Pedofilia: don Di Noto (Meter), “Grazie, Papa Francesco, per il Motu Proprio, atteso da 25 anni

“Finalmente. È questa la prima parola che mi viene in mente leggendo il Motu Proprio con cui oggi Papa Francesco ha ulteriormente spinto la Chiesa a difendere l’infanzia e combattere la pedofilia. Grazie, Papa Francesco”. Questo è il primo commento che don Fortunato Di Noto, il sacerdote fondatore dell’Associazione Meter onlus (www.associazionemeter.org) ha voluto esprimere dopo la lettura di “Come una madre amorevole”, il provvedimento con cui Jorge Mario Bergoglio oggi ha disposto la rimozione dei vescovi negligenti nella difesa dell’infanzia. “È un passo avanti significativo, un documento che noi di Meter aspettavamo da 25 anni e per il quale ci siamo battuti – con impegno e servizio ai piccoli violati – a lungo per rendere sempre più sicura le nostre comunità cristiane”, dice don Di Noto. Il fondatore di Meter sottolinea: “Da questo momento, e dal 5 settembre prossimo quando il Motu Proprio entrerà in vigore, nessuno potrà più avere scuse o dire che ‘non sapeva che cosa fare’. La strada tracciata è chiarissima: trasparenza massima nella difesa dell’infanzia, ma soprattutto – mi pare di leggerlo in controluce – la necessità di una formazione del clero e delle comunità cristiane che assuma questa mentalità di protezione dei minori”.

Non è tutto. “Credo cessino anche le polemiche – per me strumentali – sull’obbligo di denuncia o meno del prete pedofilo alla giustizia civile. La nozione di negligenza mi pare così ampia da chiarire una volta per tutte che un vescovo deve pensare prima di tutto agli abusati e rendere loro giustizia. Ma, come dicevo, deve anche formare un clero capace di offrire protezione dagli e prevenzione degli abusi. Siamo pronti ad offrire 25 anni di esperienza in materia a diocesi e seminari”, conclude don Di Noto.

agensir