Vescovo conferisce i mandati nella veglia diocesana che presiede sabato 21 ottobre, alle ore 21, a Novellara

Si avvicina l’appuntamento della staffetta missionaria che vivremo in Diocesi con la Veglia di sabato 21 ottobre, alle ore 21, a Novellara, nella chiesa di Santo Stefano, presieduta dal Vescovo.
Tra invii e rientri, si rinnova l’impegno ad gentes della nostra Chiesa attraverso la disponibilità di consacrati e laici, giovani e meno giovani, donne e uomini, che dice come la passione missionaria raggiunga e coinvolga tutti.
Ma chi sono le persone che riceveranno il mandato missionario? Vediamole da vicino…
Al CUM (Centro Unitario per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese) di Verona, dove si sta svolgendo il corso di formazione per quanti andranno in America e in Africa, abbiamo incontrato suor Alessandra Ferri e suor Josiane Rasoarimalala, Carmelitane Minori della Congregazione delle Case della Carità, in partenza per il Brasile per svolgere servizio nella diocesi di Ruy Barbosa.

Per suor Josiane, classe 1976, originaria della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Antananarivo, capitale malgascia, l’America Latina sarà il 3° continente in cui la condurrà la missione.
Era rientrata in Madagascar dopo essere stata tre anni in Italia. Ora si sta preparando per affrontare un altro viaggio, prendendo già confidenza con la lingua portoghese, vivendo tutto con il desiderio di incontrare e mettersi al servizio di un altro popolo.
“Ho dato la mia disponibilità per andare in Brasile e ovunque ci sia necessità – spiega suor Josiane – . Quando sono entrata nella famiglia delle Case e ne ho approfondito la storia, ho apprezzato l’anima missionaria e lo slancio di questa Diocesi. Mi auguro che resti missionaria: è una responsabilità grande e una scelta importante. Ringrazio Dio per questa nuova chiamata e chiedo a tutti di sostenermi con la preghiera perché Dio mi aiuti, laddove poggio piede, a fare comunità e a servirlo nei poveri”.

Incontriamo poi suor Alessandra, 34 anni, originaria della parrocchia di Santa Rita a Modena, che andrà nella Casa di Carità di Ruy Barbosa con suor Josiane, raggiungendo le altre consorelle. “Ricordo ancora quando suor Ines, la Superiora Generale, è venuta a Fontanaluccia un anno fa, per chiedermi la disponibilità ad andare in Brasile… erano le quattro del pomeriggio”, confida suor Alessandra, ricordandosi perfettamente il momento di quella che si potrebbe definire una ‘chiamata nella chiamata’…
“Non mi aspettavo di andare oltre oceano, ma sono contenta di poter vivere la mia vocazione a servizio del popolo brasiliano, che ho già cominciato a conoscere stando lì qualche mese. Nella Casa di Carità di Ruy Barbosa ora ci sono 14 ospiti, di cui uno, Francisco, ha bisogno di assistenza continua ed è importante far famiglia insieme a loro. Il corso al CUM ci sta aiutando ad allargare lo sguardo e a decostruire preconcetti.
Ricordo un proverbio africano che, appena arrivate, ci hanno consegnato per aprirci ad altre culture e Chiese: «Il mio punto di vista è solo la vista di un punto». Siamo abituati a guardare le cose in modo eurocentrico, a sentirci superiori ad altri, mentre la missione ci aiuta a comprendere l’altro, partendo dall’altro”.

Continua a leggere l’intero articolo a cura del Centro Missionario Diocesano su La Libertà del 21 ottobre

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