SANT’ANTONIO ABATE 17 Gennaio

La sua vita è stata scandita dalla solitudine, dal digiuno e dal lavoro. Rimasto orfano a 20 anni, da giovane ha donato tutti i suoi beni ai poveri e si è ritirato nel deserto, dove ha anche combattuto contro le tentazioni del demonio, scegliendo la via dell’ascesi e della preghiera. Ad Antonio si deve la costituzione di famiglie di monaci che, sotto la guida di un padre spirituale, si consacrarono al servizio di Dio.

E’ solitamente raffigurato con accanto un maiale con al collo una campanella. Tale rappresentazione iconografica è legata al fatto che l’antico Ordine ospedaliero degli “Antoniani” allevava maiali all’interno dei centri abitati poiché il grasso di questi animali veniva usato per ungere gli ammalati colpiti dall’ergotismo. Tale morbo venne poi chiamato “il fuoco di Sant’ Antonio”. Nel giorno della sua festa liturgica, si benedicono le stalle e si portano a benedire gli animali domestici. Nell’iconografia è associato a Sant’Antonio anche il bastone degli eremiti a forma di T, la “tau”, ultima lettera dell’alfabeto ebraico.

Nella biografia “Vita Antonii”, Sant’ Atanasio scrive queste parole riferite a Sant’Antonio: “Che fosse dappertutto conosciuto, da tutti ammirato e desiderato, anche da quelli che non l’avevano visto, è un segno della sua virtù e della sua anima amica di Dio. Infatti non per gli scritti né per una sapienza profana né per qualche capacità è conosciuto Antonio, ma solo per la sua pietà verso Dio. E nessuno potrebbe negare che questo sia un dono di Dio. Come infatti si sarebbe sentito parlare in Spagna e in Gallia, a Roma e in Africa di quest’uomo, che viveva ritirato tra i monti, se non l’avesse fatto conoscere dappertutto Dio stesso, come egli fa con quanti gli appartengono, e come aveva annunciato ad Antonio fin dal principio? E anche se questi agiscono nel segreto e vogliono restare nascosti, il Signore li mostra a tutti come una lucerna, perché quanti sentono parlare di loro sappiano che è possibile seguire i comandamenti e prendano coraggio nel percorrere il cammino della virtù”.

da Vatican News

 

 

