L’agenda di Papa Francesco per l’Europa
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Blog di notizie varie (a cura redazione Chiesa S. Stefano – Reggio Emilia)
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Trattandosi di un luogo di confine, il posto venne utilizzato spesso dai soldati per costruire trincee e fortini. Persino la strada carrozzabile venne costruita nel 1924 a scopi militari per raggiungere il Colle della Lombarda che è nelle vicinanze. Finite le guerre, gli edifici militari furono riconvertiti a scopi civili e, per ospitare i tanti fedeli, nel 1971 fu risistemato il chiostro tra la chiesa ed il vecchio ospizio rendendolo adatto alle celebrazioni. L’attuale edificio, quello costruito nel 1680, è a tre navate ed è particolarmente curioso dal momento che il pavimento ligneo è in salita sul pendio della roccia.
Sempre nel Cuneese non va dimenticato un altro Santuario che “sfiora” il cielo: quello di San Magno. Siamo in Val Grana e l’edificio, meta di molti pellegrinaggi, sorge su un cucuzzolo a 1.760 metri. Le cronache individuano nel 1400 la presenza di una cappella che sarà ampliata nel 1514 e arricchita da un ciclo pittorico sulla vita di Gesù. Le carestie e le epidemie del 1600 fanno di questa chiesa un luogo di speranza a tal punto che si rende necessario erigere il vero e proprio Santuario che sarà terminato nel 1716.
di Luca M. Possati Creatività, innovazione, internet: i giovani europei puntano su questi tre fattori per sconfiggere una crisi che ha spazzato via dal mercato del lavoro almeno due generazioni. Coraggio è la parola che ricorre di più nei titoli dei giornali e nelle a analisi dei commentatori: ci vuole infatti una buona dose di sangue freddo per sfidare un contesto, come quello attuale, segnato da difficoltà globali, delle quali la politica è solo in parte responsabile.
C’è infatti, alla radice di questa crisi, anche un dato mentale e culturale ineliminabile: secondo un recente rapporto della Commissione Ue, solo il 37 per cento degli europei preferisce l’imprenditoria al posto fisso, la dinamica alla statica. Stima, questa, in calo rispetto al 2009, quando invece era il 45 per cento che ambiva a mettersi in proprio. Oggi la paura della bancarotta è infatti il primo ostacolo all’avvio di un’attività (43 per cento dei casi), seguita dall’incertezza dei guadagni (33 per cento).
A sottolineare che la mancanza di lavoro nell’eurozona riguarda soprattutto i giovani è il rapporto 2012 dell’Unione europea su occupazione e sviluppi sociali. Il numero dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni che si dichiarano inattivi, cioè che non hanno e non cercano un lavoro, è in netto aumento. In un solo anno i disoccupati sono aumentati di 113.000 unità nell’eurozona, mentre nell’Europa a ventisette di 154.000. A livello generale, si contano 26 milioni di senza lavoro, dei quali 18,8 nei Paesi della moneta unica. La Spagna è il Paese in cui la disoccupazione è aumentata di più, raggiungendo, nel novembre scorso, il 26,6 per cento complessivo.
Si conferma inoltre il crescente divario tra nord e sud: la situazione è infatti migliore in Austria (con un tasso pari al 4,5 per cento), Lussemburgo (5,1), Germania (5,4) e Paesi Bassi (5,6). Si mantiene stabile invece il confronto tra uomini e donne: il tasso di disoccupazione femminile nell’eurozona in novembre è stato dell’11,8 per cento e del 10,7 per cento nell’Unione a ventisette. Quello maschile si è assestato rispettivamente all’11,7 e al 10,8.
Malgrado i dati drammatici, la vera questione concerne il modo in cui fermare l’emorragia. Finora si è pensato che, in una maniera o nell’altra, la soluzione sarebbe arrivata a suon di riforme. Oggi la sensazione diffusa è che la ripresa sia ancora un miraggio lontano e che la paura condizioni tutto il sistema: i consumi sono fermi, le fabbriche chiudono, le imprese falliscono. In base alle previsioni degli analisti, la disoccupazione giovanile potrebbe presto aumentare di circa quattro volte rispetto a quella degli adulti. “Bisogna trovare le risorse per investire in formazione ed inclusione sociale” ha ammonito il commissario Ue per l’Occupazione, gli Affari sociali e l’Integrazione, Lászlzó Andor. Sul lavoro – ha confermato il commissario – è “improbabile che si vedranno miglioramenti dal punto di vista socio-economico nel 2013”. Gli analisti sostengono che l’unica strada sia quella di continuare a riformare il mercato del lavoro e i sistemi di welfare, che a causa della crisi hanno perso molta della capacità di protezione delle fasce più a rischio. Molti politici propongono di uscire dalla spirale dando maggiore spazio alla contrattazione collettiva tra le parti sociali; altri puntano invece su un cambiamento di mentalità degli apparati aziendali; altri ancora auspicano un ripensamento del legame tra scuola e mondo del lavoro. Ma in realtà, nonostante i proclami e le dichiarazioni di molti leader, proposte concrete sul tavolo non ce ne sono.
