Dopo GMG / Che i giovani adesso possano trovare contesti fecondi (oratori, parrocchie, associazioni, gruppi, scuole…) in cui condividere e testimoniare i doni ricevuti, in cui mettere in gioco la propria vita e prendere il largo

«In questo modo ognuno di voi, con i suoi limiti e le sue fragilità, potrà essere testimone di Cristo là dove vive, in famiglia, in parrocchia, nelle associazioni e nei gruppi, negli ambienti di studio, di lavoro, di servizio, di svago, dovunque la Provvidenza vi guiderà nel vostro cammino».

La Giornata Mondiale della Gioventù è tutta in queste parole di Papa Francesco. Ogni GMG, insomma, comincia quando finisce! Ciascuno dei partecipanti porta in cuore certamente emozioni e vissuti personali e straordinari, ma il mandato è chiaro e coinvolgente. Non è una chiamata per supereroi o per forze speciali, bensì è per tutti a partire dai propri “limiti” e dalle “fragilità”. Non è un invito a lasciare tutto o scegliere vocazioni ascetiche, ma a stare coi piedi per terra e lo sguardo in cielo laddove ciascuno già vive o si troverà a vivere. Non è un percorso da decifrare o da tracciare ex novo, al contrario c’è da affidarsi alla Provvidenza che sarà un faro per il cammino. È un impegno per tutti e per ognuno, di gruppo e personale.

Riuscirà il mese di agosto a cancellare entusiasmo, idee, sogni, progetti? Riusciranno la ripresa di settembre, le programmazioni, le riunioni, i convegni, l’inizio delle attività a chiudere la GMG in una bella teca dei ricordi felici da lasciare impolverare? La preparazione alla GMG richiede mesi, molti incontri, investimenti di energie e risorse; la partecipazione è impegnativa ed intensa; ma il “dopo” come è stato e come sarà questa volta? Papa Francesco ha detto delle parole bellissime in tutte le occasioni in cui è intervenuto in Polonia; ha detto e ha fatto com’è nel suo stile evangelico. Quanti, anche tra i partecipanti più “devoti”, hanno davvero sentito e ascoltato per intero o in parte i suoi messaggi, i discorsi, i saluti, le omelie? Quanti li stanno rileggendo per intero in questi giorni dai siti web superando i semplici titoli delle home page; quanti lo faranno o saranno invitati a farlo?

Lo sguardo, la tensione, la prospettiva non può essere la prossima GMG a Panama; prima del 2019 ci sono mamma, papà, fratelli, sorelle, parenti vari, compagni di classe, fidanzati e fidanzate, moglie e mariti, colleghi universitari e di lavoro, amici reali e virtuali, vicini di casa, parrocchiani, membri dello stesso gruppo formativo o associazionistico, oratoriani, malati, anziani, bambini, poveri, migranti, preti e suore, consacrati e laici, gente della strada! La strada verso la prossima GMG, a Panama nel 2019, la si prepara davvero solamente abbracciando giorno per giorno tutta quell’umanità che ci viene e verrà affidata, e per la quale essere testimoni credibili e non solo credenti. La responsabilità di questa missione è personale e di gruppo allo stesso tempo, appartiene ai giovani stessi, nondimeno agli adulti responsabili che li hanno accompagnati o inviati, anzi per quest’ultimi è maggiore!

Che i giovani possano trovare contesti fecondi (oratori, parrocchie, associazioni, gruppi, scuole, ecc.) in cui condividere e testimoniare i doni ricevuti, in cui mettere in gioco la propria vita e prendere il largo, da cui poi spiccare il volo e puntare in alto verso quel volto di Cristo che è nel prossimo.

Gmg, funerali Susanna. Vallini: fede illumina un’ora di buio

La chiesa romana di San Policarpo ha accolto ieri più di mille persone, giunte per dare l’addio commosso a Susanna Rufi, la 19.enne romana, animatrice dell’oratorio, morta a causa di una meningite fulminante contratta nel viaggio di ritorno dalla Gmg di Cracovia.

Il cordoglio dei presenti
Il funerale, svoltosi ieri alle ore 16, è stato celebrato dal cardinale vicario di Roma Agostino Vallini, assieme al vescovo ausiliare mons. Guerrino Di Tora, al parroco don Alessandro Zenobbi e ad altri venti sacerdoti. Tra i partecipanti c’erano numerosi giovani, che si sono stretti attorno alla famiglia: papà Enrico, mamma Leila e la sorella Margherita.

