Il senso e la luce della Quaresima. Quegli opposti da coniugare

Una volta c’erano i piccoli sacrifici, quelli che venivano chiamati fioretti, la rinuncia alla fetta di torta, il salvadanaio con i soldi per i bambini meno fortunati. Poi uno cresce e capisce che vivere la Quaresima, prepararsi alla Resurrezione di Cristo, non può essere solo un esercizio di volontà, che abbandonare le cattive abitudini va bene ma non basta, che la tentazione più grande, nel deserto di routine e solitudini, è ripiegarsi su sé stessi. Fare a meno, abbandonare, desistere, salvarsi ha infatti senso solo se lo trasformiamo in cemento per costruire una casa comune più solida, altrimenti diventa sterile, se non pericoloso, narcisismo spirituale.

Si tratta allora di rovesciare il corso delle parole e delle loro conseguenze: di passare dalla rinuncia al dare di più, dal sacrificio al dono, dal risparmio alla generosità. O, meglio, occorre coniugare gli opposti, provare a tenerli uniti con il filo rosso dell’attenzione agli altri, per costruire una comunità autenticamente plurale, cioè fatta di singoli consapevoli che si cresce davvero e si cambia solo insieme. Vale in tutti i campi, dallo studio al lavoro, dal divertimento all’impronta che diamo alle nostre abitudini quotidiane. Così sobrietà non può voler dire solo meno spese inutili e attenzione a non sprecare acqua, che in tempo di siccità è peraltro cosa molto buona, ma impegnarsi a costruire e a recuperare l’armonia con chi ci sta attorno e la casa comune. Dal negativo al positivo, dal minor utilizzo dei beni naturali al reinvestimento di quanto risparmiato per migliorare i sistemi di consumo, dalla ricerca del proprio benessere alla tutela del mondo in cui siamo immersi. Che poi sono facce della stessa medaglia, l’uno non esclude affatto l’altra.
Dopo gli anni della scoperta della cultura ambientale, dell’ingresso nel vocabolario comune di concetti come sviluppo sostenibile ed ecologia integrale la sfida non più rinviabile è quella del rieducare, del rieducarsi. Dal negativo al positivo, anche se sembrerebbe il contrario. Dall’ebbrezza del troppo, dell’eccesso di oggetti e di risorse, al dovere e anche al bisogno di restituire alle cose il loro giusto valore, riordinando la classifica dei valori. Essere sobri allora vuol dire non farsi travolgere dalla sbornia del possedere tanto e di più, ma prima di tutto recuperare il gusto, lo stupore per la bellezza. Vale anche nei rapporti umani, in cui, più che mai, la scoperta degli altri passa dalla rinuncia a un po’ di noi.

Diventiamo grandi, insegnano i maestri dello spirito, quando capiamo e accettiamo di essere piccoli. In modo da riscoprire l’importanza della compassione, del fazzoletto che asciuga una lacrima, della carezza sul viso rugoso. Del fare a meno di una frase forbita o della risposta pronta per mettersi in ascolto di una storia già sentita decine di volte, di un’avventura che già sai come andrà a finire. Perché la nostra personale, forse minuscola, educazione alla pace passa dall’accettazione dell’altro, dal mettere a disposizione di tutti quel poco o tanto di conoscenza, sapendo che esistono persone con meno talenti. O che invece sono decisamente più brave.

Siamo centrali, insomma, nella costruzione della giustizia e della pace quando impariamo che il mondo gira anche senza di noi, siamo uomini e donne di misericordia quando vediamo negli errori di chi ci sta davanti sbagli che conosciamo benissimo, siamo capaci di consolazione quando non pretendiamo di rubare il dolore degli altri ma accettiamo il nostro. Il segreto non sta tanto o comunque non solo, nel vincere la sofferenza ma nell’imparare a interpretarla, nel capire che a volte è giusto fare un passo indietro, fingere di non trovare le parole, spegnere il cellulare e non chiamare più. Dal negativo al positivo, dal pretendere che si occupino di noi al prendersi cura degli altri.
La Quaresima dunque coniuga e, in un certo senso, rovescia gli opposti. O forse, semplicemente, ci fa capire che era positivo, o c’era del positivo, in quel che pensavamo solo negativo. E non l’avevamo mai capito.

avvenire.it

Liturgia. Vivere la Quaresima fra le ferite del mondo. «Non dimentichiamo chi soffre»

L'imposizione delle ceneri all'inizio della Quaresima

Inizia il 22 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, la Quaresima. È il «tempo forte» che prepara alla Pasqua, culmine dell’Anno liturgico e della vita di ogni cristiano. Nella Quaresima 2023 entrano le ferire del mondo: dalle calamità naturali, come il devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria provocando oltre 47mila morti, alle guerre sparse in tutto il globo, a cominciare da quella in Ucraina alle porte dell’Europa. «Fratelli e sorelle, non dimentichiamo chi soffre e facciamo in modo che la nostra carità sia attenta, sia una carità concreta», ha detto papa Francesco domenica 19 febbraio all’Angelus. E anche quest’anno la Chiesa italiana, aderendo alla proposta del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccce), propone venerdì 10 marzo 2023 di celebrare una Messa «per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace in questo Paese».

Il sepolcro in una chiesa cattolica di rito latino in Ucraina

Il sepolcro in una chiesa cattolica di rito latino in Ucraina – Diocesi di Kiev-Zhytomyr

La Quaresima si conclude il Giovedì Santo con la Messa in Coena Domini (in cui si ricorda l’istituzione dell’Eucaristia e in cui si svolge il rito della lavanda dei piedi) che apre il Triduo Pasquale, memoria della passione, morte e risurrezione del Signore, cuore del mistero di Salvezza. Quest’anno la Pasqua viene celebrata il 9 aprile. Come dice san Paolo, la Quaresima è «il momento favorevole» per compiere «un cammino di vera conversione» così da «affrontare vittoriosamente il combattimento contro lo spirito del male», si legge nell’orazione colletta all’inizio della Messa del Mercoledì delle Ceneri.

Il numero 40

Nella liturgia si parla di “Quadragesima”, cioè di un tempo di quaranta giorni. La Quaresima richiama alla mente i quaranta giorni di digiuno vissuti dal Signore nel deserto prima di intraprendere la sua missione pubblica. Si legge nel Vangelo di Matteo: «Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame».

Quaranta è il numero simbolico con cui l’Antico e il Nuovo testamento rappresentano i momenti salienti dell’esperienza della fede del popolo di Dio. È una cifra che esprime il tempo dell’attesa, della purificazione, del ritorno al Signore, della consapevolezza che Dio è fedele alle sue promesse. Nell’Antico Testamento sono quaranta i giorni del diluvio universale, quaranta i giorni passati da Mosè sul monte Sinai, quaranta gli anni in cui il popolo di Israele peregrina nel deserto prima di giungere alla Terra Promessa, quaranta i giorni di cammino del profeta Elia per giungere al monte Oreb, quaranta i giorni che Dio concede a Ninive per convertirsi dopo la predicazione di Giona.

