La grazia, dono gratuito del Padre

«La nostra giustificazione viene dalla grazia di Dio. La grazia santificante o deificante è in noi la sorgente dell’opera di santificazione. Si distingueranno la grazia abituale e le grazie attuali» (Catechismo 1996. 1999. 2000).
La grazia, dono gratuito di Dio, è elemento costitutivo della morale cristiana. Essa è principio di santificazione dell’essere e di santità dell’agire. Ricevuta per via sacramentale, primariamente col battesimo, la grazia opera la giustificazione dell’uomo. Questa è una trasformazione in radice, di natura ontologica: il peccatore è «fatto giusto». Essa è più che una condizione morale. È un’elevazione sopra-naturale dell’umano, «reso partecipe della natura divina» (2Pt 1,4), vale a dire della vita santa di Dio. Giustificazione è santificazione: l’uomo è «fatto santo». Gesù e «il santo di Dio» (Gv 6,69), lo Spirito Santo è il santificatore, ad opera del quale siamo «santificati in Cristo Gesù» (1Cor 1,2), così da riflettere in noi la santità filiale di Cristo e rapportarci in lui al Dio tre volte santo (Ap 4,8). Per questa partecipazione alla santità trinitaria, la vita umana ha dignità e valore teologale. I Padri della Chiesa hanno parlato della santificazione come teopoiesi: la deificazione del nostro essere.
La grazia santificante dall’essere ricade nell’agire come grazia abituale e attuale. Questo significa che né il vivere morale è alieno all’opera santificatrice della grazia, né il soggetto conta solo su risorse umane nel compito di santità. Anche il volere e l’operare sono suscitati dalla grazia. Come grazia abituale, essa abilita le facoltà operative (intelligenza, volontà, affetti, desideri) a giudicare, decidere e agire «come si addice ai santi» (Ef 5,3). Come grazia attuale, essa incide nelle molteplici situazioni, piccole e grandi, in cui il cristiano è chiamato ad operare. Manifestazioni singolari della grazia sono i carismi: doni speciali che lo Spirito Santo elargisce a singoli cristiani, «al servizio della carità che edifica la Chiesa» (2003). Tra le grazie speciali sono da porre le «grazie di stato», correlate all’esercizio di compiti e ministeri nella Chiesa e nella società.

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