Mosca: presto Mariupol sarà liberata «I civili schiacciati dai carri armati»

Pochi giorni. «Mariupol, prima o poi, sarà liberata dai battaglioni nazionalisti ucraini» fa sapere l’algido portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov che poi ammette «perdite significative» in Ucraina. Una «tragedia» di cui non indica i numeri ma il ripiegamento dalla regione di Kiev non è che «un gesto di buona volontà».

Pure questo un modo per far capire che la presa di Mariupol – strategico porto sul Mare d’Azov e corridoio per la Crimea – potrebbe avere risvolti negoziali. Intanto dall’assedio della “città martire” emergono nuovi particolari di violenze: per il sindaco Vadym Boichenko sono 5mila i civili uccisi dall’inizio dell’assedio, 210 bambini. Le bombe non hanno risparmiato gli ospedali: almeno 50 vittime mentre il 90% delle infrastrutture sono distrutte. In un video postato su Telegram dal consiglio comunale di Mariupol si denuncia la «deportazione » in Russia di pazienti e personale medico di un ospedale e «costrette a eseguire gli ordini dei terroristi russi». Attacchi agli ospedali, in violazione al diritto umanitario, denunciati pure dall’Oms che ha chiesto l’accesso ad alcuni quartieri in grande emergenza, pur essendo riuscita a consegnare in città medicinali di prima necessità. L’orrore dei crimini di guerra come una piovra, non ha risparmiato nemmeno Irpin, città di 62mila abitanti pochi chilometri a Ovest della capitale Kiev.

È il sindaco Alexandr Markushin a denunciare che i russi, dopo aver sparato sulle persone, sono passati sui corpi con i carri armati. «Dopo la liberazione di Irpin abbiamo dovuto raccogliere i resti con le pale» ha dichiarato: «Gli occupanti – ha aggiunto – hanno iniziato a dividere le famiglie, portando via uomini per scambi di prigionieti e lasciando bambini e donne». Chi non voleva seguire i russi «è stato fucilato». Numerosi i casi di molestie a donne, come i saccheggi nelle case, conclude Maruskin. Intanto a Bucha, riferiscono le autorità, sinora sono stati trovati 320 civili uccisi mentre si disseppelliscono cadaveri da giardini e parchi pubblici. All’esame dei medici legali «il 90% è ferito da proiettili», denuncia il sindaco Anatolij Fedoruk. E il procuratore generale dell’Ucraina, Iryna Venediktova, ha riferito che sono stati trovati 26 corpi sotto le macerie di due edifici a Borodyanka, a ovest di Bucha.

Infine, oltre che per i morti vi è pure il dolore per gli scomparsi: 200 solo nel villaggio di Borodyanka, a Nord di Kiev. «Molti di loro capiamo che sono scomparsi per sempre», afferma un funzionario del ministero degli Interni. Neanche una fossa per piangerli.

Inviato a Ochakiv

Il cimitero di Chernihiv ha dovuto fare posto a 400 nuove sepolture. Ma quelli sotto i cumuli sono solo i morti con un nome sulle croci di legno. Molti altri sono ancora nell’obitorio della città. Alcuni interi, altri a pezzi. Vecchi, donne, bambini. Quasi tutti difficili da identificare. Alla data del 5 aprile, il bilancio è di 1.563 civili uccisi, secondo l’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr). Si tratta di stime prudenziali. «Queste cifre – spiegano dall’Onu – sono probabilmente molto più alte, dato che un sempre maggiore accesso ad alcune delle aree più colpite ci rivela la reale entità delle vittime». E la moltiplicazione va fatta almeno per dieci.

Oltre agli investigatori della Corte penale internazionale dell’Aja, in Ucraina sono arrivati anche gli esperti di Eurojust, la superprocura europea che dovrà cooperare

con la procura generale di Kiev e assicurare che gli accertamenti sui resti delle vittime vengano eseguiti secondo gli standard internazionali. Approfondimenti necessari anche per confermare, come denunciato da diversi testimoni, che nel corso della ritirata da Kiev i carri armati abbiano stritolato i cadaveri dei civili, alcuni dei quali erano feriti ma non ancora senza vita. Nelle stesse ore è arrivato a Kiev anche Rafael Grossi, il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) che dovrà raccogliere i dati tecnici sui rischi a cui sono esposte le centrali nucleari ucraine e, in particolare, le operazioni di messa in sicurezza della centrale di Chernobyl. «Il suono delle sirene d’allarme aereo e le esplosioni sono risuonate su diversi oblast mentre i combattimenti continuano», segnala un nuovo rapporto delle Nazioni Unite. Come a Odessa e Ochakiv, dove la contraerea è entrata in funzione fin dalle 2 del mattino per colpire alcuni droni russi avvistati perfino a bassa quota sulla città portuale che una volta faticava a gestire il traffico merci e ora non vede partire dai moli neanche una pilotina carica di pesce fresco. Nella tarda serata, la città è stata nuovamente bombardata e diverse infrastrutture sono state colpite.

Ochakiv è sede di alcune compagnie ucraine sul mare osservatori Onu sul campo –, mentre le ostilità attive si intensificano nei punti caldi esistenti e si espandono in nuove aree precedentemente risparmiate dal peggio dell’offensiva militare in corso». Vadym Denysenko, consigliere del ministro dell’Interno ucraino, ha detto che più di 1.500 ordigni esplosivi sono stati sminati nella sola regione di Kiev. Temendo una nuova offensiva, l’Ucraina si sta affrettando a evacuare i civili dalle zone orientali, mentre i russi hanno continuato a martellare città e paesi nell’Est e nel Sud. Un raid aereo russo ha colpito una ferrovia vicino alla stazione di Barvinkove, nella regione di Donetsk, bloccando la partenza di tre treni per l’evacuazione dei civili, secondo la testata ucraina “Hromadske”. I russi hanno continuato a ridispiegare le forze sull’asse Izyum-Slovyansk ma non hanno ottenuto alcun progresso importante. Diverse fonti, non smentite da Mosca sostengono che il battaglione accusato dei massacri di Bucha è stato inviato in prima linea nel Donbass, nelle aree dove si sta registrando il maggior numero di perdite dell’armata russa. «La possibile conquista delle regioni di Donetsk e Lugansk potrebbe portare Mosca a rilanciare il suo attacco su Kiev, ha avvertito il vice capo di stato maggiore delle forze di terra ucraine», Oleksandr Hruzevych, mentre il viceministro della difesa ucraino, Hanna Malyar, ha poi spiegato che le forze russe stanno aspettando «il loro momento» mentre Mosca ha intensificato le operazioni di intelligence nell’Est.

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Lo scontro si annuncia il peggiore delle ultime settimane. Maxievacuazione dall’Est e dal Sud ma un raid russo blocca la partenza di tre treni da Donetsk. E nel Donbass potrebbe arrivare il battaglione autore delle stragi a Bucha. In serata nuovo attacco a Odessa