Reggio Emilia / Avvisi per Domenica 15 Agosto 2021. Orari celebrazioni Cattedrale, S. Prospero, S. Teresa e S. Agostino

Domenica 15 agosto 2021 Santa Maria Assunta 

– ore 11.00 Solenne celebrazione in Cattedrale (presiede Vicario)

– ore 11 S. Messa in S. Teresa (presiede Mons. Caprioli

* In S. Prospero e in S. Agostino: Santa Messa dell’Assunta alle ore 9 

* In S. Teresa e in S. Stefano: sospesa la Messa delle ore 10.00

* In S. Agostino: sospesa la Messa delle 11.00

Indulgenza plenaria in Cattedrale il giorno 15 agosto

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SUSSIDI CON PROPOSTA DI RITI DOMESTICI IN RELAZIONE ALLE CELEBRAZIONI DELLA SETTIMANA SANTA 2020

Anche dai siti e Blog UP l’accesso al sussidio per i riti domestici, integrati con le celebrazioni in streaming preparato dalla Diocesi

Gli uffici pastorali diocesani insieme al Vescovo hanno pensato a come poter celebrare e vivere meglio la Settimana Santa e il Triduo nelle nostre case, integrando la visione in diretta delle messe presiedute dal Vescovo (o dai don delle parrocchie) con la possibilità di vivere i segni stupendi delle liturgie pasquali.
Cosi da oggi è disponibile a questo link il sussidio per i riti domestici, integrati con le celebrazioni in streaming.
Trovate note per l’uso e un collegamento per ogni giorno della Settimana Santa. All’interno ci sono anche mp3 con i canti e degli audio con la lettura di un racconto della passione per bambini (e non solo).
Fate girare tra famiglie, operatori pastorali, educatori, catechisti, giovani.
Che sia una vera Pasqua di Resurrezione!

SUSSIDI CON PROPOSTA DI RITI DOMESTICI IN RELAZIONE ALLE CELEBRAZIONI
DELLA SETTIMANA SANTA 2020

Capita nelle ultime settimane di sentir dire “quest’anno non si fa la Pasqua”. Da un lato si comprende la triste fatica di rinunciare alle celebrazioni liturgiche e ai sacramenti nella loro forma piena; dall’altro, si constata una certa dimenticanza che la realtà della Morte e Risurrezione di Gesù Cristo è perennemente efficace e sempre accessibile nello Spirito per coloro che credono.
Le note e le proposte contenute nelle pagine seguenti nascono dal desiderio del Vescovo e degli Uffici diocesani di accompagnare le comunità cristiane nella celebrazione di questa Pasqua, che esige modalità inedite. Auspichiamo e chiediamo che i sussidi preparati siano un valido strumento di comunione per tutta la nostra chiesa.

A questi link potete trovare i sussidi (con testi e canti) per ogni giorno della settimana santa, con una nota introduttiva per l’uso dei materiali.

Note introduttive
Domenica delle Palme
Giovedì Santo
Venerdi Santo
Sabato Santo
Domenica di Pasqua di Resurrezione

 

17.03.2020 – Vangelo del giorno e commento Mt 18,21-35

17.03.2020 – Vangelo del giorno e commento Mt 18,21-35

+ Dal Vangelo secondo Matteo. In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

 + Parola del Signore.

Commento. In questa Parola pare di leggere una contraddizione e, forse, partendo da ciò che stride, si può arrivare a qualcosa di importante da conoscere. La frase finale sembra suonare come una minaccia: nessuno, infatti, desidera essere dato “in mano agli aguzzini”, ma, ugualmente, non ci si può imporre con la volontà di perdonare “di cuore”. E quindi, Signore, dovrebbe forse essere la paura di quello che può succedere a noi a spingerci a fare nostra un’attitudine alla misericordia? Può essere utile comprendere che questo brano si colloca in un ampio discorso, in cui Gesù spiega ai discepoli quali sono le caratteristiche della fraternità cristiana, con diversi passaggi sul perdono e sulla correzione. E, per farlo, Gesù usa tante similitudini, scegliendo immagini per noi immediate, modi di ragionare che conosciamo, ma poi ci offre la possibilità di superare i nostri canoni, di andare in una profondità diversa, dove la similitudine evapora e lascia brillare qualcosa di più vero. “Il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti” è un’immagine che rimanda ad una dimensione retributiva dei rapporti umani, una dimensione dove lo scambio si misura in debito e credito, ma ecco il primo problema: se si ragiona in termini di debito e credito, quale possibilità ha l’uomo di restituire a Dio quanto da lui ha ricevuto? Esiste un uomo che possa giocarsela con Dio quanto a vita, affetto, relazioni, doni, salvezza? Già capiamo che la similitudine a Dio sta molto stretta. “Il padrone ebbe compassione” e, a questo punto, il testo comincia a restituirci una prospettiva che ha dentro qualcosa di Dio, cioè la sua capacità di provare la nostra stessa sofferenza, di sentirla come sua, di accoglierla come grido che supera le dimensioni del dare e dell’avere, che rende vana ogni contabilità. Però il racconto continua mostrandoci come è difficile per noi uomini corrispondere a questa compassione di Dio, riconoscerla, esserne grati, apprenderla, fino a farla diventare un po’ nostra, almeno in qualche maniera imperfetta, anche raffazzonata, un po’ come si può e come si riesce. Noi siamo sospinti da una parte potente del nostro animo verso un’idea di retribuzione, ma, guarda caso, accade soprattutto quando noi siamo, o pensiamo di essere, i creditori; così siamo spinti a guardare gli altri in una logica un po’ meschina, in cui a noi e ai nostri comportamenti verso gli altri dovrebbe essere accordata ogni benevolenza, ma per quelli altrui verso di noi prediligiamo l’inflessibilità, a volte senza accorgerci nemmeno di quanto riusciamo ad essere crudeli con i nostri fratelli. “Così anche il Padre mio celeste farà con voi”, allora, richiama non tanto un’idea vendicativa, ma piuttosto Mt 7,2, quando leggiamo “con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi”, cioè Gesù ribadisce questa estrema “compassione” di Dio, che ci dona una vita terrena e ci salva per una vita eterna, affidando alle nostre mani la sua misericordia verso i nostri fratelli e garantendoci che il modo con cui, nel profondo del nostro cuore, proveremo a vivere le relazioni tra di noi costituirà il modo con cui Lui, nella sua perfezione, guarderà ai nostri debiti, ai nostri crediti, alle nostre inesorabili insolvenze.

