Torino. Il Salone del libro si presenta. E attende il nuovo direttore

Nicola Lagioia, direttore del Salone del libro, durante la conferenza stampa di presentazione della 35ª edizione, ieri a Torino

Presentata la 35ª edizione della kermesse del libro che si terrà dal 18 al 22 maggio col titolo “Attraverso lo specchio”. Avrà come Paese ospite l’Albania e sarà l’ultima diretta da Lagioia

A Torino è stata presentata la 35ª edizione del Salone internazionale del libro, che si terrà dal 18 al 22 maggio 2023 e avrà come tema un carrolliano “Attraverso lo specchio”. L’edizione, che sarà l’ultima diretta da Nicola Lagioia, da qualche settimana impegnato anche in una nuova avventura professionale con la neonata rivista “Lucy”, sarà inaugurata dalla giornalista e scrittrice Svetlana Aleksievic, nata in Ucraina da padre bielorusso e madre ucraina e nota soprattutto per essere stata cronista dei principali eventi dell’Urss nella seconda metà del XX secolo. “Attraverso lo specchio” non sarà solo un omaggio a Lewis Carroll e al salto dentro nuovi mondi alla «ricerca di luoghi di trasformazioni della realtà», come spiega Lagioia, ma anche un riferimento a Narciso e alla nostra società. Tra gli annunci di questa nuova edizione, Paese ospite sarà l’Albania e regione ospite la Sardegna: «Siamo onorati – ha detto Elva Margariti, ministro della Cultura dell’Albania – di partecipare a questo Salone dove si incontrano cultura, esperienza, tendenze. Vogliamo portare le voci della memoria del passato, del presente e dei nostri sogni. Per Paesi come l’Albania, con un passato lungo mezzo secolo di totale isolamento, la cultura e soprattutto la letteratura è stata l’unico ponte di comunicazione con il mondo, lo specchio attraverso il quale il mondo vedeva noi e noi vedevamo noi stessi». Tra le prime anticipazioni del programma, oltre ad Aleksievic, arriveranno a Torino lo scrittore statunitense Peter Cameron, con la sua raccolta di racconti Aria, pubblicata per la prima volta da Adelphi e tradotta da Giuseppina Oneto, Mark Z. Danielewski, autore dell’acclamato caso letterario Casa di foglie, che sarà al Lingotto con il suo Only Revolutions, finalista al National Book Award, tradotto per la prima volta in Italia e pubblicato sempre da 66thand2nd, l’autrice francese Virginie Despentes, Barry Gifford e ancora Paco Roca, uno dei maggiori esponenti del fumetto contemporaneo e autore dell’anno a Lucca Comics & Games 2022. Oltre a loro ci sarà il premio Nobel per la Letteratura Wole Soyinka, che porterà a Torino il nuovo romanzo Cronache dalla terra dei felici, pubblicato da La nave di Teseo, il fondatore di Lonely Planet Tony Wheeler e tanti altri, tra cui lo scrittore e storico Alessandro Barbero, la scrittrice Melania G. Mazzucco, una grande atleta come Federica Pellegrini, in un programma che sarà definito più precisamente intorno ad aprile, in occasione della seconda conferenza stampa di presentazione. Per quella data, nonostante il presidente della Fondazione Circolo dei lettori Giulio Biino dica di guardare soprattutto al presente e al futuro prossimo, la sensazione è che possa esserci qualche indicazione in più sul nome del prossimo direttore della kermesse. Proprio in questi giorni, in prossimità della conferenza stampa di lancio, come riportato da diversi media, si è parlato infatti dell’ennesimo tentativo di accordo, con ultima ipotesi un tandem formato dallo scrittore Paolo Giordano – che ha lasciato la porta aperta e si è detto possibilista, pur mantenendo riserbo sulla procedura – ed Elena Loewenthal, direttrice uscente del Circolo dei lettori, che ha dato la sua disponibilità. Tra gli altri nomi di cui si è parlato negli ultimi mesi, quelli di Giuseppe Culicchia, Gianluigi Ricuperati e anche di Armando Massarenti, per raccogliere l’eredità di questi ultimi anni di Lagioia. Al momento però la situazione vive ancora uno stato di impasse (nonostante le numerose partecipazioni alla manifestazione di interesse chiusa a dicembre scorso), proprio per la difficoltà di mettere d’accordo almeno sei voti su sette del direttivo che da statuto servono per definire il nome, fornendo di fatto in questo modo un profilo condiviso da pubblico e privato. Nel frattempo, i preparativi di questo Salone procedono: tra le varie iniziative in programma, si festeggerà il centenario della nascita di Italo Calvino e lo scrittore verrà ricordato con una serie di appuntamenti organizzati in collaborazione Mondadori. Inoltre, saranno ampliati gli spazi; quest’anno verranno infatti superati i 110 mila metri quadri complessivi grazie anche all’aggiunta di una nuova area, presso la Pista 500, progetto artistico di Pinacoteca Agnelli sull’iconica pista di collaudo delle automobili Fiat, sul tetto del Lingotto.

