Celebrazione Sacramento Riconciliazione in Parrocchia S. Agostino, S. Stefano e S. Teresa a Reggio Emilia (Centro)

CELEBRAZIONE SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE
SABATO 9 E 16 MARZO 2024 S. AGOSTINO
DALLE 15.00 ALLE 18.00 D GIANNI MANFREDINI
MERCOLEDÌ 27 MARZO 2024 S. TERESA
DALLE 15.30 ALLE 20.30 D LUCA GRASSI
VENERDÌ 29 MARZO 2024 S. STEFANO
DALLE 07 ALLE 11 D LUCA GRASSI
VENERDÌ 29 MARZO 2024 S. AGOSTINO
DALLE 16.30 ALLE 18.00 D LUCA GRASSI
SABATO 30 MARZO 2024 S. AGOSTINO
DALLE 09.30 ALLE 12.30 D LUCA GRASSI
DALLE 15 ALLE 18 D GIANNI MANFREDINI

Celebrazioni Natale 2022 (fino all’Epifania) Parrocchia S. Agostino, S. Stefano e S. Teresa di Reggio Emilia

Orari delle celebrazioni fino all'Epifania - Santa Maria Nuova Viterbo

Mercoledì 21 dicembre in S. Agostino
dalle 20:30 alle 21:30 Novena di Natale con bimbi, ragazzi, giovani, famiglie e adulti.
Sacramento della Riconciliazione
Giovedì 22 dicembre dalle 16 alle 20 in S. Agostino
Venerdì 23 dicembre dalle 16 alle 20 in S. Stefano
Sabato 24 dicembre dalle 9.15 alle 12 in S. Teresa
Sabato 24 dicembre dalle 16 alle 18 S. Agostino
Celebrazione della Notte Santa
Sabato 24 dicembre – S. Agostino alle ore 24
Domenica 25 dicembre
Solennità di Natale orari festivi
Lunedì 26 dicembre – S. Stefano
S. Agostino ore 9 – S. Stefano ore 10 – S. Teresa ore 11
Sabato 31 dicembre
Te Deum in Ghiara alle 18:30
Domenica 1 gennaio 2023 Solennità Maria SS. Madre di Dio – orari festivi
Giovedì 5 gennaio 2023 Vigilia Solennità dell’Epifania
Messa prefestiva S. Agostino ore 1830
Venerdì 6 gennaio 2023 Solennità dell’Epifania
orari festivi
Domenica 8 gennaio 2023 – Festa del Battesimo di Gesù
orari festivi

Covid: Vaticano, la confessione via smartphone non vale

 © ANSA

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Il Covid sta cambiando la vita della Chiesa e anche i sacramenti. Ci sono infatti degli atti da fare in presenza, come la Confessione, impossibili per chi è isolato o in quarantena.

Vaticano traccia allora un vademecum di quello che si può fare o non fare. E se dunque, in condizioni gravi, con pazienti sul punto di morte, possono essere date delle “assoluzioni collettive” all’ingresso dei reparti ospedalieri, invece non può essere considerata valida la confessione fatta con un sacerdote via smartphone.
“Possiamo affermare – spiega il cardinale Penitenziere Maggiore, Mauro Piacenza, riferendosi ai telefonini – la probabile invalidità della assoluzione impartita attraverso tali mezzi. Manca infatti la presenza reale del penitente e non si verifica reale trasmissione delle parole della assoluzione; si tratta soltanto di vibrazioni elettriche che riproducono la parola umana”.
La Chiesa però si fa carico di chi vorrebbe confessarsi e non può materialmente farlo. “Spetta al vescovo diocesano – spiega il card. Piacenza all’Osservatore Romano – determinare, nel territorio della propria circoscrizione ecclesiastica e relativamente al livello di contagio pandemico, i casi di grave necessità nei quali sia lecito impartire l’assoluzione collettiva: ad esempio all’ingresso dei reparti ospedalieri, dove si trovino ricoverati i fedeli contagiati in pericolo di morte, adoperando nei limiti del possibile e con le opportune precauzioni i mezzi di amplificazione della voce, perché l’assoluzione sia udita”.
Piacenza chiarisce anche che la Messa vista in tv non sostituisce quella vissuta tra i banchi di una chiesa: “Nulla può surrogare la partecipazione alla santa messa in presenza.
Nelle situazioni in cui non sia possibile recarsi alla santa Messa festiva viene meno l’obbligo senza che si debba sostituire con altro la mancata partecipazione. Certamente se chi è impedito per valido motivo assiste alla celebrazione attraverso la televisione compie un atto pio e spiritualmente utile”.

Confessione, perdono che cambia la vita

«Io ti assolvo dai tuoi peccati…». L’hanno ripetuto centinaia di volte i sacerdoti che nei giorni precedenti o successivi al Natale si sono chiusi in confessionale. Perché i tempi forti dell’anno liturgico sono l’occasione per riprendere a guardare in noi stessi e chiedere perdono. È il ritorno al sacramento della Riconciliazione che avviene in modo significativo a ridosso del Natale o della Pasqua, quasi che ciascuno avverta ancora una volta di sentirsi «figliol prodigo» alla ricerca della misericordia del Padre. «Dobbiamo scuoterci di dosso l’illusione di essere innocenti – ha ammonito Benedetto XVI lo scorso 21 dicembre nell’udienza alla Curia romana in occasione degli auguri natalizi –. Dobbiamo apprendere la capacità di fare penitenza, di lasciarci trasformare, di andare incontro all’altro». Di fatto, ha detto il Papa, «in questo nostro mondo» occorre «riscoprire il sacramento della penitenza e della riconciliazione». Un cammino di conversione di cui oggi si percepisce la necessità? Ne abbiamo parlato con il liturgista don Luigi Girardi e il pastoralista don Marco Mani. (G.Gamb. – avvenire)