Festa della Madonna di Lourdes in Sant’Agostino a Reggio Emilia

É ultrasecolare nella chiesa cittadina di Sant’Agostino la devozione alla Madonna di Lourdes: è documentato che sin dal 1892 il prevosto mons. Prospero Scurani solennizzasse la ricorrenza dell’11 febbraio, apparizione della Vergine nella grotta di Massabielle.

E fu lo stesso mons. Scurani ad erigere nella sua chiesa parrocchiale la cappella dedicata alla Madonna di Lourdes.

Il prevosto volle in quella che era stata fino ad allora la cappella di San Giobbe – alla destra dell’altare maggiore – una riproduzione della Grotta di Massabielle, in cui la Vergine apparve nel 1858 a Santa Bernadette Soubirous.

Realizzata dall’artista Raffaelli e inaugurata dal vescovo Edoardo Brettoni il 10 agosto 1912, è sempre stata, per antonomasia, il centro della devozione lourdiana cittadina. La statua della Vergine fu acquistata proprio a Lourdes dal conte Gaetano Castellani Tarabini: infatti nell’aureola è in francese la scritta “Io sono l’Immacolata Concezione”.

Anche quest’anno la ricorrenza sarà celebrata con particolare solennità nella chiesa parrocchiale di Sant’Agostino la festa mariana che coincide con la XXXII Giornata Mondiale del Malato.

Domenica 11 febbraio la solenne celebrazione eucaristica sarà presieduta alle 11.30 dal vicario generale mons. Giovanni Rossi; nel pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 18.00 è prevista l’adorazione eucaristica seguita dalla recita del Vespro solenne.

Il parroco don Luca Grassi ha predisposto il seguente calendario della celebrazione del sacramento della riconciliazione: sabato 10 febbario in sant’Agostino dalle ore 15.00 alle 18.00 sarà presente don Gian ni Manfredini; domenica 11 febbraio sempre in Sant’Agostino dalle 89.30 alle 11.30 e dalle 16.00 alle 18.00: don Vasco Rosselli.

La festa della Madonna di Lourdes coincide con la XXXII Giornata Mondiale del Malato; il messaggio di Papa Francesco per la Giornata è incentrato sul tema “Non è bene che l’uomo sia solo». Curare il malato curando le relazioni”.

Scrive Bergoglio “Fin dal principio, Dio, che è amore, ha creato l’essere umano per la comunione, inscrivendo nel suo essere la dimensione delle relazioni. Così, la nostra vita è chiamata a realizzare pienamente sé stessa nel dinamismo delle relazioni, dell’amicizia e dell’amore vicendevole. Siamo creati per stare insieme, non da soli. E proprio perché questo progetto di comunione è inscritto così a fondo nel cuore umano, l’esperienza dell’abbandono e della solitudine ci spaventa e ci risulta dolorosa e perfino disumana. Lo diventa ancora di più nel tempo della fragilità, dell’incertezza e dell’insicurezza, spesso causate dal sopraggiungere di una qualsiasi malattia seria”.

Papa Francesco ricorda quanto siamo stati terribilmente soli durante la pandemia da Covid 19 e aggiunge: “la prima cura di cui abbiamo bisogno nella malattia è la vicinanza piena di compassione e di tenerezza. Per questo, prendersi cura del malato significa anzitutto prendersi cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari –, col creato, con sé stesso. È possibile? Si, è possibile e noi tutti siamo chiamati a impegnarci perché ciò accada. Guardiamo all’icona del Buon Samaritano, alla sua capacità di rallentare il passo e di farsi prossimo, alla tenerezza con cui lenisce le ferite del fratello che soffre”.

laliberta.info

Natale solidale alla scuola dell’infanzia

Tratto da La Libertà n. 45
23 dicembre 2023
L’attenzione agli altri, soprattutto a chi è in situazione di disagio; il senso dell’accoglienza e della condivisione sono comportamenti che si imparano sin dai primi anni di vita. È questa la lezione, semplice ma efficace, che viene dalla scuola parrocchiale dell’infanzia “Santa Teresa” in città.
Nel corso dell’Avvento dalle insegnanti e dalla coordinatrice è stata proposta alle bambine e ai bambini frequentanti la storica istituzione educativa e alle loro famiglie di raccogliere generi alimentari non deperibili e prodotti per l’igiene personale e per la casa, da destinare al Centro di Ascolto del Centro storico Caritas di stradone del Vescovado che assiste circa duecento famiglie che versano in una difficile situazione economica. Sono circa quattrocento le persone assistite: si tratta spesso di famiglie numerose, con figli piccoli e con problemi di salute o con i genitori senza lavoro.

Generosa veramente è stata la risposta; il sapere della finalità dell’iniziativa ha sollecitato tanti a donare con larghezza implementando le disponibilità del Centro di Ascolto, che ogni sabato provvede nei locali della parrocchia di Sant’Agostino a consegnare oltre cento pacchi con generi alimentari e per l’igiene ad altrettanti nuclei familiari.

