Giubileo dello Sport, campioni ma soprattutto artigiani di speranza

2025.06.11 Presentazione Giubileo dello Sport

Presentato nella Sala Stampa della Santa Sede l’appuntamento giubilare in programma il 14 e il 15 giugno. “Lo sport – ha sottolineato il cardinale Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura – insegna a rialzarsi dopo una sconfitta, proprio come la fede ci sostiene nei momenti di difficoltà”
Silvia Guidi – Città del Vaticano – Vatican News

“Per un atleta è importantissimo perdere; è in quell’occasione che dimostra davvero chi è, come si sa risollevare, come riesce a capire dove ha sbagliato e qual è il prossimo obiettivo” spiega Novella Calligaris, la prima fra gli atleti italiani a vincere una medaglia olimpica nel nuoto e a stabilire un primato mondiale negli 800 metri stile libero, attualmente giornalista a Rainews24.Calligaris ha presentato le iniziative in programma in occasione del Giubileo dello Sport presso la Sala Stampa della Santa Sede, l’11 giugno, insieme al cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, Amelio Castro Grueso, atleta di scherma paralimpica, e Giampaolo Mattei, presidente di Athletica Vaticana. Una due giorni intensa che sarà conclusa dalla messa celebrata da Papa Leone xiv a San Pietro, domenica 15 giugno.

“Ogni atleta ha una storia da raccontare, diversa dagli altri – continua Calligaris – il risultato non ha bisogno di commenti, ma quello che è interessante è come ci è arrivato, le motivazioni, la sofferenza, le cadute, le risalite. Nell’antica Grecia lo sport era una delle tante discipline ai Giochi Olimpici; c’erano anche la poesia, la danza, il canto. Dobbiamo tornare a questa visione globale della cultura” ha ribadito Calligaris.

Una comunità che si muove
“Anche quando sembra una disciplina solitaria, lo sport è sempre una comunità che si muove” ha sottolineato al cardinale José Tolentino de Mendonça; un’occasione per parlare dell’uomo e delle sue ragioni di vita, delle sue gioie, del suo desiderio di trascendenza e di infinito. Un’occasione per sperimentare quella speranza disarmata e disarmante di cui parla Papa Leone xiv. Più che un programma di gare, il Dicastero ha voluto collegare lo sport alla sua essenza, cioè alla cultura e all’educazione, ha ribadito il cardinale. Il primo giugno scorso, Papa Leone ha detto ai ciclisti del Giro d’Italia “siete modelli per i giovani di tutto il mondo”; «questa frase rivela due cose fondamentali — ha chiosato Tolentino — in primo luogo, il riconoscimento che la Chiesa dà allo sport; in secondo luogo, la responsabilità che lo sport esercita sulla società. Auspico che questo Giubileo dello Sport possa risvegliare negli atleti questa consapevolezza: che anche loro sono missionari della speranza». Lo Sport come una scuola di vita, una frase che può essere ripetuta senza ombra di retorica.

Storie oltre il podio
Si comincia sabato 14 giugno, con il convegno «Lo slancio della speranza: storie oltre il podio». L’appuntamento, per i partecipanti iscritti, è alle ore 8 presso il Pontificio Istituto Patristico Augustinianum. Subito dopo l’accredito, i partecipanti si uniranno agli altri pellegrini per partecipare all’Udienza Giubilare che il Santo Padre Leone XIV terrà in Piazza San Pietro. Il convegno – che proseguirà fino alle 13 – è pensato come una riflessione aperta sul legame che intercorre tra la speranza e lo sport e organizzato in tre momenti, preceduti dai saluti introduttivi del cardinale José Tolentino de Mendonça e di Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale.

