15 agosto. Assunzione, una festa da vivere come sicuro «anticipo del Paradiso»

Per il frate domenicano Riccardo Barile è un’ccasione per comprendere il significato più intimo dei dogmi mariani: l’Immacolata Concezione e l’Assunta. A Efeso Maria fu dichiarata «Madre di Dio»

«Assunzione», dipinto di Guido Reni (1639), particolare

«Assunzione», dipinto di Guido Reni (1639), particolare – Archivio

Una festa che deve essere vissuta e percepita dal popolo di Dio come un sicuro «anticipo del paradiso» in cui riconosciamo soprattutto nella Vergine Maria, assunta alla gloria celeste in anima e corpo l’autentica «icona gloriosa della Chiesa».

Di questo è convinto il frate domenicano Riccardo Barile. La solennità dell’Assunta che si celebra il 15 agosto di ogni anno, – a giudizio del religioso, torinese classe 1946, teologo e mariologo – può rappresentare l’occasione privilegiata per rileggere con gli occhi della fede la dichiarazione del Concilio di Efeso in cui Maria di Nazaret fu dichiarata «Madre di Dio» ma anche per comprendere il significato più intimo dei dogmi mariani: quello dell’Immacolata Concezione proclamato nel 1854 dal beato Pio IX e quello dell’Assunta proclamato nel 1950 dal venerabile Pio XII.

«A Efeso Maria è denominata Madre di Dio non perché Gesù Cristo in quanto Verbo di Dio abbia tratto da lei la divinità, ma perché “da lei ha tratto quel sacro corpo perfezionato da un’anima intelligente, al quale il Verbo di Dio si è unito in modo personale, per cui si dice che è nato secondo la carne”. Maria risulta così strettamente legata alla persona di Cristo – spiega padre Barile – e anche alla sua azione per la nostra salvezza». E annota un particolare che appare molto significativo ed emblematico pensando alla solennità di oggi: «Questa maternità è il fondamento dell’immacolatezza e della gloria di Maria, come cantano i prefazi: Maria è stata preservata dal peccato originale per fare di lei “la degna Madre del tuo Figlio” ed è stata assunta in cielo perché Dio non ha voluto “che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che in modo ineffabile ha generato nella carne il tuo Figlio, autore della vita”».

Il religioso che per anni è stato docente di teologia dogmatica alla Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna (Fter) e autore di un saggio (un autentico long seller) sulla preghiera mariana del Rosario (Edizioni Studio Domenicano, pagine 352, euro 22) si sofferma sulla Costituzione apostolica di Pio XII del 1950, la Munificentissimus Deus. E su quanto recita il documento pacelliano dedicato proprio al dogma dell’Assunta: «L’Immacolata Madre sempre Vergine Maria terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».

«Quanto all’importanza della dichiarazione, sta nei valori di sempre che esprime: Maria partecipe della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, Maria icona gloriosa della Chiesa, Maria segno di sicura speranza e consolazione per la Chiesa e ogni fedele, Maria che insegna a vivere in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni, infine la valorizzazione del corpo. Questi valori di sempre, espressi dai testi liturgici, hanno oggi attualizzazioni inedite, anche se talvolta controcorrente».

Nel suo ragionamento padre Barile accenna anche all’importanza di questo annuale appuntamento in cui in fondo ciascun credente deve porre il suo sguardo verso le realtà ultraterrene: quelle che il cardinale Giacomo Biffi chiamerebbe «le cose di lassù». «Credo che l’evento di oggi ci permetta anche di innalzare lo sguardo verso Maria – osserva il frate predicatore – come è adesso, nella gloria e senza più i limiti della condizione storica e terrena: Maria non è più nella peregrinazione della fede quando Lei e Giuseppe «non compresero» le parole di Gesù ritrovato nel tempio (Luca 2,50). Questo sguardo aiuta a vivere in modo nuovo anche le altre feste mariane».

Da qualche anno padre Riccardo è priore e rettore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Fontanellato (diocesi e provincia di Parma) affidato ai frati domenicani dal lontano 1512.

