La Liturgia di DOMENICA 1 Gennaio 2023 MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO – SOLENNITÀ

DOMENICA 1  Gennaio 2023 MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO – SOLENNITÀ

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Colore Liturgico Bianco
Antifona
Salve, Madre santa: hai dato alla luce il Re
che governa il cielo e la terra nei secoli dei secoli.Oppure:Oggi la luce splenderà su di noi: è nato per noi il Signore.
Il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Il suo regno non avrà fine. (Cf. Is 9,1.5; Lc 1,33).

Si dice il Gloria.

Colletta
O Dio, che nella verginità feconda di Maria
hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna,
fa’ che sperimentiamo la sua intercessione,
poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l’autore della vita,
Gesù Cristo, tuo Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te.

Prima Lettura
Porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò.
Dal libro dei Numeri
Nm 6, 22-27

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:

Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale
Dal Sal 66 (67)
R. Dio abbia pietà di noi e ci benedica.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti. R.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra. R.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra. R.

Seconda Lettura
Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 4,4-7

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!».
Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.

Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti;
ultimamente, in questi giorni,
ha parlato a noi per mezzo del Figlio. (Eb 1,1-2)

Alleluia.

Vangelo
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Parola del Signore.

Sulle offerte
O Dio, che nella tua provvidenza
dai inizio e compimento a tutto il bene che è nel mondo,
concedi a noi, nella solennità della divina maternità di Maria,
di gustare le primizie del tuo amore misericordioso
per goderne felicemente i frutti.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona alla comunione
Gesù Cristo è lo stesso
ieri e oggi e sempre. (Eb 13,8)

Oppure:

Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. (Lc 2,19)

Dopo la comunione
I sacramenti ricevuti con gioia, o Signore,
conducano alla vita eterna noi che ci gloriamo di riconoscere
la beata sempre Vergine Maria
Madre del tuo Figlio e Madre della Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.

Fonte CEI

Celebrazioni Natale 2022 (fino all’Epifania) Parrocchia S. Agostino, S. Stefano e S. Teresa di Reggio Emilia

Orari delle celebrazioni fino all'Epifania - Santa Maria Nuova Viterbo

Mercoledì 21 dicembre in S. Agostino
dalle 20:30 alle 21:30 Novena di Natale con bimbi, ragazzi, giovani, famiglie e adulti.
Sacramento della Riconciliazione
Giovedì 22 dicembre dalle 16 alle 20 in S. Agostino
Venerdì 23 dicembre dalle 16 alle 20 in S. Stefano
Sabato 24 dicembre dalle 9.15 alle 12 in S. Teresa
Sabato 24 dicembre dalle 16 alle 18 S. Agostino
Celebrazione della Notte Santa
Sabato 24 dicembre – S. Agostino alle ore 24
Domenica 25 dicembre
Solennità di Natale orari festivi
Lunedì 26 dicembre – S. Stefano
S. Agostino ore 9 – S. Stefano ore 10 – S. Teresa ore 11
Sabato 31 dicembre
Te Deum in Ghiara alle 18:30
Domenica 1 gennaio 2023 Solennità Maria SS. Madre di Dio – orari festivi
Giovedì 5 gennaio 2023 Vigilia Solennità dell’Epifania
Messa prefestiva S. Agostino ore 1830
Venerdì 6 gennaio 2023 Solennità dell’Epifania
orari festivi
Domenica 8 gennaio 2023 – Festa del Battesimo di Gesù
orari festivi

1 Gennaio MARIA SS. MADRE DI DIO, GUIDA ALLA FESTA CHE APRE L’ANNO CIVILE

Il dogma della Maternità Divina di Maria fu proclamato dal Concilio di Efeso l’11 ottobre del 431. Con questa festa, che ha origine dalla tradizione pagana delle “strenae”, si conclude l’Ottava del Natale del Signore. Nel rito ambrosiano si celebra nell’ultima domenica di Avvento. Dal 1968, per volontà di papa Paolo VI, in questo giorno si celebra la Giornata mondiale della Pace

Il 1° gennaio, Capodanno civile, si celebra la solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Questo dogma (verità di fede) fu proclamato solennemente nel Concilio di Efeso dell’anno 431, dove venne affermata la natura umana e divina dell’unica persona del Verbo in Gesù Cristo e quindi venne affermata anche la maternità divina di Maria. Con questa festa viene indirettamente celebrata la conclusione dell’Ottava di Natale.

Domenico Ghirlandaio, Madonna

Domenico Ghirlandaio, Madonna

QUAL È L’ORIGINE STORICA DI QUESTA RICORRENZA?

