Reggio Emilia, Festa della Natività della Beata Vergine Maria: l’omelia dell’Arcivescovo Giacomo

REGGIO EMILIA – “La sapienza del cuore è un dono prezioso che ognuno deve richiedere al Signore, così come fece il re Salomone all’inizio del suo regno.” Lo ha affermato questa mattina, venerdì 8 settembre, l’arcivescovo Giacomo nell’omelia della solenne concelebrazione eucaristica per la solennità della Natività di Maria, presieduta nella basilica della Ghiara gremita di fedeli.

Questa dote permette di saper trattare le grandi problematiche esistenziali, dare senso e significato alla vita, alla sofferenza, alla malattia. Mons. Morandi ha richiamato l’importante indicazione del vangelo di San Luca “Maria concervava tutte queste cose in cuor suo meditandole”, sottolineando la rilevanza della riflessione, della memoria, del pensare; il dimenticare porta al disorientamento, allo smarrimento culturale e spirituale. Un popolo senza memoria è perduto, mentre deve conservare l’esperienza, i valori consegnati dai padri.

Nell’omelia l’Arcivescovo ha rilevato come oggi grande sia la capacità di comunicare ma altrettanto scarsa quella di riflettere; si è bombardati di messaggi, immediatamente consultati, anche quando si dovrebbe utilizzare il tempo per la meditazione, il dialogo in famiglia, con gli amici e le persone che si amano. E’ dunque una “comunicazione virtuale” quella che si vuole instaurare con gli altri. Non ci si riserva il tempo per meditare. Al riguardo il presule ha posto in evidenza i pericoli dell’intelligenza artificiale; non si ha bisogno di “tutorial”, ma di qualcuno che possieda la vera sapienza del cuore. E ha citato un pensiero Pascal – di cui ricorre quest’anno il quarto centenario della nascita -: “il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”. D’altra anche la saggezza popolare usa l’espressione: è una persona di cuore. Ecco allora l’invito: alla scuola di Maria pregare perché la città di Reggio e la diocesi reggiano-guastallese siamo capaci di offrire alle persone il dono della sapienza del cuore.

Al termine della celebrazione, l’Arcivescovo ha avuto parole di apprezzamento per la comunità dei Servi di Maria che custodisce il tempio mariano e per il presidente della Fabbriceria del Tempio Gino Farina che ha invitato le unità pastorali a partecipare alla manifestazione degli altari fioriti in Ghiara.

Infine mons. Giacomo Morandi ha avuto parole di stima e riconoscenza, sottolineate dall’applauso, per il cappuccino padre Lorenzo Volpe – suo compagno di studi -, che dopo oltre venti anni trascorsi nel convento di Reggio, sarà dalle prossime settimane “di famiglia” nella fraternità di Castel San Pietro.

stampareggiana.it