Il primo momento sarà dedicato alle testimonianze di Letsile Tebogo (atletica), Valentina Vezzali (scherma), Amelio Castro Grueso (scherma paralimpica) e Sérgio Conceição (ex calciatore e allenatore). Durante la seconda parte sarà approfondita la presenza della Chiesa in ambito sportivo ed educativo, con gli interventi di Francesca Scibetta (Polisportive giovanili Salesiane), Giampaolo Mattei (Athletica Vaticana), Litus Ballbe Sala (Pastorale dello Sport), Paola Virginia Gigliotti (Associazione Sentieri Frassati). L’evento si concluderà con le premiazioni del Concorso fotografico internazionale Sport in Motion, promosso con l’obiettivo di avvicinare i giovani alla cultura. La moderazione è affidata a Novella Calligaris e Alessandro Gisotti (Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede), mentre i vincitori del concorso saranno annunciati dal fotografo sportivo Giovanni Zenoni. Nel pomeriggio di sabato sportivi, familiari e amici potranno vivere il rito più significativo del Giubileo: l’Attraversamento della porta Santa. Il ritrovo è alle ore 17 nella nuova Piazza Pia. Dopo un momento di preghiera, i pellegrini si muoveranno in processione verso la Basilica di San Pietro per il passaggio comunitario della Porta Santa. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Athletica Vaticana. La giornata si concluderà alle ore 21.30 con una storia di passione, fede e sport: in Piazza San Cosimato a Trastevere sarà proiettato il film premio Oscar «Chariots of Fire» (Momenti di gloria) di Hugh Hudson. Domenica 15 giugno alle ore 10.30 Papa Leone XIV presiederà in Piazza San Pietro la celebrazione dell’Eucarestia, aperta a tutti ed in particolare agli sportivi e alle loro famiglie.
Il sorriso di Amelio
“Sono nato e cresciuto nel paese più bello del mondo, in una zona bellissima ma complicata della Colombia – racconta Amelio Castro Grueso protagonista, tra l’altro, di una puntata del podcast Specchi, a cura di Amedeo Lomonaco – Le mie speranze erano zero dopo che mia mamma è stata uccisa quando avevo sedici anni. Mai e poi mai avrei immaginato che sarei stato protagonista in una Paralimpiade e soprattutto di una vita che mi rende felice quando ero solo in ospedale dopo l’incidente che a vent’anni mi ha fatto perdere l’uso delle gambe. In ospedale sono stato abbandonato dalla mia famiglia, eppure quel periodo in ospedale è stato il migliore della mia vita perché lì, inchiodato al letto, ho scoperto l’amore di Dio, ho fatto esperienza della sua Grazia. Ho partecipato alle Paralimpiadi di Parigi 2024 nella scherma: sono uno degli otto atleti del Team paralimpico dei rifugiati. Mai e poi mai avrei immaginato che la strada per la speranza della mia rinascita sarebbe passata per lo sport”.

“Un anno fa, a Parigi, ho tirato di scherma con i più forti al mondo. Sono stato ammesso ai Giochi proprio all’ultimo momento. Non ho vinto la medaglia, ma ci ho creduto e ho imparato anche a godermi la sconfitta come momento fondamentale di crescita dopo che hai dato tutto te stesso. Tanti vogliono solo vincere; in realtà, come dice spesso il mio mental coach, non è difficile arrivare, è difficile rimanere. Sempre mi rialzo, e riparto. Quello che voglio davvero è fare la volontà di Dio, essere suo strumento per testimoniare il suo amore alle persone che incontro, chi non ce la fa a ripartire perché prigioniero dell’angoscia, della depressione, di un trauma da cui non riesce a liberarsi. So di non essere mai stato solo nella mia vita e so che non sarò mai solo, perché Dio è accanto a me. Con la grazia e l’amore di Dio non mi lascerò mai rubare la speranza”.