La preghiera durante il tempo della Quaresima

La preghiera durante il tempo della Quaresima – Avvenire

Nei Vangeli sono anche quaranta i giorni durante i quali Gesù risorto istruisce i suoi, prima di ascendere al cielo e inviare lo Spirito Santo. Tornando alla Quaresima, essa è un «accompagnare Gesù che sale a Gerusalemme, luogo del compimento del suo mistero di passione, morte e risurrezione e ricorda che la vita cristiana è una “via” da percorrere, consistente non tanto in una legge da osservare, ma nella persona stessa di Cristo, da incontrare, da accogliere, da seguire», ha spiegato Benedetto XVI nel 2011

Il rito ambrosiano

A differenza del rito romano, in quello ambrosiano non c’è il rito del Mercoledì delle Ceneri dal momento che la Quaresima inizia domenica 26 febbraio quando che vengono imposte le ceneri durante le Messe festive della giornata. Una delle particolarità del rito ambrosiano, durante la Quaresima, è quella dei cosiddetti venerdì «aliturgici», parola tecnica che significa “senza liturgia eucaristica”. Chi entra, in un venerdì di Quaresima, in una chiesa di rito ambrosiano trova sull’altare maggiore una grande croce di legno, con il sudano bianco: simbolo suggestivo del Calvario e segno di abbandono. Si crea così un vero e proprio senso di vuoto, acuito dal fatto che per tutto il giorno non si celebra la Messa e non si distribuisce ai fedeli la comunione eucaristica.

L’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, presiede la Via Crucis quaresimale

L’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, presiede la Via Crucis quaresimale – Chiesadimilano.it

I segni: digiuno, elemosina, preghiera

Il digiuno, l’elemosina e la preghiera sono i segni, o meglio le pratiche, della Quaresima. Papa Francesco le ha definite «le condizioni e l’espressione della nostra conversione». E ha aggiunto: «Se la preghiera, la carità e il digiuno devono maturare nel segreto, non sono segreti i loro effetti. Preghiera, carità e digiuno non sono medicine solo per noi, ma per tutti, perché possono cambiare la storia».

Una celebrazione quaresimale nella diocesi di Kiev-Zhytomyr in Ucraina

Una celebrazione quaresimale nella diocesi di Kiev-Zhytomyr in Ucraina – Diocesi di Kiev-Zhytomyr

Il digiuno significa l’astinenza dal cibo, ma comprende altre forme di privazione per una vita più sobria. «Esso non è una dieta – ha affermato il Papa –, anzi ci libera dall’autoreferenzialità della ricerca ossessiva del benessere fisico, per aiutarci a tenere in forma non il corpo, ma lo spirito. Il digiuno ci riporta a dare il giusto valore alle cose. In modo concreto, ci ricorda che la vita non va sottomessa alla scena passeggera di questo mondo. E il digiuno non va ristretto solo al cibo: specialmente in Quaresima si deve digiunare da ciò che ci dà una certa dipendenza. Ognuno ci pensi, per fare un digiuno che incida veramente sulla sua vita concreta».
Il digiuno è legato poi all’elemosina. San Leone Magno insegnava in uno dei suoi discorsi sulla Quaresima: «Quanto ciascun cristiano è tenuto a fare in ogni tempo, deve ora praticarlo con maggiore sollecitudine e devozione, perché si adempia la norma apostolica del digiuno quaresimale consistente nell’astinenza non solo dai cibi, ma anche e soprattutto dai peccati. A questi doverosi e santi digiuni, poi, nessuna opera si può associare più utilmente dell’elemosina, la quale sotto il nome unico di “misericordia” abbraccia molte opere buone». Così il digiuno è reso santo dalle virtù che l’accompagnano, soprattutto dalla carità, da ogni gesto di generosità che dona ai poveri e ai bisognosi il frutto di una privazione. Non è un caso che nelle diocesi e nelle parrocchie vengano promosse le Quaresime di fraternità e carità per essere accanto agli ultimi. Particolare attenzione viene riservata quest’anno alla gente dell’Ucraina colpita dalla guerra e alle popolazioni della Turchia e della Siria in ginocchio per il terremoto.

La preghiera al centro della Quaresima

La preghiera al centro della Quaresima – Ansa

La Quaresima, inoltre, è un tempo privilegiato per la preghiera. Sant’Agostino dice che il digiuno e l’elemosina sono «le due ali della preghiera» che le permettono di prendere più facilmente il suo slancio e di giungere sino a Dio. E san Giovanni Crisostomo esorta: «Abbellisci la tua casa di modestia e umiltà con la pratica della preghiera. Così prepari per il Signore una degna dimora, così lo accogli in splendida reggia».

Il conteggio dei giorni

Già nel IV secolo vi è una Quaresima di 40 giorni computati a ritroso a partire dal Venerdì Santo fino alla prima domenica di Quaresima. Persa l’unità dell’originario triduo pasquale (nel VI secolo), la Quaresima risultò di 42 giorni, comprendendo il Venerdì e il Sabato Santo. Gregorio Magno trovò scorretto considerare come penitenziali anche le sei domeniche (compresa quella delle Palme). Pertanto per ottenere i 40 giorni (che senza le domeniche sarebbero diventati 36) anticipò, per il rito romano, l’inizio della Quaresima al mercoledì (che diventerà “delle Ceneri”). Attualmente la Quaresima termina con la Messa nella Cena del Signore del Giovedì Santo. Ma per ottenere il numero 40, escludendo le domeniche, bisogna, come al tempo di Gregorio Magno, conteggiare anche il Triduo pasquale.

La liturgia e la devozione popolare

Come nell’Avvento, anche in Quaresima la liturgia propone alcuni segni che nella loro semplicità aiutano a comprendere meglio il significato di questo tempo. Come già accaduto nelle settimane che precedono il Natale, in Quaresima i paramenti liturgici del sacerdote mutano e diventano viola, colore che sollecita a un sincero cammino di conversione. Durante le celebrazioni, inoltre, non troviamo più i fiori ad ornare l’altare, non recitiamo il “Gloria” e non cantiamo l’“Alleluia” (fino alla Veglia pasquale). Il suono degli strumenti è permesso soltanto per sostenere i canti. Inoltre nella liturgia oraria si omette l’inno “Te Deum”. Tuttavia la quarta domenica di Quaresima, quella chiamata del “Laetare”, vuole esprimere la gioia per la vicinanza della Pasqua: perciò nelle celebrazioni è consentito di ornare l’altare con i fiori e le vesti liturgiche sono di colore rosa.

