L’Amerigo Vespucci sarà l’ambasciatrice del Made in ItalyAmerigo Vespucci sarà l’ambasciatrice del Made in Italy

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AGI – Ha 92 anni e se li porta benissimo, tanto da essere stata definita più volte la nave più bella del mondo. L’Amerigo Vespucci, senza dubbio l’unità più longeva in servizio nella Marina Militare, costruita presso il Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia, lascia il porto di Genova per portare il meglio dell’Italia in 5 continenti, salutata dalle Frecce tricolori che la stanno sorvolando.

Poi è stata la volta dell’aviazione della Marina. Con la nave parte l’Italia. La sua nuova missione è compiere un giro del mondo che durerà circa 20 mesi, diventando ambasciatrice del made in Italy. Come spiega il Capo di Stato maggiore della Marina militare, l’ammiraglio Enrico Credendino, oggi il Vespucci “si appresta a compiere un’impresa storica, arriverà in 5 continenti attraversando 3 oceani, 31 porti, 28 paesi per oltre 20 mesi”. E nelle tappe più significative, saranno allestiti dei ‘villaggi Italia’ per presentare i nostri prodotti. 
C’è da dire che il “Vespucci da oggi si aggiungerà alle 11 navi della marina che stanno già operando fuori dal Mediterraneo, un record per la Marina – ricorda Credendino -. Questo a tutela degli interessi nazionali. Vespucci e i mezzi più performanti della Marina rappresentano uno strumento di diplomazia navale, che riveste un’importanza primaria a sostegno dell’Italia”.
A far funzionare questo complesso gioiello, lungo oltre 100 metri, c’è un corposo equipaggio, che è il “vero motore” dell’Amerigo Vespucci, composto da 264 militari. Integrato dagli Allievi (circa 130 ogni anno) e dal personale di supporto dell’Accademia Navale, arrivando anche a superare le 400 unità.

Lo storico veliero navigherà per “raccontare l’Italia, l’arte, la cultura, la storia, la gastronomia, la scienza, la ricerca, la tecnologia, l’industria” sottolinea il ministro della Difesa Guido Crosetto. “Questo insieme fa di questa nazione quello che è, e fa del nome Italia uno dei nomi più evocativi”.

“Made in italy ha un significato nel mondo, ma non per noi, per questo governo o per i dieci che lo hanno preceduto – dice Crosetto -, ma perché il nome Italia evoca il Colosseo, Raffaello, Leonardo, ma anche Armani e la Ferrari. Un insieme di cose che hanno attaccato a quel nome il senso della bellezza, la cultura e la storia, la capacità di guardare al futuro. Noi custodiamo questo patrimonio, che ci è dato senza che ce lo meritiamo, costruito negli anni”. Per tutti questi motivi, la nave “sarà accolta in modo straordinario – conclude -: perché non arriverà solo la nave più bella del mondo, ma arriverà l’Italia”.
Al progetto, voluto dal Ministro della Difesa Guido Crosetto, partecipano la Presidenza del Consiglio dei Ministri e 11 ministeri. L’iniziativa toccherà nei circa due anni di circumnavigazione del globo diversi porti dove, nelle tappe più significative, saranno allestiti dei ‘villaggi Italia’ per presentare i nostri prodotti. Luigi Romagnoli comandante della nave ha accolto il ministro Crosetto, e le altre autorità.

Il primo a prendere la parola è il sindaco di Genova Marco Bucci che si è detto “molto orgoglioso per questa cerimonia”, il progetto “è una cosa che tocca il cuore”, attorno al viaggio c’e’ il nostro modo di vivere, c’e’ l’Italia che gira il mondo”. A Genova “abbiamo tutti il sangue salato e ne siamo molto orgogliosi, grazie per aver scelto la città di Genova. Buon vento Vespucci”.

