Papa Francesco a Palermo il 15 settembre: omaggio a don Puglisi

Don Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia beatificato cinque anni fa

Don Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia beatificato cinque anni fa

Papa Francesco tornerà in Sicilia il 15 settembre e visiterà le Chiese di Palermo e Piazza Armerina nel giorno del 25° anniversario del martirio di don Giuseppe Puglisi. Lo ha ufficializzato sabato 26 maggio la Prefettura della Casa Pontificia, ma la notizia era nell’aria da settimane ormai, perché da più parti era giunta al Pontefice la richiesta di visitare i luoghi del parroco di Brancaccio, ucciso dalla mafia la sera del suo 56° compleanno e per questo beatificato cinque anni fa. Don Puglisi toglieva dalla strada ragazzi e bambini che, senza il suo aiuto, sarebbero stati risucchiati dalla vita mafiosa e impiegati per piccole rapine e spaccio. Fu questa la principale causa dell’ostilità dei boss, che lo consideravano un ostacolo. I capimafia Giuseppe Filippo Graviano decisero di ucciderlo, dopo una lunga serie di minacce di morte di cui don Pino non parlò mai con nessuno. Un colpo di pistola alla nuca davanti al portoncino della sua abitazione mise fine alla sua vita terrena, ma diede inizio a molti frutti di conversione. Guardando negli occhi gli assassini, don Pino disse: «Me l’aspettavo».

I dettagli del programma di celebrazioni saranno divulgati lunedì 28 maggio al Palazzo arcivescovile di Palermo. Ma è già grande l’emozione e l’attesa per questa «visita pastorale che confermerà la Chiesa siciliana che riesce a incarnare il Vangelo nella vita sociale, negli uomini concreti e ha bisogno di una parola che li riscatti» commenta a caldo l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. Una realtà ecclesiale e sociale importante, «fatta di accoglienza dei migranti e di tante povertà – aggiunge Lorefice –. La visita di papa Francesco è una scelta luminosa, darà slancio missionario, aiuterà il presbiterio e il popolo santo di Dio a essere una Chiesa in uscita». Interviene anche l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace e postulatore della causa di beatificazione di don Puglisi, Vincenzo Bertolone: «È la riaffermazione della vitalità del modello incarnato dal parroco di Brancaccio che vive in pienezza la sua missione in contesti mafiosi», la scelta di Francesco è «l’invito ad andare avanti senza cedimenti sulla strada del Vangelo». «Proviamo un grande senso di gratitudine nei confronti del Papa. È un dono inaspettato da parte sua, il dono di dare attenzione al territorio della Sicilia centrale, che purtroppo vive una condizione difficile dal punto di vista economico e dell’emigrazione» afferma il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, un territorio che rappresenta «una periferia esistenziale pur essendo al centro della Sicilia». Il Pontefice incontrerà i fedeli della diocesi, il 15 settembre, alle 9, nella piazza Falcone e Borsellino, poi in mattinata si sposterà in elicottero a Palermo.

Un viaggio, quello del 15 settembre, che si colloca in continuità con le visite a uomini e donne, figure importanti della Chiesa italiana. Lo scorso 17 marzo il Papa si era recato a Pietrelcina e San Giovanni Rotondo per rendere omaggio a Padre Pio. Il mese successivo il 20 aprile Bergoglio si era recato pellegrino per la seconda volta in Puglia ad Alessano e Molfetta per ricordare la figura e l’apostolato del vescovo don Tonino Bello. Come certamente significativo è stato il gesto del Pontefice di visitare il 10 maggio scorso in Toscana la comunità di Nomadelfia, la tomba del suo fondatore don Zeno Saltini e nella stessa giornata la “cittadella” del Movimento dei Focolari Loppiano e rievocando la figura di Chiara Lubich. Il 20 giugno 2017 si era recato pellegrino alle tombe di don Lorenzo Milani a Barbiana e di don Primo Mazzolari a Bozzolo nel Mantovano.