Il viola è il colore liturgico della Quaresima

Il viola è il colore liturgico della Quaresima – Ansa

Il tempo quaresimale antepone le domeniche proprie anche alle feste del Signore e a tutte le solennità, come pure le ferie quaresimali hanno la precedenza sulle memorie obbligatorie. In queste settimane la Chiesa promuove le stazioni quaresimali, le liturgie e le celebrazioni penitenziali. Come spiega il Sussidio Cei per la Quaresima, la fede popolare quasi naturalmente scandisce il tempo quaresimale proponendo esperienze, tempi e spazi che mettono al centro la meditazione, la drammatizzazione e la contemplazione della passione di Gesù, la venerazione verso Cristo crocifisso, la Via Crucis, la Via Matris. «La cura di queste forme popolari sempre più alimentate dall’ascolto della Parola di Dio, da catechesi semplici e coinvolgenti, armonizzate coi ritmi del tempo liturgico, conducono più facilmente i fedeli alla celebrazione del mistero pasquale. Uno sforzo maggiore va fatto per proporre anche esperienze “popolari” che recuperino la dimensione battesimale della Quaresima, come per esempio le catechesi sul Simbolo apostolico attraverso opere d’arte, spesso custodite negli oratori delle Confraternite».

Il rito della Via Crucis al Colosseo

Il rito della Via Crucis al Colosseo – Ansa

Le letture delle Messe domenicali

In questo Anno liturgico (ciclo A) la prima domenica di Quaresima – 26 febbraio – è chiamata Domenica della tentazione, perché presenta le tentazioni di Gesù nel deserto (Mt 4,1-11) e rimanda al deserto della prova. In questa Domenica la Chiesa celebra l’elezione di coloro che sono ammessi ai Sacramenti pasquali. La seconda domenica – 5 marzo – è detta di Abramo e della Trasfigurazione perché come Abramo, padre dei credenti, siamo invitati a partire e il Vangelo narra la trasfigurazione di Cristo, il Figlio amato (Mt 17,1-9). La terza domenica – 12 marzo – ci fa incontrare la Samaritana al pozzo (Gv 4,5-42): Gesù, come dice alla Samaritana, ha un’acqua di vita che estingue ogni sete. La Chiesa in questa Domenica celebra il primo scrutinio dei catecumeni e durante la settimana consegna loro il Simbolo: la Professione della fede, il Credo. La quarta domenica – 19 marzo – fa riflettere sull’esperienza del «cieco nato» a Siloe (Gv 9,1-41) per esortare a liberarci dalle tenebre del male e a ricevere la luce di Cristo per vivere da figli della luce. La quinta domenica – 26 marzo – presenta la risurrezione di Lazzaro (Gv 11,1-45) e ai catecumeni è consegnata l’orazione del Signore: il Padre nostro. Infine c’è la Domenica delle Palme – 2 aprile – in cui si fa memoria dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme e durante la quale viene letta la Passione di Cristo.

'Le tentazioni di Cristo sul monte' di Duccio di Boninsegna

“Le tentazioni di Cristo sul monte” di Duccio di Boninsegna – Archivio Avvenire

Quaresima e Battesimo

L’antica Quaresima romana si caratterizzava per le celebrazioni stazionali che si tenevano il mercoledì e il venerdì; successivamente, tra il pontificato di Leone Magno (440-461) e di Gregorio II (715-731) tali celebrazioni furono estese a tutta la Quaresima. Con la presidenza del vescovo, il popolo si riuniva in una chiesa (collecta) e in processione giungeva in quella della celebrazione eucaristica (statio). La Quaresima era il tempo proprio per la preparazione immediata dei catecumeni che nella Veglia pasquale avrebbero ricevuto i sacramenti dell’Iniziazione cristiana. Inoltre, durante la Quaresima i penitenti pubblici compivano il loro percorso di purificazione.

Un Battesimo degli adulti

Un Battesimo degli adulti – Archivio Avvenire

Da sempre la Chiesa associa la Veglia pasquale alla celebrazione del Battesimo: in esso si realizza quel grande mistero per cui l’uomo, morto al peccato, è reso partecipe della vita nuova in Cristo Risorto e riceve lo Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai morti. Fin dai primi secoli di vita della Chiesa la Quaresima era il tempo in cui coloro che avevano udito e accolto l’annuncio di Cristo iniziavano, passo dopo passo, il loro cammino di fede per giungere a ricevere il Battesimo a Pasqua. Successivamente anche i penitenti e poi tutti i fedeli furono invitati a vivere questo itinerario di rinnovamento spirituale, per conformare sempre più la propria esistenza a Cristo. Nelle domeniche di Quaresima si è invitati a vivere un itinerario battesimale, quasi a ripercorrere il cammino dei catecumeni, di coloro che si preparano a ricevere il Battesimo, in modo che l’esistenza di ciascuno recuperi gli impegni di questo Sacramento che è alla base della vita cristiana.

La Quaresima 2023 e il cammino sinodale

La dimensione sinodale entra nella Quaresima. Essa è al centro del Messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2023 e del Sussidio liturgico Cei per la Quaresima e la Pasqua 2023 proposto dall’Ufficio liturgico nazionale, in collaborazione con il Settore Biblico dell’Ufficio catechistico nazionale, il Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità e la Caritas Italiana.

Nel Messaggio del Papa, intitolato “Ascesi quaresimale, itinerario sinodale”, Francesco invita a «essere artigiani di sinodalità nella vita ordinaria delle nostre comunità». E aggiunge: «Il cammino ascetico quaresimale e, similmente, quello sinodale, hanno entrambi come meta una trasfigurazione, personale ed ecclesiale. Una trasformazione che, in ambedue i casi, trova il suo modello in quella di Gesù e si opera per la grazia del suo mistero pasquale». Il Pontefice esorta a «non rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari, di esperienze suggestive, per paura di affrontare la realtà con le sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni» e sottolinea che «il “ritiro” non è fine a sé stesso, ma ci prepara a vivere con fede, speranza e amore la passione e la croce, per giungere alla risurrezione. Anche il percorso sinodale non deve illuderci di essere arrivati quando Dio ci dona la grazia di alcune esperienze forti di comunione».

Una chiesa al tempo di Quaresima

Una chiesa al tempo di Quaresima – Avvenire

Il Sussidio Cei – scaricabile sul sito dell’Ufficio liturgico nazionale Cei – ha al centro le parole di san Paolo nella seconda Lettera ai Corinzi: “Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2Cor 6,2). Il cammino della Quaresima è un «tempo di grazia che il Signore Gesù ci dona per ritornare a lui con tutto il cuore e ricominciare una vita nuova, al di là di tutti i nostri fallimenti», scrive nell’introduzione il segretario generale della Cei, l’arcivescovo Giuseppe Baturi. Il testo fa propria la categoria del “Cantiere”, scelta dai vescovi italiani per il secondo anno del Cammino sinodale nazionale. Le indicazioni liturgiche del “Cantiere della Celebrazione”, i commenti alle letture bibliche del “Cantiere della Parola” e le meditazioni delle orazioni collette del “Cantiere della Preghiera” diventano strumenti per vivere la liturgia come luogo dell’incontro con il Risorto e riscoprire la bellezza della celebrazione cristiana.