  La solennità di Maria SS. Madre di Dio è la prima festa mariana comparsa nella Chiesa occidentale. Originariamente la festa rimpiazzava l’uso pagano delle “strenae” (strenne), i cui riti contrastavano con la santità delle celebrazioni cristiane. Il “Natale Sanctae Mariae” cominciò ad essere celebrato a Roma intorno al VI secolo, probabilmente in concomitanza con la dedicazione di una delle prime chiese mariane di Roma: S. Maria Antiqua al Foro romano, a sud del tempio dei Castori. La liturgia veniva ricollegata a quella del Natale e il primo gennaio fu chiamato “in octava Domini”: in ricordo del rito compiuto otto giorni dopo la nascita di Gesù, veniva proclamato il vangelo della circoncisione, che dava nome anch’essa alla festa che inaugurava l’anno nuovo.

PERCHÉ IN PASSATO SI FESTEGGIAVA L’11 OTTOBRE?

Nel rito romano la solennità si celebra il 1º gennaio di ogni anno. Nella forma extra-ordinaria del rito romano la festa di seconda classe si celebra l’11 ottobre. L’origine della data, di per sé apparentemente strana in quanto lontana dal Natale, ha motivazioni storiche: l’11 ottobre 431, durante il Concilio di Efeso, venne definita la verità di fede della “divina maternità di Maria”; così nel 1931, ricorrendo il XV Centenario del Concilio, papa Pio XI ne istituì la festa liturgica. Nel rito ambrosiano la Domenica dell’Incarnazione è la VI ed ultima domenica d’Avvento, quella che precede immediatamente il Natale. Nelle tradizioni rituali siriache e bizantina, la ricorrenza è celebrata il 26 dicembre. Nel rito copto, la ricorrenza è celebrata il 16 gennaio.

QUAL È IL SIGNIFICATO TEOLOGICO E SPIRITUALE DI QUESTA FESTA?

Nestorio aveva osato dichiarare: “Dio ha dunque una madre? Allora non condanniamo la mitologia greca, che attribuisce una madre agli dèi”; S. Cirillo di Alessandria però aveva replicato: “Si dirà: la Vergine è madre della divinità? Al che noi rispondiamo: il Verbo vivente, sussistente, è stato generato dalla sostanza medesima di Dio Padre, esiste da tutta l’eternità… Ma nel tempo egli si è fatto carne, perciò si può dire che è nato da donna”. Gesù, Figlio di Dio, è nato da Maria. È da questa eccelsa ed esclusiva prerogativa che derivano alla Vergine tutti i titoli di onore che le vengono attribuiti, anche se possiamo fare tra la santità personale di Maria e la sua maternità divina una distinzione suggerita da Cristo stesso: “Una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: “Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!”. Ma egli disse: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”” (Lc 11,27s). In realtà, “Maria, figlia di Adamo, acconsentendo alla parola divina, diventò madre di Gesù e, abbracciando con tutto l’animo e senza peso alcuno di peccato la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all’opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente” (Lumen Gentium, 56).

COS’ALTRO SI CELEBRA IN QUESTO GIORNO?

Dal 1° gennaio 1968, la Chiesa cattolica celebra anche la Giornata mondiale della pace. Lo scopo della Giornata è dedicare il giorno di Capodanno alla riflessione ed alla preghiera per la pace. La ricorrenza è stata istituita da papa Paolo VI con un messaggio datato 8 dicembre 1967 ed è stata celebrata per la prima volta il 1º gennaio 1968. Da quell’anno il Pontefice della Chiesa cattolica invia ai capi delle nazioni e a tutti gli uomini di buona volontà un messaggio che invita alla riflessione sul tema della pace.

Icona mariana

Foglietto Letture e Salmo 1 Gennaio Maria Santissima Madre di Dio

Grado della Celebrazione: SOLENNITA’

Colore liturgico: Bianco
MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO
S0101 ;

