Orientamenti in zona bianca (aggiornamento FAQ-Covid) Giugno 2021

Orientamenti in zona bianca (dopo le FAQ)

Gli eventi legati al culto e alla pastorale avranno idonea e ampia diffusione sui mezzi di comunicazione delle parrocchie e delle associazioni di fedeli (sito internet, bollettino settimanale, giornalino, etc.); in tutte le comunicazioni è opportuno richiamare il rispetto delle norme generali per la prevenzione del contagio.

1) Catechesi in parrocchia.
Ribadito che le celebrazioni liturgiche nelle chiese sono consentite alle consuete condizioni, in tale contesto possono essere organizzati in via privilegiata momenti di formazione e di comunità.

Spetta ai Parroci e ai Responsabili individuare tempi e modi per realizzare le attività di catechesi.
Ai genitori andrà comunicata la riattivazione delle attività in parrocchia (ad es., con messaggi, pubblicazioni sul sito, mailing list).

I luoghi e i tempi dell’accoglienza devono evidenziare la cura educativa verso i partecipanti sia sotto l’aspetto della “gioia dell’incontro” che per le protezioni sanitarie; sono a disposizione le Linee guida della Diocesi.

2) Celebrazioni liturgiche, di culto e devozionali.
Non sono previste limitazioni orarie.

3) Sagre ed eventi.
Atteso il carattere di culto e pastorale dell’iniziativa, occorre osservare le misure previste per attività consimili.
Le attività si svolgono secondo le disposizioni contenute nelle nuove Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali (29 maggio 2021).

Si suggerisce che la Parrocchia, ove si valuti un afflusso importante di persone, incarichi un Tecnico per l’idoneità delle aree predisposte per l’evento, in rapporto ai partecipanti, secondo le Linee guida nazionali e regionali.

4) Momenti di convivialità a piccoli gruppi.
Predisporre le aree, preferibilmente all’aperto, nel rispetto delle misure comuni per attività consimili (igienizzazione, distanziamento e mascherine)

5) Attività sportive.
Sono possibili all’aperto, nel rispetto delle disposizioni.

6) Attività in oratorio.
Si rimanda alle specifiche fornite dal Servizio di Pastorale Giovanile.

7) Trasporto di minori.
Rimane preferibile che siano genitori o congiunti a farsi carico dei trasporti.

8) Spazi aperti intorno alla parrocchia.
Devono essere approntati con la dovuta vigilanza e un’idonea segnaletica che ricorderà le misure di prevenzione e sicurezza; delimitando tali spazi ed escludendo quelli non essenziali.

9) Eventi in occasione di battesimi, comunioni, matrimoni etc.
Valutato il numero dei partecipanti, predisporre le aree, preferibilmente all’aperto, nel rispetto delle misure comuni per attività consimili (igienizzazione, distanziamento e mascherine), evitando in ogni caso assembramenti.

Gli organizzatori, previa sottoscrizione dell’allegato Affidamento gestione ambienti parrocchiali COVID, vigileranno circa l’approntamento dell’evento e la sua corretta gestione, con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi.

10) Come affrontare casi dubbi?
Con serenità… Non siete soli.

Gli uffici di curia saranno al vostro fianco per individuare le possibili soluzioni che andranno conformate all’evolversi del quadro epidemiologico.

Aggiornamento al 15.06.2021

L’Emilia-Romagna è gialla dal 6 dicembre. I dati: 2143 positivi su 17mila tamponi (12%). I morti sono 63

BOLOGNA – Da domenica 6 dicembre, l’Emilia-Romagna torna in zona gialla. Il passaggio nella fascia a rischio minore rispetto a quella arancione, dove la regione resterà ancora fino alla mezzanotte di domani, è stato  formalizzato nella nuova ordinanza che il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato in serata, così come comunicato nel pomeriggio dallo stesso ministro al presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

“Le restrizioni di queste ultime tre settimane hanno dunque pagato- afferma Bonaccini- ma dobbiamo con tinuare a essere responsabili e rispettare le regole perché l’impegno di tutti per frenare la pandemia deve proseguire”.