Un’unica, grande squadra
«Il primo giugno scorso — ha aggiunto Giampaolo Mattei, il presidente di Athletica Vaticana —abbiamo vissuto una prima, straordinaria, “tappa”. Papa Leone XIV ha rilanciato una visione sportiva attenta a tutto l’essere umano: corpo, mente, cuore e spirito. Il 27 maggio, con la Società sportiva calcio del Napoli, aveva parlato anche di squadra che lavora insieme insistendo, in particolare, sull’ aspetto educativo. Il Giubileo dello Sport che non è un evento agonistico, un campionato, un torneo. È un’esperienza cristiana che gli sportivi – professionisti e amatori di ogni età, con dirigenti, allenatori, organizzatori, appassionati e i loro familiari – vivranno insieme. Come un’unica grande squadra, tutti con la stessa dignità senza guardare al medagliere”. In inglese e in italiano sarà proclamato il passo della Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi (9, 24-27) e sarà recitata la preghiera del Padre Nostro. Il pellegrinaggio sarà accompagnato da canti nella tradizione della Comunità di Taizé, in considerazione della partecipazione di sportivi di diversi Paesi. In questo contesto, una rappresentanza della Conferenza episcopale francese consegnerà ad Athletica Vaticana – l’Associazione polisportiva ufficiale della Santa Sede – la “Croce degli sportivi”, riferimento spirituale per le Olimpiadi e Paralimpiadi parigine del 2024 nella Cappella degli atleti nella chiesa della Maddalena. A questo passaggio sarà presente Thomas Bach, presidente del Comitato olimpico internazionale.
La stessa Croce è stata collocata nella Cappella per gli sportivi ai Giochi di Londra nel 2012 e Rio de Janeiro nel 2016. Benedetta da Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro nel 2013, è stata portata anche alla Gmg di Lisbona nel 2023. Athletica Vaticana consegnerà la “Croce degli sportivi” alle Diocesi nel cui territorio, di volta in volta, si svolgeranno Olimpiadi e Paralimpiadi invernali ed estive. secondo la tradizione della Croce delle Giornate Mondiali della Gioventù.

18 Maggio 2025. L’inizio di pontificato di Leone XIV, liturgia solenne tra riti e simboli

L'elezione di Papa Leone XIV

Con la celebrazione di domenica 18 maggio comincia ufficialmente il ministero petrino di Robert Francis Prevost. Il rito sottolinea il legame con l’Apostolo Pietro e il suo martirio, che ha fecondato la nascente Chiesa di Roma, e rimarca la valenza specifica delle insegne episcopali “petrine” che vengono imposte al Papa: il Pallio e l’Anello del Pescatore
Tiziana Campisi – Città del Vaticano – Vatican News

Con la celebrazione eucaristica che si svolge il 18 maggio, alle 10, nella Basilica di San Pietro e nella piazza antistante, Leone XIV, Vescovo di Roma, inizia ufficialmente il suo Ministero Petrino, come successore dell’apostolo Pietro e quindi come Pastore della Chiesa cattolica. Il rito, come spiega l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, prevede diversi momenti dal grande valore simbolico nei quali spiccano le antiche insegne episcopali “petrine”: il Pallio e l’Anello del Pescatore.

Il Pallio
Il Pallio è un paramento liturgico realizzato con lana di agnelli. Rievoca il buon Pastore, che pone sulle proprie spalle la pecorella smarrita, e la triplice risposta di Pietro alla richiesta di Gesù risorto di pascere i suoi agnelli e le sue pecorelle. Come scrive Simeone di Tessalonica nel De sacris ordinationibus, “indica il Salvatore che incontrandoci come la pecora perduta se la carica sulle spalle, e assumendo la nostra natura umana nella Incarnazione, l’ha divinizzata, con la sua morte in croce ci ha offerto al Padre e con la risurrezione ci ha esaltato”. Si tratta di una stretta fascia che si appoggia sulle spalle, sopra la casula, la veste liturgica. Ha due lembi neri pendenti davanti e dietro, è decorata con sei croci nere di seta – una su ogni capo che scende sul petto e sul dorso e quattro sull’anello che poggia sulle spalle – ed è guarnita, davanti e dietro, con tre spille (acicula) che raffigurano i tre chiodi della croce di Cristo.

L’Anello del Pescatore
L’Anello del Pescatore ha la valenza specifica dell’anello-sigillo che autentica radicalmente la fede, compito affidato a Pietro di confermare i suoi fratelli. Viene detto anello “del Pescatore” perché Pietro è l’Apostolo che, avendo avuto fede nella parola di Gesù, dalla barca ha tratto a terra le reti della pesca miracolosa.

Al sepolcro di San Pietro
La liturgia ha inizio all’interno della Basilica Vaticana. Il nuovo Romano Pontefice scende, con i Patriarchi delle Chiese Orientali, al Sepolcro di San Pietro, vi sosta in preghiera e poi lo incensa. Questo momento sottolinea lo stretto legame del Vescovo di Roma all’Apostolo Pietro e al suo martirio, proprio nel luogo in cui il primo Vicario di Cristo ha confessato con il sangue la sua fede, insieme a tanti altri cristiani che con lui hanno dato la stessa testimonianza. Due diaconi prendono, poi, il Pallio, l’Anello del Pescatore e il Libro dei Vangeli e si avviano in processione verso l’Altare della celebrazione, sul sagrato, in piazza San Pietro.