Parco accessibile a portatori di handicap

Una iniziativa di quelle che scaldano il cuore, dove anche una sola immagine racconta tutto. Con “Un Parco per tutti” torna il progetto a favore di giovani con disabilità e le loro famiglie. Un centinaio i ragazzi coinvolti.
“È sicuramente questo uno dei progetti più coinvolgenti e dei quali siamo orgogliosi – afferma Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano – perché consente a tutte le persone di potere cogliere le eccellenze di un areale unico, cerniera tra Europa e Mediterraneo, tra Toscana ed Emilia. Grazie a questo percorso, per altro, diamo attuazione anche a quanto previsto dalla legge quadro sulle aree protette, la 394 del 1991, che chiede i parchi facciano il possibile per aprirsi all’accessibilità da parte di tutti. Ringrazio tutte le persone e i volontari coinvolti”.

Si inizia il 13 giugno a Ventasso, e i giovani coinvolti potranno ammirare, sino ad agosto, Pradarena, Succiso, la Pietra di Bismantova, Monteorsaro, il Rifugio Segheria, Cerreto e il Lago Pranda. Sono già alcuni anni che il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano collabora con l’associazione Gast onlus attraverso diversi progetti (Gastoutdoor, Skigast, Summer Camp) a favore di persone disabili e delle loro famiglie che svolgono attività all’interno del territorio di tanti Comuni del Parco e della Riserva di Biosfera Mab Appennino.
L’associazione Gast onlus è dotata di ausili che permettono la fruizione dell’ambiente a persone con disabilità motorie per attività come trekking (grazie a due particolari attrezzature Joelette Ferriol-Matrat), ma anche ski – sci alpino per la stagione invernale.

“La nostra finalità principale – spiega Giacomo Cibelli presidente dell’associazione Gast onlus – è quella di rendere l’esperienza fruibile, e un’occasione di crescita personale delle attività in ambiente naturale. Infatti quando l’esperienza è positiva e adeguata, risulta determinante per incrementare l’autostima e fiducia delle persone sia nei propri mezzi che nel benessere psico-fisico e di apprendimento. Queste attività sono importati vettori di relazioni sociali intra e extra gruppo, oltre che occasione di sensibilizzazione e cultura delle differenze per gli operatori e abitanti dei luoghi coinvolti”.

Quest’anno le iniziative si svolgeranno il martedì e i protagonisti saranno i Centri Visita del Parco, i Rifugi e le Guide ambientali escursionistiche che grazie alla loro disponibilità e collaborazione accompagneranno gratuitamente oltre 100 ragazzi con disabilità fisica, intellettiva, relazionale, comportamentale e psichica alla scoperta dell’Appennino. Otto sono, pertanto, gli appuntamenti che si svolgeranno nell’estate in Appennino tra Emilia e Toscana cui si aggiungerà una giornata al mare. Inoltre, Gast onlus propone direttamente anche altre attività in collaborazione con i diversi operatori turistici del territorio del Parco. Per partecipare è possibile contattare l’associazione Gast onlus sul sito (gastonlus.org).
laliberta.info 

Ponti e festività, 2023 da record per viaggi e relax. Con appena 4 giorni di ferie più di un mese di vacanza