La decisione del ministro Speranza segue l’analisi dei dati sull’andamento epidemiologico e la tenuta del sistema sanitario compiuta dal Comitato scientifico e dalla Cabina di regia nazionali nell’ormai abituale aggiornamento settimanale, con l’Rt regionale, l’indice di trasmissibilità del virus, che in Emilia-Romagna è sceso sotto l’1, in linea col calo che si riscontra più in generale nel Paese.

Oltre alle misure previste perché zona gialla, da questa mattina è poi in vigore il nuovo Decreto del Governo con i provvedimenti per contrastare la diffusione del contagio valide in tutto il territorio nazionale, in particolare per il periodo delle prossime festività natalizie.

I dati

Dopo quattro giorni tornano sopra la soglia dei 2mila i nuovi contagi da coronavirus registrati nelle precedenti 24 ore: nel bollettino odierno della Regione vengono riportati 2.143 nuovi positivi su 17.700 tamponi (è il 12%), e 63 vittime, di cui 14 a Bologna. Ieri si erano avuti 1.766 casi su praticamente 18mila tamponi (9,8%) e 85 morti. Aumentano anche i ricoveri, dato che era sceso nei giorni scorsi.

Prosegue, sottolinea la Regione, la discesa dell’Rt regionale, l’indice di trasmissibilità del virus, sceso sotto l’1: è infatti arrivato a 0,99 dall’1,11 della settimana scorsa.

repubblica.it

Coronavirus, in provincia di Reggio Emilia picco di positivi: venti in più

Gazzetta di Reggio

Dopo i numeri relativamente bassi dei giorni scorsi, oggi si registra un picco di postivi in provincia di Reggio Emilia: venti in più, l’incremento più alto in tutta l’Emilia-Romagna. Dei 20 nuovi contagiati reggiani, 8 sono rientri dall’estero (Montenegro, Romania, Francia, Albania, Egitto, Pakistan), 2 sono i rientri da altre regioni (Puglia e Campania), 1 caso è legato al focolaio in una discoteca della riviera, 6 sono contatti di casi legati a focolai familiari, 1 individuato con screening in azienda, 2 classificati come sporadici.

Passo indietro, invece, per quanto riguarda il decesso del 66enne registrato sabato. Secondo l’Ausl regionale, dopo ulteriori accertamenti il decesso non è stato causato dal Covid.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, invece, in Emilia-Romagna si sono registrati 32.628 casi di positività124 in più rispetto a ieri, di cui 60 asintomaticiindividuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Il numero di tamponi effettuati supera i 10.200.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei 124 nuovi casi, 57 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 56 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti.

Sono 36 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia e Malta. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 18.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41 anni. Su 60 nuovi asintomatici, 34 sono stati individuati attraverso gli screening, i test introdotti dalla Regione e i test pre-ricovero, 22 grazie all’attività di contact tracing, mentre di 4 è in via di accertamento la modalità di individuazione.

Per quanto riguarda la situazione sul territorio, il maggior numero di casi si registrano nelle province di Reggio Emilia (20)Modena (17), Ravenna (16), Parma (14), Ferrara (13), Bologna (11) e Forlì (13).

In provincia di Modena, su 17 nuovi positivi, 2 sono di rientro dall’estero (1 dall’Ucraina e 1 dalla Turchia), 9 di ritorno da altre regioni (3 dalla Puglia, 5 dalla Sardegna e 1 dalla Campania), 3 sono stati individuati in quanto contatti di casi già noti (tutti riconducibili a focolai familiari) e 3 sono sporadici.

Ravenna e provincia, su 16 nuovi casi, 2 sono rientri dall’estero (Marocco e Ungheria), 1 rientro dalla Sardegna, 2 sono riconducibili a contatti con casi già noti, 10 classificati come sporadici (accessi in Pronto soccorso e segnalazioni di medici di famiglia) e 1 caso rilevato grazie allo screening pre-ingresso in ospedale.

In provincia di Parma, su 14 nuovi casi, 3 sono rientri dall’estero (2 Albania, 1 Ucraina), 4 da altre regioni (1 dalla Calabria, 1 dalla Sardegna e 2 dalla Toscana), 2 individuati grazie alle attività di contact tracing, 1 grazie all’attività di screening (ambito sanitario) e 4 casi sporadici.