avvenire.it

Scaffale basso. Shoah, continuare a raccontare per non perdere la memoria

avvenire.it

LA BIBLIOTECARIA DI AUSCHWITZ. SALVA RUBIO E LORETO AROCA; IL CASTORO;15,50 EURO

Fin dall’infanzia Dita era come stregata dai libri. Per lei leggere è sempre stato indispensabile, come respirare, bere, dormire. È solo una ragazzina, e la sua biblioteca già zeppa di volumi, quando viene deportata ad Auschwitz con i genitori, che non sopravviveranno allo sterminio. Al campo i libri sono proibiti ma nascostamente e a rischio della vita alcuni, pochissimi, circolano tra i prigionieri. È così che Dita si offre di prendersene cura, e diventa la bibliotecaria di Auschwitz, organizzando letture clandestine che diventano piccole ma preziose fughe con la fantasia dalle privazioni e gli orrori quotidiani, i dispiaceri per le famiglie separate, la fame, le malattie, le violenze inaudite – sopra tutte gli esperimenti del terribile dottor Mengele – e ancora le uccisioni di massa nelle camere a gas. Ispirato alla storia vera di Dita Kraus, una delle ultime sopravvissute all’Olocausto ancora in vita, e basto sul romanzo di Antonio Iturbe, “La bibliotecaria di Auschwitz”, questo graphic novel parla ai più giovani di una vita che ha saputo brillare anche nella disperazione e di una tragedia che va continuamente raccontata perché non se ne perda la memoria. Dai 13 anni

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IN CERCA DI GIORNI FELICI. ANA NOVAC; MONDADORI; 16,50 EURO

Un mozzicone di matita smangiucchiato trovato nel fango del campo di Auschwitz, pezzi di carta staccati dai manifesti, girati, ritagliati e nascosti con una cura ossessiva dentro gli zoccoli, persino una foglia di cavolo ingiallita: tanto è bastato alla quattordicenne ebrea ungherese Ana Novac per riuscire a tenere un diario segreto, un raccontare per provare la propria esistenza, per annotare la rabbia e il dolore per quello straccio di vita spietata patita al campo. Un modo per resistere, nonostante la fame, il freddo, le malattie, il sudiciume, le prepotenze e le umiliazioni. Per un anno Ana si è sentita viva solo grazie a questo diario che in qualche modo ha rappresentato il suo bisogno di inseguire i fatti, da quelli più semplici a quelli più strazianti, per farne memoria. Sopravvissuta allo sterminio, Ana ci ha lasciato queste pagine sul lager come una testimonianza da opporre a chi può pensare che Auschwitz sia una vecchia leggenda, e perché quello che è accaduto lì non debba mai più ritornare. Dai 13 anni

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#ANNEFRANK- VITE PARALLELE. SABINA FEDELI E ANNA MIGOTTO; UP FELTRINELLI; 13 EURO

Il 4 agosto 1944, nazisti e poliziotti olandesi facevano irruzione ad Amsterdam nel nascondiglio segreto dei Frank che venivano arrestati, insieme ad altri quattro altri ospiti della casa, e deportati. Anne scompare nel nulla come oltre un milione e mezzo di bambini e ragazzini come lei. Sarebbe morta a Bergen-Belsen di tifo, appena dopo la sorella Margot, nel febbraio del 1945. La giovane vita di Anne incrocia quella di Caterina, una ragazzina riflessiva e intraprendente dei nostri giorni che, quando legge con la sua classe il Diario ne resta colpita e sente che quella tredicenne le assomiglia. Mentre mille domande cominciano a martellarle in testa, Caterina sente urgente il bisogno di saperne di più e capire le ragioni profonde di quel che era successo agli ebrei durante il nazismo. Di toccare quella sofferenza. Decide quindi di partire da sola, zaino in spalla e cellulare pronto a documentare tutte le tappe, per attraversare mezza Europa e raggiungere il campo dove erano morte Anne e Margot. Ma per lei è anche l’occasione di incontrare cinque donne: Arianna, Sara, Andra, Tatiana ed Helga tutte deportate da bambine o da adolescenti, come Anne, ma sopravvissute alla Shoa. Tutte legate da una memoria dolorosa che le ha rese testimoni. Il libro è liberamente tratto dal documentario “#AnneFrank-Vite Parallele” con il premio Oscar Helen Mirren, scritto e diretto da Sabina Fedeli e Anna Migotto. Dai 13 anni