L’unico conforto proviene dalla via del Vangelo
Le parole del cardinale vicario hanno saputo interpretare il dolore e le lacrime dell’intera comunità parrocchiale. Il porporato, infatti, dopo aver riconosciuto questo momento come “un’ora di buio”, ha esposto l’interrogativo rimasto inespresso nel cuore di molti: “Perché Susanna è morta? Una domanda atroce: perché proprio questa giovane buona e generosa, che insieme a un altro milione e mezzo di giovani ha vissuto giorni belli, di speranza e di fede gioiosa?”. Il cardinale Vallini ha sottolineato che non c’è risposta umana e la ragione non può che restare muta. “C’è solo una strada, difficile, quella del Vangelo che ci dice: dopo tre giorni Gesù risorge, perché cercate il vivente tra i morti?”. Pertanto, è necessario “percorrere il buio, sapendo e credendo che, se Gesù Cristo è vivo, lo siamo anche noi”. In questi momenti “noi possiamo non comprendere – perché non si comprende – ma abbandonarci nel mistero dell’amore onnipotente di Dio e credere che Susanna oggi è in Paradiso”.

Il ricordo di Susanna
A fare da eco alle parole del cardinale, vi è il ricordo di don Pino Conforti, che ha guidato la ragazza e il gruppo durante la Gmg di Cracovia: “Susanna è un angelo, una ragazza acqua e sapone, casa e chiesa, il sogno di tanti genitori. La tua vita è stata una freccia volata via attraversandoci il cuore. Guidaci tu, anche se hai soltanto 19 anni”. Con un lungo applauso i presenti hanno abbracciato un’ultima volta la ragazza, lasciandole un messaggio: “Ci mancherai”. Presente alla celebrazione anche il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, amico del padre di Susanna. (A cura di Maria Carnevali Kellal) da Radio Vaticana

Gmg2016 Suor Cristina alla Veglia con il Papa: «Annuncio Gesù con la musica»

«Sono alla mia prima Gmg», dice suor Cristiana Scuccia, siciliana, 28 anni, della Congregazione delle orsoline della Sacra Famiglia, diventata famosa come cantante rock e blues per la vittoria al talent how di Rai 2, The voice of Italy edizione 2014.

Sabato sera suor Cristina ha cantato a Cracovia nella Veglia guidata da papa Francesco. «Sono qui con gli occhi stupiti – aggiunge – guardo i giovani che camminano tutto il giorno sotto il sole e la pioggia, che pregano, urlano, cantano, dicono “Viva Cristo!” e inneggiano alla loro nazione. È uno spettacolo indescrivibile, paragonabile solo all’emozione vissuta quando ho incontrato papa Francesco. Un evento davvero indimenticabile».

Suor Cristina, che effetto le fa essere qui, in mezzo a tutta questa gioventù?
È bello vedere centinaia di migliaia di giovani che credono in Gesù. Ci sono famiglie con i bambini piccoli. Si tratta di un’esperienza che offre la possibilità di conoscere realtà nuove. I ragazzi si incontrano e si abbracciano come se si fossero sempre conosciuti. Si vive qui come se si facesse parte di un’unica famiglia.

Papa Francesco li ha convocati e loro hanno risposto. Che linguaggio bisogna utilizzare con le nuove generazioni?
Occorre entrare in sintonia con loro, nel loro mondo, fatto anche di tecnologia e musica. Vedo che già la Chiesa lo fa con i propri mass media e non solo. Ci dobbiamo avvicinare manifestando il volto di Gesù, anche dal palcoscenico. Noi siamo solo strumenti. Dobbiamo cercare di capire le esigenze dei giovani.

Come si possono conciliare fede e musica? La fede ha bisogno dell’arte. L’arte tocca il cuore e può mostrare l’aspetto più bello della fede. Non c’è arte senza amore.

Palco e vita consacrata come possono stare insieme?
Per me la musica è un mezzo per annunciare. È la mia risposta alle domande dei giovani. Mi sento addosso una grande responsabilità. Ma come dice papa Francesco, non bi- sogna avere paura. Si deve uscire. La vita religiosa non è cupa. Nella missione di ogni cristiano c’è l’obiettivo di salvare almeno un’anima. Anch’io me lo do: almeno un’anima.

Con la vita da cantante, non corre il rischio di sdoppiarsi?
No, assolutamente. La mia vita si trasforma e diventa annuncio. Trasmetto la bellezza dell’incontro con Cristo. Cerco sempre di mettere ordine nella mia vita, dando priorità alla vita consacrata. Inoltre, non mi manca mai l’appoggio della mia comunità e delle persone che mi stanno vicino.