Forlì, su 13 nuovi casi, 7 sono rientri dall’estero (4 dalla Romania e 3 dall’Albania), 2 dalla Sardegna, 3 legati a focolai già noti e un 1 caso sporadico.

In provincia di Ferrara su 13 nuovi positivi, 8 sono rientri dall’estero (1 dalla Francia, 2 dall’Albania, 1 dal Marocco, 2 dalla Croazia e 2 da Santo Domingo), 1 contatto con casi attivi e 4 classificati come sporadici (di cui 3 con sintomi).

Infine, in provincia di Bologna, su 11 nuovi positivi, 2 sono di rientro dall’estero (1 dalla Spagna e 1 dalla Repubblica Ceca), 4 sono di ritorno dalla Sardegna, 2 casi riconducibili a focolai già noti, 2 classificati come sporadici correlati a una vacanza in riviera romagnola e 1 caso sul quale gli approfondimenti sono in corso.

tamponi effettuati ieri sono 10.232, per un totale di 962.743. A questi si aggiungono anche 1.275 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 3.370 (119 in più di quelli registrati ieri). Un decesso in tutta l’Emilia-Romagna, in provincia di Piacenza.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.232 (115 in più rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. I pazienti in terapia intensiva sono 14 (2 in più rispetto a ieri), mentre i ricoverati negli altri reparti Covid sono 124 (2 in più rispetto a ieri).

Le persone complessivamente guarite sono 24.794 (+4 rispetto a ieri): 13 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 24.781 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.856 a Piacenza (+9, di cui 3 sintomatici), 4.021 a Parma (+14, di cui 6 sintomatici), 5.451 a Reggio Emilia (+20, di cui 14 sintomatici), 4.525 a Modena (+17, di cui 10 sintomatici), 5.791 a Bologna (+11, di cui 4 sintomatici), 521 casi a Imola (+2, di cui nessun sintomatico), 1.277 a Ferrara (+13, di cui 4 sintomatici), 1.518 a Ravenna (+16, di cui 12 sintomatici), 1.208 a Forlì (+13, di cui 5 sintomatici), 1.006 a Cesena (+6, di cui 5 sintomatici) e 2.454 a Rimini (+3, di cui 1 sintomatico).

Aria inquinata in Pianura Padana, ozono oltre limiti in E-R

(ANSA) – BOLOGNA, 01 AGO – Dopo gli effetti ‘benefici’ del lockdown, la qualità dell’aria del bacino padano torna scarsa. In particolare in Emilia-Romagna è “critica” la situazione a causa dell’ozono estivo, con 15 stazioni di monitoraggio con valori oltre i limiti tollerati. A lanciare l’Sos è Legambiente E-R, secondo la quale con l’ondata di calore la situazione potrebbe anche peggiorare.

L’associazione rileva che dopo il calo della concentrazione degli ossidi di azoto durante il periodo di lockdown, con la ripresa delle attività e degli spostamenti con mezzi privati tornano a salire le concentrazioni di ozono. Pur essendo meno noto dell’inquinamento invernale da polveri sottili, l’ozono rappresenta un inquinante altrettanto pericoloso: colpisce principalmente nei periodi di maggior intensità solare e di calore e può causare irritazioni agli occhi e all’apparato respiratorio.

“Proprio mentre le Regioni del Nord comunicano l’intenzione di fare slittare il bando degli Euro4 previsto ad ottobre – sottolinea Legambiente – in Emilia-Romagna sono già 15 le stazioni di monitoraggio dell’ozono, in 7 province, che hanno superato il limite normativo annuale dei 25 giorni di superamento consentiti sul valore obiettivo di 120 microgrammi per metro cubo sulla media mobile delle 8 ore”. Picco ieri nel Parmense con 198 microgrammi per metro cubo.

“Fondamentale” per Legambiente “non abbassare la guardia sulle politiche per ridurre il traffico su gomma, sulle emissioni industriali e sugli stili di vita”. (ANSA).

Testo Nota dei Vescovi dell’Emilia-Romagna con nuove indicazioni per prevenire diffusione coronavirus

La Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna si è riunita oggi, 2 marzo 2020, in assemblea a Bologna, a Villa San Giacomo, e durante i lavori presieduti da S.E. il card. Matteo Zuppi, presidente della Ceer e arcivescovo di Bologna, in comunione con i vescovi della Lombardia e della Provincia ecclesiastica Veneta ha elaborato una nota in cui dispone:

“In ordine alla celebrazione dell’eucaristia il nostro desiderio più profondo era e rimane quello di favorire e sostenere la domanda dei fedeli di partecipare all’eucaristia.

