Covid dilaga in Cina, tra ospedali al collasso e obitori pieni

Il picco dei contagi atteso nei prossimi giorni. Manca il personale medico e gli infermieri sono costtretti a lavorare anche se ammalati. Il conto delle vittime potrebbe arrivare a un milione

cina covid dilaga ospedali obitori sotto stress

AGI – Ospedali sotto stress, obitori pieni e carenze di personale medico-sanitario che costringe Pechino a chiedere l’invio di medici e infermieri da varie parti del Paese. È il quadro a tinte fosche dell’ondata di Covid-19 che sta prendendo di mira la capitale cinese, e il cui picco è atteso nei prossimi giorni. La situazione è critica ormai da giorni (e non solo a Pechino): ospedali e cliniche per il trattamento dei contagiati dal virus sono oberati di pazienti e medici e infermieri sono costretti a lavorare anche se contagiati. Per fronteggiare la carenza di personale sanitario, scrive il giornale cinese Economic Observer in un articolo poi scomparso da internet, a Pechino stanno giungendo medici e infermieri da altre province, in particolare dallo Hunan (nella Cina interna) e dalle province orientali del Jiangsu e dello Shandong.

La carenza di personale si registra anche in un altro settore sottoposto a forte stress, quello delle consegne: grandi gruppi come JD, Cainiao e Sf stanno reclutando personale da Shanghai e dalle zone limitrofe alla metropoli (Jiangsu e Zhejiang) ma anche dallo Heilongjiang, nell’estremo nord-est cinese, per soddisfare le esigenze dei residenti nella capitale, soprattutto per quanto riguarda le consegne di medicinali, mascherine e kit per il tampone. Meituan, uno dei giganti del settore, ha dichiarato di avere aumentato il personale operativo nella capitale del 215% in un solo giorno, settimana scorsa.

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Cina Covid

Dagli allentamenti alla politica di zero Covid del 7 dicembre scorso, le unità di terapia intensiva e le cliniche per il trattamento del Covid-19 sono sotto forte pressione e non riescono a soddisfare tutte le richieste dei pazienti, in molti casi curati direttamente all’interno delle auto usate per raggiungere le strutture, o sottoposti a lunghe attese prima di essere ricoverati. Il South China Morning Post ha diffuso un video che mostra le difficoltà di un ospedale di Pechino, dove mancano scorte di ossigeno e non ci sono letti sufficienti per accogliere tutti i pazienti in arrivo.

Il video mostra anche file di corpi avvolti da sacchi gialli, in attesa di essere cremati: decine di cadaveri in un’unica struttura, un numero che, anche solo a colpo d’occhio, supererebbe il totale delle morti attribuite al Covid-19 a livello nazionale, circa una decina, dagli allentamenti alla politica di zero Covid. Le riaperture improvvise dopo tre anni di rigido contenimento dei contagi hanno fatto registrare un aumento nel numero di decessi, soprattutto tra gli anziani, anche se il numero esatto di morti non emerge dal conteggio ufficiale, per le modifiche delle modalità di conteggio: la Commissione Nazionale per la Sanità cinese ha dichiarato di includere nel numero ufficiale di decessi per Covid-19 solo i casi dovuti a insufficienza dell’apparato respiratorio, escludendo chi soffriva di patologie pregresse.

Secondo gli esperti, la Cina potrebbe registrare fino a un milione di morti per Covid-19 nei prossimi mesi, e la situazione del sistema sanitario preoccupa anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha chiesto a Pechino di condividere i propri dati sulla situazione dell’epidemia nel Paese. Da oggi alla metà di marzo 2023, secondo gli epidemiologi cinesi, la Cina potrebbe assistere ad altre due ondate di contagi, oltre a quella in corso, che si svilupperebbero in coincidenza con le festività del capodanno lunare – che nel 2023 ricorre il 22 gennaio – per l’esodo e il successivo contro-esodo interno di centinaia di milioni di persone che si spostano per trascorrere le feste assieme alle famiglie nelle località di origine.

 

CINA Aumentano i casi di Covid: Shanghai chiude le scuole

La città più grande della Cina, Shanghai, ha ordinato alla maggior parte delle sue scuole di seguire le lezioni online mentre i casi di Covid aumentano nel Paese. Anche gli asili nido e i centri per l’infanzia chiuderanno da domani, secondo l’ufficio dell’istruzione. Le restrizioni sono state allentate all’inizio del mese di dicembre a seguito di un’ondata di proteste contro la strategia zero-Covid.

Borsa, Hong Kong apre a +2,93% con norme anti-Covid in Cina

 © ANSA
(ANSA) – PECHINO, 05 DIC – La Borsa di Hong Kong balza in avvio di seduta sulle attese di un allentamento ulteriore da parte della Cina della ‘tolleranza zero’ delle norme draconiane di contenimento del Covid: l’indice Hang Seng segna in avvio un rialzo del 2,93%, a 19.221,68 punti.

L’indice Composite di Shanghai sale dello 0,82% a 3.181,92 punti, mentre quello di Shenzhen segna un progresso dello 0,59% a quota 2.056,68.