Come si difende dalle luci della ribalta?
Con la preghiera. Chi segue Gesù non deve temere nulla. Solo il Signore può fare cose così grandi. Mi emoziono ancora oggi, sempre. È una missione, che assume la forma particolare della musica.

Mi scusi, suor Cristina, ma come la mettiamo con i soldi dei diritti?
Se ci sono guadagni, li dirottiamo in progetti di solidarietà. Non sono comunque io a gestire i fondi della nostra comunità, le orsoline della Sacra Famiglia. Per questo c’è una suora delegata. In Brasile abbiamo progetti sociali ed educativi per i bambini. Poi seguiamo anche attività in Italia, perché anche qui ci sono povertà. Niente è nostro, a partire dalla vita.

Mi dia una sua suggestione dalla Gmg.
Mi sto emozionando. Mentre ne parlo ora con lei mi viene la pelle d’oca. Sono la prima a mettermi in cammino. Ho in mente solo un pensiero: grazie Signore per questa meraviglia che è la Gmg.

In bocca al lupo, allora.
Diciamo: in braccio a Gesù.

avvenire

Gmg. I messaggi di Francesco: costruite ponti e seminate speranza

Costruire ponti e non erigere muri. E’ l’invito che più volte Papa Francesco ha rivolto ai giovani di ogni parte del mondo, riuniti a Cracovia per la 31.ma Giornata Mondiale della Gioventù, conclusasi domenica scorsa. Il Papa esorta i ragazzi ad avere coraggio per diventare protagonisti della storia e cambiare il mondo. Così si fa carne quella Misericordia che – con i suoi due grandi “annunciatori” polacchi, San Giovanni Paolo II e Santa Faustina – è stata, in modo speciale, al centro di questa Gmg. Ripercorriamo i messaggi centrali che Francesco ha rivolto ai giovani nel servizio di Debora Donnini da Radio Vaticana

“Abbiate il coraggio di insegnarci che è più facile costruire ponti che innalzare muri!” (Veglia alla Gmg di Cracovia, 30 luglio 2016).

Tra gli applausi e l’entusiasmo, Papa Francesco ha esortato circa 1 milione e  600 mila ragazzi presenti alla Veglia al Campus Misericordiae di Cracovia, a stringersi la mano. Francesco offre, dunque, ai grandi del mondo lo spettacolo visivo di un “grande ponte fraterno”, creato dai giovani dei cinque continenti. Giovani ai quali chiede di non “vegetare”, di non confondere la felicità con un divano, rischiando di addormentarsi mentalmente davanti al computer per ore, magari giocando ai videogiochi. A loro il Papa chiede, fra gli applausi scroscianti, di difendere la loro libertà perché, invece, c’è tanta gente che li vuole imbambolati. Francesco ricorda, dunque, che costruire ponti significa rinunciare a “vincere l’odio con l’odio” perché la “nostra risposta alla guerra” si chiami fraternità.

La Messa di domenica: non accettare l’odio fra i popoli
Anche nell’altro momento clou della Gmg, la Messa di domenica, Francesco chiede ai giovani di cambiare il mondo. Dio “fa sempre il tifo per noi” e non conta per Lui il vestito o il cellulare. Il Papa affronta, infatti, i problemi quotidiani che i giovani di oggi vivono, invitandoli a dire “no” alla tristezza, “al doping del successo ad ogni costo”, “alla droga del pensare solo a sé”, al “maquillage dell’anima”:

“Potranno giudicarvi dei sognatori perché credete in una nuova umanità che non accetta l’odio tra i popoli, non vede i confini dei paesi come delle barriere e costruisce le proprie tradizioni senza egoismi e risentimenti. Non scoraggiatevi: col vostro sorriso e con le vostre braccia aperte voi predicate speranza e siete una benedizione per l’unica famiglia umana, che qui così bene rappresentate!”. (Messa conclusiva della Gmg, domenica 31 luglio).