Considerata la comunicazione odierna della CEI – che interpretando il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, invita a non celebrare le Sante Messe feriali con il popolo – a differenza di quanto precedentemente disposto chiediamo ai sacerdoti, alla luce della delicata situazione sanitaria e delle richieste delle autorità competenti, di celebrare le Sante Messe feriali senza la partecipazione dei fedeli sino a sabato 7 marzo.

Ci riserviamo di dare altre indicazioni, entro venerdì 6 marzo, alla luce di ulteriori sviluppi e delle decisioni delle istituzioni.

Le chiese continuino a restare aperte, nel rispetto delle norme del Decreto, per la preghiera.

Consapevoli della sofferenza e del disagio arrecato dalla situazione, in ordine ai nostri oratori e circoli sono sospese fino all’8 marzo compreso tutte le attività formative, aggregative e sportive. E’ disposta la chiusura degli spazi aperti al pubblico. Fino a domenica 8 marzo compresa, le iniziative e gli incontri presso altri ambienti parrocchiali, restano sospesi.

Confidiamo che le misure di rigore alle quali aderiamo per senso di responsabilità a tutela della salute pubblica siano condivise da tutte le istituzioni ecclesiali e civili e accolte in ogni ambito in modo corale.

Ringraziamo i sacerdoti, i collaboratori e gli operatori sanitari e di ordine pubblico, con tutti i volontari, per l’opera svolta, incoraggiandoli a perseverare nel loro servizio.

Affidiamo le comunità diocesane, con un particolare pensiero a quelle più provate, ai malati e colpiti dalla calamità in atto, all’intercessione materna e confortante di Maria, Madre del Signore e della Chiesa”.

Le precedenti disposizioni che rimangono in vigore sono le seguenti:

Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere. Per i funerali è consentita la celebrazione delle esequie senza Messa, con i soli familiari. Sono sospese le veglie funebri. Si propone di celebrare SS. Messe di suffragio solo al termine di questa fase critica. Sono sospese le visite alle famiglie per le benedizioni pasquali. Sono consentite le consuete visite ai malati e l’Unzione degli infermi. Gli incontri di catechismo e del dopo-scuola riprenderanno alla riapertura delle attività scolastiche. Sono sospese feste e sagre parrocchiali. I Centri d’ascolto e i servizi della Caritas diocesane e parrocchiali svolgeranno la propria attività in accordo con le rispettive diocesi e secondo le indicazioni delle competenti autorità territoriali.

Bologna, 2 marzo 2020

Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna

Emilia Romagna / domenica, 1 marzo 2020 Coronavirus, 285 casi positivi (7 a Reggio Emilia), di cui 137 a casa perché non necessitano di cure ospedaliere

Medici, laboratorio 3Salgono a 285 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, su 1.795 test refertati. Rimane Piacenza la provincia più colpita, con 174 casi; 59 sono a Parma e 2 a Ravenna, mentre non ci sono nuovi casia Modena (24), a Rimini (16), a Reggio Emilia (7), a Bologna (2) e a Forlì-Cesena (1).

Ai 5 decessi già avvenuti se ne aggiungono 3: due uomini rispettivamente di 79 e 76 anni, già affetti da diverse patologie, residenti nel parmense e ricoverati in ospedale e un uomo di 74 anni affetto da gravi patologie, residente in provincia di Piacenza e ricoverato in ospedale.

La maggioranza delle persone continua a presentare sintomi modesti, 24 non hanno alcun sintomo e 137 – quasi la metà –stanno seguendo il previsto periodo di isolamento a casa, perché non hanno bisogno di cure ospedaliere. Sono invece 13 i pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Rispetto all’aggiornamento di questa mattina, quando i casi positivi erano 269, ci sono dunque 16 casi in più, di cui 14 a Piacenza, 1 a Parma, 1 a Ravenna. Va sempre tenuto presente che questi dati si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi.

