Comunicazione. Radio Orantes in Fm ma anche in podcast, i media secondo le Benedettine

L’emittente trasmette a Lecce su 96.7 Mhz e promuove preghiera e meditazione. La scelta di realizzare registrazioni, collocate anche su Spotify, per raggiungere chi abita lontano
Lo studio di Radio Orantes nel monastero di Lecce

Lo studio di Radio Orantes nel monastero di Lecce – www.benedettinelecce.it

Radio Orantes, l’emittente radiofonica delle monache benedettine di Lecce, si rinnova. La madre abbadessa, suor Luciana Mirjam che è responsabile della radio e tutta la comunità monastica (che conta 14 consacrate), ha deciso insieme con la redazione dei collaboratori di creare anche un podcast – dal titolo “Benedettine di Lecce, Radio Orantes” – che permetta anche a chi non abita a Lecce e di ascoltare alcune trasmissioni. Podcast reperibili anche su Spotify
«Questa scelta – spiega Simone Stifani, uno dei collaboratori – è stata fatta perché si è tenuto conto dei cambiamenti posti in essere ormai da anni nel vasto areopago della comunicazione. Tramite questo nuovo strumento continuiamo a rivolgerci a tutti, cercando di allargare la platea dei radioascoltatori e magari di arrivare anche ai giovani, che sono i più esperti nell’uso delle nuove tecnologie».

L’emittente è nata nel 1985 come dono di don Gaetano Quarta, un sacerdote amico della comunità monastica. All’inizio l’intento era quello di condividere la preghiera monastica con tutti coloro che desideravano unirsi al monastero pregando dalle proprie abitazioni, dai propri luoghi di vita.

Successivamente, il palinsesto si è arricchito e ampliato con l’offerta di nuovi programmi che vogliono esprimere e condividere la ricchezza dell’esperienza monastica con tutti coloro che ad essa guardano con interesse, anche al di là delle appartenenze confessionali. Per esempio, la rubrica ecumenica ed interreligiosa con l’ascolto di fratelli cristiani ortodossi, delle Chiese della Riforma, e ancora la condivisione dell’esperienza e della ricchezza del patrimonio di fratelli ebrei, musulmani, buddisti, induisti.

Rilevante anche la rubrica dedicata alla “Sapienza monastica”’ con la quale ci si sforza di far conoscere il patrimonio dei padri e delle madri del monachesimo antico. E infine lo spazio dedicato in radio agli “Incontri”, con testimonianze di vario tipo, per raggiungere il cuore di chi ascolta e così attivare ulteriori domande di senso.
avvenire.it

Monsignor Carlino da imputato in Vaticano a parroco della Basilica a Lecce

Vaticano monsignor Carlino da imputato a parroco a Lecce

Agi

Monsignor Mauro Carlino, imputato nel processo in corso davanti al Tribunale della Santa Sede per la vicenda dell’acquisto da parte del Vaticano di un lussuoso palazzo londinese su Sloane Avenue, diventa parroco della chiesa simbolo di Lecce, la basilica di Santa Croce.

Carlino, 46 anni, leccese di nascita, all’epoca dei fatti funzionario del Vaticano, fu sospeso dall’incarico da papa Francesco dopo il suo coinvolgimento nell’affare finanziario-immobiliare che avrebbe prodotto perdite per 217 milioni di euro in danno della Santa Sede.

Tornato nella sua città d’origine, monsignor Carlino fu nominato dall’arcivescovo Michele Seccia suo segretario personale. Ieri è arrivata anche l’ufficializzazione della sua nomina a parroco della basilica di Santa Croce, icona del Barocco leccese, vanto della curia locale e dell’intero Salento.

A dare l’annuncio è stato lo stesso arcivescovo Seccia nel corso della Giornata sacerdotale di fine anno pastorale, davanti al clero diocesano riunito a Roca, una località nelle vicinanze del capoluogo salentino. Il nome di monsignor Mauro Carlino figura nell’elenco dei parroci di nuova nomina diffuso nella stessa occasione.

È noto che negli ambienti ecclesiastici leccesi Carlino goda di grande stima, così come è assai diffusa l’idea che nel processo possa emergere la sua assoluta innocenza. La vicenda giudiziaria che vede coinvolto Carlino riguarda fatti avvenuti quando il sacerdote leccese era segretario dei sostituti per gli Affari generali, il cardinale Angelo Becciu (tra i principali imputati) e monsignor Edgar Peña Pena Parra.

Sotto la lente dei giudici è finita la gestione dei fondi della Segreteria di Stato, con particolare riferimento all’operazione finanziaria finalizzata all’acquisto del palazzo di Londra.

Monsignor Carlino, dopo avere avvertito la vocazione al sacerdozio, ha studiato al Seminario Romano e alla Pontificia Università Lateranense, per poi conseguire il dottorato in Storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana.

È stato ordinato presbitero il 28 marzo 2001 ed ha fatto ritorno nella diocesi di Lecce fino alla chiamata all’Accademia Pontificia di piazza della Minerva, a Roma, dove si è specializzato in Diritto canonico e si è preparato alla carriera diplomatica. Fu anche segretario personale dell’arcivescovo di Lecce, Cosmo Francesco Ruppi.

La sua prima destinazione è stata alla segreteria della nunziatura apostolica in Nicaragua, cui è seguito l’incarico nella segreteria di Stato, in Vaticano. Appassionato di calcio, monsignor Carlino è un grande tifoso del Lecce, di cui segue tutte le partite.