I Santuari e la Cerimonia di accoglienza: un cuore capace di sognare ha spazio per la Misericordia
Andando a ritroso, già nelle visite di Sabato, al Santuario della Divina Misericordia e a quello di San Giovanni Paolo II, il Papa aveva chiaramente detto che il Vangelo ha ancora delle pagine bianche che siamo chiamati a scrivere, compiendo opere di misericordia. Ma fin dal video collegamento di Francesco con i giovani italiani presenti alla Gmg, mercoledì scorso, e poi soprattutto giovedì, alla cerimonia di accoglienza della 31.ma Gmg, il Papa li aveva esortati a lanciarsi “nell’avventura di costruire ponti e abbattere muri”, facendo ancora una volta capire cosa sia concretamente la Misericordia:

“E quando il cuore è aperto e capace di sognare c’è posto per la misericordia, c’è posto per carezzare quelli che soffrono, c’è posto per mettersi accanto a quelli che non hanno pace nel cuore o mancano del necessario per vivere, o mancano della cosa più bella: la fede. Misericordia. Diciamo insieme questa parola: misericordia. Tutti! [Misericordia!] Un’altra volta! [Misericordia!] Un’altra volta, perché il mondo senta! [Misericordia!]”.  (Cermonia di Accoglienza della 31.ma Gmg, giovedì 28 luglio 2016).

Il Venerdì con Auschwitz, l’ospedale pediatrico e la Via Crucis: essere seminatori di speranza
Francesco con il suo sorriso e la forza delle sue espressioni non chiede qualcosa da poco ai giovani: gli chiede di cambiare al mondo e di non andare in pensione dalla vita sui 23 anni. Apprezzando la vitalità e l’energia dei giovani, ricorda loro che la Chiesa e il mondo li guardano. Fin dalla conferenza stampa in aereo nel viaggio di andata, tema poi ripreso anche in quella ritorno, in merito al brutale assassinio del sacerdote francese e ad altre tristi cronache di violenza, il Papa aveva sottolineato che non si tratta di una guerra di religione ma di una guerra, punto. E che non è giusto identificare l’Islam con la violenza. Assieme ai dolorosi eventi di attualità, la visita ad Auschwitz, dove il silenzio del Papa ha parlato più di mille parole, e quella all’ospedale pediatrico, tornano indirettamente nella riflessione alla Via Crucis, il venerdì. Francesco ha, infatti, espresso il dolore e la domanda di ogni uomo di fronte alla Croce: “Dov’è Dio, quando persone innocenti muoiono a causa della violenza, del terrorismo, delle guerre?”. La risposta è che Gesù stesso, il Figlio di Dio, ha scelto di identificarsi nei sofferenti. La credibilità dei cristiani si gioca nell’accoglienza, non nelle idee. E ai giovani viene chiesto di essere “protagonisti nel servizio”, ricordando il valore della Via della Croce:

“È la Via della speranza e del futuro. Chi la percorre con generosità e con fede, dona speranza al futuro e all’umanità. Chi la percorre con generosità e con fede semina speranza. E io vorrei che voi foste seminatori di speranza”. (Via Crucis della Gmg, venerdì 29 luglio 2016).

Papa Francesco ai giovani: lanciatevi nell’avventura della misericordia

Abbiate un cuore misericordioso, lanciatevi nell’avventura della Misericordia, la Chiesa vuole imparare da voi. Sono alcuni dei passaggi chiave del discorso che Papa Francesco ha rivolto ai giovani di tutto il mondo, riuniti al parco Blonia di Cracovia, per la cerimonia di accoglienza della 31.ma Gmg, sul tema “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia”. Nonostante il cattivo tempo, l’evento è stato contraddistinto dalla gioia e dall’entusiasmo dei giovani, oltre 500 mila. Il Pontefice ha messo in guardia i giovani dai venditori di false illusioni e li ha esortati a far entrare Gesù nel loro cuore per alzare lo sguardo e sognare alto. L’intervento del Papa è stato preceduto dal saluto del cardinale Stanilsaw Dziwisz e dall’animazione dei giovani. Il servizio dell’inviato a Cracovia,Alessandro Gisotti.

“Finalmente ci incontriamo!”. Papa Francesco ha esordito, così, nella cerimonia d’accoglienza al Parco Blonia di Cracovia: tre semplici parole per sintetizzare i sentimenti di attesa per una Gmg dal sapore “speciale”, perché avviene nel Giubileo della Misericordia e perché si svolge nella terra di San Giovanni Paolo II che, come ha ricordato Francesco, le Gmg le ha prima sognate e poi ha dato loro vita. Prima dell’evento, il Papa ha ricevuto le chiavi della città dal sindaco quindi è arrivato al grande parco a bordo di un tram ecologico, assieme a 15 giovani disabili, accompagnato lungo la strada da applausi e cori festosi.