Turisti in aeroporto © ANSA
Per chi ama viaggiare o semplicemente trascorrere lunghi fine settimana fuori casa, il 2023 è un anno da record: con appena 4 giorni di ferie, se non si lavora durante il weekend, si possono accumulare 32 giorni di vacanza.
Calendario alla mano, ecco le possibili combinazioni per organizzare e prenotare viaggi o fughe dalla routine.
A gennaio la prima occasione per viaggiare è l’Epifania, che cade di venerdì e che consente di partire per 3 giorni, aggiungendo sabato 7 e domenica 8 gennaio.
Domenica 9 e lunedì 10 aprile si festeggiano Pasqua e Pasquetta, 3 giorni di mini vacanza se si aggiunge anche il sabato.
Il 25 aprile, festa della Liberazione, cade di martedì: prendendo lunedì di ferie e attaccandolo al fine settimana si ottengono 4 giorni di vacanza. Il primo maggio, lunedì, regala un fine settimana lungo cosi come il 2 giugno, festa della Repubblica, che è un venerdì.
Per chi non è in vacanza ad agosto, il 15 cade di martedì: con un solo giorno di ferie se ne fanno 4 di vacanza. Il primo novembre, festa di Ognissanti, è un mercoledì: con 2 giorni di ferie – lunedì e martedì o giovedì e venerdì – si potrà organizzare una vacanza di 5 giorni.
Anche a dicembre ci sono tante opportunità di organizzarsi i fine settimana: l’8, festa dell’Immacolata, è un venerdì, così come il giorno di Natale è un lunedì e Santo Stefano un martedì, che complessivamente regalano 4 giorni di vacanza (5 per i milanesi che aggiungono la festa del patrono del 7 dicembre).
San Silvestro, infine, viene di domenica ma con lunedì, primo gennaio 2024, ci si può concedere un lungo weekend.
Trentadue giorni di vacanza con 4 giorni di ferie e un 2023 da godersi viaggiando. Dove? Tra le destinazioni da scegliere ci sono alcune località italiane dove organizzare un fine settimana lungo o una breve vacanza. L’Umbria, innanzitutto, è tra le mete consigliate dalla guida Lonely Planet: base per visitare i borghi medievali è Perugia, che nel 2023 celebra il cinquecentesimo anniversario della morte del Perugino. Sempre in Italia due destinazioni da non mancare sono Bergamo e Brescia, che insieme sono state nominate Capitale Italiana della Cultura 2023, con oltre cento eventi in programma. Altri due suggerimenti della Lonely Planet per una mini vacanza sono Malta, con le sue offerte di arte e mare, e in Grecia la Penisola Calcidica, che regala spiagge incantevoli dove rilassarsi.
Infine, rimanendo in Europa, National Geographic propone un viaggio nella natura incontaminata delle Highlands scozzesi, tra brughiere e pecore, o delle Alpi austriache tra trekking, arrampicate e serate in baita.
ansa.it

Usanze e destinazioni per vivere la mezzanotte di festa per tutto il 2023

Non per tutte le culture la mezzanotte più famosa scocca il 31 dicembre.

ansa.it

Ecco cinque luoghi e date da appuntarsi per un nuovo anno di scoperta e di meraviglia, 5 destinazioni da eDreams in cui assaporare nuove usanze e vivere questa festa per tutto il 2023.
In Marocco per festeggiare Yennayer, il Capodanno berbero, a metà gennaio
Cade il 12 gennaio 2023 il giorno in cui il popolo Amazigh, nome arabo del popolo berbero, festeggerà Yennayer, il nuovo anno 2973.

Il calendario berbero, infatti, nonostante sia il più simile a quello gregoriano, eredita questa festa dagli antichi cicli agrari berberi, e inizia nel 950 a.c., ai tempi dei faraoni nella regione nordafricana. Yennayer è celebrato in diverse zone del Maghreb e di riflesso ci sono eventi in molti Paesi europei che ospitano queste comunità. Un modo originale e unico per viverlo, però, può essere andare a Marrakech in questi giorni. Oltre alla possibilità di visitare una meta dal clima temperato nella rigidità delle settimane di gennaio, questa zona del Marocco è un’occasione per chi ama cimentarsi nel surf, ma anche nello sci, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare. Per chi preferisce invece la cultura, in città si svolgono festeggiamenti a base di spettacoli, balli tradizionali e degustazioni di street food passeggiando per i souk. Un dettaglio ancora più significativo per cogliere l’identità del Paese: quest’anno Yennayer sarà all’indomani del giorno del Manifesto dell’Indipendenza del Marocco, festività nazionale.
A New York per il Capodanno cinese, tra gennaio e febbraio. Benvenuti nell’anno del Coniglio
Ormai celeberrimo, il Capodanno cinese, conosciuto anche come Festa di primavera, quest’anno inizierà con la vigilia del nuovo anno, la sera del 21 gennaio 2023 con la Firecracker Ceremony, per terminare il 5 febbraio con la Festa delle lanterne. Il 22 gennaio le popolazioni cinesi di tutto il mondo saluteranno quindi l’anno del Coniglio d’acqua, che secondo l’oroscopo del Dragone è portatore di pace, tranquillità e responsabilità. Una destinazione da considerare per questo appuntamento è la Grande Mela, che, tra Soho e il ponte di Brooklyn, ospita una delle più grandi Chinatown al mondo. Le strade di questi quartieri per l’occasione si tingeranno di rosso, con 15 giorni di celebrazioni, parate, fuochi d’artificio, con l’Empire State Building illuminata di rosso e di giallo. Il momento più atteso ed emozionante è la Lunar Year Parade, durante la quale lunghe sagome di leoni e dragoni danzano per le strade.