Nei giorni scorsi alcuni volontari del Centro assieme al parroco don Luca Grassi si sono recati presso la scuola per ringraziare le bambine e i bambini della loro generosità e per illustrare a chi sarà destinato quanto raccolto. Don Luca ha sottolineato la bellezza e l’importanza del gesto compiuto assieme alla necessità di essere sempre attenti a chi è in situazione di povertà. Al termine dell’incontro ad ogni bimbo è stata consegnata una stellina d’argento in segno di ringraziamento e per significare che il loro gesto ha illuminato il Natale di altri coetanei.

Grazie suor Giampaola!

Nella celebrazione eucaristica di domenica 27 agosto  la comunità di Santo Stefano (parrocchia dei Santi Agostino Stefano e Teresa) ha voluto rendere grazie al Signore per il dono prezioso della presenza di suor Giampaola in questi tre anni.

La religiosa, delle congregazione delle Figlie di Gesù, sarà infatti trasferita a Rubiera, presso la locale Scuola dell’Infanzia.

Il suo impegno in parrocchia è stato testimonianza quotidiana dell’amore a Dio e alla sua Chiesa, vissuto nella relazione con Lui e con i fratelli, nella preghiera e nel servizio umile e instancabile.

Nel salutarla con riconoscenza, il parroco don Luca Grassi l’ha invitata a commentare le letture proclamate durante la liturgia e suor Giampaola, esperta catechista, ha “sbriciolato” con semplicità la Parola di Dio, estraendo dalla sua inseparabile borsina di carta oggetti simbolici per attirare anche l’attenzione dei più piccoli.

Al termine della celebrazione la religiosa, particolarmente commossa, è intervenuta nuovamente richiamando con gratitudine i ricordi della vita di comunità e invitando tutti a rendersi disponibili a ricoprire gli incarichi di servizio che deve lasciare.

La comunità di San to Stefano l’ha salutata con doni simbolici, un oggetto per ciascuno dei suoi tanti impegni: un sacchetto di cancelleria per il servizio nel catechismo e nel Grest; un portachiavi (con l’immagine della chiesa di S. Stefano) a testimonianza della sua insostituibile attività per assicurare l’apertura quotidiana dei locali della mensa diffusa; una teca e l’immagine del crocifisso posto sopra l’altare, segno dell’amore all’Eucaristia e alla animazione dell’adorazione eucaristica e settimanale.

Poi due immagini mariane: quella della Madonna, davanti a cui da decenni le famiglie rinnovavo la consacrazione ogni 8 dicembre, e l’altra della Madonna del Carmelo venerata in Santo Stefano, per l’impegno sempre prodigato nella recita del rosario; inoltre il porta candele con la riproduzione delle immagini sacre del territorio e una confezione di lumini per ringraziarla dell’impegno nella custodia della chiesa; una busta di semi da piantate, per la cura sempre dimostrata nel curare  l’addobbo floreale della chiesa e le piante del cortile parrocchiale.

InfIne una copia del libro di Marco Iotti con testi e immagini sulla storia della chiesa di S. Stefano, per ricordare la “finestra” a cui la suora si è affacciata ogni sera per controllare che tutto fosse a posto.

Al termine della Messa, una grande torta di frutta con la dedica a Suor Giampaola e un semplice rinfresco sono stati occasione per un saluto  personale e un augurio per accompagnare la religiosa  alla nuova destinazione e nel nuovo impegno di servizio.

La Comunità di S. Stefano città

laliberta.info

16 Luglio in Santo Stefano festa Madonna del Carmelo

Alle ore 10.00 sarà celebrata la Santa Messa accompagnata dalla preghiera di consacrazione delle consorelle e dei confratelli della Confraternita del Santo Scapolare della Beata Vergine del Carmine.

Alle 19.00 è prevista la celebrazione eucaristica sempre con la recita della preghiera di consacrazione.

La Santa Messa vespertina  verrà preceduta alle 18.40 dalla recita dell’antico inno “Akhatistos” (“non seduti”); è uno tra i più famosi inni che la Chiesa Ortodossa dedica alla Theotokos (Genitrice di Dio) e va recitato stando in piedi, come si ascolta il Vangelo, in segno di ossequio reverente alla Madre di Dio.

Nel pomeriggio, dalle 16.30 alle 18,30 si svolgerà in Santo Stefano, santuario mariano carmelitano,  l’adorazione eucaristica e  sarà presente un sacerdote per le confessioni.

Durante tutta la giornata di domenica sarà possibile iscriversi all’antica Confraternita del Carmone e ottenere l’indulgenza plenaria.

Molto antico a Reggio è il culto della Beata Vergine Maria sotto il titolo del Monte Carmelo. E’ proprio un vescovo di origini reggiane, Sant’Alberto patriarca di Gerusalemme (1150 ca-1214), colui che i Carmelitani venerano come loro “legislatore”, cioè autore della loro prima regola. A lui è intitolata la chiesa parrocchiale cittadina sita in via Einstein.