L’animazione dei giovani che ha preceduto il discorso del Papa, con canti e danze dei diversi Paesi di provenienza dei ragazzi, è stata incentrata sulla santità, su alcuni grandi testimoni della misericordia dei cinque continenti, da Madre Teresa di Calcutta a San Vincenzo de’ Paoli. Donne e uomini che hanno seguito Gesù e così sono diventati strumenti della Misericordia di Dio.

Un cuore misericordioso si apre a chi soffre, a poveri e migranti
Proprio sul tema della Gmg, “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” si è incentrato il discorso che Francesco ha rivolto ai giovani. La misericordia, ha detto, “ha il volto sempre giovane”, perché un cuore misericordioso “ha il coraggio di lasciare le comodità” e “abbracciare tutti”.

“Un cuore misericordioso sa essere un rifugio per chi non ha mai avuto una casa o l’ha perduta, sa creare un ambiente di casa e di famiglia per chi ha dovuto emigrare, è capace di tenerezza e di compassione. Un cuore misericordioso sa condividere il pane con chi ha fame, un cuore misericordioso si apre per ricevere il profugo e il migrante. Dire misericordia insieme a voi, è dire opportunità, è dire domani, impegno, fiducia, apertura, ospitalità, compassione, sogni”.

La Chiesa vuole imparare dai giovani, dal loro entusiasmo
Francesco ha quindi confidato che, negli anni vissuti da vescovo, ha imparato che non c’è nulla di più bello che “contemplare i desideri, l’impegno, la passione e l’energia” dei giovani. Ed ha osservato che “quando Gesù tocca il cuore” dei ragazzi, “questi sono capaci di azioni veramente grandiose”:

“E’ un dono del cielo poter vedere molti di voi che, con i vostri interrogativi, cercate di fare in modo che le cose siano diverse. E’ bello e mi conforta il cuore, vedervi così esuberanti. La Chiesa oggi vi guarda – direi di più – il mondo oggi vi guarda e vuole imparare da voi, per rinnovare la sua fiducia nella Misericordia del Padre che ha il volto sempre giovane e non smette di invitarci a far parte del suo Regno, che è un Regno di gioia, è un Regno sempre di felicità, è un Regno che sempre ci porta avanti, è un Regno capace di darci la forza di cambiare le cose”.

I giovani, ha ripreso il Papa, dialogando con loro hanno la forza di “opporsi” a quelli che non vogliono cambiare, i “quietisti”. Francesco ha quindi messo in guardia dal diventare “giovani che sembrano pensionati prima del tempo”. Mi preoccupa, ha detto, “vedere giovani che hanno gettato la spugna prima di iniziare la partita”:

I giovani non corrano dietro ai venditori di false illusioni
Al tempo stesso, ha rilevato, ci sono “giovani che lasciano la vita alla ricerca della vertigine” e “poi finiscono” per “pagare caro”:

“Fa pensare quando vedi giovani che perdono gli anni belli della loro vita e le loro energie correndo dietro a venditori di false illusioni e ce ne sono! Venditori di false illusioni (nella mia terra natale diremmo ‘venditori di fumo’) che vi rubano il meglio di voi stessi … e questo mi addolora”.

Per questo, ha detto, “ci siamo riuniti per aiutarci a vicenda, perché non vogliamo lasciarci rubare il meglio di noi stessi, non vogliamo permettere che ci rubino le energie, la gioia, i sogni con false illusioni”. L’unica risposta alle domande esistenziali, ha detto il Papa, “non è una cosa, non è un oggetto, è una persona ed è viva, si chiama Gesù Cristo”:

“Vi domando: Gesù Cristo si può comprare? [No!] Gesù Cristo si vende nei negozi? Gesù Cristo è un dono, è un regalo del Padre, il dono del nostro Padre. Chi è Gesù Cristo? Tutti! Gesù Cristo è un dono! Tutti! [Gesù Cristo è un dono!] E’ il regalo del Padre”.

E’ Lui, ha detto Francesco, che “ci porta a non accontentarci di poco e a dare il meglio di noi stessi”, “ci spinge ad alzare lo sguardo e sognare alto”. La mano di Gesù, ha soggiunto, “sempre è tesa per alzarci, quando noi cadiamo”.

Lanciatevi nell’avventura della misericordia, costruite ponti non muri
Quindi ha tracciato una parallelo tra la visita di Gesù nella casa di Marta e Maria di Betania e la vita dei giovani:

“In questi giorni della Gmg, Gesù vuole entrare nella nostra casa; vedrà le nostre preoccupazioni, il nostro andare di corsa, come ha fatto con Marta… e aspetterà che lo ascoltiamo come Maria: che, in mezzo tutte le faccende, abbiamo il coraggio di affidarci a Lui. Che siano giorni per Gesù, dedicati ad ascoltarci, a riceverlo in quelli con cui condivido la casa, la strada, il gruppo o la scuola”.