Sul sagrato della Basilica Vaticana
Leone XIV risale e si unisce alla processione, mentre si cantano le Laudes Regiæ – canto litanico – con l’invocazione della intercessione dei Pontefici santi, dei martiri e dei santi e delle sante della Chiesa Romana. Dal cancello centrale della Basilica Vaticana pende l’arazzo della pesca miracolosa, in cui è raffigurato il dialogo di Gesù con Pietro, a cui si fa esplicito riferimento nella liturgia della Parola e nei testi della celebrazione. È la riproduzione di quello in manifattura fiamminga, realizzato per la Cappella Sistina su un cartone di Raffaello Sanzio e conservato nei Musei Vaticani. Presso l’Altare, invece, è collocata l’effigie della Madonna del Buon Consiglio del Santuario mariano di Genazzano. Segue il rito per la benedizione e l’aspersione dell’acqua benedetta, essendo una domenica di Pasqua. Successivamente viene cantato il Gloria al quale segue l’orazione colletta, con il richiamo al disegno del Padre di edificare la sua Chiesa su Pietro.

Liturgia della Parola
Comincia, dunque, la Liturgia della Parola. La Prima Lettura, pronunciata in spagnolo, è un brano degli Atti degli Apostoli (At 4, 8-12) in cui Pietro annuncia che Cristo è “la pietra scartata dai costruttori”. Enunciato in italiano, il Salmo responsoriale (Sal 117 [118]) riprende il tema della “pietra” – “La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo” -, mentre la Seconda Lettura, letta in inglese, tratta dalla Prima Lettera di Pietro (1 Pt 5, 1-5. 10-11), evidenzia il legame che intercorre tra Pietro, la Chiesa di Roma e il ministero del suo Successore. Il Vangelo, una pagina di Giovanni proclamata in latino e in greco (Gv 21, 15-19), è quello della triplice domanda di Gesù a Pietro di pascere i “suoi agnelli” e le “sue pecorelle”, ed è uno dei testi che fondano tradizionalmente lo speciale e personale compito conferito a Pietro nel gruppo dei dodici apostoli.

L’imposizione delle insegne episcopali petrine
Terminato l’annuncio del Vangelo, si avvicinano a Leone XIV tre cardinali dei tre ordini (diaconi, presbiteri e vescovi) e di continenti diversi: il primo gli impone il Pallio, il secondo chiede, con una speciale preghiera, la presenza e l’assistenza del Signore sul Papa, il terzo pronuncia, pure lui, un’orazione, invocando Cristo, “pastore e vescovo delle nostre anime”, che ha edificato la Chiesa sulla roccia di Pietro, e dallo stesso Pietro è stato riconosciuto “Figlio del Dio vivente”, perché sia lui a dare al nuovo Pontefice l’Anello-sigillo del Pescatore, e poi gli consegna l’Anello del Pescatore. Questo momento si conclude pregando lo Spirito Santo perché arricchisca il nuovo Pontefice di forza e mitezza nel conservare i discepoli di Cristo nell’unità della comunione, poi il Papa benedice l’assemblea con il Libro dei Vangeli, mentre si acclama in greco: “Ad multos annos!”

Il rito dell’obbedienza
Dopo il simbolico rito dell’“obbedienza” prestata al Papa da dodici rappresentanti di tutte le categorie del popolo di Dio, provenienti da varie parti del mondo, la celebrazione prosegue con l’omelia del Pontefice. Poi viene cantato il “Credo”, al quale segue la preghiera dei fedeli con cinque invocazioni, in portoghese, francese, arabo, polacco e cinese. Si prega il Signore per la Chiesa, ovunque diffusa sulla terra, per il Romano Pontefice, che inizia il suo ministero, per quanti detengono le responsabilità di governo, per coloro che si trovano nella sofferenza e nel disagio, per la stessa assemblea.