Intanto si rafforza il numero dei presidi a protezione degli operatori sanitari e per la sicurezza dei cittadini che accedono alle strutture sanitarie, che serviranno a dividere già all’ingresso i pazienti con possibili sintomi da Coronavirus dagli altri.

La Protezione civile regionale ha infatti predisposto, oltre ai tre già allestiti nel piacentino, a quello davanti al pronto soccorso dell’azienda ospedaliera di Parma e a quello in ingresso dell’Ospedale Santa Maria di Reggio Emilia, nove nuovi moduli provvisori per il triage, dove poter sottoporre le persone alle prime valutazioni delle condizioni generali e di esposizione prima di accoglierle all’interno dei servizi ospedalieri.

Sono tre nella provincia di Modena (ospedali di Mirandola, Vignola Pavullo nel Frignano), uno a Imola (in fase di allestimento attivo da martedì 3 marzo); due nel parmense (ospedali di Fidenza e Borgo Taro); tre nel reggiano (due a Guastalla e uno a Montecchio).

In altre strutture ospedaliere – Modena Policlinico e Baggiovara, oltre all’ospedale di Carpi, Rimini e Riccione – sono già operativi specifici spazi con le medesime funzionalità all’interno delle aree di attesa o di ingresso.

E sono in corso sopralluoghi per la verifica del posizionamento di ulteriori punti di pre-triage in tutte le rimanenti strutture della regione, per alcune delle quali – nel ferrarese, bolognese e in Romagna – si sta prevedendo una modalità di installazione rapida al crescere del numero dei casi.

fonte: sito web Regione Emilia Romagna

Marola. Esercizi spirituali dei vescovi

Accompagniamo con la preghiera i nostri Vescovi

La fedeltà dei Vescovi dell’Emilia Romagna a Marola dura da sedici anni! Fu l’allora arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale regionale, il compianto Card. Giacomo Biffi, a scegliere nel Giubileo del 2000 il Centro di spiritualità e cultura di Marola come sede degli Esercizi spirituali per i Vescovi della Regione, confermando di anno in anno, anche con il successore, il Card. Carlo Caffarra, questa consuetudine e familiarità con la Casa, interrotta solo nel 2012, a motivo della visita che Benedetto XVI fece il 26 giugno di quell’anno al cuore delle comunità in Emilia, devastate dal sisma.

Quest’anno, dunque, è la sedicesima volta che i Vescovi saliranno a Marola per i loro annuali Esercizi. Tuttavia, il nuovo arcivescovo di Bologna e nuovo presidente della C.E.E,R., mons. Matteo Zuppi, non sarà presente perché mercoledì 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, riceverà da papa Francesco il pallio arcivescovile dei metropoliti. Anche il nostro metropolita della Provincia emiliana, l’arcivescovo di Modena-Nonantola, mons. Erio Castellucci, sarà a Roma per impegni con la CEI. Tutti gli altri Vescovi residenziali della Regione sono presenti, in primis il nostro Vescovo Massimo Camisasca, che “farà gli onori di casa” e il nostro mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia e vice-presidente della Conferenza episcopale regionale. Sono presenti anche due emeriti, Ernesto Vecchi e Giuseppe Verucchi, e l’arcivescovo Eugenio Sbarbaro, del clero guastallese e già Nunzio apostolico in Serbia. Come nelle precedenti edizioni, partecipano anche alcuni presbiteri della Diocesi e della Regione; animano la liturgia il cerimoniere vescovile Antonio Franco con il seminarista Paolo di Rio Saliceto, i diaconi della Montagna; il canto è guidato dall’accolito di Casina e collaboratore del Centro di spiritualità di Marola come organista, Marcello Mantellini.

L’inizio è fissato per le ore 10 di lunedì 27 giugno con la prima meditazione e la Messa votiva dello Spirito Santo; si concluderanno con la Messa votiva di Maria Madre e Regina di Misericordia la mattinata du venerdì 1° luglio. Nel pomeriggio del 1° luglio, sempre a Marola, la Conferenza episcopale, presieduta da Mons. Zuppi, si riunirà per l’ultimo incontro prima della pausa estiva.

Il predicatore sarà il gesuita padre Daniele Libanori sul tema “Cercate prima di tutto il Regno di Dio”. Gli Esercizi saranno anche quest’anno secondo il metodo peculiare di Sant’Ignazio di Loyola e saranno tratti dagli Esercizi che il Santo ha previsto per la seconda settimana del cosiddetto “mese ignaziano”.