Il Papa ha infine incoraggiato i giovani a “lanciarsi nell’avventura della misericordia”, “nell’avventura di costruire ponti e abbattere muri”, “nell’avventura di soccorrere il povero, chi si sente solo e abbandonato, chi non trova più un senso per la sua vita”:

“Eccoci, Signore! Mandaci a condividere il tuo Amore Misericordioso. Vogliamo accoglierti in questa Giornata Mondiale della Gioventù, vogliamo affermare che la vita è piena quando la si vive a partire dalla misericordia, che questa è la parte migliore, è la parte più dolce, è la parte che mai ci sarà tolta”.

da Radio Vaticana

Papa Francesco a Częstochowa: uomo tentato da grandezza, ma Dio chiama i piccoli

“Dio ci salva facendosi piccolo, vicino e concreto. Essere attratti dalla potenza, dalla grandezza e dalla visibilità, è tragicamente umano, donarsi agli altri nella piccolezza è squisitamente divino”. Così il Papa durante la Messa al Santuario mariano di Jasna Góra a Częstochowa, cuore spirituale della Polonia. La cerimonia, partecipata da oltre 500mila persone e da migliaia di vescovi e sacerdoti, si è svolta in occasione del 1050.mo anniversario del Battesimo del Paese alla presenza delle massime autorità. Francesco ha sostato in preghiera davanti all’immagine della “Madonna nera” alla quale ha affidato il popolo polacco. Il servizio di Paolo Ondarza da Radio Vaticana

Dio salva il mondo calandosi nelle vicende di ogni giorno
Non un ingresso trionfale, nessuna manifestazioni imponente. Dio entra nel mondo nel modo più semplice calandosi nelle vicende di ogni giorno: come un bimbo dalla mamma. E’ guardando al volto della Madonna Nera di Częstochowa, alla quale ha donato una rosa d’oro, che Francesco consegna al popolo polacco la sua riflessione sullo stile scelto dal Padre Celeste per rivelarsi al mondo e salvarlo. Il Signore – spiega Francesco –  non ha scelto una posizione di potere, ma si è fatto piccolo, vicino e concreto. Come a Cana di Galilea dove avviene il primo segno compiuto da Gesù:un miracolo semplice, l’acqua cambiata in vino per allietare le nozze di una giovane coppia. Il Signore non mantiene le distanze:

L’uomo è tentato dal potere e grandezza, Dio dimora nella piccolezza
“Essere attratti dalla potenza, dalla grandezza e dalla visibilità è tragicamente umano, ed è una grande tentazione che cerca di insinuarsi ovunque; donarsi agli altri, azzerando le distanze, dimorando nella piccolezza e abitando concretamente la quotidianità, questo è squisitamente divino”.

Il pensiero del Papa ai martiri e testimoni della fede in Polonia
Dio predilige i piccoli – spiega il Papa – essi sono grandi ai suoi occhi; chiama persone semplici, a loro affida la rivelazione del suo nome e i segreti del suo Cuore. Il pensiero di Francesco va ai martiri del popolo polacco, a quanti hanno testimonianto l’amore del Signore nelle grandi prove, agli annunciatori miti e forti della Misericordia come san Giovanni Paolo II e santa Faustina:

“Tramite questi ‘canali’ del suo amore, il Signore ha fatto giungere doni inestimabili a tutta la Chiesa e all’intera umanità. Ed è significativo che questo anniversario del Battesimo del vostro popolo venga a coincidere proprio con il Giubileo della Misericordia”.

Come Dio siamo chiamati a farci prossimi alle fatiche della gente
Il Santo Padre esorta a mettersi alla scuola di Dio che non è un “sovrano distante e potente, non vuole restare su un trono in cielo o nei libri di storia, ma camminare con noi”:

“Pensando al dono di un millennio abbondante di fede, è bello anzitutto ringraziare Dio, che ha camminato con il vostro popolo, prendendolo per mano, come un papà col bambino e accompagnandolo in tante situazioni. È quello che, anche come Chiesa, siamo chiamati sempre a fare: ascoltare, coinvolgerci e farci prossimi, condividendo le gioie e le fatiche della gente, così che il Vangelo passi nel modo più coerente e porti maggior frutto: per positiva irradiazione, attraverso la trasparenza della vita”.