Si tratta di un luogo nel cuore e nelle viscere della Bassa parmense – la stessa striscia di terra affacciata sulla riva destra del Po amata e raccontata dallo scrittore Giovannino Guareschi – a cui era particolarmente legato, tra gli altri, il beato cardinale Andrea Carlo Ferrari (1850-1921) arcivescovo di Milano ma originario di questa terra. «Per grazia di Dio qui dove risiedo, ogni 15 agosto, il Santuario si riempie, a differenza delle chiese cittadine – rivela il religioso che ricopre anche il delicato ruolo per la diocesi di Parma di esorcista – che tendono a svuotarsi. In questo giorno particolare dell’anno il luogo di culto mariano è solitamente meta di pellegrinaggi. E per la piccola città di Fontanellato è un giorno di festa: qui viene allestita, per l’occasione, una fiera e il luna park. La mia sorpresa è che ogni anno vedo accorrere tante persone alle nostre celebrazioni eucaristiche e vedo anche un popolo di Dio che con meraviglia segue le nostre Messe e i momenti di preghiera. Ritengo che tutto ciò sia una vera anche se pallidissima pregustazione della liturgia celeste, dove oggi Maria prega ed è pregata».

Una festa, dunque, che fa parte ancora del patrimonio comune di ogni buon cattolico? «Credo che essa debba rimanere nel Dna di ogni buon cattolico. Ma oggi è più facile che questo “Dna” si posizioni sulle Feriae Augusti (il Ferragosto), istituite dall’imperatore Augusto il 18 agosto avanti Cristo. La vacanza prevale sulla celebrazione e quanti a Ferragosto non parteciperanno all’Eucaristia? Con una buona evangelizzazione si riuscirebbe a tenere insieme fede e vacanza, senza evangelizzazione la vacanza prevale. Maria del cielo ci guidi e provveda».

avvenire.it

15 agosto. L’Assunzione di Maria: cosa significa

Franceco Coghetti: Assunzione della Vergine

Ogni anno il 15 agosto la Chiesa cattolica ci invita a guardare con maggiore attenzione alla Madonna, a conoscerla meglio, a pregarla di più. Si festeggia infatti la solennità dell’Assunzione della Vergine Maria. Fu Pio XII con la Costituzione apostolica “Munificentissimus Deus” a proclamare «dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».

Cosa vuol dire dogma

Folla in Piazza San Pietro per il 50° di proclamazione del dogma

Folla in Piazza San Pietro per il 50° di proclamazione del dogma – Siciliani

Il dogma, come noto, è una verità di fede insegnata dalla Chiesa come rivelata da Dio. I dogmi mariani della Chiesa cattolica sono quattro. Oltre all’Assunzione, quello proclamato dal Concilio di Efeso (431) che attesta che «Maria è la Madre di Dio, visto che ha dato alla luce la Seconda Persona della Trinità, che si è fatta uomo per il nostro bene». Poi la perenne verginità di Maria (Concilio di Costantinopoli del 553) e l’Immacolata Concezione. A proclamare questo dogma fu l’8 dicembre 1854 Pio IX con la Costituzione apostolica “Ineffabilis Deus”, che spiega: «La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale».

Perché il 15 agosto

Folla in Piazza San Pietro per il 50° di proclamazione del dogma

Folla in Piazza San Pietro per il 50° di proclamazione del dogma – Siciliani

La scelta della data del 15 agosto per la solennità delll’Assunta ha un’origine piuttosto complessa. «Sembra dipenda – spiega il biblista e mariologo padre Alberto Valentini – dal fatto che a Gerusalemme, il 15 agosto – a partire dal V secolo – si celebrava il giorno di Maria madre di Dio. Verso l’inizio del VI secolo, anche sotto l’influsso degli apocrifi che cercavano di raccontare gli ultimi giorni della vita di Maria sulla terra, la festa del 15 agosto cambiò nome e significato, e fu designata con appellativi diversi: Assunzione, Transito e in particolare Dormizione, titolo che si imporrà in Oriente a partire dall’VIII secolo».

Il riposo di Augusto

Benedetto Diana: L'Assunzione della Vergine

Benedetto Diana: L’Assunzione della Vergine – Foto Mariga

Abbiamo detto che il dogma dell’Assunta risale al 1950 ma, spiega ancora padre Valentini,tale «proclamazione del dogma dell’Assunzione è il punto d’arrivo di un lungo cammino di fede, pietà e ricerca teologica, non solo della Chiesa cattolica, ma ancor prima dell’antica tradizione bizantina. Ne sono particolare testimonianza, in Oriente, le solenni e vibranti omelie sulla koímesis o dormizione della “Theotókos” (Madre di Dio) e, in Occidente, le tante chiese e cattedrali dedicate, nei secoli, alla Vergine assunta».
Il 15 agosto è naturalmente conosciuto anche come ferragosto, parola che deriva dalle Feriae Augusti, istituite a Roma nel 18 a.C.. Richiamavano il riposo di Augusto in onore dell’imperatore. In realtà veniva chiamata così la prima parte del mese di agosto tradizionalmente dedicata al relax e alle feste .Il 15 agosto come lo intendiamo adesso risale invece al ventennio fascista quando, dal 13 al 15 agosto venivano organizzate gite popolari attraverso treni speciali, inizialmente solo di 3ª classe, con prezzi molto scontati.