Il viola è il colore liturgico della Quaresima

Il viola è il colore liturgico della Quaresima – Avvenire

Per facilitare la consultazione e la diffusione nelle diverse comunità, il sussidio è pubblicato in versione pdf per ciascuna celebrazione. Sono pubblicati anche tre testi introduttivi alla Quaresima, alla Settimana Santa e al Triduo e al Tempo di Pasqua. In ciascuno di essi sono riportate le presentazioni teologiche e liturgiche del tempo e le proposte per il canto. Nei file introduttivi sono inserite anche le schede, curate dal Servizio per la pastorale delle persone con disabilità e dalla Caritas Italiana, per incoraggiare le comunità a coltivare un atteggiamento inclusivo e a tradurre in concreti gesti di carità quanto nella liturgia celebriamo.

Gli impegni del Papa

 

Con la fine dell’emergenza Covid, torna la tradizione forma di inizio della Quaresima a Roma con la celebrazione presieduta dal Papa. Il Mercoledì delle Ceneri, alle 16.30, nella chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino, inizierà la liturgia «stazionale» cui farà seguito la processione penitenziale verso la Basilica di Santa Sabina dove avrà luogo la celebrazione eucaristica con il rito di benedizione e di imposizione delle ceneri.

Papa Francesco durante la liturgia penitenziale di inizio Quaresima nel 2019

Papa Francesco durante la liturgia penitenziale di inizio Quaresima nel 2019 – Ansa

 

Per quanto riguarda gli Esercizi spirituali della Curia Romana, anche quest’anno non si terranno nella Casa Divin Maestro ad Ariccia. Ma il Papa ha invitato i cardinali residenti a Roma, i capi dicastero e i superiori della Curia Romana a provvedervi «in modo personale, sospendendo l’attività lavorativa e raccogliendosi in preghiera dal pomeriggio di domenica 26 febbraio al pomeriggio di venerdì 3 marzo, prima settimana di Quaresima». In quella settimana, comunica la Sala Stampa vaticana, saranno sospesi tutti gli impegni del Pontefice, compresa l’udienza generale di mercoledì 1° marzo.

avvenire.it

Quaresima 2023 Nel messaggio del Papa per queste settimane il tema del ritiro sul Monte Tabor e della Trasfigurazione

Papa Francesco (foto tratta dall'archivio dell'agenzia Ansa)

Ascoltare Gesù, senza rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari. Le due indicazioni che papa Francesco dà a tutti per vivere bene non solo il tempo di Quaresima, ma anche il percorso sinodale sono semplici e significative. Già nel titolo, “Ascesi quaresimale, itinerario sinodale”, Bergoglio vuole intrecciare i due cammini. Lo fa partendo dall’immagine del monte Tabor dove Gesù porta tre dei suoi discepoli. Non va da solo, ma fa fare ai suoi un’esperienza di fatica e di bellezza . «Raramente colleghiamo Quaresima e bellezza, ma è ciò che Papa Francesco ci invita a fare nel messaggio che presentiamo oggi», ha spiegato, nella conferenza stampa di presentazione, il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ricorda che il Pontefice pone l’attenzione a due «sfide al senso comune. La prima: che la bellezza proceda dal cambiamento, o meglio dalla fatica di ripensare se stessi Nel linguaggio biblico: dalla conversione. Secondo: che la bellezza sia un’esperienza collettiva, intima sì, ma non privata. Nel linguaggio ecclesiale, sia un’esperienza sinodale. Così, quando lavoriamo su noi stessi in Quaresima – sperimentando un’ascesi – desideriamo che la luce aumenti, che la gioia aumenti. Speriamo nella luce del cambiamento e nella gioia collettiva».

Il Papa sottolinea che, prima di salire sul Monte Gesù ha rimproverato Pietro con quel «Va’ dietro a me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!» che è anche un invito pressante a mettersi alla sua sequela. E la sequela è soprattutto un ascolto. Pietro, Giacomo e Giovanni si trovano così, sei giorni dopo quell’episodio, «in diparte», con Gesù, «su un alto monte». È quello che ci invita a fare la Quaresima : farci prendere da Gesù per stare in disparte, «per superare le nostre mancanze di fede e le resistenze a seguire Gesù sul cammino della croce». Il Papa insiste sul fatto che, «per comprendere e accogliere fino in fondo il mistero della salvezza divina, realizzata nel dono totale di sé per amore, bisogna lasciarsi condurre da Lui in disparte e in alto, distaccandosi dalle mediocrità e dalle vanità. Bisogna mettersi in cammino, un cammino in salita, che richiede sforzo, sacrificio e concentrazione, come una escursione in montagna». Ma poi in vetta, proprio come avviene agli scalatori, ci aspetta lo spettacolo della Trasfigurazione. Un evento, però, che non è fine a se stesso. I discepoli scorgono, accanto a Gesù anche Mosé ed Elia, cioè la legge e la profezia. Ma quando cadono con il viso a terra, prostrati in adorazione e si rialzano Gesù è solo.

E allora, se la prima indicazione per la Quaresima è quella di seguire Gesù e, come invita a fare la voce che dalla nube, secondo il Vangelo di Matteo, dice. «Ascoltatelo», la seconda è quella di «non rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari, di esperienze suggestive, per paura di affrontare la realtà con le sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni. La luce che Gesù mostra ai discepoli è un anticipo della gloria pasquale, e verso quella bisogna andare, seguendo “Lui solo”. La Quaresima è orientata alla Pasqua: il “ritiro” non è fine a sé stesso, ma ci prepara a vivere con fede, speranza e amore la passione e la croce, per giungere alla risurrezione. Anche il percorso sinodale non deve illuderci di essere arrivati quando Dio ci dona la grazia di alcune esperienze forti di comunione. Anche lì il Signore ci ripete: “Alzatevi e non temete”».

«Mi piace molto il collegamento che il Pontefice fa tra cammino quaresimale e sinodalità. È un camminare insieme come discepoli dell’unico Maestro», ha aggiunto don Walter Magnoni, Responsabile della comunità pastorale Madonna di Lourdes in Lecco e Docente di Etica Sociale nella la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Da quando è parroco in tre parrocchie della città di Lecco ha promosso un cammino con i suoi parrocchiani, ancora spaventati dal covid, per conoscersi e ricostruire comunità. L’iniziativa è proprio quella di camminare verso la montagna alla fine della messa, senza particolari iscrizioni ma facendo partecipare tutti quelli che lo vogliano. «L’iniziativa della “Domenica in montagna” l’ho presentata come una proposta di sinodalità. In effetti, “sinodo” è etimologicamente un “camminare insieme”». Non è necessario iscriversi, «basta venire a messa già pronti per il cammino. Non usiamo macchine o altri mezzi per avvicinarci ai monti, anche perché siamo davvero ai piedi delle montagne. Piccoli e grandi camminano insieme. Giunti alla meta condividiamo il pasto».

Infine Sandra Sarti, presidente di Aiuto alla Chiesa che Soffre, Italia, sottolinea che per stare dietro a Gesù «occorre abbracciare le proprie pene, come fa Lui con la Croce, e affrontare le fatiche quotidiane sostenendo anche quelle altrui perché il cammino che ci viene indicato è un cammino comune, di vicinanza, di solidarietà e di condivisione. Anche in questa direzione ACS procede, sorretta dall’esempio dei benefattori che donano per aiutare fratelli che non conoscono e che non incontreranno mai e, allo stesso tempo, grazie al senso di condivisione riusciamo a far sentire ai cristiani che soffrono quella vicinanza e quel sostegno che rinnova la loro speranza e nutre il loro coraggio».