La liturgia eucaristica
Mentre viene intonato il canto di offertorio “Tu es pastor ovium”, poi, l’orazione sulle offerte del pane e del vino supplica che attraverso il ministero missionario della Chiesa si estendano a tutto il mondo i frutti della redenzione. Leone XIV pronuncia, quindi, la “Preghiera Eucaristica I” o “Canone Romano” e successivamente si svolge il rito di comunione, al cui termine il Pontefice chiede a Dio di confermare la Chiesa nell’unità e nella carità e per sé di essere salvato e protetto insieme al gregge che gli è stato affidato.

Riti di conclusione
Prima di concludere la celebrazione, il Papa pronuncia una breve allocuzione e dopo il canto del Regina caeli imparte la benedizione solenne che torna sull’immagine biblica della vite e della vigna, applicata alla Chiesa, invocando che il Signore “guardi” e “protegga” il ceppo e la vite da lui piantati, e chiede di far “risplendere” su tutti il suo volto di salvezza.

Il nuovo Papa è Robert Francis Prevost, sarà Leone XIV

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Il nuovo Papa scelto dal conclave al quarto scrutinio è Robert Francis Prevost, che ha optato per il nome di Leone XIV.

Il successore di Bergoglio ha 69 anni.

E’ la prima volta di un Papa nordamericano.

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Citta’ del Vaticano, 08 mag – Robert Francis Prevost, 69 anni, statunitense, e’ il nuovo Papa. Il cardinale nato a Chicago ha scelto il nome di Leone XIV. Prevost, gia’ prefetto del Dicastero per i Vescovi, nominato cardinale da Papa Francesco, ha trascorso molti anni come missionario in Peru’ prima di essere eletto alla guida degli Agostiniani per due mandati consecutivi.

I numeri. Nel mondo i cattolici sono aumentati. Pochissimo in Europa

I dati distribuiti dall’Annuario Pontificio e dall’Annuario di statistica si riferiscono al biennio 2022-2023. In leggero calo i sacerdoti, le religiose professe e i seminaristi. Solo l’Africa cresce
La Gmg di Lisbona ha visto la partecipazione di oltre un milione di giovani di tutto il mondo

La Gmg di Lisbona ha visto la partecipazione di oltre un milione di giovani di tutto il mondo – Agenzia Romano Siciliani

Aumentano i cattolici nel mondo. Di poco ma aumentano. Si tratta di una percentuale dell’1,15% rispetto al biennio precedente, che fa passare il numero complessivo dei credenti in comunione piena con Roma da circa 1.390 a 1.406 milioni. Questo per quanto riguarda il biennio 2022-2023. La distribuzione dei cattolici battezzati, in accordo con il differente peso demografico dei continenti, è diverso nelle varie aree geografiche. L’Africa raccoglie il 20% dei cattolici dell’intero pianeta e si caratterizza per una diffusione della Chiesa Cattolica assai dinamica: il numero dei cattolici passa da 272 milioni nel 2022 a 281 milioni nel 2023, con una variazione relativa pari a +3,31%. Tra i paesi del continente africano, in particolare la Repubblica Democratica del Congo si conferma al primo posto per numero di cattolici battezzati con quasi 55 milioni di unità, seguita dalla Nigeria con 35 milioni; anche Uganda, Tanzania e Kenya registrano cifre di tutto rispetto.

Con una crescita di 0,9%, nel biennio, l’America consolida la sua posizione quale continente a cui appartiene il 47,8% dei cattolici del mondo. Di questi, il 27,4% risiede nell’America del Sud (dove il Brasile, con 182 milioni, rappresenta il 13% del totale mondiale e continua a essere il paese con la più alta consistenza di cattolici), il 6,6% nell’America del Nord e il restante 13,8% nell’America Centrale.

Il continente asiatico registra una crescita dei cattolici di 0,6% nel biennio, il suo peso nel 2023 è attorno all’11% nel mondo cattolico. Il 76,7% dei cattolici del Sud Est Asiatico nel 2023 si concentra nelle Filippine con 93 milioni e in India, con 23 milioni di unità.