Nowruz, il Capodanno persiano, da scoprire a Tirana a marzo
Una delle feste più antiche del mondo, Nowruz deriva dalla fusione delle parole persiane No (nuovo) e rouz (giorno) e secondo la mitologia affonda le sue radici nello zoroastrismo, decine di migliaia di anni fa. Il re persiano Yima, narra la leggenda, è il padre di questa ricorrenza, che corrisponde all’equinozio di primavera. Le usanze di Nowruz vanno dal riordino e pulizia della casa alcune settimane prima del nuovo anno, all’organizzazione di una cena che prevede Samanu, un budino di farina di grano, con zucchero e noci e somagh, sommacco essiccato. Nowruz si festeggia in primo luogo in Iran, ma anche in tutti i Paesi dove è arrivato l’impero Persiano. Ecco perché una delle mete emergenti e da tenere in considerazione per quest’affascinante festività è Tirana, dove risiedono alcuni credenti Bektashi, un ordine di dervisci. Un’ottima occasione, quindi, per visitare questa città in continuo rinnovamento, in un periodo che è di per sé sinonimo di novità e speranza. Una tappa fuori città consentirà inoltre di ammirare l’architettura della tekke, il luogo di culto del centro mondiale dei Bektashi e il suo museo.
Songkran, il Capodanno thailandese, metà aprile
Tra il 13 e il 15 aprile di ogni anno si svolge il Songkran, Capodanno celebrato in diversi Paesi buddhisti, molto sentito e legato all’idea di purificazione e ai ringraziamenti per la fine della stagione secca, che supera i 30 gradi in Thailandia. La ricorrenza è infatti conosciuta anche come Festa dell’acqua. I festeggiamenti, che seguono un periodo di particolare cura per i templi religiosi, variano a seconda della zona del Paese e prevedono, molto spesso, il lancio di secchiate d’acqua e gavettoni, a simboleggiare l’inizio della stagione delle piogge o anche di talco bianco, contro gli spiriti maligni. In diverse regioni, poi, si tengono parate con costumi tradizionali e floreali.
Rosh Hashanah, il Capodanno ebraico da vivere a settembre
Il Capodanno ebraico è un momento religioso e di riflessione. Oltre alla preghiera, i rituali che fanno da cornice a questa festività sono legati al rinnovamento e alla sensazione di liberazione. In questi giorni, si usa ad esempio intraprendere un nuovo hobby. Un’altra tradizione è quella del tashlik, ovvero entrare in uno specchio d’acqua e gettare briciole di pane o sassi, che rappresentano i peccati e gli sbagli. Anche il menu della cena di Capodanno prevede alimenti simbolici, come l’agnello, ma anche le mele o i datteri insieme a ingredienti legati all’idea di buona fortuna, come il miele e, in assoluto, il melograno. Una visita in Israele in questo periodo non solo permette di godere delle sue bellezze naturali e culturali con un clima mite, ma anche di scoprire il lato più spirituale e riflessivo di questa destinazione unica e di sé stessi.