E iniziative concrete, per la Quaresima, le propone anche il Dicastero per lo Sviluppo umano integrale che« rilancerà di settimana in settimana i contenuti di questo messaggio». Saranno sette tappe che partendo proprio dal salire in montagna offriranno «alle Chiese di tutto il mondo il nostro aiuto, diversificato e molto concreto, per abbracciare la proposta quaresimale di Papa Francesco e vivere ciascuno la propria Trasfigurazione».
famigliacristiana.it

Quaresima, tempo di ascolto. Il Papa: diventiamo artigiani di sinodalità

Un particolare della vetrata all'interno della Basilica della Trasfigurazione sul monte Tabor in Israele

Pubblichiamo di seguito il testo del messaggio del Papa per la Quaresima 2023 sul tema “Ascesi quaresimale, itinerario sinodale”.

Cari fratelli e sorelle!
I vangeli di Matteo, Marco e Luca sono concordi nel raccontare l’episodio della Trasfigurazione di Gesù. In questo avvenimento vediamo la risposta del Signore all’incomprensione che i suoi discepoli avevano manifestato nei suoi confronti. Poco prima, infatti, c’era stato un vero e proprio scontro tra il Maestro e Simon Pietro, il quale, dopo aver professato la sua fede in Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio, aveva respinto il suo annuncio della passione e della croce. Gesù lo aveva rimproverato con forza: «Va’ dietro a me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!” (Mt 16,23). Ed ecco che «sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte» (Mt 17,1).

Il Vangelo della Trasfigurazione viene proclamato ogni anno nella seconda Domenica di Quaresima. In effetti, in questo tempo liturgico il Signore ci prende con sé e ci conduce in disparte.
Anche se i nostri impegni ordinari ci chiedono di rimanere nei luoghi di sempre, vivendo un quotidiano spesso ripetitivo e a volte noioso, in Quaresima siamo invitati a “salire su un alto monte” insieme a Gesù, per vivere con il Popolo santo di Dio una particolare esperienza di ascesi.
L’ascesi quaresimale è un impegno, sempre animato dalla Grazia, per superare le nostre mancanze di fede e le resistenze a seguire Gesù sul cammino della croce. Proprio come ciò di cui aveva bisogno Pietro e gli altri discepoli. Per approfondire la nostra conoscenza del Maestro, per comprendere e accogliere fino in fondo il mistero della salvezza divina, realizzata nel dono totale di sé per amore, bisogna lasciarsi condurre da Lui in disparte e in alto, distaccandosi dalle mediocrità e dalle vanità. Bisogna mettersi in cammino, un cammino in salita, che richiede sforzo, sacrificio e concentrazione, come una escursione in montagna. Questi requisiti sono importanti anche per il cammino sinodale che, come Chiesa, ci siamo impegnati a realizzare. Ci farà bene riflettere su questa relazione che esiste tra l’ascesi quaresimale e l’esperienza sinodale.

Nel “ritiro” sul monte Tabor, Gesù porta con sé tre discepoli, scelti per essere testimoni di un avvenimento unico. Vuole che quella esperienza di grazia non sia solitaria, ma condivisa, come lo è, del resto, tutta la nostra vita di fede. Gesù lo si segue insieme. E insieme, come Chiesa pellegrina nel tempo, si vive l’anno liturgico e, in esso, la Quaresima, camminando con coloro che il
Signore ci ha posto accanto come compagni di viaggio. Analogamente all’ascesa di Gesù e dei discepoli al Monte Tabor, possiamo dire che il nostro cammino quaresimale è “sinodale”, perché lo compiamo insieme sulla stessa via, discepoli dell’unico Maestro. Sappiamo, anzi, che Lui stesso è la Via, e dunque, sia nell’itinerario liturgico sia in quello del Sinodo, la Chiesa altro non fa che entrare sempre più profondamente e pienamente nel mistero di Cristo Salvatore.

E arriviamo al momento culminante. Narra il Vangelo che Gesù «fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce» (Mt 17,2). Ecco la “cima”, la meta del cammino. Al termine della salita, mentre stanno sull’alto monte con Gesù, ai tre discepoli è data la grazia di vederlo nella sua gloria, splendente di luce soprannaturale, che non veniva da fuori, ma si irradiava da Lui stesso. La divina bellezza di questa visione fu incomparabilmente superiore a qualsiasi fatica che i discepoli potessero aver fatto nel salire sul Tabor. Come in ogni impegnativa escursione in montagna: salendo bisogna tenere lo sguardo ben fisso al sentiero; ma il panorama che si spalanca alla fine sorprende e ripaga per la sua meraviglia.
Anche il processo sinodale appare spesso arduo e a volte ci potremmo scoraggiare. Ma quello che ci attende al termine è senz’altro qualcosa di meraviglioso e sorprendente, che ci aiuterà a comprendere meglio la volontà di Dio e la nostra missione al servizio del suo Regno.
L’esperienza dei discepoli sul Monte Tabor si arricchisce ulteriormente quando, accanto a Gesù trasfigurato, appaiono Mosè ed Elia, che impersonano rispettivamente la Legge e i Profeti (cfr Mt 17,3). La novità del Cristo è compimento dell’antica Alleanza e delle promesse; è inseparabile dalla storia di Dio con il suo popolo e ne rivela il senso profondo. Analogamente, il percorso
sinodale è radicato nella tradizione della Chiesa e al tempo stesso aperto verso la novità. La tradizione è fonte di ispirazione per cercare strade nuove, evitando le opposte tentazioni dell’immobilismo e della sperimentazione improvvisata. ​

Il cammino ascetico quaresimale e, similmente, quello sinodale, hanno entrambi come meta una trasfigurazione, personale ed ecclesiale. Una trasformazione che, in ambedue i casi, trova il suo modello in quella di Gesù e si opera per la grazia del suo mistero pasquale. Affinché tale trasfigurazione si possa realizzare in noi quest’anno, vorrei proporre due “sentieri” da seguire per salire insieme a Gesù e giungere con Lui alla meta. Il primo fa riferimento all’imperativo che Dio Padre rivolge ai discepoli sul Tabor, mentre contemplano Gesù trasfigurato. La voce dalla nube dice: «Ascoltatelo» (Mt 17,5). Dunque la prima indicazione è molto chiara: ascoltare Gesù. La Quaresima è tempo di grazia nella misura in cui ci mettiamo in ascolto di Lui che ci parla. E come ci parla? Anzitutto nella Parola di Dio, che la Chiesa ci offre nella Liturgia: non lasciamola cadere nel vuoto; se non possiamo partecipare sempre alla Messa, leggiamo le Letture bibliche giorno per giorno, anche con l’aiuto di internet. Oltre che nelle Scritture, il Signore ci parla nei fratelli, soprattutto nei volti e nelle storie di coloro che hanno bisogno di aiuto. Ma vorrei aggiungere anche un altro aspetto, molto importante nel processo sinodale: l’ascolto di Cristo passa anche attraverso l’ascolto dei fratelli e delle sorelle nella Chiesa, quell’ascolto reciproco che in alcune fasi è l’obiettivo principale ma che comunque rimane sempre indispensabile nel metodo e nello stile di una Chiesa sinodale.

