Papa Francesco a Częstochowa: uomo tentato da grandezza, ma Dio chiama i piccoli

“Dio ci salva facendosi piccolo, vicino e concreto. Essere attratti dalla potenza, dalla grandezza e dalla visibilità, è tragicamente umano, donarsi agli altri nella piccolezza è squisitamente divino”. Così il Papa durante la Messa al Santuario mariano di Jasna Góra a Częstochowa, cuore spirituale della Polonia. La cerimonia, partecipata da oltre 500mila persone e da migliaia di vescovi e sacerdoti, si è svolta in occasione del 1050.mo anniversario del Battesimo del Paese alla presenza delle massime autorità. Francesco ha sostato in preghiera davanti all’immagine della “Madonna nera” alla quale ha affidato il popolo polacco. Il servizio di Paolo Ondarza da Radio Vaticana

Dio salva il mondo calandosi nelle vicende di ogni giorno
Non un ingresso trionfale, nessuna manifestazioni imponente. Dio entra nel mondo nel modo più semplice calandosi nelle vicende di ogni giorno: come un bimbo dalla mamma. E’ guardando al volto della Madonna Nera di Częstochowa, alla quale ha donato una rosa d’oro, che Francesco consegna al popolo polacco la sua riflessione sullo stile scelto dal Padre Celeste per rivelarsi al mondo e salvarlo. Il Signore – spiega Francesco –  non ha scelto una posizione di potere, ma si è fatto piccolo, vicino e concreto. Come a Cana di Galilea dove avviene il primo segno compiuto da Gesù:un miracolo semplice, l’acqua cambiata in vino per allietare le nozze di una giovane coppia. Il Signore non mantiene le distanze:

L’uomo è tentato dal potere e grandezza, Dio dimora nella piccolezza
“Essere attratti dalla potenza, dalla grandezza e dalla visibilità è tragicamente umano, ed è una grande tentazione che cerca di insinuarsi ovunque; donarsi agli altri, azzerando le distanze, dimorando nella piccolezza e abitando concretamente la quotidianità, questo è squisitamente divino”.

Il pensiero del Papa ai martiri e testimoni della fede in Polonia
Dio predilige i piccoli – spiega il Papa – essi sono grandi ai suoi occhi; chiama persone semplici, a loro affida la rivelazione del suo nome e i segreti del suo Cuore. Il pensiero di Francesco va ai martiri del popolo polacco, a quanti hanno testimonianto l’amore del Signore nelle grandi prove, agli annunciatori miti e forti della Misericordia come san Giovanni Paolo II e santa Faustina:

“Tramite questi ‘canali’ del suo amore, il Signore ha fatto giungere doni inestimabili a tutta la Chiesa e all’intera umanità. Ed è significativo che questo anniversario del Battesimo del vostro popolo venga a coincidere proprio con il Giubileo della Misericordia”.

Come Dio siamo chiamati a farci prossimi alle fatiche della gente
Il Santo Padre esorta a mettersi alla scuola di Dio che non è un “sovrano distante e potente, non vuole restare su un trono in cielo o nei libri di storia, ma camminare con noi”:

“Pensando al dono di un millennio abbondante di fede, è bello anzitutto ringraziare Dio, che ha camminato con il vostro popolo, prendendolo per mano, come un papà col bambino e accompagnandolo in tante situazioni. È quello che, anche come Chiesa, siamo chiamati sempre a fare: ascoltare, coinvolgerci e farci prossimi, condividendo le gioie e le fatiche della gente, così che il Vangelo passi nel modo più coerente e porti maggior frutto: per positiva irradiazione, attraverso la trasparenza della vita”.

Dio – ha proseguito Francesco tra gli applausi –  “è concreto, nasce da una madre, sotto la legge”:

“Anche la vostra storia, impastata di Vangelo, Croce e fedeltà alla Chiesa, ha visto il positivo contagio di una fede genuina, trasmessa di famiglia in famiglia, di padre in figlio, e soprattutto dalle mamme e dalle nonne, che bisogna tanto ringraziare”.

Con Maria oltre le ferite del passato, senza cedere a tentazione di imporsi o isolarsi
A Maria, unica “gloria umana”, modello dell’agire di Dio, Colei che prende a cuore i problemi e interviene con la premura di Madre portando “pace in mezzo all’abbondanza del peccato e ai subbugli della storia”, il Papa affida la comunione del popolo polacco a 1050 anni dal suo Battesimo:

“Il cammino del vostro popolo ha superato, nell’unità, tanti momenti duri; la Madre, forte ai piedi della croce e perseverante nella preghiera con i discepoli in attesa dello Spirito Santo, infonda il desiderio di andare oltre i torti e le ferite del passato, e di creare comunione con tutti, senza mai cedere alla tentazione di isolarsi e di imporsi”.