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Un’immagine tratta dagli esercizi spirituali dei Vescovi dell’Emilia Romagna del 2015

laliberta.info

E-R, i cammini verso i luoghi di fede 1.800 chilometri, tracciati e con segnaletica per i pellegrini

Quello del turismo religioso è un comparto che ogni anno conta in Italia 5,6 milioni di presenze, di cui il 60% dall’estero (pari a 3,3 milioni di presenze, fonte Isnart, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) e a cui l’Emilia-Romagna si rivolge.
Con quasi 1.800 km di cammini, tutti tracciati e con segnaletica, percorribili a piedi, ma anche a cavallo e mountain bike, e dotati di luoghi d’accoglienza, l’Emilia-Romagna vanta un primato nazionale per essere attraversata da 10 storici cammini dei pellegrini, tre dei quali europei ed antichissimi: la Via Francigena (antica Via che nel medioevo univa Canterbury a Roma e ai porti della Puglia), la Romea Germanica (che collegava Stade, nella Bassa Sassonia, a Roma) e la Via Romea Strata (dal nord e dall’est Europa a Roma). Oltre alla capitale, i cammini che attraversano la Regione e toccano un centinaio di comuni emiliano-romagnoli collegano altri luoghi di fede, da Padova ad Assisi, passando per l’Eremo di Camaldoli e La Verna (Arezzo) e Monte Paolo (Forlì-Cesena). Le dieci Vie dei Pellegrini che attraversano l’Emilia-Romagna da ovest a est sono: la Via degli Abati (129 km in regione), la Via Francigena (143 km), il Sentiero di Matilde (140,8 km), la Via Romea Nonantolana (208 km), la Via Romea Strata-tratto Romea Longobarda (200 km), la Via degli Dei (66,5 km), il Cammino di Sant’Antonio (258 km), il Cammino di Assisi (72 km), la Via Romea Germanica (260 km) e il Cammino di San Vicinio (320 km). La Regione ha realizzato la nuova Cartoguida “Lungo le Antiche Vie dei Pellegrini in Emilia-Romagna”, stampata anche in inglese, e si appresta a firmare, per la prima volta, una Convenzione per la creazione di un tavolo di lavoro congiunto tra l’Assessorato Regionale al Turismo e la Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna. Anche il sito www.emiliaromagnaturismo.it propone, nella sezione ‘da scoprire’, pagine dedicate al turismo religioso e al Giubileo, oltre ad informazioni sui 10 cammini e la versione scaricabile della Cartoguida. A breve un circuito regionale ‘Turismo Religioso e dei Cammini’ coinvolgerà operatori turistici regionali (ad oggi sono già 25) dedicati agli escursionisti.
Realizzata in 10.000 copie, la guida “Lungo le Antiche Vie dei Pellegrini in Emilia-Romagna” verrà distribuita nelle fiere di settore e, a richiesta, nei punti informativi lungo le Vie e tra gli operatori turistici aderenti al Circuito con percorsi, livello di difficoltà, le tappe percorribili in un giorno di cammino, i luoghi dove ottenere le credenziali del pellegrino, la possibilità di accoglienza e altre informazioni. Per il Giubileo sono aperte in Emilia-Romagna 41 Porte Sante Lungo le vie del cielo e non solo, sono tanti i luoghi di culto e di preghiera dell’Emilia Romagna in cui fermarsi anche solo per ammirare le opere d’arte che custodiscono. E sono tante, ben 41 in tutta la Regione, le possibilità di passare attraverso una delle Porte Sante aperte in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia. Si va dalla Cattedrale di San Pietro e il Santuario della Beata Vergine di San Luca a Bologna alle Cattedrali di Rimini, Reggio Emilia, Imola, Forlì, Cesena, Ravenna, Faenza, Ferrara, Modena, Carpi, Pennabilli, fino all’eremo di Saiano a Poggio Torriana nella Diocesi di Rimini, al Santuario della Madonna del Mulino nella Diocesi di Imola, alla Collegiata di San Michele di Bagnacavallo nella diocesi di Faenza-Modigliana. (ANSA).