All’udire la voce del Padre, «i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: “Alzatevi e non temete”. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo» (Mt 17,6-8). Ecco la seconda indicazione per questa Quaresima: non rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari, di esperienze suggestive, per paura di affrontare la realtà con le sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni. La luce che Gesù mostra ai discepoli è un anticipo della gloria pasquale, e verso quella bisogna andare, seguendo “Lui solo”. La Quaresima è orientata alla Pasqua: il “ritiro” non è fine a sé stesso, ma ci prepara a vivere con fede, speranza e amore la passione e la croce, per giungere alla risurrezione.
Anche il percorso sinodale non deve illuderci di essere arrivati quando Dio ci dona la grazia di alcune esperienze forti di comunione. Anche lì il Signore ci ripete: «Alzatevi e non temete». Scendiamo nella pianura, e la grazia sperimentata ci sostenga nell’essere artigiani di sinodalità nella vita ordinaria delle nostre comunità.

Cari fratelli e sorelle, lo Spirito Santo ci animi in questa Quaresima nell’ascesa con Gesù, per fare esperienza del suo splendore divino e così, rafforzati nella fede, proseguire insieme il cammino con Lui, gloria del suo popolo e luce delle genti.

AVVENIRE.IT

PENSARE LA FEDE Primo bilancio quaresimale

Io non faccio altro che puntare su me stesso, cioè puntare sul perdente, su un cavallo che corre senza un fantino esperto. Nel farlo, perdo di vista Dio e la sua misericordia, ponendo al centro me e il poco che sono.

A che punto sono i propositi per la Quaresima? Come continuare a prepararmi alla Pasqua? Rifletto, riordino le idee, quasi mi siedo a tavolino per verificare la mia “strategia quaresimale”. Comincio pensando alle scelte fatte, agli impegni mantenuti o meno, a ciò che mi serve davvero.

In più momenti mi ritornano in mente le parole “carità – digiuno – preghiera” e poi, in ordine sparso, possibili azioni da fare. Trovo qualcosa che mi sembrava adatto per una, me ne sfugge un’altra, così di nuovo a pensare se non possa fare di meglio. Che confusione!

Vorrei crescere nella fede e mi ritrovo a non sapere cosa scegliere. Sciopero da internet? Meno tv? Andare a messa tutti i giorni? Non mangiare dolci di alcun tipo? Mettere ogni giorno da parte un po’ di euro per chi ha più bisogno?

Alla fine, ho ridotto a questi soli quesiti i miei “fioretti” per la Quaresima, finché mi sono ritrovato a leggere questo vecchio post del blog “Berlicche”, che avevo salvato:

«Finalmente è Quaresima. Finalmente dei giorni in cui posso eliminare tutte le scuse, e sono come dovrei essere. Un periodo in cui non accetto niente di meno, rifiuto le autogiustificazioni, guardo con severità alle mie mancanze. Non vedevo l’ora, veramente. Troppo tempo ho perso nell’indulgere sui miei difetti. Ho l’occasione di cambiare, almeno un pochino. Di vivere meglio. Senza scorciatoie, senza “in fondo è lo stesso”. Voi direte, ma non potevi farlo prima? E io rispondo: certo, ma ogni viaggio ha bisogno di una partenza e di una destinazione, ogni salita ha bisogno di un primo passo, di una pietra solida, un gradino sul quale poggiare il piede. Poi so già che a volte non ce la farò. Le cattive abitudini sono dure a morire. Io non sono certo perfetto, anzi. So anche però che c’è una misericordia e un perdono per tutto, e questi non me li do da me. Mi vengono incontro dalla cima alle scale, come un presagio di primavera».

Spento il computer, corro in chiesa: ripenso ai miei propositi da un lato e alle parole lette dall’altro come su due piatti di una bilancia. Ancora una volta ero in errore e avevo perso tempo nel rimuginare sulle mie mancanze, nel fare i conti su cosa eliminare, nell’elencare quanti avrei potuto aiutare.

Durante l’omelia, grazie alle parole del celebrante, tutto si illumina all’improvviso: «Puntare su Dio». Sì, ecco la chiave, la soluzione, la strada, il vero impegno quaresimale: «Puntare su Dio». Io non faccio altro che puntare su me stesso, cioè puntare sul perdente, su un cavallo che corre senza un fantino esperto. Nel farlo, perdo di vista Dio e la sua misericordia, ponendo al centro me e il poco che sono.

Cosa fare dunque per prepararmi alla Pasqua? Innanzitutto, fuggire dal rischio di vivere la fede come un contabile, cioè abbandonarmi a Chi solo conosce il valore del cuore dell’uomo. Poi “grattare” e eliminare la scorza di devozionismo o pietismo per “vincere facile” con l’amore di chi è Padre buono. Infine, alzare la testa e tenere lo sguardo non su me stesso, ma su Chi, guardandomi, mi fa sentire voluto bene anche quando non sono capace di mantenere tutti i propositi quaresimali.

Il resto verrà da solo, perché così pregherò, digiunerò e amerò.

di Marco Pappalardo – Vino nuovo

La guida. Le Messe in diretta tv e social di domenica 27 marzo 2022

In tutte le chiese preghiere per la pace. Alle 11.30 la Messa dei giovani all’Arsenale della Pace di Torino. Alle 12 l’Angelus del Papa in piazza San Pietro.
Le Messe in diretta tv e social di sabato 26 e domenica 27 marzo 2022
Ancora una domenica di guerra, una domenica di preghiera, questa IV di Quaresima. Mentre si annuncia un primo, prudente allentamento delle restrizioni anti-Covid nelle chiese (da domenica 3 aprile), la preghiera per la pace si fa più intensa e accorata. È la preghiera del Papa con la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria del popolo russo e ucraino, e insieme di tutta l’umanità, e di ciascuno di noi. Vale la pena rileggerla oggi e meditarla, insieme alle parole di Francesco nell’omelia della celebrazione penitenziale durante la quale è stata pronunciata dal Santo Padre.
 
(Grazie a Marina Lomunno e Maria Chiara Gamba. Segnalazioni e correzioni a: f.ognibene@avvenire.it)
 DOMENICA 27 MARZO

Ore 7

Su Tv2000 (canale 28 digitale terrestre e 157 di Sky) la Messa in diretta dalla Basilica di Sant’Andrea delle Fratte a Roma. Tutti i giorni feriali, sabato compreso, Messe in diretta alle 7, 8.30 e 19.

Assisi, Santa Maria degli Angeli: Messa in diretta streaming su https://www.porziuncola.org/web-tv.html.