L’Angelus del Papa

Papa Francesco all'Angelus

Papa Francesco all’Angelus – Ansa

Il 15 agosto, solennità dell’Assunta, è, come si dice popolarmente, festa di precetto, con obbligo di partecipazione alla Messa. Il Papa reciterà la preghiera mariana dell’Angelus a Mezzogirono.

Reggio Emilia / Avvisi per Domenica 15 Agosto 2021. Orari celebrazioni Cattedrale, S. Prospero, S. Teresa e S. Agostino

Domenica 15 agosto 2021 Santa Maria Assunta 

– ore 11.00 Solenne celebrazione in Cattedrale (presiede Vicario)

– ore 11 S. Messa in S. Teresa (presiede Mons. Caprioli

* In S. Prospero e in S. Agostino: Santa Messa dell’Assunta alle ore 9 

* In S. Teresa e in S. Stefano: sospesa la Messa delle ore 10.00

* In S. Agostino: sospesa la Messa delle 11.00

Indulgenza plenaria in Cattedrale il giorno 15 agosto

Risultati immagini per assunta cattedrale reggio emilia

Letture, Foglietto e Salmo ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (Messa del Giorno)

Grado della Celebrazione: SOLENNITA’
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (Messa del Giorno)

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Dopo l’annuncio, Maria è partita verso la montagna di Giudea per andare a trovare Elisabetta. Colma dello Spirito Santo, Elisabetta l’ha benedetta. L’ha proclamata “Madre del mio Signore”. Fonte di gioia. Beatitudine vivente della fede. Maria ha risposto con il cantico del Magnificat . Parole ispirate, che lasciano intravedere il suo cuore. Esse sono per noi il suo “testamento spirituale”. Identificandosi con Maria, la Chiesa di tutti i tempi continua a cantare tutti i giorni il Magnificat come suo proprio cantico.
Celebriamo oggi il mistero dell’Assunzione. Alla fine del suo passaggio sulla terra, la Madre del Redentore, preservata dal peccato e dalla corruzione, è stata elevata nella gloria in corpo e anima vicino a suo Figlio, nel cielo. La tomba vuota di Maria, immagine della tomba vuota di Gesù, significa e prelude alla vittoria totale del Dio della vita sulla morte, quando alla fine del mondo farà sorgere in vita eterna la morte corporale di ognuno di noi unita a quella di Cristo. L’Apocalisse ci mostra “un segno grandioso del cielo”: la Donna che ha il sole per mantello, e una corona di stelle. Invincibile con la grazia di Dio di fronte al nemico primordiale. “Figura e primizia della Chiesa”. Primizia nel dolore della maternità al servizio della Redenzione. Primizia nel destino della gloria. Da lì, nel focolare della Trinità, Maria ci aspetta tutti per vivere e cantare con lei la nostra riconoscenza alla Grazia di Dio. La beatitudine divina e umana della Salvezza. Il suo eterno Magnificat.

15 Agosto ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (Messa del Giorno)

Grado della Celebrazione: SOLENNITA’
Colore liturgico: Bianco 

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Dopo l’annuncio, Maria è partita verso la montagna di Giudea per andare a trovare Elisabetta. Colma dello Spirito Santo, Elisabetta l’ha benedetta. L’ha proclamata “Madre del mio Signore”. Fonte di gioia. Beatitudine vivente della fede. Maria ha risposto con il cantico del Magnificat . Parole ispirate, che lasciano intravedere il suo cuore. Esse sono per noi il suo “testamento spirituale”. Identificandosi con Maria, la Chiesa di tutti i tempi continua a cantare tutti i giorni il Magnificat come suo proprio cantico.
Celebriamo oggi il mistero dell’Assunzione. Alla fine del suo passaggio sulla terra, la Madre del Redentore, preservata dal peccato e dalla corruzione, è stata elevata nella gloria in corpo e anima vicino a suo Figlio, nel cielo. La tomba vuota di Maria, immagine della tomba vuota di Gesù, significa e prelude alla vittoria totale del Dio della vita sulla morte, quando alla fine del mondo farà sorgere in vita eterna la morte corporale di ognuno di noi unita a quella di Cristo. L’Apocalisse ci mostra “un segno grandioso del cielo”: la Donna che ha il sole per mantello, e una corona di stelle. Invincibile con la grazia di Dio di fronte al nemico primordiale. “Figura e primizia della Chiesa”. Primizia nel dolore della maternità al servizio della Redenzione. Primizia nel destino della gloria. Da lì, nel focolare della Trinità, Maria ci aspetta tutti per vivere e cantare con lei la nostra riconoscenza alla Grazia di Dio. La beatitudine divina e umana della Salvezza. Il suo eterno Magnificat.