Santi del 5 Gennaio

San GIOVANNI NEPOMUCENO NEUMANN   Vescovo
Prachatitz (Repubblica Ceca), 28-3-1811 – Filadelfia (Usa), 5-1-1860
Giovanni Nepomuceno Neumann nacque in Boemia nel 1811. Studiò per diventare sacerdote, ma non vi riuscì. Allora nel 1836 emigrò negli Stati Uniti. A Manhattan fu ben accolto dal vescovo John Dubois che aveva solo 36 preti per gli Stati di New York e New Jersey. Due settimane dopo il suo arrivo fu ordinato e inviato a Buffalo, dove ebbe l…
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Sant’ AMATA (AMMA TALIDA) DELLA TEBAIDE   Vergine
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Santa GENOVEVA TORRES MORALES   Fondatrice
Almenara (Castellón), 3 gennaio 1870 – Saragozza, 5 gennaio 1956
Fondatrice della Congregazione delle Suore del Sacro Cuore e dei Santi Angeli. Nata ad Almenara (Castellón) nel 1870. Fin da giovane si prese cura di donne sole e bisognose a Valencia, dove fondò nel 1911 la prima Casa, creando la Società Angelica. Morì nel 1956, e venne beatificata nel 1995. Gli spagnoli la chiamavano “Angelo della solitudine”. E’ stata can…
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Sant’ EDOARDO III IL CONFESSORE   Re d’Inghilterra
Oxford, Inghilterra, 1004/1005 – Londra, Inghilterra, 5 gennaio 1066
Normanno da parte di madre, nel primo periodo la sua vita, visse in esilio in Francia per sfuggire all’invasione danese. Incoronato re d’Inghilterra nel 1043, si trovò a far da mediatore, con grandi difficoltà ed insuccessi, fra i Normanni e i Sassoni. Per spirito di conciliazione, sposò Edith, la figlia colta e intelligente del suo prin…
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San CARLO DI S. ANDREA HOUBEN   Passionista
Munstergeleen (Olanda), 11 dicembre 1821 – Dublino, 5 gennaio 1893
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Sant’ AMELIA   Vergine e martire
Gerona (Catalogna in Spagna), 304 ca.
Questa santa, di cui non si sa praticamente nulla della vita, appartiene ad un numeroso gruppo di martiri cristiani, uccisi a Gerona, città della Catalogna, in Spagna, durante il IV secolo. La notizia è riportata in un antico Breviario di Gerona che pone questo lungo elenco di martiri all’epoca della persecuzione di Diocleziano (243-313). Nel 1336 il vescovo…
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Santa SINCLETICA   Monaca in Egitto
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San DEOGRATIAS   Vescovo
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Santa EMILIANA   Vergine
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San CONVOIONE   Abate di Redon
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Sant’ ASTOLFO   Monaco e vescovo
† Magonza, 28 gennaio 826
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San GERLACO DI VALKENBURG   Eremita
XII secolo
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Beata MARIA REPETTO   Vergine
Voltaggio, Alessandria, 31 ottobre 1809 – Genova, 5 gennaio 1890
Trascorsa in famiglia la sua giovinezza, a ventidue anni entrò nel Conservatorio delle Suore di N.S. del Rifugio in Monte Calvario, che a Genova, fin dal secolo XVII, prestano il loro servizio negli ospedali e anche altrove in molteplici opere di assistenza. Con semplicità e ilarità di animo, ebbe un’effusa propensione verso i poveri e i…
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Beati FRANCESCO PELTIER, GIACOMO LEDOYEN E PIETRO TESSIER   Sacerdoti e martiri
† Angers, Francia, 5 gennaio 1794
I sacerdoti Francois Peltier (nato a Savennières il 26 aprile 1728), Giacomo Ledoyen (nato a Rochefort-sur-Loire il 3 aprile 1760) e Pietro Tessier (nato a La Trinité-d’Angers l’11 maggio 1766) subirono il martirio durante la Rivoluzione Francese e vennero beatificati il 19 febbraio 1984 da Papa Giovanni Paolo II insieme con altri m…
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Beato RUGGERO DI TODI
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Beata MARCELLINA DAROWSKA (MARIA MARCELLINA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE)   Fondatrice
Szulaki, Ucraina, 28 gennaio 1827 – Jazlowiec, Polonia, 5 gennaio 1911
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Beato ALACRINO   Priore dell’abbazia cistercense di Casamari
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Beato PIETRO BONILLI
Trevi (PG), 15 Marzo 1841 – Spoleto, 1935
Nacque a San Lorenzo di Trevi (Perugia) il 15 Marzo 1841. Dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1863, fu parroco di Cannaiola di Trevi per 34 anni. In questa cittadina fondò il 13 Maggio 1888 la Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto. Un istituto dedicato all’assistenza di poveri, orfani, sordomuti, ciechi e persone abbandonate. Nel 1898 dive…
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Beato DIONISIO AMMALIO   Mercedario
Mercedario del convento di Santa Maria di Montebianco in Tarragona (Spagna), il Beato Dionisio Ammalio venne inviato a Tunisi in Africa, dove strappò 130 prigionieri dalle mani dei mussulmani. Tornato in patria e dopo una vita vissuta confessando la fede in Cristo, morì a Tarragona.L’Ordine lo festeggia il 5 gennaio….
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Santo del Giorno 25 Agosto 2022

San Giuseppe Calasanzio

Ambito toscano sec. XVII, San Giuseppe Calasanzio con allievi oranti

Dal Martirologio

San Giuseppe Calasanzio, sacerdote, che istituì scuole popolari per la formazione dei bambini e dei giovani nell’amore e nella sapienza del Vangelo, fondando a Roma l’Ordine dei Chierici regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie.