Roma in festa, negozi chiusi ma piazze e ville riaprono

Dopo la tradizionale cena della vigilia e il cenone del 25, quest’anno offre molte opportunità di svago. A Piazza Navona tornano finalmente i ‘befanari’, e fino all’8 gennaio c’è ‘Christmas World’

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 Natale in famiglia per i romani. Sicuramente, come ogni anno, ma dopo la tradizionale cena della vigilia e il cenone del 25, per fuggire dall’inevitabile tombolata con la nonna la Capitale quest’anno offre molte opportunità di svago. Con le piazze, le ville e i quartieri più visitati e amati della città che tornano di nuovo protagonisti dopo due anni in cui il Covid ha bloccato tutto e tutti. Come Piazza Navona dove, dopo anni di ‘desertificazione’ dovuta alla battaglia legale contro i gestori delle bancarelle e il successivo blocco della pandemia, tornano finalmente i ‘befanari’, i banchi con dolciumi, giochi per ragazzi, oggetti natalizi, oltre al presepe, la giostra e il teatrino delle marionette Oppure come Villa Borghese, la più celebre e centralissima villa romana dove fino all’8 gennaio c’è ‘Christmas World‘, la manifestazione natalizia dove a disposizione di romani e turisti ci sono una pista di pattinaggio, la toy factory e tantissimi spettacoli live.

Inoltre sarà possibile passeggiare e vivere le atmosfere natalizie nel cuore di Berlino, Londra, Parigi, Tokyo, New York e al Polo Nord con la casa di Babbo Natale, ricreate da abili scenografi. Quest’anno altro appuntamento da non perdere è ‘Incanto di Luci’, la mostra d’arte sensoriale in scena all’Orto Botanico fino a domenica 8 gennaio 2023. Un mondo incantato, incorniciato dalla Città Eterna, in contemporanea con altre 18 località estere, come Parigi, Barcellona, Berlino, Francoforte, Dresda e Windsor, tra alberi magistralmente decorati, una grande slitta e grandi pacchi illuminati.

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Un modo diverso per passare il Natale, poi, è quello di girare per Roma per mercatini o ‘a caccia’ di alberi di Natale. Da quello più importante a Piazza San Pietro a quello più famoso (soprattutto se non proprio appariscente da meritarsi, in passato, il soprannome di ‘Spelacchio’) a Piazza Venezia, quest’anno alimentato da pannelli solari.

Poi c’è quello in piazza del Campidoglio che si illuminerà pedalando su una bicicletta/generatore ai piedi dell’abete: chiunque potrà contribuire, pedalando, a fornire l’energia necessaria all’accensione delle luci e della stella sulla sommità dell’albero. Poi ci sono l’albero luminosissimo in piazza di Spagna a quello fatto di bottiglie di plastica tra gli animali del Bioparco di Roma. Ora che sembra che il Covid faccia meno paura e sia sotto controllo tornano a riempirsi i cinema e a Natale gli esercenti torneranno a sorridere (anche grazie al ciclone ‘Avatar: La via dell’acqua’).

Nel primo natale post-pandemico i romani avranno anche l’opportunità di andare per negozi. Pochi, in realtà, quelli aperti sotto le feste, a parte quelli presenti nei centri commerciali dove il servizio di ristorazione sarà aperto sia il 25, dalle 18 alle 23, facoltativamente dalle ore 14, sia il 26, dalle 16 alle 23, sempre facoltativamente dalle 14. I negozi saranno chiusi a Natale e Santo Stefano, ma aperti sia alla vigilia che il 31 dicembre.

Stesso tipo di situazione per i negozi di Porta di Roma, aperti sia il 24 che il 31, dalle 10 alle 22. Al centro commerciale Anagnina, invece, il 24 e il 31 i negozi saranno aperti dalle 9 alle 20.30. Per quanto riguarda i negozi di abbigliamento, di tecnologia e di accessori, situati all’interno dei centri commerciali, il giorno di Natale resteranno chiusi, così come i negozi Decathlon, Ikea e Leroy Merlin. Stesso discorso per gli outlet che restano chiusi durante il giorno di Natale, domenica 25 dicembre 2022, e adottano anche orari ridotti per la vigilia di sabato 24.

agi.it

Con van Gogh e Picasso, Natale e Capodanno nei musei

ROMA – Da van Gogh a Escher, da Picasso a Kandinsky, e poi Pier Paolo Pasolini, Richard Avedon, Zerocalcare, Jago, Banksy e TvBoy: anche quest’anno la grande arte sarà uno dei “regali” da scartare durante le festività natalizie.

