A Palazzo Barberini torna la magnificenza di Urbano VIII


Il battesimo di Cristo sulle rive del Giordano. Costantino che combatte il leone. E l’inizio del proprio pontificato. “Per capire Urbano VIII e la sua ambizione, basterebbe guardare questi tre arazzi”. Sotto la spettacolare volta affrescata da Pietro da Cortona, in una delle infilate più magnificenti dei palazzi romani e davanti a quei tre pezzi eccezionalmente riuniti, insieme ai loro cartoni di preparazione, il rettore dell’Università di Vienna Sebastian Schütze racconta come il Papa allestì questa sala, accostando la storia della propria vita a quella di Cristo e dell’imperatore Costantino. Ed è proprio in occasione dei quattrocento anni dall’elezione al soglio pontificio di Maffeo Vincenzo Barberini che le Gallerie nazionali di arte antica celebrano il “padrone di casa” con “L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini”, grande mostra a cura di Maurizia Cicconi, Flaminia Gennari Santori e Sebastian Schütze, dal 18 marzo al 30 luglio a Palazzo Barberini, dedicata al letterato e poeta, destinato a diventare il più grande Papa committente-mecenate del Seicento.

Un’occasione unica, non solo per ammirare capolavori che tornano qui dopo oltre un secolo, ma anche per capire come Urbano VIII e la sua famiglia utilizzarono la potenza dell’arte per consolidare il proprio potere e fare propaganda politica. Durante il suo pontificato (il più lungo e rappresentativo del XVII secolo, dal 1623 al 1644), per intenderci, Urbano VIII promosse imprese colossali, come il baldacchino di San Pietro di Gian Lorenzo Bernini. Ed è con i Barberini che nacque il barocco a Roma. In mostra oggi, 88 opere in più di mille metri quadri di allestimento, con 70 prestiti da 40 istituzioni internazionali e collezioni private, dagli Uffizi al Louvre e il Met, solo per citarne alcuni. “E’ il progetto espositivo più ambizioso mai realizzato e prodotto dalle Gallerie, frutto di oltre tre anni di lavoro – racconta la direttrice Gennari Sartori – Dagli spazi per le mostre temporanee” si sale su fino “ai grandi saloni” ultima tappa del “percorso di recupero di tutti gli ambienti del palazzo precedentemente occupati dal Circolo Ufficiali delle Forze Armate”. Un viaggio che mette insieme Caravaggio, Bernini e i Carracci, ma anche gli scritti di Galileo Galilei e le poesie dello stesso Urbano VIII, dalla sua incredibile biblioteca di oltre 4 mila volumi. Per la prima volta tornano qui la Morte di Germanico di Nicolas Poussin, “che fino a oggi ha lasciato Minneapolis solo per una mostra al Louvre”, ricorda Schütze, e l’Allegoria dell’Italia di Valentin de Boulogne. E poi il Ritratto di Taddeo Barberini di Andrea Sacchi e quello del padre Carlo di Francesco Mochi; il Pan attribuito ad Antonio da Sangallo.

Restaurati per l’occasione, ecco poi i grandi dipinti che Andrea Camassei dedicò a La strage dei Niobidi e Il riposo di Diana, restaurati per l’occasione. “In mostra – racconta Schütze – non sono solo le opere, ma il palazzo stesso, la bellissima facciata, gli scaloni, il giardino di quella che era la sontuosa residenza di famiglia. Un modo per rivivere la Roma barberiniana, proprio nel fulcro della vita culturale e artistica di quegli anni”. In dodici sezioni, come spiega la curatrice Cicconi, “raccontiamo come i Barberini controllarono tutti gli aspetti della cultura”, ma anche “il rapporto con la città, inizialmente di grande amore ma finito con i romani che alla morte del Papa correvano in Campidoglio per distruggerne la statua”. “L’occasione dei 400 anni era imperdibile – commenta il Direttore Generale dei musei del Mic, Massimo Osanna – ma la mostra è importante anche per capire quanto i nostri musei siano sempre più luoghi di ricerca”.

ansa.it

La Roma stende la Juve per 1-0, festa giallorossa all’Olimpico

serie a roma juventus
La Roma stende la Juve per 1-0, festa giallorossa all’Olimpico
Risolve un siluro di Mancini nelle prime battute della ripresa. Kean gli rifila un calcione subito dopo l’ingresso in campo e si fa espellere. Tre pali per i bianconeri, che si fermano dopo quattro vittorie di fila
L’Inter torna a vincere, Lecce battuto 2-0
Tra Spezia e Verona e tra Samp e Salernitana due pareggi a reti inviolate che non servono a nessuno

AGI – Dopo la deludente sconfitta in casa della Cremonese, la Roma torna subito a sorridere davanti ad un Olimpico strapieno, battendo di misura la Juventus. Finisce 1-0 grazie ad un siluro di Mancini nelle prime battute della ripresa, che permette alla squadra di José Mourinho di salire a 47 punti alla pari del Milan e a -1 dal terzo posto della Lazio. Reduci da quattro vittorie di fila in campionato, invece, gli uomini di Max Allegri sono costretti ad un brusco stop che li fa restare a quota 35 alla pari del Bologna, impegnato domani contro il Torino. Bianconeri che chiudono anche in inferiorità numerica per il rosso diretto sventolato a Kean al 90′, entrato da un minuto ed autore di un brutto gesto di reazione ai danni di Mancini.

