Brasile Amazzonia, la fuga degli indios muore nella miseria a Manaus


Avvenire

Gersem Baniwa: «I nativi sono considerati un ostacolo da rimuovere»
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(Stefania Falasca, Inviata a Manaus – Brasile) Silenzi, distese d’acqua argentata, lembi di terra coperti da una vegetazione fitta e scura. Dalla barca cullata dalle onde pigre del Rio Negro, Manaus in lontananza appare un enorme villaggio fluttuante in balia del sali-scendi delle acque. Voltato più in là lo sguardo, tre chilometri e mezzo di alta ingegneria costati più di un miliardo di reais sbucano dai grattacieli e si slanciano ad arco sul fiume per poi gettarsi nel mezzo della foresta pluviale. Guardi l’assurdo ponte e t’accorgi di trovarti proprio a lato del simbolo di quel potere economico che impone l’irruzione nei confronti degli ecosistemi naturali a danno del bene comune e che è alla base di tutte le contraddizioni dell’Amazzonia.