Papaveri in coppia alta e qualche… paperina

Ossessioni come papaveri: alte alte, ma a bersaglio unico. Pagine illustri spiegano tutto incolpando la Chiesa. Su “Repubblica” martedì (p. 1 e 11: «Se la Chiesa vuole un solo peccatore») Adriano Prosperi è deluso. Dov’è finita – si lamenta – la Santa Inquisizione con il suo fascinoso “terrore”? Nostalgia canaglia! Lui sull’Inquisizione è specialista, e gli piacerebbe tanto rievocare pagine dei suoi studi (molto più accurati ed equilibrati di certe sortite in veste di puro opinionista) e invece… niente! Si parla persino di “perdono” papale, e di stipendio che il “reo” continuerebbe a riscuotere! Che peccato, vero? Non c’è più religione – e passi! – ma l’Inquisizione no! Togliete tutto a “Repubblica”, ma non quella! Alta, altissima anche l’ossessione – parallela e consorella – che il giorno dopo manifesta Sergio Romano sul “Corsera” (p. 43: «Com’è difficile fare gli italiani»! Siamo infatti un Paese irrisolto, e in pratica mai veramente nato. E perché? Testuale: «Per secoli Papato e Impero impedirono la creazione di una coscienza nazionale». Due colpevoli, Papato e Impero, ma questo non c’è più – qualcuno informi Romano – e quindi bersaglio unico e fisso anche qui: il Papato. La tesi di Romano si appoggia alle idee di uno studioso francese, Edgar Quinet, che le espose 160 anni or sono e pensava che tutto, per la nascita della nuova Italia, sarebbe stato risolto abolendo il potere temporale dei Papi e cacciando gli stranieri. Condizioni ambedue verificate: illusione! Amaro Romano. Italia ancora malmessa: «Occorre il mutamento del carattere degli italiani». Coppia alta: nostalgie di Inquisizione e… cambiamenti di connotati. Per tutti.

Ossessioni come papaveri: alte alte, ma a bersaglio unico. Pagine illustri spiegano tutto incolpando la Chiesa

a cura di Gianni Gennari – avvenire.it