Inoltre oggi si ricorda:

San Luigi IX, re di Francia, che la fede attiva sia in tempo di pace sia nel corso delle guerre intraprese per la difesa dei cristiani, la giustizia nel governo, l’amore verso i poveri e la costanza nelle avversità resero celebre. Unitosi in matrimonio, ebbe undici figli che educò ottimamente e nella pietà. Per onorare la croce, la corona di spine e il sepolcro del Signore impegnò mezzi, forze e la vita stessa. Morì presso Tunisi sulla costa dell’Africa settentrionale colpito dalla peste nel suo accampamento.

Altri Santi

Santi Eusebio, Ponziano, Vincenzo e Pellegrino, martiri.

Cei

GIOVEDÌ 30 GIUGNO 2022 Santi protomartiri della Santa Chiesa di Roma

I santi del 30 giugno sono i Santi Protomartiri della Santa Chiesa di Roma

Dal Martirologio

Santi protomartiri della Santa Chiesa di Roma, che accusati dell’incendio della Città furono per ordine dell’imperatore Nerone crudelmente uccisi con supplizi diversi: alcuni, infatti, furono esposti ai cani coperti da pelli di animali e ne vennero dilaniati; altri furono crocifissi e altri ancora dati al rogo, perché, venuta meno la luce del giorno, servissero da lampade notturne. Tutti questi erano discepoli degli Apostoli e primizie dei martiri che la Chiesa di Roma presentò al Signore.

Altri Santi

Beato Gennaro Maria Sarnelli, sacerdote.
Miseria e misericordia. È così che sant’Agostino riassume l’opera redentrice di Cristo. Miseria dell’uomo; misericordia di Dio. Il miracolo di Cristo, che perdona i peccati e dà la salute, proclama che la misericordia di Dio è più forte della miseria dell’uomo. Egli proclama – ancora meglio, rende presente – tra gli uomini, la salvezza del Messia annunciata dai profeti: i ciechi vedranno, i sordi sentiranno, gli storpi correranno come delle gazzelle.
Gesù è la salvezza di Dio. È quello che dice il suo stesso nome. Salvezza di Dio, che guarisce, salva e vivifica. Unto da Dio, Cristo benedice la nostra natura con la sua propria vita; e al culmine della sua grazia, ci ricrea. Fa di noi dei nuovi esseri. “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”, dice l’Apocalisse (Ap 21,5). È per questo che coloro che contemplano il miracolo di Cristo sono sorpresi, stupefatti e ammirati davanti alla salvezza che si opera sotto i loro occhi, e si effondono in lodi. La lode e la gioia sono la risposta dell’uomo riscattato, staccato dal peccato e dalla sua schiavitù; la sola risposta di colui che ha visto il Misericordioso chinarsi su di lui. (lachiesa.it)

Santi del giorno 29 Settembre 2021 Michele, Gabriele e Raffaele

Voci di un Dio “altro” che si fa compagno di vita

Se Dio è il “totalmente altro”, colui che è infinito puro, non concepibile nella sua essenza dall’intelletto, in realtà egli è anche ciò che più ci è vicino, vive nella nostra anima, condivide la nostra esistenza. In questa apparente contraddizione, sanata nella storia dall’incarnazione, gli angeli hanno un posto particolare: essi sono coloro che mediano, che portano come messaggeri le parole di Dio fino alle nostre orecchie. La devozione popolare da sempre si rivolge a loro perché si facciano anche portatori delle nostre parole fino al cuore di Dio. E l’identità dei tre arcangeli celebrati oggi ci parla del Signore e del suo amore per noi, ricordandoci che Egli è unico (Michele l’avversario del maligno), ha un progetto di salvezza da offrire a tutto il mondo (Gabriele il messaggero) e ci sostiene a ogni nostro passo (Raffaele il soccorritore). Il culto ha radici antiche che affondano nella tradizione antico testamentaria e ha in sé un messaggio di speranza: Dio ci parla, sta a noi saperlo ascoltare davvero.