Dio – ha proseguito Francesco tra gli applausi –  “è concreto, nasce da una madre, sotto la legge”:

“Anche la vostra storia, impastata di Vangelo, Croce e fedeltà alla Chiesa, ha visto il positivo contagio di una fede genuina, trasmessa di famiglia in famiglia, di padre in figlio, e soprattutto dalle mamme e dalle nonne, che bisogna tanto ringraziare”.

Con Maria oltre le ferite del passato, senza cedere a tentazione di imporsi o isolarsi
A Maria, unica “gloria umana”, modello dell’agire di Dio, Colei che prende a cuore i problemi e interviene con la premura di Madre portando “pace in mezzo all’abbondanza del peccato e ai subbugli della storia”, il Papa affida la comunione del popolo polacco a 1050 anni dal suo Battesimo:

“Il cammino del vostro popolo ha superato, nell’unità, tanti momenti duri; la Madre, forte ai piedi della croce e perseverante nella preghiera con i discepoli in attesa dello Spirito Santo, infonda il desiderio di andare oltre i torti e le ferite del passato, e di creare comunione con tutti, senza mai cedere alla tentazione di isolarsi e di imporsi”.

Come seguire la Gmg da casa

«Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» è il tema della XXXI Giornata mondiale della gioventù, a Cracovia che si svolge dal 26 al 31 luglio 2016. I patroni sono san Giovanni Paolo II e santa Faustina Kowalska. Papa Francesco è atteso da mercoledì 27 luglio.

Come seguire la GMG di Cracovia alla tivù?

In tivù su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre) verranno messe in onda le dirette della Messa d’apertura (martedì 26 luglio alle 17,30), la cerimonia d’accoglienza a Papa Francesco (giovedì 28 luglio alle 17,30), la Via Crucis (venerdì 29 luglio alle 18), la grande veglia di preghiera al Campus Misericordiae (sabato 30 luglio alle 19,30) e il momento culmine con la Messa in cui il Pontefice rinnoverà il mandato ai giovani come testimoni della fede e l’annuncio della data e sede della prossima Gmg (domenica 31 luglio alle 10).

Inoltre Tv2000 segue la diretta della visita del Papa al campo di Auschwitz-Birkenau venerdì 29 luglio alle 9.30 e la visita al Monastero della Madonna Nera di Jasna Gora, a Czestochowa, giovedì 28 luglio alle 9.45.

Altra novità è la nuova App di Tv2000 scaricabile gratuitamente su smartphone, tablet, iPhone e iPad dall’App Store e dal Play Store. L’App di Tv2000 permette in modo facile e immediato di seguire le dirette, rivedere i video on demand.

Come seguire la GMG di Cracovia su Avvenire?
Avvenire è pronto per seguire questo grande evento sulle pagine del quotidiano, del sito online e attraverso i social network. Sarete anche voi a creare contenuti e ad alimentare la nostra community: vi aspettiamo per condividere con noi foto, video e link sulla nostra pagina Facebook dedicata alla Gmg 2016 (www.facebook. com/AvvenireGmg) che si affianca al racconto con l’hashtag ufficiale italiano #Gmg2016. Partecipate anche voi, mettendo un like alla nostra pagina Facebook sulla quale ogni giorno pubblicheremo e rilanceremo news, consigli, impressioni a caldo, proposte di itinerari, video e una fotogallery giornaliera con gli scatti più intensi che rimarranno nei vostri ricordi.
Su Twitter i nostri inviati a Cracovia e – nei giorni dei gemellaggi – in giro per la Polonia posteranno contributi originali che potrete seguire e commentare con l’hashtag #Gmg2016.

E Avvenire “di carta”? Il quotidiano dedicherà come sempre molte pagine speciali all’evento. Una copia arriverà da sabato 23 luglio a martedì 2 agosto gratuitamente a casa delle famiglie di tutti i ragazzi iscritti, mentre i giovani riceveranno un’email con le credenziali per leggere il giornale sul web. Copie di Avvenire saranno disponibili durante la Gmg anche a Cracovia, a Casa Italia.

Come seguire la GMG di Cracovia alla radio?
Anche InBlu Radio dedicherà una programmazione speciale con un diario quotidiano che darà voce ai ragazzi delle diocesi italiane. Nei giorni di Cracovia edizione dedicata alla Gmg anche per il programma d’informazione religiosa ‘Ecclesia’ che raddoppia con un’edizione pomeridiana. Un palinsesto che vedrà coinvolti anche i programmi ‘Piazza InBlu’ e ‘Mattinata InBlu’. Saranno i ragazzi i protagonisti della radio, a raccontare, attraverso i microfoni di ‘Pomeriggio InBlu’, il loro vissuto, le emozioni e l’arrivo in Polonia.