L’Europa, pur ospitando il 20,4% della comunità cattolica mondiale, si conferma l’area meno dinamica, con una crescita del numero dei cattolici nel biennio pari ad appena 0,2%. Questa variazione, d’altra parte, a fronte di una quasi stagnazione della dinamica demografica, si traduce in un lieve miglioramento della presenza sul territorio che raggiunge nel 2023 quasi il 39,6%. Italia, Polonia e Spagna vantano un’incidenza dei cattolici superiore al 90% della popolazione presente. I cattolici dell’Oceania sono pari, nel 2023, a poco più di 11 milioni superiori dell’1,9% rispetto a quelli del 2022.

I dati sono contenuti nell’Annuario Pontificio 2025, appena pubblicato, e nell’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2023, la cui redazione è stata curata dall’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa della Segreteria di Stato.

Alla fine del 2023 sono presenti nelle 3.041 circoscrizioni ecclesiastiche nel mondo cattolico 406.996 sacerdoti, con una flessione di 734 unità rispetto al 2022, pari a -0,2%. In sostanza il dato è rimasto pressoché stabile. In buon aumento invece i diaconi permanenti. Nel 2023 il loro numero ha raggiunto le 51.433 unità rispetto ai 50.150 registrati nel 2022, con un incremento del 2,6%. Diminuiscono invece le religiose professe, passando da da 599.228 nel 2022 a 589.423 nel 2023, con una variazione relativa di -1,6%. E anche i candidati al sacerdozio sono passati nel pianeta da 108.481 unità nel 2022 al 106.495 nel 2023, con una variazione di -1,8%. Il calo interessa tutti i continenti, con l’eccezione dell’Africa, dove i seminaristi aumentano dell’1,1% (da 34.541 a 34.924 unità).

Avvenire

Che tristezza la corsa allo scoop sulla salute di Papa Francesco


Il ricovero del Pontefice al Gemelli ha scatenato speculazioni e titoli allarmistici, tra frasi decontestualizzate e ipotesi infondate sulle sue dimissioni. In un momento delicato per la Chiesa e per il mondo, serve responsabilità nell’informazione. Famiglia Cristiana sceglie il rigore contro il sensazionalismo

Il sensazionalismo, si sa, è ormai un male che non risparmia neppure le testate più autorevoli. Ma il ricovero del Papa al Gemelli ha messo in luce tutte le peggiori conseguenze di questo vizio. Le parole pronunciate, durante l’adorazione eucaristica, dal cappellano dell’ospedale citando la lettera di San Paolo ai Romani (4,18) “sperare contro ogni speranza”, del tutto decontestualizzate, sono state “sparate” da uno storico quotidiano in un titolo che faceva intendere che per il Santo Padre non ci fosse più nulla da fare. Su altri, domande ad arte rivolte a cardinali sono state il pretesto per diffondere, a suon di strilli e titoli, la percezione che fossero imminenti le dimissioni di Francesco.
Persino nel fatto che abbia convocato un concistoro durante la degenza si è voluto vedere un indizio di quest’ultima ipotesi, mentre il lavoro che ha continuato a svolgere dalla sua “cattedra speciale” dell’Ospedale Gemelli sembra decisamente una replica silenziosa a tutto questo gran vespaio. L’attitudine allo scoop, a conquistare più copie o più follower, però, vista la delicatezza della situazione, ha provocato incertezza, confusione, persino tristezza. Senza neppure rispettare non solo il particolare ruolo che il Papa riveste per il popolo dei credenti, ma anche l’influenza positiva che la sua presenza ha esercitato e può esercitare nelle gravi crisi internazionali che stiamo vivendo. Pensiamo alle trattative in corso sull’Ucraina o alla situazione in Medio Oriente. Senza contare la crisi economica che tocca tante famiglie e l’inasprirsi delle misure contro i migranti. Famiglia Cristiana, comunque, continuerà a ignorare questa sorta di isteria giornalistica e a informare i lettori con il rigore e l’attenzione di sempre, verificando ogni notizia.