Altri santi. Sant’Alarico, eremita (X sec.); beato Nicola da Forca Palena, sacerdote (1349-1449).

Letture. Romano. Dn 7,9-10.13-14; Sal 137; Gv 1,47-51.

Ambrosiano. Ap 11,19-12,12; Sal 137 (138); Col 1,13-20; Gv 1,47-51 oppure Lc 1,820.26-33.

Bizantino. Fil 1,12-20a; Lc 5,33-39.

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Nicola da Tolentino Apostolo della vera gioia, testimone del perdono. Santo del giorno 10 Settembre 2021

Apostoli della gioia, portatori della luce che vince le nostre diffidenze e guarisce le nostre ferite: essere cristiani significa anche saper sorridere e abbracciare la vita per la sua allegra bellezza nonostante i tanti drammi di ogni giorno. Così visse san Nicola da Tolentino, che colpiva tutti proprio perché, nonostante la rigorosa vita ascetica, tra preghiera e penitenze, aveva sempre una parola di gioia per tutti e coltivava nel cuore una profonda allegria. Nicola è anche protettore della maternità, perché la sua stessa nascita fu visto dai genitori come un segno miracoloso, perché giunt quando essi erano avanti con gli anni. Nato nel 1245 a Castel Sant’Angelo in Pontano nella diocesi di Fermo, a 14 anni era entrato fra gli eremitani di sant’Agostino di Castel Sant’Angelo. Divenne sacerdote nel a Cingoli, dedicandosi poi alla predicazione nel territorio marchigiano. Pur essendo un asceta, a chi si rivolgeva a lui nel confessionale sapeva comunicare con il sorriso il senso del perdono di Dio. Nel 1275 si stabilì a Tolentino dove restò fino alla morte il 10 settembre 1305.

Altri santi. San Nemesio di Alessandria, martire (III sec.); sant’Auberto di Avranches, vescovo ( VIII sec.).

Letture. Romano. 1Tm 1,1-2.12-14; Sal 15; Lc 6,39-42.

Ambrosiano. 1Gv 2,18-29; Sal 143 (144); Lc 16,19-31.

Bizantino. Ef 1,7-17; Gv 3,16-21.

Solo l’offerta di sé a Dio cambia davvero la storia. Santa del giorno 4 Settembre Rosalia

Solo offrendo noi stessi, la nostra stessa vita, nell’unico abbraccio d’amore cui Dio ci ha destinati, saremo in grado di cambiare la storia e costruire un mondo nuovo. È questo il messaggio profetico che oggi ci giunge da santa Rosalia, la santa più cara ai palermitani e loro patrona. Nata a metà del XII secolo in un momento in cui si cercava di ricostruire il tessuto cristiano della Sicilia dopo il dominio arabo durato dall’827 al 1072, Rosalia Sinibaldi era di famiglia nobile. Ai fasti della corte reale, però, preferì una vita da anacoreta, intuendo che la testimonianza da religiosa era in quel momento la strada più efficace per ridare speranza alla sua terra. Si ritirò quindi prima in una grotta a 90 chilometri da casa, vicino a un monastero basiliano, poi sul Monte Pellegrino, non lontano da una comunità benedettina, e qui morì nel 1160. Nel 1624 Palermo fu colpita dalla peste, che fu sconfitta dopo che le reliquie di santa Rosalia furono portate in processione per la città. Per questo nel 1666 venne dichiarata patrona del capoluogo siciliano.

Altri santi. San Mosè, profeta (XIV-XIII sec. a.C.); san Bonifacio I, papa ( V sec.).

Letture. Romano. Col 1,21-23; Sal 53; Lc 6,1-5.

Ambrosiano. Dt 10,12-11,1; Sal 98 (99); Rm 12,9-13; Gv 12,24-26.

Bizantino. 1Cor 4,17-5,5; Mt 24,1-13.