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SOTTO FALSO NOME. FREDIANO SESSI; EINAUDI RAGAZZI; 12 EURO

Uno scambio di identità. Un atto di coraggio e di generosità da un’amica a un’amica, un’intera famiglia ebrea che si salva da deportazione e morte sicura. Scrittore mantovano, traduttore, docente di sociologia a Brescia oltre che studioso appassionato di storia della seconda Guerra mondiale, della Resistenza e della deportazione degli ebrei, Frediano Sessi racconta come un romanzo una storia semplice, vera e dimenticata, ricostruita attraverso testimonianze e documentazioni. Tutto incredibilmente succede tra il settembre 1943 e l’aprile 1945 a Mantova al numero sei di viale Gorizia. Qui Francesco e Luisa Rampi che hanno già una bambina, Maria Anita, decidono di lasciare il loro appartamento a una famiglia di amici ebrei che ne fa, alla luce del sole, il proprio nascondiglio: sono Lilli Gizelt, il suo fidanzato e altre tre persone in fuga da Fiume, dove tedeschi e fascisti avevano messo in atto una feroce persecuzione e deportazione di ebrei. Lo scambio non si era limitato all’appartamento, ma comprendeva il cognome stesso: è stato così che i Gizelt sono diventati i Rampi. All’epoca Francesco Rampi era militare in Sardegna mentre Luisa Rampi lasciando la casa di Mantova aveva deciso di raggiungere la madre, anche lei a Fiume. La città dove era nata e dove aveva conosciuto Lilli, la sua più cara amica e compagna di studi. Va da sé che quell’operazione comportava un grande rischio per tutti, per i protagonisti e per i vicini di casa che in silenzio e con la loro solidarietà furono di grande aiuto. Tutti hanno dimostrato quanta differenza possano fare le scelte di ognuno, anche dentro una grande follia collettiva, come è stato il nazifascismo. Dai 13 anni

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IL RIFUGIO SEGRETO. LUCA AZZOLINI; DEAGOSTINI; 13,90 EURO

Un vecchio edificio come tanti sul Prinsengracht, il canale che attraversa Amsterdam: al 263 c’è un modesto edificio a tre piani, annesso ai magazzini sul retro del fabbricato. È un giorno di luglio del 1942, piove a dirotto: è il giorno in cui una famiglia ebrea costretta a nascondersi dalle persecuzioni naziste e dalla deportazione, entra in un piccolo appartamento mansardato trasformato in rifugio segreto. Sono i Frank. Con loro anche altre tre persone, i Van Pels. Al sottotetto si accede da una scala ripida, la porta è nascosta dietro una libreria mobile. Ma nessuno deve sapere chi abita al di là; vietato affacciarsi alle finestre, vietato fare rumore, perché nei piani sotto ci sono gli uffici e qualcuno potrebbe insospettirsi. In questa casa, la tredicenne Anne scriverà il suo Diario, rivolgendosi all’amica immaginaria Kitty, confidandole pensieri, sogni, paure e speranze in un mondo davvero migliore. A raccontare questa storia, fatta di una quotidianità inquietante è proprio l’alloggio in cui Anne e gli altri sono vissuti in clandestinità due anni. Fino a quel 4 agosto 1944 in cui gli uomini della Gestapo, fanno irruzione urlando e arrestano tutti quanti. Pochi giorni prima Anne aveva scritto nel Diario: “Ecco che cos’è difficile in quest’epoca: gli ideali, i sogni e le belle aspettative non fanno neppure in tempo a nascere che già vengono colpiti e completamente devastati dalla realtà piú crudele. È molto strano che io non abbia abbandonato tutti i miei sogni perché sembrano assurdi e irrealizzabili. Invece me li tengo stretti, nonostante tutto, perché credo tuttora all’intima bontà dell’uomo”. Dai 12 anni

Con van Gogh e Picasso, Natale e Capodanno nei musei

ROMA – Da van Gogh a Escher, da Picasso a Kandinsky, e poi Pier Paolo Pasolini, Richard Avedon, Zerocalcare, Jago, Banksy e TvBoy: anche quest’anno la grande arte sarà uno dei “regali” da scartare durante le festività natalizie.

