopo la vittoria nella finalissima del maggio 1996 contro l’Ajax.

Vialli: l’addio della Samp “sei stato il nostro eroe” – Calcio
“Ti ricorderemo ragazzo e centravanti implacabile, perché gli eroi son tutti giovani e belli e tu, da quell’estate 1984, sei stato il nostro eroe”. La Sampdoria ricorda così Gianluca Vialli.

“Quello che ha fatto per la maglia azzurra non sarà mai dimenticato”. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina ricorda così Gianluca Vialli, scomparso oggi dopo aver combattuto a lungo con la malattia. “Sono profondamente addolorato – aggiunge Gravina – ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato. Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane”.
“Quello che ha fatto per la maglia azzurra non sarà mai dimenticato”. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina ricorda così Gianluca Vialli, scomparso oggi dopo aver combattuto a lungo con la malattia. “Sono profondamente addolorato – aggiunge Gravina – ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato. Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane”.

La sua Cremona si è risvegliata con la morte nel cuore, ferita da una notizia in fondo attesa ma con quella stessa attesa sempre accompagnata dalla speranza di un miracolo. Ha perso il suo campione, il capoluogo lombardo. E nei bar come in piazza del Comune, li dove anche il sindaco Gianluca Galimberti ha appreso della scomparsa di Stradivialli “con estremo dolore”, non si parla che dell’addio al lord del gol. “Il sindaco deve proclamare una giornata di lutto cittadino” si spinge a chiedere qualcuno. Per il resto, racconti e ricordi. Luca a Cristo Re, poi presto alla Cremonese. “Frutti e Vialli, che coppia, servirebbe adesso” si lascia andare qualche tifoso sospeso tra passato e presente. Piu d’uno avanza certezze: “adesso ritroverà Luzzara e Mondonico, il suo presidente e il suo allenatore”.

Fedez ricorda Gianluca Vialli, con il quale aveva condiviso le paure, i timori e i dolori della malattia. Anche il cantante, infatti, è stato colpito tempo addietro da un tumore al pancreas, seppur di tipo differente – e meno grave – di quello contro il quale ha combattuto il fuoriclasse del calcio. “Non ci siamo mai conosciuti di persona – ricorda Fedez in una storia su Instagram – ma mi hai dato tanto. Con te ho pianto al telefono, pur non avendoti mai visto di persona”. Fedez racconta che Vialli gli aveva dimostrato grande vicinanza e affetto durante la sua malattia, e che ne era nata una conoscenza anche se soltanto virtuale. “Avevamo in programma di incontrarci per fotografarci assieme mostrando le rispettive cicatrici, ma purtroppo non è stato possibile”.

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