Succede pochissimo nelle prime battute di una gara molto bloccata, con le due squadre che si studiano e combattono nella zona centrale del campo affondando rarissimi colpi. Il primo vero squillo arriva solo al 26′ ed è di marca giallorossa, con il grande ex di turno Dybala che tenta una conclusione a giro da fuori calciando però tra le braccia di Szczesny. Proprio a ridosso dell’intervallo, invece, sono i bianconeri a creare una nitida palla gol: Danilo crossa sul secondo palo dove s’inserisce Rabiot, che di testa chiama al riflesso di piede Rui Patricio, bravo a salvarsi anche con l’aiuto del palo. Nei primi minuti della ripresa si rompe l’equilibrio: è il 53′ quando Mancini lascia partire un gran diagonale destro da fuori area che non lascia scampo a Szczesny per l’1-0 della Roma. La Juve risponde una manciata di minuti più tardi con una punizione velenosa di Cuadrado, che scheggia il palo alla destra di Rui Patricio.

La gara resta viva e in equilibrio, anche se i giallorossi al 75′ avrebbero la chance di chiuderla parzialmente con Smalling, che ad un paio di metri dalla linea di porta trova la parata di Szczesny dopo un colpo di testa. Nel finale i bianconeri continuano a crederci tentando numerosi assalti alla porta capitolina: al 78′ ci prova Di Maria impegnando in tuffo il portiere, mentre pochi minuti più tardi arriva il terzo palo della serata juventina, con Mancini che viene salvato dal legno da un possibile autogol.

Prima dei sette lunghissimi minuti di recupero la Juve resta anche in dieci uomini per il rosso diretto a Kean, che rifila un calcione allo stesso Mancini dopo qualche secondo dal suo ingresso in campo. All’ultimo istante disponibile Danilo avrebbe sul destro la palla del possibile pareggio, ma Rui Patricio neutralizza la sua conclusione difendendo l’1-0 romanista.

Supereroi, il brano cantato da Mr. Rain arrivato terzo al Festival di Sanremo, ha colpito i cuori di milioni di persone, tra cui anche diversi sacerdoti

Dopo aver raccolto la testimonainza di don Fortunato di Noto, riportatimo la lettera che padre Pasquale Albisinni parroco della Parrocchia Santi Antonio e Annibale Maria di Roma, ha deciso di scrivere a Mr. Rain, in cui emerge il profondo valore anticonformista di questo brano e il coraggio di parlare della debolezza. I supereroi derlla canzone, infatti, sono coloro i quali in, un momento di debolezza, trovano il coraggio di chiedere aiuto. Domenica scorsa il parroco ha anche voluto cantarla con i ragazzi della parrocchia e con i loro genitori, i quali si sono comossi.