Santuario di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari: Messa in diretta streaming su https://bonaria.eu/. Altre Messe in diretta: ore 8.30, 10, 11.30, 17.30 e 19. Giorni feriali: 7, 8.30, 10 e 18.

Ore 7.15

Dalla Basilica di San Francesco ad Assisi la Messa in diretta streaming sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/sanfrancescoassisi/live_videos/ o sul portale https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/messa-diretta-streaming-oggi.

 

Ore 7.30

Padre Pio Tv: Messa in diretta tv (canale 145 digitale terrestre nazionale e 445 Tivusat) e in streaming su https://www.teleradiopadrepio.it/padre-pio-tv/Altre Messe alle ore 11.30 e 18. Giorni feriali: Messe in diretta streaming alle 7.30, 11.30 e 18.

Sacro Monte di Varese: la Messa nel Santuario in diocesi di Milano in diretta streaming su https://www.youtube.com/channel/UC6VNTW5Knf-NpXj5Ys0xjkg. Altre Messe in diretta: ore 9 e ore 11. Giorni feriali: Messa alle ore 8.

Santuario di Oropa: Messa in diretta streaming su www.santuariodioropa.it/funzioni-in-diretta/ e sulla pagina Facebook Santuario di Oropa Official.

 

Ore 8

Santuario della Guardia, Genova: diretta streaming della Messa su http://www.santuarioguardia.it/diretta-live-dal-santuario/. Altre Messe: ore 10, 11, 12 e 16. Giorni feriali: ore 10 e 16.

Ore 8.30

Su Tv2000 la Messa in diretta dalla Basilica di Sant’Andrea delle Fratte a Roma.

Dal Santuario della Consolata, patrona della diocesi di Torino, Messa in diretta streaming su www.laconsolata.org attraverso il canale YouTube del Santuario. Altre Messe in diretta: ore 10, 11.30, 16, 18 e 19.30. Giorni feriali: ore 8, 9, 10.30, 12, 18 e 19.

Ore 9

Santuario di Oropa: Messa in diretta streaming su www.santuariodioropa.it/funzioni-in-diretta/ e sulla pagina Facebook Santuario di Oropa Official. Altre Messe: ore 10.30, 16.30 (presieduta dal rettore don Michele Berchi) e 18.15. Giorni feriali: Messe alle 8, 9, 16.30 e 18.15. Webcam sul Santuario sempre attive al link https://www.santuariodioropa.it/webcam/

Ore 9.30

Duomo di Milano Messa in diretta su Chiesa Tv (digitale terrestre territoriale: canale 195), e in streaming sul portale www.chiesadimilano.it e su Telenova (canale 18 digitale terrestre regionale)

Torino, Basilica di Maria Ausiliatrice, Casa Madre dei Salesiani, che custodisce le spoglie di don Bosco:Messa in diretta su Rete 7 (canale 12 del digitale terrestre o su www.rete7.cloud). Celebra il rettore don Michele Viviano. Giorni feriali: diretta della Messa in Basilica alle 9, sempre in diretta.

Vicoforte, diocesi di Mondovì: dal Santuario della Natività di Maria Regina Montis Regalis la Messa in streaming su https://www.santuariodivicoforte.it/diretta-streaming/Altre Messe: ore 11 e 17 (preceduta dalla preghiera del Rosario).

Ore 10

Canale 5: la Messa in diretta dalla Basilica di Sant’Andrea delle Fratte a Roma.

Santuario di Loreto: Messa in diretta streaming sul canale YouTube https://www.youtube.com/channel/UCT9uLSAfEfqgXbArvYyHzQg?view_as=subscriber (anche in tv su Telepace al canale 515 di Sky, anche in digitale terrestre) e su https://www.telepace.it/diretta/ oltre che sul portale del santuario www.santuarioloreto.va, sezione Diretta TvGiorni feriali: alle 7.30 Messa dalla Santa Casa su Telepace e in streaming su https://www.youtube.com/channel/UCT9uLSAfEfqgXbArvYyHzQg?view_as=subscriber,. Webcam in diretta dalla Santa Casa dalle 7.30 alle 19 tutti i giorni su https://www.santuarioloreto.va/it/diretta-tv.html

Lecco, diocesi di Milano: in diretta dalla Basilica di San Nicolò la Messa in rito ambrosiano celebrata dal prevosto don Davide Milani. Diretta su Unica Tv (canale 12 e 193 digitale terrestre, diffusione regionale) e in streaming sul canale YouTube LeccoCentro (https://www.youtube.com/channel/UCnVJ3UeDZotfNEv33YSG2YA) e sul sito www.leccocentro.it

Parma: su Giovanni Paolo Tv la diretta della Messa sul digitale terrestre (canali 73, 93 e 682 a diffusione territoriale) e in streaming su https://diretta.giovannipaolotv.it/. Alle 20 e alle 21 la catechesi del vescovo Enrico Solmi.

Santuario della Madonna di Caravaggio in Piné, diocesi di Trento: la Messa in diretta su https://www.youtube.com/channel/UCRuwql-dV6QmnflbRdWZ6aQ.

Santuario della Madonna del Bosco di Imbersago, in diocesi di Milano: Messa in diretta streaming su https://www.youtube.com/channel/UCSMk-Nxh4u2HmZRXyrnrTIA/liveMessa anche alle ore 16.

Dal Santuario Basilica della Madonna di San Marco in Bedonia (Parma) la Messa in diretta streaming sulla pagina Facebook del Seminario Vescovile di Bedonia https://www.facebook.com/SeminarBedonia/, sul suo canale Youtube https://bit.ly/3uD8wIP e in tv sul digitale terrestre (Rta Videotaro, canale 88).

Santuario di Santa Maria di Caravaggio a Milano: la Messa in diretta su https://www.youtube.com/c/ParrocchiaSantaMariadiCaravaggioMilano

Ore 10.30

Torino: dalla parrocchia di San Tommaso, succursale della Cattedrale di San Giovanni Battista, la Messa in diretta streaming sul canale YouTube della Cattedrale di Torino e in su Telecupole (canale 13 digitale terrestre). Celebra il parroco della Cattedrale don Carlo Franco.

Feltre: dalla Concattedrale la Messa in diretta streaming su http://www.parrocchiaduomo.it/239-diretta-video-duomo-feltre

Torino, Parrocchia-Santuario di Santa Rita da Cascia: la Messa in diretta su https://www.youtube.com/channel/UCVHC3_Za5sNUg2e_6cmTtjg (accesso anche dal sito del Santuario) presieduta dal rettore monsignor Mauro Rivella

Comunità pastorale San Benedetto Abate: dalla chiesa di Sant’Agata in Bulgarograsso (Diocesi di Milano) Messa in rito ambrosiano in diretta streaming su Facebook Comunità Pastorale San Benedetto Abate | Facebook e YouTube Comunità Pastorale San Benedetto – YouTube.

Torino: dalla parrocchia di Santa Maria Goretti la Messa celebrata dal parroco don Nino Olivero, vicario episcopale per la Città, in diretta streaming sul canale YouTube della parrocchia.