I luoghi della cultura si preparano infatti ad accogliere i visitatori a Natale e Santo Stefano così come il 31 dicembre, il 1 gennaio (che è la prima domenica del mese ed è dunque gratuita nei musei e nei parchi archeologici statali) e alla Befana, con aperture straordinarie anche di lunedì (26 dicembre e 2 gennaio) e a volte anche con orari prolungati. Al Man di Nuoro, dove è allestita “Picasso e Guernica.

Genesi di un capolavoro. Contro tutte le guerre”, mostra che ricorda il passaggio del celebre quadro in Italia, nessuna pausa per le festività, con orari regolari a Natale e a Capodanno. Gli Uffizi di Firenze saranno aperti straordinariamente il 26 dicembre e il 2 gennaio, e anche a capodanno, per la domenica gratuita, ma resteranno chiusi a Natale. Sempre aperte anche le grandi mostre di Arthemisia, da van Gogh a Palazzo Bonaparte di Roma, dove sono esposte 50 opere provenienti dal Museo Kröller Müller di Otterlo, a “Jago, Banksy, TVboy e altre storie controcorrente” a Palazzo Albergati di Bologna (con 60 capolavori che raccontano alcune delle storie più estreme e trasgressive della public art italiana e internazionale), da Escher al Museo degli Innocenti di Firenze (200 opere che svelano il genio olandese con le opere più iconiche della sua produzione) all’omaggio a Zerocalcare con “Dopo il botto”, oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific alla Fabbrica del Vapore di Milano. Anche il progetto “Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo”, articolato in tre mostre e concepito collettivamente dall’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, le Gallerie Nazionali di Arte Antica e il Maxxi potrà essere approfondito ed esplorato dal pubblico grazie alle aperture straordinarie previste nelle rispettive sedi museali (Palazzo Esposizioni, Palazzo Barberini e Maxxi sempre aperti ma gli ultimi due non nel giorno di Natale). A Palazzo Sarcinelli di Conegliano la mostra “Ron Galella, paparazzo superstar”, un percorso tra icone universali del cinema, dell’arte, della musica, della cultura pop e del costume, si potrà visitare, a eccezione del giorno di Natale, anche il 26 dicembre, il 1 (dalle 15) e il 6 gennaio. Aperture straordinarie e prolungate (23 dicembre e 6 gennaio fino alle 21) per le festività 2022 nei Musei Civici di Venezia: tante le mostre da vedere, da “Canova e Venezia 1822-2022. Fotografie di Fabio Zonta” al Museo Correr, a “Kandinsky e le avanguardie.
Punto, linea e superficie” al Centro Culturale Candiani di Mestre (qui a Natale chiuso). A Palazzo Reale di Milano la mostra “Richard Avedon: Relationships”, che ripercorre gli oltre sessant’anni di carriera del fotografo attraverso 106 immagini, si potrà visitare 24-25-31 dicembre, 1 e 6 gennaio. A Perugia la Galleria Nazionale dell’Umbria, con le mostre “Piranesi” (61 incisioni tratte dalla serie delle Vedute di Roma appartenenti al museo perugino) e “Nunzio incontra Perugino” (con i lavori realizzati da Nunzio ispirandosi all’Annunciazione Ranieri, riflettendo sul suo significato, sui valori formali e spirituali del capolavoro di Perugino), resterà aperta sempre (8.30-19.30), tranne il giorno di Natale. La Galleria dell’Accademia di Firenze sarà chiusa il 25 dicembre ma aperta a Santo Stefano, 1° gennaio, lunedì 2 e venerdì 6 per l’Epifania. Ai Musei del Bargello apertura straordinaria lunedì 26 dicembre e venerdì 30 dicembre dalle 8:15 alle 18:00, lunedì 2 gennaio dalle 8:15 alle 19 mentre l’8 gennaio l’orario sarà 8:45-14 (24 e 31 dicembre chiusura anticipata alle 18). L’apertura di domenica 1° gennaio seguirà gli orari ordinari, e il 2 gennaio sarà inoltre aperto in via eccezionale anche il Museo di Palazzo Davanzati. Da Artemisia a Napoli alla fotografia di Crewdson e Lisetta Carmi a Torino, dai mecenati come Lorenzo il Magnifico e i moderni banchieri e filantropi a Milano alla prima impresa attorno al mondo di Magellano attraverso il racconto di Antonio Pigafetta a Vicenza: anche alle Gallerie d’Italia e negli altri musei della rete museale di Intesa Sanpaolo si festeggerà con aperture straordinarie (il 26 dicembre e il 2 gennaio; chiusi a Natale) e gratuità (1 gennaio). (ANSA).