E sotto la protezione Beata Vergine del Carmelo venne fondato da Pinotto Pinotti, nel 1371, l’Arcispedale di Santa Maria Nuova di Reggio, la cui cura spirituale fu appunto affidata ai Carmelitani che – trasferiti in seguito nella Commenda Gerosolimitana di Santo Stefano, dove portarono la statua lignea raffigurante la Madonna del Carmelo – ebbero perciò un ruolo notevole nella diffusione di questo particolare culto mariano nella città di Reggio e nel suo distretto. Ciò spiega l’ampia diffusione in tutto il territorio diocesano di confraternite, oratori e opere caritative anche recenti – si pensi alle “Casa della Carità” di don Mario Prandi – sotto il titolo del Carmelo che risulta dalle varie visite pastorali. (laliberta.info)

Di seguito la locandina con il programma 2023

Diocesi: Reggio Emilia, mons. Morandi ha incontrato la comunità cattolica Tamil dello Sri Lanka

Il vescovo Monsignor Giacomo Morandi ha incontrato la comunità Tamil di  Reggio Emilia

Domenica 4 giugno, festa della Santissima Trinità, l’arcivescovo di Reggio Emilia-Guastalla, mons. Giacomo Morandi, ha incontrato la comunità cattolica reggiana Tamil dello Sri Lanka. Nella chiesa parrocchiale cittadina di Santo Stefano ha presieduto la messa; hanno concelebrato don Claryan Fernando, parroco della comunità Tamil; don Luca Grassi, parroco dei Santi Agostino, Stefano e Teresa; padre Sakayadhas, della comunità servita della Ghiara; hanno partecipato i diaconi Raffaele Caruso e Francesco Braghiroli, direttore dell’Ufficio pastorale “Migrantes”. La folta comunità reggiana srilankese, riferisce la diocesi, è dedicata a Maria invocata sotto il titolo di “Madre Velankanni”, particolarmente venerata in un santuario indiano. Domenica è stata incoronata una statua raffigurante la Vergine e portata dall’Oriente. Mons. Morandi ha introdotto la liturgia eucaristica con l’accensione di un lume, gesto compiuto poi dai componenti del comitato. Secondo la tradizione dello Sri Lanka la luce è icona di gioia, prosperità, nascita e vita; per questo è usanza aprire tutte le cerimonie accendendo un lume.

agensir.it

Don Luca Grassi sacerdote da 18 anni

A sinistra don Luca Grassi in una recenta visita in Vaticano in cui ha incontrato papa Francesco

laliberta.info

Domenica 14 maggio, don Luca Grassi, parroco dei Santi Agostino, Stefano e Teresa, ha ricordato i 18 anni di sacerdozio.

È stato infatti ordinato presbitero dal vescovo Adriano Caprioli nel Palazzetto dello sport assieme a don Francesco Avanzi e don Giovani Ruozzi il 14 maggio 2005.

Don Luca, originario della parrocchia di Rivalta, classe 1973, dopo la laurea conseguita all’Università Bocconi, ha intrapreso gli studi teologici nel Seminario di Reggio.

È stato vicario parrocchiale sino al 2013 a Regina Pacis; l’anno dopo è partito per il Brasile come missionario “Fidei donum”.

Ha studiato all’Istituto biblico di Gerusalemme.

Nel 2019 è stato chiamato alla guida della parrocchia di Sant’Agostino, succedendo a don Guido Mortari.

Trigesimo scomparsa di Mons. Gazzotti: il ricordo di Don Luca Grassi durante la Santa Messa a Reggio Emilia

Migliaia e migliaia sono state le persone che mons. Gianfranco Gazzotti ha incontrato nel suo lungo ministero sacerdotale – oltre 62 anni.
Lo ha sottolineato don Luca Grassi – parroco dei Santi Agostino, Stefano e Teresa – nell’omelia della Messa vespertina di trigesimo presieduta in San Prospero martedì 31 gennaio, particolarmente partecipata.

Quanti giovani ha seguito in Seminario nel loro percorso di formazione al sacerdozio e poi – una volta ordinati – nel loro ministero!

L’Azione Cattolica, la Caritas, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, la scuolate sono stati altri ambiti privilegiati in cui ha generosamente offerto il suo prezioso sacerdozio

Per non parlare poi, ha proseguito don Luca, delle centinaia di pellegrinaggi in Terra Santa, Turchia, Grecia, Russia, Armenia, Polonia: luoghi fondamentali per il cristianesimo e nei santuari mariani di Fatima e Lourdes. E ogni pellegrinaggio era occasione per lui e per gli Amici di Terra Santa per portare concretamente aiuto alle istituzioni educative e sanitarie cattoliche operanti nei luoghi santi.

E poi i tantissimi incontri in città di don Gianfranco, parroco della Cattedrale e di San Prospero; lungo le vie e nelle piazze del Centro Storico quante mani ha stretto, quanti saluti!

La capacità di relazione, ascolto, dialogo, conforto e soprattutto amicizia hanno costantemente contraddistinto don Gianfranco , che ha vissuto intensamente la sua vocazione sacerdotale fino all’ultimo.

Intensa è stata la sua testimonianza di fede, preghiera, carità.

gar in nextspopreggio.it