I luoghi della cultura si preparano infatti ad accogliere i visitatori a Natale e Santo Stefano così come il 31 dicembre, il 1 gennaio (che è la prima domenica del mese ed è dunque gratuita nei musei e nei parchi archeologici statali) e alla Befana, con aperture straordinarie anche di lunedì (26 dicembre e 2 gennaio) e a volte anche con orari prolungati. Al Man di Nuoro, dove è allestita “Picasso e Guernica.

Genesi di un capolavoro. Contro tutte le guerre”, mostra che ricorda il passaggio del celebre quadro in Italia, nessuna pausa per le festività, con orari regolari a Natale e a Capodanno. Gli Uffizi di Firenze saranno aperti straordinariamente il 26 dicembre e il 2 gennaio, e anche a capodanno, per la domenica gratuita, ma resteranno chiusi a Natale. Sempre aperte anche le grandi mostre di Arthemisia, da van Gogh a Palazzo Bonaparte di Roma, dove sono esposte 50 opere provenienti dal Museo Kröller Müller di Otterlo, a “Jago, Banksy, TVboy e altre storie controcorrente” a Palazzo Albergati di Bologna (con 60 capolavori che raccontano alcune delle storie più estreme e trasgressive della public art italiana e internazionale), da Escher al Museo degli Innocenti di Firenze (200 opere che svelano il genio olandese con le opere più iconiche della sua produzione) all’omaggio a Zerocalcare con “Dopo il botto”, oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific alla Fabbrica del Vapore di Milano. Anche il progetto “Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo”, articolato in tre mostre e concepito collettivamente dall’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, le Gallerie Nazionali di Arte Antica e il Maxxi potrà essere approfondito ed esplorato dal pubblico grazie alle aperture straordinarie previste nelle rispettive sedi museali (Palazzo Esposizioni, Palazzo Barberini e Maxxi sempre aperti ma gli ultimi due non nel giorno di Natale). A Palazzo Sarcinelli di Conegliano la mostra “Ron Galella, paparazzo superstar”, un percorso tra icone universali del cinema, dell’arte, della musica, della cultura pop e del costume, si potrà visitare, a eccezione del giorno di Natale, anche il 26 dicembre, il 1 (dalle 15) e il 6 gennaio. Aperture straordinarie e prolungate (23 dicembre e 6 gennaio fino alle 21) per le festività 2022 nei Musei Civici di Venezia: tante le mostre da vedere, da “Canova e Venezia 1822-2022. Fotografie di Fabio Zonta” al Museo Correr, a “Kandinsky e le avanguardie.
Punto, linea e superficie” al Centro Culturale Candiani di Mestre (qui a Natale chiuso). A Palazzo Reale di Milano la mostra “Richard Avedon: Relationships”, che ripercorre gli oltre sessant’anni di carriera del fotografo attraverso 106 immagini, si potrà visitare 24-25-31 dicembre, 1 e 6 gennaio. A Perugia la Galleria Nazionale dell’Umbria, con le mostre “Piranesi” (61 incisioni tratte dalla serie delle Vedute di Roma appartenenti al museo perugino) e “Nunzio incontra Perugino” (con i lavori realizzati da Nunzio ispirandosi all’Annunciazione Ranieri, riflettendo sul suo significato, sui valori formali e spirituali del capolavoro di Perugino), resterà aperta sempre (8.30-19.30), tranne il giorno di Natale. La Galleria dell’Accademia di Firenze sarà chiusa il 25 dicembre ma aperta a Santo Stefano, 1° gennaio, lunedì 2 e venerdì 6 per l’Epifania. Ai Musei del Bargello apertura straordinaria lunedì 26 dicembre e venerdì 30 dicembre dalle 8:15 alle 18:00, lunedì 2 gennaio dalle 8:15 alle 19 mentre l’8 gennaio l’orario sarà 8:45-14 (24 e 31 dicembre chiusura anticipata alle 18). L’apertura di domenica 1° gennaio seguirà gli orari ordinari, e il 2 gennaio sarà inoltre aperto in via eccezionale anche il Museo di Palazzo Davanzati. Da Artemisia a Napoli alla fotografia di Crewdson e Lisetta Carmi a Torino, dai mecenati come Lorenzo il Magnifico e i moderni banchieri e filantropi a Milano alla prima impresa attorno al mondo di Magellano attraverso il racconto di Antonio Pigafetta a Vicenza: anche alle Gallerie d’Italia e negli altri musei della rete museale di Intesa Sanpaolo si festeggerà con aperture straordinarie (il 26 dicembre e il 2 gennaio; chiusi a Natale) e gratuità (1 gennaio). (ANSA).

