DA PARIGI DANIELE Z APPALÀ
Quale può essere il movente? Cosa può spingere una madre a soffocare ogni volta alla nascita, in modo volontario, ben otto figli nell’arco di quasi 20 anni? E dopo tutto ciò, com’è possibile condurre una vita apparentemente ‘normale’ di moglie, madre di due figlie, poi pure di nonna, oltre che d’infermiera e abitante di un villaggio dove tutti si conoscono? La Francia continuava ieri a porsi questi interrogativi agghiaccianti, nel giorno in cui gli inquirenti hanno rivelato chi è l’autrice del più grave infanticidio criminale nella storia giudiziaria d’Oltralpe: quello scoperto mercoledì a Villers-auTertre, villaggio settentrionale di appena 600 abitanti, non lontano da Douai.
Ieri, è stato proprio il procuratore della Repubblica di stanza nel capoluogo, Eric Vaillant, a mettere ordine nella selva di voci e ipotesi talora discordanti circolate mercoledì nelle ore immediatamente successive ai primi spaventosi annunci. Dominique Cottrez, questo il nome dell’infermiera quarantasettenne agli arresti da martedì con l’accusa d’omicidio volontario, ha confessato di essere la madre di tutti gli 8 neonati i cui cadaveri sono stati ritrovati in due luoghi distinti del villaggio: la vecchia dimora e quella attuale dei Cottrez, distanti fra loro circa un chilometro. Confermando la tesi del marito, la donna ha sostenuto che quest’ultimo, accanto alle due figlie della coppia, di 21 e 22 anni, sarebbero rimasti totalmente all’oscuro di tutti gli infanticidi, perpetrati fra il 1989 e il 2006, dopo una serie di gravidanze occultate anche per via di una corporatura molto più robusta della media. Per il momento, gli inquirenti sembrano credere a questa versione e hanno rilasciato ieri il coniuge, inizialmente agli arresti.
Le indagini sono di fatto scattate sabato scorso, quando il commissariato locale della gendarmeria è stato contattato dalla coppia di nuovi residenti da poco giunti nell’ex domicilio dei Cottrez. Mentre stavano piantando un albero nel giardino, i nuovi inquilini si sono imbattuti in due sacchi di plastica contenenti delle piccole ossa. Subito allertato, il procuratore ha rapidamente accertato la buona fede degli autori della denuncia e i sospetti si sono logicamente spostati sui Cottrez.
Sarebbe stata poi la stessa infanticida a indicare agli inquirenti il garage in cui sono stati rinvenuti altri 6 cadaveri, sigillati ermeticamente in 4 sacchi sotto dei vasi e altro materiale di giardinaggio.
Sul movente preciso, l’inchiesta sembra procedere per il momento a tastoni, avanzando in parte per esclusione. Si attendono gli esiti delle perizie mediche, ma il procuratore tendeva già ieri ad escludere la pista psicologica del diniego di gravidanza. Ad escluderla è stata la stessa infermiera, dicendosi «ogni volta consapevole di essere incinta ». L’infanticida sostiene di aver agito sempre da sola, mossa dalla semplice volontà di «non avere più bambini e di non consultare medici per impiegare metodi contraccettivi». Ma questa versione attende riscontri più precisi. Dopo aver insistito sulla sua prima gravidanza, molto difficile a causa del peso corporeo, la donna ha soprattutto negato ieri l’esistenza di altri cadaveri.
Quale può essere il movente? Cosa può spingere una madre a soffocare ogni volta alla nascita, in modo volontario, ben otto figli nell’arco di quasi 20 anni? E dopo tutto ciò, com’è possibile condurre una vita apparentemente ‘normale’ di moglie, madre di due figlie, poi pure di nonna, oltre che d’infermiera e abitante di un villaggio dove tutti si conoscono? La Francia continuava ieri a porsi questi interrogativi agghiaccianti, nel giorno in cui gli inquirenti hanno rivelato chi è l’autrice del più grave infanticidio criminale nella storia giudiziaria d’Oltralpe: quello scoperto mercoledì a Villers-auTertre, villaggio settentrionale di appena 600 abitanti, non lontano da Douai.
Ieri, è stato proprio il procuratore della Repubblica di stanza nel capoluogo, Eric Vaillant, a mettere ordine nella selva di voci e ipotesi talora discordanti circolate mercoledì nelle ore immediatamente successive ai primi spaventosi annunci. Dominique Cottrez, questo il nome dell’infermiera quarantasettenne agli arresti da martedì con l’accusa d’omicidio volontario, ha confessato di essere la madre di tutti gli 8 neonati i cui cadaveri sono stati ritrovati in due luoghi distinti del villaggio: la vecchia dimora e quella attuale dei Cottrez, distanti fra loro circa un chilometro. Confermando la tesi del marito, la donna ha sostenuto che quest’ultimo, accanto alle due figlie della coppia, di 21 e 22 anni, sarebbero rimasti totalmente all’oscuro di tutti gli infanticidi, perpetrati fra il 1989 e il 2006, dopo una serie di gravidanze occultate anche per via di una corporatura molto più robusta della media. Per il momento, gli inquirenti sembrano credere a questa versione e hanno rilasciato ieri il coniuge, inizialmente agli arresti.
Le indagini sono di fatto scattate sabato scorso, quando il commissariato locale della gendarmeria è stato contattato dalla coppia di nuovi residenti da poco giunti nell’ex domicilio dei Cottrez. Mentre stavano piantando un albero nel giardino, i nuovi inquilini si sono imbattuti in due sacchi di plastica contenenti delle piccole ossa. Subito allertato, il procuratore ha rapidamente accertato la buona fede degli autori della denuncia e i sospetti si sono logicamente spostati sui Cottrez.
Sarebbe stata poi la stessa infanticida a indicare agli inquirenti il garage in cui sono stati rinvenuti altri 6 cadaveri, sigillati ermeticamente in 4 sacchi sotto dei vasi e altro materiale di giardinaggio.
Sul movente preciso, l’inchiesta sembra procedere per il momento a tastoni, avanzando in parte per esclusione. Si attendono gli esiti delle perizie mediche, ma il procuratore tendeva già ieri ad escludere la pista psicologica del diniego di gravidanza. Ad escluderla è stata la stessa infermiera, dicendosi «ogni volta consapevole di essere incinta ». L’infanticida sostiene di aver agito sempre da sola, mossa dalla semplice volontà di «non avere più bambini e di non consultare medici per impiegare metodi contraccettivi». Ma questa versione attende riscontri più precisi. Dopo aver insistito sulla sua prima gravidanza, molto difficile a causa del peso corporeo, la donna ha soprattutto negato ieri l’esistenza di altri cadaveri.
avvenire.it