Un segnale positivo è invece giunto in questi giorni da Bruxelles. La Commissione presieduta da José Manuel Durão Barroso ha infatti varato un importante piano di incentivi alle nuove imprese, che rappresentano la principale fonte di nuova occupazione in Europa: circa quattro milioni di nuovi posti di lavoro ogni anno. Si tratta di un piano d’azione destinato a sostenere gli imprenditori, con il quale Bruxelles intende sottolineare il ruolo fondamentale dell’istruzione, della formazione e della tecnologia internet per far crescere nuove generazioni di imprenditori. Misure specifiche andranno a sostegno dei giovani, delle donne, degli anziani, dei migranti.
Durão Barroso prevede anche l’introduzione di provvedimenti ambiziosi per favorire le start-up – le imprese appena nate – e la creazione di nuove aziende, per agevolare il trasferimento dei progetti aziendali, per migliorare l’accesso ai finanziamenti e per dare una seconda opportunità agli imprenditori onesti dopo un fallimento.
Insomma, azioni reali e non solo programmi politici.
(©L’Osservatore Romano 11 gennaio 2013)
Bruxelles, 29. Il 2012 è stato un anno difficilissimo per la moneta unica. Tuttavia, le prospettive di un rilancio dell’economia Ue nel 2013 sono molto consistenti: gli analisti sono concordi nel ritenere che, dopo tutte le misure approvate negli scorsi mesi, l’Europa possa vantare oggi una robusta architettura finanziaria. Ne sono convinte anche le Borse, che guardano con ottimismo all’anno nuovo. Nonostante le incertezze dovute alla trattativa in America sul fiscal cliff, i dati sono positivi: nel 2012 Piazza Affari ha segnato un rialzo complessivo del 7,84 per cento, dietro Francoforte (più 29,1 per cento) e Parigi (più 14 per cento). Gli investitori attendono soprattutto l’entrata in vigore dello “scudo” della Bce, ovvero il nuovo sistema di protezione e salvataggio di Francoforte.
Ciò nonostante, i leader politici restano cauti e sottolineano che i problemi non sono stati del tutto risolti. Ieri alla Moncloa, il presidente del Governo spagnolo, Mariano Rajoy, ha tracciato un bilancio del primo anno di mandato, difendendo l’operato del proprio Esecutivo.
(©L’Osservatore Romano 30 dicembre 2012)
Nel calendario proprio delle Chiese dell’Emilia – Romagna, dopo gli aggiornamenti al Messale Romano del 2003, alla data del 20 luglio si anticipa in tutte le parrocchie la festa di Santa Brigida di Svezia, religiosa, proclamata da Giovanni Paolo II nel 1999 patrona d’Europa insieme a Santa Caterina da Siena e Santa Edith Stein. La Chiesa universale celebra la festa della Santa alla data del 23 luglio. Da notare che con la pubblicazione dei nuovi Lezionari, in particolare quello dei Santi, per la festa di Santa Brigida, sono state indicate nuove letture proprie, che non corrispondono a quelle suggerite dal Direttorio regionale (pubblicato prima dell’uscita del nuovo Lezionario dei Santi!), né a quelle che quest’Ufficio Liturgico — attingendo ai testi che segue l’Ordine delle Suore del Ss.Mo Salvatore, detto di Santa Brigida — ha proposto negli anni scorsi (v. la sezione in questo sito). Si precisa inoltre che, fino alla pubblicazione della traduzione italiana del Messale romano del 2000-2002, per le orazioni ci si attiene a quelle del Messale edizione 1983 e non a quelle dell’Aggiornamento del 2003, peraltro esaurito e non più ristampato. (web diocesi Reggio Emilia)
Giovanni Bianchi
L’EUROPA CHE VERRÀ
Ritorno alle nazioni o tappa di un governo mondiale?
Editrice Monti Pagine 208. Euro 16.00.
(di Paolo Lambruschi – avvenire)
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