Come seguire la Gmg con l’agenzia Sir
Anche l’agenzia Sir, grazie ai suoi inviati, segue tutto l’evento a Cracovia con aggiornamenti costanti, dirette e video sul suo sito: CLICCA QUI

fonte: avvenire.it

Papa Francesco domani a Cracovia, oggi Messa di apertura della Gmg

Tutto pronto a Cracovia per l’arrivo, domani, di Papa Francesco. Una visita lungamente attesa, in occasione della 31.ma Giornata Mondiale della Gioventù nel Giubileo della Misericordia. Per la prima volta, il Pontefice argentino sarà nella terra natale di San Giovanni Paolo II. E proprio a Karol Wojtyla “artefice delle Gmg” sarà dedicata la cerimonia di apertura dell’evento con la Messa presieduta, stasera, dal cardinale arcivescovo di Cracovia, Stanislaw Dziwisz. Il servizio del nostro inviato in Polonia, Alessandro Gisotti (da Radio Vaticana)

“Bisogna portare al mondo il fuoco della misericordia”. L’esortazione di San Giovanni Paolo II torna oggi a risuonare nella sua Cracovia. Proprio all’iniziatore, l’artefice della Gmg, è infatti dedicata – alla vigilia dell’arrivo di Papa Francesco in terra polacca – la cerimonia d’apertura della 31.ma Giornata Mondiale della Gioventù incentrata sul tema “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia”. Prima della grande Messa celebrata dallo storico segretario di Karol Wojtyla, l’arcivescovo di Cracovia Stanislaw Dziwisz, si svolgerà un suggestivo pellegrinaggio della “Fiamma della Misericordia” che da Łagiewniki, luogo che richiama immediatamente Santa Faustina Kowalska, arriverà al grande parco di Błonia, nel centro di Cracovia, dove verrà appunto celebrata la Messa d’inizio della Gmg.

Nel suo percorso, la fiamma della misericordia toccherà tutti i luoghi significativi della vita di San Giovanni Paolo II dalla chiesa di San Floriano dove fu giovane sacerdote alla Cattedrale sulla Collina del Wawel che, dal 1963 al 1978, fu la “sua” chiesa quando era pastore dell’arcidiocesi di Cracovia. Alla Messa – in cui si prevede la partecipazione di oltre 500 mila giovani – saranno presenti, come è tradizione, i simboli della Giornata Mondiale della Gioventù: la Croce e l’Icona della Madonna Salus Populi Romani, mentre alcuni giovani indosseranno le magliette con i loghi delle scorse edizioni delle Gmg. La città, con i suoi lunghi viali e grandi parchi, è già invasa pacificamente da una moltitudine di ragazzi festosi, mentre per garantire la sicurezza degli eventi le autorità hanno previsto lo schieramento di 40 mila membri delle forze dell’ordine. Con la cerimonia d’apertura di stasera si farà dunque visibile quel “mosaico di misericordia e armonia” di cui Francesco ha parlato pochi giorni fa nel videomessaggio alla Polonia. Un mosaico che domani, con l’arrivo del Papa, si arricchirà di una tessera fondamentale in questo Anno Santo che proprio a Cracovia, “capitale della divina misericordia”, vivrà il suo Giubileo dei Giovani.

Grande, ovviamente, il risalto che tutti i media polacchi riservano alla visita imminente di Francesco, dieci anni dopo il viaggio apostolico di Benedetto XVI e 14 anni dopo l’ultima visita di Karol Wojtyla nella sua Polonia, visitata ben 9 volte durante il suo Pontificato. In qualche modo, il 15.mo viaggio apostolico internazionale di Papa Bergoglio si declina in tre dimensioni: oltre agli eventi della Gmg, infatti, emerge l’incontro del Papa con la Chiesa e la nazione polacca, nel 1050.mo anniversario del Battesimo della Polonia, e naturalmente la visita ad Auschwitz-Birkenau, contrassegnata dal silenzio e dalla preghiera. Un momento toccante, per il quale il Pontefice ha chiesto il “dono delle lacrime”, e che si preannuncia tra le tappe più significative non solo di questo viaggio, ma di tutto il Pontificato di Papa Francesco.