Caro Mr. Rain, ogni anno mi prometto di non guardare Sanremo, ma poi sempre lo guardo, forse perchè convinto che in fondo, fra tanta banalità e ideologia dominante, ci possa essere qualcosa di buono. Anche il buon De Andrè cantava che “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”. E così, con assoluta meraviglia, già la prima sera vedo scendere dalle scale dell’Ariston 8 bellissimi bambini, di cui due con “un’ala soltanto”. Nel frattempo sento questo rapper che non conosco cantare: “siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro”.
In quel momento qualcosa si muove dentro: sento che quella frase mi appartiene, fa parte del mio patrimonio spirituale e cerco di ricordarmi dove l’ho sentita; bastano pochi istanti perché mi ricordi del mio caro Tonino Bello e della sua “Ala di riserva”. “Voglio ringraziarti Signore, per il dono della vita; ho letto da qualche parte che gli uomini hanno un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che tu abbia un’ala soltanto…perché io sia tuo compagno di volo. Ma non basta saper volare con Te, tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare…non farmi più passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l’ala, l’unica ala, inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare…. soprattutto per questo fratello sfortunato dammi, o Signore, un’ala di riserva”. E così…mentre ricordo queste parole, vedo che due dei tuoi bambini, scendono le scale e si abbracciano; hanno un’ala soltanto, ma insieme possono volare. Mi commuovo…
Caro Mattia, so che questo è il tuo vero nome, non so se conosci Tonino Bello, né se sei credente…e perché queste parole si trovano nella tua canzone, ma importa nulla. Voglio solo dirti grazie per aver portato a Sanremo una canzone coraggiosa che parla di fragilità e di fraternità. Grazie perché in una competizione dove tutti gareggiano con le loro ideologie politicamente corrette e i loro monologhi da regime, tu hai avuto il coraggio di cantare insieme all’innocenza dei bambini, l’arte di essere fragili, l’umiltà di chiedere aiuto, la bellezza della fraternità. Quanta verità e quanta speranza ritrovo in ogni parola della tua canzone. Ne ho parlato ai bambini domenica nell’omelia. Ovviamente il mondo predilige altro…. Non importa se non hai vinto, per me e per molti ha vinto per il coraggio di aver portato sul palco dell’Ariston un grande messaggio di luce e di
forza. Si…siamo “supereroi” solo se ci salviamo insieme, se insieme “ci stringiamo le mani”, se insieme “fermiamo il vento come in mezzo agli uragani”; “siamo invincibili vicini” e non da soli. Quanto è vero che “ogni cicatrice dell’altro è anche la nostra” e quanto è vero che “ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno col tempo”. Hai ragione: nessuno “può combattere la guerra da solo”. Le parole e la musica di quanto hai portato a Sanremo mi hanno dato una grande forza: ho ritrovato in esse la bellezza del Vangelo, “la forza nella debolezza”. Mentre sul palcoscenico del mondo si esibiscono violenza e guerre senza ragione, la tua canzone risplende come un bellissimo arcobaleno di speranza. Ciao Mattia! Mr. Rain, la pioggia in quel di Dese … dove anch’io ho abitato, continui ad ispirarti grandi sogni…
Salutami il Lago…”
Famiglia Cristiana

Pechino auspica il rinnovo dell’intesa Via della Seta con Roma

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– Pechino auspica un rinnovo dell’accordo sulla nuova Via della Seta siglato con l’Italia, un’intesa quadro che si prorogherà automaticamente nel marzo 2024, se nel frattempo il governo italiano non deciderà di revocarla.

Lo sottolinea in in un’intervista all’ANSA il nuovo ambasciatore cinese Jia Guide, insediato a Roma da poche settimane, definendo i due Paesi “partner naturali”.

“I fatti vincono sulla retorica”, risponde l’ambasciatore quando gli si fa notare che Washington e Bruxelles, così come alcuni partiti italiani, non hanno mai nascosto la loro contrarietà all’accordo. “Italia e Cina nel 2019 hanno siglato il memorandum di intesa sul Belt and Road: nel chiederci quale ruolo questo abbia avuto, non possiamo che guardare a una serie di dati e di fatti. Negli ultimi tre anni, l’interscambio bilaterale tra Italia e Cina ha affrontato gli ostacoli dovuti alla pandemia” ma ha comunque “segnato nuovi record, toccando, nel 2022, i 77,88 miliardi di dollari e ponendo Roma in prima linea a livello europeo tra i Paesi che hanno rapporti commerciali con la Cina. L’Italia, negli ultimi anni, è divenuta il Paese europeo ad aver siglato il maggior numero di accordi per l’export di prodotti alimentari verso la Cina e quest’ultima ha mantenuto la sua posizione di primo partner commerciale dell’Italia in Asia”.
“L’Italia – prosegue Jia – è stata Paese ospite d’onore alla seconda edizione della China Import Expo e quest’anno della quarta edizione della China International Consumer Goods Fair; inoltre ha avviato con la Cina una serie di nuove collaborazioni in settori con un ampio potenziale di crescita, come le Olimpiadi e gli sport invernali, dunque le prospettive sono rosee. Credo che due grandi nazioni come le nostre – osserva il diplomatico cinese – abbiano le capacità e la saggezza necessarie per intraprendere le scelte giuste assecondando il flusso della storia, in modo che questa via di cooperazione e di amicizia possa diventare sempre più ampia”. (ANSA).

 

Si è dimessa la presidente del Bambino Gesù Enoc

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– Si è dimessa Mariella Enoc, presidente dell’ospediale pediatrico Bambino Gesù.

Era in carica dal 2015 ed era stata confermata fino all’approvazione del bilancio di esercizio del 2023.

