Povertà. Il doposcuola di Kenza a Torino: «Qui nessuno resta ai margini»»

La giovane educatrice di origini marocchine è l’anima e il braccio del Circolo Banfo in Barriera Milano, dove ragazzi e bambini in difficoltà trovano uno spazio sicuro per crescere

Kenza parla con due bimbi della scuola d'infanzia di Torino

Kenza parla con due bimbi della scuola d’infanzia di Torino – .

C’è un’altra resistenza, o una resistenza nuova. La portano avanti donne e uomini sconosciuti, tra le mille difficoltà del quotidiano, in un’Italia liberata dalla guerra e dal fascismo ma non dai nemici della convivenza civile e della democrazia: le mafie e l’illegalità, il razzismo e il pregiudizio verso il diverso, l’abbandono e il degrado delle periferie e degli ultimi, la violenza sulle donne e la cancellazione dei diritti. Polemiche e scontri politici offuscanoil significato di una data che è simbolo di lotta e riscatto dal male. Il Paese, alle prese con tanti problemi, esprime ancora queste forze. Avvenire in occasione del 25 aprile ha deciso di raccontare tre storie di “resistenti”: quella di Kenza che leggete qui sotto, quella di Pino col suo ristorante e la sua cooperativa sociale più forti delle minacce e delle intimidazioni e quella di Massimo Baroni, il padre della giovanissima Alba Chiara uccisa nel 2017 in Trentino dal suo ex fidanzato, impegnato in prima linea accanto alle donne nella lotta contro la violenza e per la parità.

avvenire.it

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