Il brano del vangelo ci narra un episodio della vita di una famiglia ebrea, ma l’ambientazione è inusuale per una nascita. Si tratta di una famiglia emarginata socialmente. Eppure il bambino è Dio e la giovane donna l’ha concepito e partorito nella verginità. Alcuni pastori si affrettano, in risposta a un messaggio dal cielo, per riconoscerlo e glorificarlo a loro modo.
Vi è difficile considerarlo vostro Dio?
Volgete il pensiero per un attimo al fascino persistente esercitato da sua madre su uomini e donne di ogni ambiente e classe, su persone che hanno conosciuto successi o fallimenti di ogni tipo, su uomini di genio, su emarginati, su soldati angosciati e destinati a morire sul campo di battaglia, su persone che passano attraverso dure prove spirituali.
Il genio artistico si è spesso consacrato alla sua lode: pensate alla “Pietà” di Michelangelo, al gran numero di Madonne medievali e rinascimentali, alle vetrate incantevoli della cattedrale di Chartres e alla più bella di tutte le icone: la Madonna di Vladimir, che aspetta con pazienza, nel Museo Tretiakov di Mosca, giorni migliori.
Perché la Madonna ispira tanta umanità?
Forse perché è, come dicono gli ortodossi, un’icona (= immagine) di Dio?
Forse perché Dio parla per suo tramite anche se Maria resta sempre una sua creatura, sia pure una creatura unica grazie ai doni ricevuti dal Padre?
Tutto ciò è stato oggetto di discussioni, spesso accese, quando spiriti grandi cercarono di esprimere in termini umani il mistero di Dio fatto uomo.
Maria fu definita madre di Dio, “theotokos”, e ciò contribuì a calmare dispute intellettuali. Questo appellativo è particolarmente caro ai cristiani dell’Est, ai nostri fratelli del mondo ortodosso, ed è profondamente radicato nella loro teologia, ripetuto spesso nelle loro belle liturgie, specialmente nella liturgia bizantina, che è stata considerata la “più perfetta” proprio per via delle sue preghiere ufficiali dedicate al culto di Maria.
Cominciamo l’anno nel segno di questo grande mistero.
Cerchiamo allora di approfondire la nostra devozione a Maria, Madre di Dio e nostra, eliminandone, però, ogni traccia di sentimentalismo spicciolo.
Tentiamo di convincere i giovani che si tratta qui di un idealismo rispondente, certo, alle aspirazioni più profonde dello spirito umano, ma che richiede impegno e molto coraggio.

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Letture, Foglietto e Salmo Cantato Liturgia 1 Gennaio 2015 Maria Santissima Madre di Dio

Grado della Celebrazione: SOLENNITA’
Colore liturgico: Bianco 

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Il brano del vangelo ci narra un episodio della vita di una famiglia ebrea, ma l’ambientazione è inusuale per una nascita. Si tratta di una famiglia emarginata socialmente. Eppure il bambino è Dio e la giovane donna l’ha concepito e partorito nella verginità. Alcuni pastori si affrettano, in risposta a un messaggio dal cielo, per riconoscerlo e glorificarlo a loro modo.
Vi è difficile considerarlo vostro Dio?
Volgete il pensiero per un attimo al fascino persistente esercitato da sua madre su uomini e donne di ogni ambiente e classe, su persone che hanno conosciuto successi o fallimenti di ogni tipo, su uomini di genio, su emarginati, su soldati angosciati e destinati a morire sul campo di battaglia, su persone che passano attraverso dure prove spirituali.
Il genio artistico si è spesso consacrato alla sua lode: pensate alla “Pietà” di Michelangelo, al gran numero di Madonne medievali e rinascimentali, alle vetrate incantevoli della cattedrale di Chartres e alla più bella di tutte le icone: la Madonna di Vladimir, che aspetta con pazienza, nel Museo Tretiakov di Mosca, giorni migliori.
Perché la Madonna ispira tanta umanità?
Forse perché è, come dicono gli ortodossi, un’icona (= immagine) di Dio?
Forse perché Dio parla per suo tramite anche se Maria resta sempre una sua creatura, sia pure una creatura unica grazie ai doni ricevuti dal Padre?
Tutto ciò è stato oggetto di discussioni, spesso accese, quando spiriti grandi cercarono di esprimere in termini umani il mistero di Dio fatto uomo.
Maria fu definita madre di Dio, “theotokos”, e ciò contribuì a calmare dispute intellettuali. Questo appellativo è particolarmente caro ai cristiani dell’Est, ai nostri fratelli del mondo ortodosso, ed è profondamente radicato nella loro teologia, ripetuto spesso nelle loro belle liturgie, specialmente nella liturgia bizantina, che è stata considerata la “più perfetta” proprio per via delle sue preghiere ufficiali dedicate al culto di Maria.
Cominciamo l’anno nel segno di questo grande mistero.
Cerchiamo allora di approfondire la nostra devozione a Maria, Madre di Dio e nostra, eliminandone, però, ogni traccia di sentimentalismo spicciolo.
Tentiamo di convincere i giovani che si tratta qui di un idealismo rispondente, certo, alle aspirazioni più profonde dello spirito umano, ma che richiede impegno e molto coraggio.