Razzo cinese in caduta libera: dove potrebbe cadere

Un razzo cinese, lanciato in orbita domenica scorsa, sarebbe in caduta libera “fuori controllo”. Si tratta del Long March 5B da 21 tonnellate, che adesso mette in allarme gli scienziati aerospaziali internazionali. Questi ultimi temono, infatti, che il razzo potrebbe non bruciarsi completamente al rientro nell’atmosfera terrestre. Cosa che – spiega il Messaggero – potrebbe dare luogo a una pioggia di detriti come quella che colpì l’Oceano Indiano un anno fa.

Il lancio è avvenuto tre giorni fa dalla piattaforma di Wenchang, sull’isola meridionale di Hainan. All’interno un nuovo laboratorio alimentato a energia solare, da agganciare alla stazione spaziale cinese di Tiangong. Adesso gli esperti hanno paura di quello che potrebbe succedere. Il rischio è che parti del razzo possano letteralmente “piovere” sulle nostre teste. Qualcosa di simile a quanto accaduto nel maggio 2021. La traiettoria di volo, tra l’altro, non sarebbe nemmeno così facile da prevedere, per via delle fluttuazioni nell’atmosfera generate dalle variazioni dell’attività solare.

Mentre a livello internazionale c’è chi lancia l’allarme, Pechino invece ridimensiona i rischi. “Il problema con i razzi cinesi è nella loro progettazione rischiosa e irresponsabile dei lanci. Di solito, gli scarti dei razzi rientrano subito dopo il decollo senza entrare in orbita, così da evitarne la dispersione e una eventuale precipitazione su un punto non sicuro, quelli cinesi invece no”, ha spiegato Jonathan McDowell, un esperto di Harvard. Mentre il ministro degli Esteri cinese ha fatto sapere che la probabilità di danni a qualcosa o qualcuno è “estremamente bassa”. 

liberoquotidiano.it

Ucraina, Cina: mai fornito supporto materiale alla Russia

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La Cina non ha mai fornito alcun supporto materiale alla Russia nella guerra contro l’Ucraina: il ministro della Difesa, Wei Fenghe, parlando al vertice sulla sicurezza dello Shangri-La Dialogue di Singapore, ha affermato che Pechino ha sostenuto i colloqui di pace e si è opposta alla fornitura di armi, mostrando pieno scetticismo sull’efficacia delle sanzioni.

“Qual è la causa principale della crisi? Chi è la mente di tutto? Chi perde di più? E chi può guadagnare di più? Chi sta promuovendo la pace e chi sta aggiungendo benzina sul fuoco? Penso che tutti conosciamo le risposte”, ha proseguito senza articolare la posizione cinese.

Un conflitto o una guerra “sono l’ultima cosa che la Cina vorrebbe vedere in Ucraina. Allo stesso tempo, non crediamo che la massima pressione o sanzioni possano risolvere il problema”, ha aggiunto Wei, osservando che, al contrario, potrebbero “causare ancora più tensioni e peggiorare ulteriormente il problema”. Pechino, che ha “sempre sostenuto” il dialogo tra la Russia e l’Ucraina, spera che gli Usa e la Nato tengano colloqui con Mosca “per creare le condizioni di un cessate il fuoco più rapido”, ha osservato il ministro. (ANSA).

Cina accelera su arsenale nucleare su timori conflitto Usa

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La Cina sta accelerando l’espansione del suo arsenale nucleare dopo aver rivisto la sua valutazione sulla minaccia posta dagli Stati Uniti.

Lo riferisce il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali la cautela americana in un coinvolgimento diretto nella guerra in Ucraina avrebbe convinto Pechino a dare maggiore enfasi allo sviluppo di armi nucleari come deterrente.

I leader cinesi, precisa il quotidiano, vedono in un forte arsenale nucleare un deterrente per gli Stati Uniti da un coinvolgimento diretto in un potenziale conflitto su Taiwan. (ANSA).

Cina: nessun missile ipersonico, testato veicolo spaziale

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(ANSA) – PECHINO, 18 OTT – Quello che era stato ritenuto un missile ipersonico testato dalla Cina era in realtà un veicolo spaziale. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, in risposta a quanto riportato ieri dal Financial Times su un sospetto test effettuato nello scorso agosto che aveva allarmato l’intelligence degli Stati Uniti.
Zhao ha affermato che si è trattato di “un test di routine volto a verificare la tecnologia riutilizzabile di un veicolo spaziale, un esperimento di grande importanza per ridurne i costi”. E che può fornire, ha aggiunto Zhao nel briefing quotidiano, “un modo conveniente ed economico per un uso pacifico dello spazio”. (ANSA).

Vaccini: Cina, somministrate oltre 1,5 miliardi di dosi

La Cina ha superato quota 1,5 miliardi di dosi di vaccino somministrate contro il Covid-19. Lo ha reso noto, nei suoi aggiornamenti quotidiani a giovedì 22 luglio, la Commissione sanitaria nazionale, secondo cui nelle province, nelle regioni autonome e nei comuni a statuto speciale che compongono la struttura amministrativa del Paese, sono state inoculate finora 1,507 miliardi di dosi.

In base all’ultimo censimento decennale al 2020, la Cina ha una popolazione composta da 1,411 miliardi di persone. (ANSA).

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