“Nei giorni scorsi ho incontrato il Segretario di Stato e sabato nel pomeriggio il Santo Padre e ho detto loro che ritenevo utile per il bene dell’ospedale anticipare la fine del mio mandato per potere far sì che la grande impresa di una nuova sede del Gianicolo fosse intrapresa da chi ne avrebbe avuto la responsabilità del compimento”, ha detto Mariella Enoc.
“L’ospedale sta vivendo un momento di grande crescita e di molte iniziative in corso e credo quindi che si possa capire che il mio è un atto di responsabilità e di amore verso il Bambino Gesù. In questo momento mi aiuta molto la vicinanza del Santo Padre”. (ANSA).

Morto il cardinale George Pell, Complicazioni dopo un intervento

Lo riferiscono media australiani citando fonti vaticane. Aveva 81 anni. La causa sarebbero alcune complicazioni causate da un intervento chirurgico all’anca.

E’ morto a Roma, all’età di 81 anni, il cardinale australiano George Pell, prefetto emerito della Segreteria per l’Economia, dopo essere stato arcivescovo di Melbourne e di Sydney.

Il porporato non ha superato le complicazioni causate da un intervento chirurgico all’anca.

Lotteria Italia: primo premio da 5 milioni a Bologna

 © ANSA
– Il primo premio da 5 milioni di euro della Lotteria Italia va al biglietto Serie D 271862 venduto a Bologna.

Il secondo premio della Lotteria Italia da 2,5 milioni di euro va al tagliando Serie L 486158 venduto a Roma.

Il terzo premio da 2 milioni di euro è stato vinto dal biglietto Serie L 349605 venduto a Fonte Nuova, in provincia di Roma. Il quarto premio da 1,5 milioni di euro va al tagliando E 004737 venduto a Roma e il quinto e ultimo premio di prima categoria da 1 milione di euro va al tagliando L 492408 venduto a Parma. (ANSA).

I funerali di Ratzinger, il timing e le presenze

Attività di controllo e sicurezza in piazza San Pietro in vista dei funerali del Papa Emerito © ANSA

Dal Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e quello tedesco Frank-Walter Steinmeier, che guideranno le due delegazioni ufficiali, passando per diverse case reali e ministri e rappresentanti istituzionali di molti Paesi, domani il mondo sarà rappresentato ad altissimi livelli ai funerali di Benedetto XVI.

Per l’Italia è attesa anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Ci saranno anche alcune migliaia di concelebranti: 3.700 sacerdoti oltre ai cardinali e ai vescovi. In piazza anche i rappresentanti delle altre Chiese cristiane, compreso il Patriarcato di Mosca, e anche leader delle altre fedi, dai musulmani agli ebrei.

Il funerale sarà preceduto dalla cerimonia con la quale, alle 8.45, la bara sarà trasportata dalla basilica al sagrato in Piazza San Pietro.

Seguirà la recita del rosario e alle 9.30 ci sarà la messa presieduta da Papa Francesco.

Quindi il rito della Ultima Commendatio e Valedictio.

L’ultimo atto sarà il trasporto della bara, attraverso la Basilica, alle Grotte vaticane per la tumulazione. Dai reali del Belgio ai presidenti di Ungheria e Polonia, saranno dunque numerose le personalità politiche che prenderanno parte ai funerali di Ratzinger.

Si tratta di partecipazioni “a titolo personale” in quanto le uniche delegazioni ufficiali previste dal cerimoniale sono quella italiana e quella tedesca.

Hanno confermato la loro presenza la madre del Re di Spagna, la Regina Sofia, il Re e la Regina del Belgio, Filippo e Mathilde, il presidente polacco Andrzej Duda, quello portoghese Marcelo Nuno Duarte Rebelo de Sousa, che ha anche decretato per domani un giorno di lutto nazionale nel suo Paese, quello ungherese Katalin Novak e il governatore della Baviera Markus Söder.

Ci sarà anche la Real Casa Savoia rappresentata da Clotilde e Vittoria.

Numerosi anche i leader religiosi che renderanno omaggio al Papa emerito. Tra questi hanno confermato la loro presenza il metropolita della Chiesa russa Antonij di Volokolamsk e una delegazione del Patriarcato ortodosso di Costantinopoli.

Alle esequie del Papa Emerito Benedetto XVI in Vaticano, sarà presente anche una delegazione della comunità ebraica di Roma.

Per i musulmani il presidente dell’Ucoi Yassine Lafram e il vicepresidente della Coreis Yahya Pallavicini.

Forte la presenza degli ecclesiastici arrivati dal Paese di Benedetto. La Chiesa tedesca vedrà tra i concelebranti alle esequie almeno dieci vescovi, tra i quali il presidente della Conferenza episcopale monsignor Georg Baetzing, il cardinale arcivescovo di Monaco Reinhard Marx e il cardinale dell’arcidiocesi di Colonia Rainer Maria Woelki. Non mancheranno rappresentanti degli atenei cattolici, come il rettore della Cattolica Franco Anelli.