Ore 10.45

Dalla parrocchia di San Pietro in Sala a Milano la diretta streaming della Messa in rito ambrosiano sul canale YuoTube de I Sempre Vivi, onlus della comunità impegnata sul disagio psichico. Altra Messa in diretta alle 12. Celebra il parroco don Domenico Storri.

Ore 11

Raiuno: la Messa in diretta dalla Basilica abbaziale di San Silvestro I Papa a Nonantola (Modena). Regia di don Simone Chiappetta, commento di Simona De Santis.

Cremona: la Messa in diretta tv dalla Cattedrale in tv (Cremona 1, anche attraverso il portale www.cremona1.it) e in streaming sui canali social della diocesi (sul sito https://www.diocesidicremona.it/ e sul canale YouTube della diocesi)

Dal Santuario della Spogliazione di Assisi, dove sono custodite le spoglie mortali del beato Carlo Acutis, la Messa in diretta sul portale di Maria Vision in streaming su https://www.mariavision.it/maria-vision-italia. Sul sito del Santuario è sempre attiva una webcam sulla tomba di Carlo https://www.mariavision.it/santuario-spogliazione-assisi

Padova, Basilica di Sant’Antonio: la Messa in diretta su https://www.santantonio.org/it/live-streamingAltra Messa alle ore 18. Giorni feriali: ore 18. Sempre attive una webcam sull’Arca del Santo https://www.santantonio.org/it/webcam-arca-del-santo e una sul sagrato della Basilica https://www.santantonio.org/it/content/webcam-sagrato-della-basilica-del-santo

Da Collevalenza (Perugia) la Messa dal Santuario dell’Amore Misericordioso in diretta streaming sul canale YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCpWq6stUcrgL36d5Nfbpa5Q) e sul profilo Facebook del Santuario (https://www.facebook.com/MadreSperanzaCollevalenza/)

Adro (Brescia), Santuario della Madonna della Neve (Padri Carmelitani Scalzi): la Messa in diretta streaming su www.youtube.com/c/MadonnadellaNeveSantuario

Mignanego (Genova), Santuario di Nostra Signora della Vittoria (Fraternità monastica di San Colombano): Messa su https://www.facebook.com/santuariodellavittoria/

Parrocchia Stimmate di San Francesco a Torino: Messa in diretta streaming su https://www.youtube.com/c/parrocchiastimmatetorino presieduta dal parroco don Tonino Borio.

Ore 11.15

Legnano, diocesi di Milano: dalla chiesa del Santissimo Redentore la diretta streaming della Messa in rito ambrosiano su https://www.legnanello.it/messa-in-diretta/

11.30

Appiano Gentile (provincia di Como, diocesi di Milano): dalla chiesa prepositurale di Santo Stefano, nella Comunità pastorale Beata Vergine del Carmelo, la Messa in rito ambrosiamo in diretta streamng sul canale YouTube della comunità https://www.youtube.com/c/ComunitàPastoraleBeataVerginedelCarmelo

Assisi, Santa Maria degli Angeli: Messa in diretta su https://www.porziuncola.org/web-tv.html. Altre Messe alle ore 7, 8.30, 10, 16 e 18. Secondi Vespri alle 19. Giorni feriali: Messe alle ore 7, 8.30 e 18. Lodi tutti i giorni alle 6.30, Rosario alle 17.15.

Dal Sermig di Torino la Messa domenicale in diretta streaming su https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=Uem7Lp0V2MI. Giorni feriali: Messa alle 12 in diretta streaming con accesso da https://www.sermig.org/multimedia/live-streaming/messa-e-liturgia.html

Ore 12

RaiUno e Tv2000: in diretta da piazza San Pietro l’Angelus di papa Francesco. Sul canale Yuotube di Vatican News https://www.youtube.com/c/VaticanNewsIT tutti i video degli eventi con il Papa, come l’udienza generale del mercoledì (dalle 9.10) e la webcam in diretta da piazza San Pietro.

Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa: Messa in diretta streaming su https://www.madonnadellelacrime.it/ (dov’è sempre attiva una webcam sia dal Santuario sia dalla Cappella del Santissimo). Altre Messe: ore 8, 10, 17.30, 19 e 20. Giorni feriali: ore 8, 10 e 18.

Ore 16

Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio: Messa in diretta streaming sul sito del SantuarioAltre Messe festive diffuse in diretta streaming: ore 7, 8.30, 10, 11.45 e 17.30. Alle 15 Benedizione eucaristica e Rosario. Giorrni feriali: Messe alle 7. 8.30, 10 e 16. E’ sempre attiva una webcam sulla venerata immagine mariana del Santuario.

Assisi, Santa Maria degli Angeli: Messa in diretta su https://www.porziuncola.org/web-tv.html.

Ore 16.30

Santuario di Oropa: Messa in diretta streaming su www.santuariodioropa.it/funzioni-in-diretta/ e sulla pagina Facebook Santuario di Oropa Official celebrata dal rettore don Michele Berchi.

Ore 17

Dalla Basilica di Santa Rita a Cascia la Messa in diretta streaming sul canale Youtube https://www.youtube.com/watch?v=C0IuSqBx3QI. Alle 16.30 i Vespri, sempre in diretta streaming.

Vicoforte: dal Santuario della Natività di Maria Regina Montis Regalis la Messa in diretta streaming su https://www.santuariodivicoforte.it/diretta-streaming/ preceduta dal Rosario

 

Ore 17.30

Strà, Alta Val Tidone (Piacenza): dal Santuario della Beata Vergine Madre delle Genti la Messa in diretta su https://www.youtube.com/channel/UC5Y79huwWML6YGOcLSc5SFA (Rosario ore 17)

Ore 18

Dalla Basilica di San Francesco ad Assisi la Messa in diretta streaming sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/sanfrancescoassisi/live_videos/ o sul portale https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/messa-diretta-streaming-oggi. Sul sito sempre attiva una webcam sulla tomba di san Francesco (https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/web-cam-cripta-di-san-francesco-assisi), davanti alla quale ogni giorno ale 12.30 si prega l’Angelus. Altra Messa domenicale alle 7.15, sempre in diretta. Giorni feriali: Messe in streaming alle 6.30 e alle 18.

Ore 18.15

Santuario di Oropa: Messa in diretta streaming su www.santuariodioropa.it/funzioni-in-diretta/ e sulla pagina Facebook Santuario di Oropa Official.

Ore 19

Su Tv2000 la Messa in diretta dalla Basilica di Sant’Andrea delle Fratte a Roma.

Roma, Parrocchia-Santuario di Santa Maria delle Grazie al Trionfale: Messa in diretta su https://santamariadellegraziealtrionfale.wordpress.com/dirette-streaming-seguici-in-diretta/. Altre Messe: ore 7, 8, 9, 10 e 11. Giorni feriali: ore 7, 8, 9 e 19. Prefestiva: ore 19.

Ore 19.30

Dal Santuario della Consolata Messa in diretta streaming su www.laconsolata.org attraverso il canale YouTube del Santuario.

Ore 20

Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa: Messa in diretta streaming su https://www.madonnadellelacrime.it/

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