Unwto, Sauris e Isola del Giglio tra Best Tourism Villages 2022

 © ANSA

Ci sono anche la toscana isola del Giglio e Sauris in Friuli Venezia Giulia tra i “Best Tourism Villages” individuati dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (Unwto) che premia in questo modo le destinazioni rurali che stanno abbracciando il turismo come motore di sviluppo e nuove opportunità di lavoro e reddito, preservando e promuovendo valori e prodotti basati sulla comunità.

L’iniziativa riconosce inoltre ai villaggi il loro impegno per l’innovazione e la sostenibilità in tutti i suoi aspetti – economici, sociali e ambientali – e l’attenzione allo sviluppo del turismo in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Nell’elenco ci sono 32 borghi di 18 Paesi selezionati da una commissione indipendente di valutazione tra 130 candidature presentate da 57 Paesi partecipanti.

“Una notizia che ci rende, ancora una volta, orgogliosi della nostra bella Italia.

Un riconoscimento internazionale a due borghi che rappresentano l’eccellenza turistica italiana e che sono l’occasione per rafforzare la strategia di promozione del Paese a partire da luoghi meno noti ma che rappresentano l’Italia più autentica. Grazie all’Unwto per questo prezioso riconoscimento” commenta la ministra del turismo Daniela Santanchè.

A conferma della qualità delle tre candidature italiane presentate dal ministero del Turismo, il borgo di Otricoli (Umbria) è stato selezionato per partecipare al “Best Tourism Village Upgrade Programme”, programma di supporto dall’Organizzazione che accompagnerà 20 delle località candidate in un percorso volto al pieno raggiungimento dell’eccellenza.

I borghi premiati parteciperanno al network globale dei Best Tourism Villages, potendo scambiare esperienze e buone prassi anche con esperti e partner del settore pubblico e privato. La cerimonia di premiazione si terrà il 27 e 28 febbraio 2023 ad Al-‘Ula in Arabia Saudita.

Questa la lista ufficiale:
Zell am See, Austria
Wagrain, Austria
Puqueldón, Cile
Dazhai, Cina
Jingzhu, Cina
Choachí, Colombia
Aguarico, Ecuador
Angochagua, Ecuador
Choke Mountains Ecovillage, Etiopia
Mestia, Georgia
Kfar Kama, Israele
Sauris-Zahre, Italia
Isola del Giglio, Italia

Umm Qais, Giordania
Creel, Messico
El Fuerte, Messico
Ksar Elkhorbat, Marocco
Moulay Bouzerktoune, Marocco
Lamas, Perù
Raqchi, Perù
Castelo Novo, Portogallo
Pyeongsa-ri, Sudcorea
Rasinari, Romania
AlUla Old Town, Arabia Saudita
Bohinj, Slovenia
Rupit, Spagna
Alquézar, Spagna
Guadalupe, Spagna
Murten, Svizzera
Andermatt, Svizzera
Birgi, Turchia
Thái Hải, Vietnam