Assunzione della Beata Vergine Maria 15 agosto

L’Immacolata Vergine, preservata immune da ogni colpa originale, finito il corso della sua vita, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale regina dell’universo, perché fosse più pienamente conforme al Figlio suo, Signore dei dominanti e vincitore del peccato e della morte’. (Conc. Vat. II, ‘Lumen gentium’, 59). L’Assunta è primizia della Chiesa celeste e segno di consolazione e di sicura speranza per la chiesa pellegrina. La ‘dormitio Virginis’ e l’assunzione, in Oriente e in Occidente, sono fra le più antiche feste mariane. Questa antica testimonianza liturgica fu esplicitata e solennemente proclamata con la definizione dommatica di Pio XII nel 1950. (Mess. Rom.)

Martirologio Romano: Solennità dell’Assunzione della beata Vergine Maria, Madre di Dio e Signore nostro Gesù Cristo, che, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta anima e corpo nella gloria celeste. Questa verità di fede ricevuta dalla tradizione della Chiesa fu solennemente definita dal papa Pio XII.

Maria compare per l’ultima volta negli scritti del Nuovo Testamento nel primo capitolo degli Atti: Ella è in mezzo agli apostoli, in orazione nel cenacolo, in attesa della discesa dello Spirito Santo. Alla concisione dei testi ispirati, fa riscontro l’abbondanza di notizie sulla Madonna negli scritti apocrifi, soprattutto il Protovangelo di Giacomo e la Narrazione di S. Giovanni il teologo sulla dormizione della santa Madre di Dio. Il termine “dormizione” è il più antico che si riferisca alla conclusione della vita terrena di Maria. Questa celebrazione venne decretata per l’Oriente nel VII secolo con un decreto dell’imperatore bizantino Maurizio. Nello stesso secolo la festa della Dormizione viene introdotta anche a Roma da un papa orientale, Sergio I. Ma trascorse un altro secolo prima che il termine “dormizione” cedesse il posto a quello più esplicito di “assunzione”.
La definizione dogmatica, pronunciata da Pio XII nel 1950, dichiarando che Maria non dovette attendere, al pari delle altre creature, la fine dei tempi per fruire anche della redenzione corporea, ha voluto mettere in rilievo il carattere unico della sua santificazione personale, poiché il peccato non ha mai offuscato, neppure per un solo istante, la limpidezza della sua anima. L’unione definitiva, spirituale e corporea, dell’uomo con il Cristo glorioso, è la fase finale ed eterna della redenzione. Così i beati, che già godono della visione beatifica, sono in certo senso in attesa del compimento della redenzione, che in Maria era già avvenuta con la singolare grazia della preservazione dal peccato.
Alla luce di questa dottrina, che ha il suo fondamento nella Sacra Scrittura, nel cosiddetto “Protoevangelo”, contenente il primo annunzio della salvezza messianica dato da Dio ai nostri progenitori dopo la colpa, Maria viene presentata come nuova Eva, strettamente unita al nuovo Adamo, Gesù. Gesù e Maria sono infatti associati nel dolore e nell’amore per riparare la colpa dei nostri progenitori. Maria è dunque non solo madre del Redentore, ma anche sua cooperatrice, a lui strettamente unita nella lotta e nella decisiva vittoria. Quest’intima unione richiede che anche Maria trionfi, al pari di Gesù, non soltanto sul peccato, ma anche sulla morte, i due nemici del genere umano. E come la redenzione di Cristo ha la sua conclusione con la risurrezione del corpo, anche la vittoria di Maria sul peccato, con la Immacolata Concezione, doveva essere completa con la vittoria sulla morte mediante la glorificazione del corpo, con l’assunzione, poiché la pienezza della salvezza cristiana è la partecipazione del corpo alla gloria celeste.


Autore: 
Piero Bargellini – santiebeati.it

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