La direzione di Famiglia Cristiana

Messaggio ai diaconi: “Essere apostoli di perdono, servitori disinteressati dei fratelli e costruttori di comunione

Un'immagine della Messa conclusiva del Giubileo dei diaconi

Fisichella: diaconi come “ponti” tra l’altare e la strada

Il pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione ha presieduto, su delega del Santo Padre, la messa conclusiva del Giubileo dei diaconi nella basilica vaticana stamani, 23 febbraio. La preghiera per Papa Francesco: “Lo sentiamo vicino, presente in mezzo a noi”. Durante la celebrazione in ventitré hanno ricevuto il sacramento dell’Ordine

Lorena Leonardi – Città del Vaticano – vatican news

Essere apostoli di perdonoservitori disinteressati dei fratelli costruttori di comunione. Questo l’auspicio espresso stamani dall’arcivescovo pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione Rino Fisichella, che su delega di Papa Francesco ricoverato al Gemelli ha presieduto nella basilica di San Pietro stamani, 23 febbraio, la celebrazione eucaristica che conclude il Giubileo dei Diaconi.

Durante la Messa che ha segnato la fine del quarto dei grandi eventi giubilari – a Roma in questi giorni erano quasi 4mila i diaconi permanenti in pellegrinaggio – hanno ricevuto l’ordine sacro del diaconato in ventitré, provenienti due dal Brasile, sei dalla Colombia, uno dalla Francia, tre dall’Italia, tre dal Messico, due dalla Polonia, tre dalla Spagna e altrettanti dagli Stati Uniti.

“Nella celebrazione eucaristica, dove la comunione assume la dimensione più piena e più significativa, sentiamo Papa Francesco – benché in un letto dell’ospedale – vicino a noi e presente in mezzo a noi e questo – ha detto monsignor Fisichella – ci obbliga a rendere ancora più forte, più intensa la nostra preghiera, perché il Signore lo assista nel momento della prova e della malattia”.

L’arcivescovo poi dato inizio alla lettura dell’omelia preparata dal Santo Padre, invitando alla riflessione a partire dalle Letture appena ascoltate e dalla parola-chiave “gratuità”, “dimensione fondamentale della vita cristiana” e del ministero del diaconato, in particolare sotto tre aspetti: il perdono, il servizio disinteressato e la comunione.

La nomina. Suor Raffaella Petrini è la prima donna a capo del Governatorato vaticano

Il Papa aveva anticipato la sua scelta a fine gennaio, oggi l’ufficializzazione. L’incarico inizierà il 1° marzo. La religiosa prenderà il posto del cardinale Fernando Vérgez Alzaga
Suor Raffaella Petrini con il Papa

Suor Raffaella Petrini con il Papa – © Vatican Media/Ag.Siciliani

Il Papa aveva anticipato la nomina domenica 19 gennaio ospite da da Fabio Fazio nella trasmissione televisiva “Che tempo che fa”, oggi la nomina stata ufficializzata: suor Rafaella Petrini a partire dal 1° marzo diventerà presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Dal novembre 2021 era segretario generale del Governatorato, tra pochi giorni ne assumerà la guida, prima donna a ricoprire tale incarico, prendendo il posto del cardinale spagnolo Fernando Vérgez Alzaga, che il 1° marzo compirà 80 anni.

Suor Petrini è nata a Roma il 15 gennaio 1969 e appartiene alle Suore Francescane dell’Eucaristia, istituto religioso sorto negli Stati Uniti negli anni ’70 del secolo scorso. La fondatrice, madre Rosemae Pender, è morta all’età di 94 anni nel 2016 durante una Messa di ringraziamento per i suoi 75 anni di vita religiosa: è spirata all’improvviso dopo aver rinnovato i propri voti e aver portato all’altare, durante l’offertorio, le costituzioni della congregazione. Oggi l’istituto conta circa 80 suore professe e 20 in formazione.
Suor Petrini ha conseguito la laurea in scienze politiche presso l’Università Luiss a Roma, il dottorato in scienze sociali presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino e il master in “Science of Organization Behavior” alla Barney School of Business dell’Università di Hartford, in Connecticut. Ha insegnato dottrina sociale della Chiesa e sociologia sanitaria presso l’Istituto di Teologia Pastorale Sanitaria Camillianum di Roma, ed economia del welfare e sociologia dei processi economici presso la facoltà di Scienze sociali della Pontificia Università San Tommaso.

Il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano è l’organismo che esercita il potere esecutivo, in vece del Papa, nello Stato della Città del Vaticano. La Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano è invece l’organismo che esercita la funzione legislativa nello Stato della Città del Vaticano.