ANSA

Sciltian, Annigoni e i Pittori della Realtà a Fermo

FERMO – E’ stata “l’ultima festa della pittura italiana”, secondo Vittorio Sgarbi la breve stagione dei ‘Pittori moderni della realtà’: Gregorio Sciltian, Pietro Annigoni e i fratelli Antonio e Xavier Bueno cercarono di rilanciare la grande tradizione della pittura italiana dopo la Seconda Guerra Mondiale, in parallelo con la rinascita del Paese. A loro (e ai classici a ci si ispirarono) il sottosegretario alla Cultura ha dedicato una mostra, da lui curata insieme a Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari, in corso a Palazzo dei Priori di Fermo fino al primo maggio 2023: “I Pittori della realtà.

Verità e illusione tra Seicento e Novecento”.
Un’ottantina di opere permette di rileggere e scoprire una particolare stagione dell’arte italiana del dopoguerra: un gruppo di artisti, dalle provenienze e storie più diverse, esordì nel 1947 scagliandosi contro il modernismo per difendere e recuperare la grande tradizione pittorica rifacendosi, in particolar modo, all’arte seicentesca, da Caravaggio alla pittura spagnola e fiamminga.
“Un’esperienza comunitaria e di ‘resistenza’ estetica ed etica, prima che politica” secondo Sgarbi, che si consumò nell’arco di cinque mostre tra il 1947 e 1949, anche alcuni lavori sono precedenti. In mostra opere di Sciltian, Annigoni, i fratelli Bueno, e inoltre Alfredo Serri, Giovanni Acci e Carlo Guarnieri, che si aggiunsero successivamente al gruppo, oltre a due capolavori di Giorgio de Chirico, il padre della Metafisica, fautore del “ritorno al mestiere”, che ebbe rapporti di stima reciproca con loro. Vengono inoltre presentate, a confronto con i moderni, lavori di artisti del Seicento e del Settecento: Alessandro Magnasco, il Maestro di Hartford, Giuseppe Recco e Carlo Magini, insieme alle opere della Pinacoteca Civica di Fermo, come “L’adorazione dei pastori” di Rubens. Il percorso espositivo si snoda tra dipinti ricchi di citazioni, come “Bacco al’osteria” di Sciltian dove un giovane nudo e incoronato di pampini interagisce con un gruppo di coetanei in abiti moderni, nell’ambiente dimesso di una mescita, oppure il nudo femminile con un vaso di fiori di Antonio Bueno del 1947 ispirato a a Tiziano e Manet. O ancora un ritratto femminile di Pietro Annigoni che replica il Pollaiuolo.. A volte gli artisti puntano decisi alla copia come dimostrano varie nature morte indistinguibili tra autori antichi e moderni. E altre volte ancora il gioco si fa esplicito e divertito come l’ “Omaggio a Roberto Longhi” di Sciltian, che compone una sua natura morta con libri, fogli di carta, matite, pennelli, colori, un paio di occhiali (con un bel gioco di riflessi della finestra alle spalle del pittore), una cartolina della Muta di Raffaello e una del Pifferaio di Manet. De Chirico è rappresentato da “Piazza d’Italia con torre rosa” e “Interno metafisico”, ma anche omaggiato da dipinti di manichini dei fratelli Bueno.
Apprezzatissimi dal pubblico, dai collezionisti e dagli altri artisti, i Pittori moderni della realtà furono disapprovati dai critici, che li accusarono di passatismo. Finita l’ “ultima festa della pittura italiana” presero strade diverse: i fratelli Bueno furono emarginati, mentre Annigoni arrivò a ritrarre varie volte la regina Elisabetta II d’Inghilterra. E Sciltian trovò una sua strada verso la modernità, ispirandosi alla cartellonistica cinematografica, come dimostra il monumentale “L’eterna illusione” del 1967, in cui raccoglie tutti gli spunti e le influenze della sua arte in un contesto contemporaneo di folla che si ammassa per andare al cinema. La mostra a Fermo si inserisce tra i principali eventi culturali del progetto regionale “Il Seicento nelle Marche”. (ANSA).