di Maurizio Gozzi (Gruppo Giovani UP)

Reggio Emilia: stroncato da una polmonite ex Parroco S. Agostino don Guido, è la 17esima vittima del Coronavirus nel Reggiano. Dopo 41 anni alla guida della parrocchia, dove è stato per 54 anni, nell’ottobre scorso l’arrivo di don Luca Grassi

Gazzetta di Reggio

«Con grande tristezza, ma con enorme riconoscimento a Dio per la sua vita e la sua testimonianza di fede, diamo la notizia della salita al cielo di don Guido. Ci stringiamo con grande affetto intorno ai familiari». Ad annunciare la scomparsa di don Guido Mortari, parroco per oltre quarant’anni di Sant’Agostino, è don Luca Grassi che dal 19 agosto scorso guida la parrocchia.

Don Guido Mortari si è spento ieri mattina alle 10 in un letto del Santa Maria Nuova. Aveva 83 anni. Ricoverato da alcuni giorni, è deceduto in seguito all’aggravarsi di una polmonite: si attende l’esito del tampone che era stato eseguito per conoscere l’eventuale affezione da Covid-19, che sembra ormai certa. Appresa la notizia il vescovo Massimo Camisasca ha espresso il suo cordoglio manifestando la sua vicinanza nella preghiera ai familiari di don Guido, ai fedeli, al presbiterio.

Nato il 5 febbraio 1937 a Reggio Emilia, don Guido era stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1965 dal vescovo Gilberto Baroni. Lo stesso anno don Guido fu nominato addetto all’Ufficio amministrativo diocesano e vicario cooperatore nella parrocchia di Sant’Agostino, retta allora da don Dante Pederzoli, spendendosi con generosità nella pastorale di ragazzi e giovani. Diventò parroco di Sant’Agostino nel 1978 e lo è rimasto per quarantuno anni, fino all’ottobre scorso, quando gli è subentrato don Luca Grassi, che così lo ricorda. «È stato un pastore con l’odore delle pecore, che conosceva per nome una ad una, via per via, casa per casa. Ha dedicato la sua vita al servizio della Chiesa e a Dio con instancabile dedizione e amore, donando tutto quello che aveva. Ha donato la sua vita alle famiglie e ai giovani che hanno partecipato della vita di parrocchia e hanno intrapreso un cammino di fede. Ha accompagnato nella fede e nella vita generazioni: nonni, figli, nipoti e pronipoti. Ha visitato con costanza ammalati, anziani e famiglie, accompagnando cristianamente alla morte tutti i parrocchiani. Ha speso il suo tempo nella preghiera, nell’ascolto e nella confessione, alla quale negli ultimi anni ha dedicato molto tempo. Ha sostenuto la Caritas e l’animazione missionaria, sostenendo due missioni in Africa e Brasile. Ha ristrutturato la chiesa, il chiostro, il teatro, la canonica e tutti gli ambienti parrocchiali, con l’aiuto della comunità e dei familiari. Don Guido ci mancherai – conclude don Luca – ma continuerai a camminare con noi dal cielo. Ci stringiamo nella preghiera che eleviamo a Dio. L’eterno riposo donagli Signore, riposi in pace. Amen».

«Secondo criteri umani la croce è una follia; secondo il messaggio cristiano la vita è bella non per i soldi, ma per l’offerta a Dio. Se la vita è vissuta con fede e speranza, la croce è la strada che porta a Gesù. La croce può essere una grazia nel nostro cammino di purificazione, un aiuto spirituale per essere accolti da Gesù in Paradiso. A noi il Signore chiede la disponibilità a portare la nostra croce»: così scriveva don Guido nella lettera distribuita dopo la messa celebrata in parrocchia nel giorno dell’83esimo compleanno.

Parole capaci di consolare oggi la sofferenza di non potersi radunare nella chiesa di via Reverberi per la liturgia di commiato. Nel rispetto delle disposizioni per il contrasto alla pandemia in corso non saranno infatti celebrate le esequie di don Mortari, ma si terrà un momento di commiato – al quale sarà presente solo il vescovo – nel cimitero di Montalto (Vezzano) dove la salma sarà tumulata nella tomba di famiglia. Finita l’emergenza verrà celebrata la messa di suffragio in Sant’Agostino.

MESSAGGIO DEI PRETI DELL’UP del 9 Marzo 2020

Ciao buona quaresima!

Sappiamo di dire parole non proprio facili, ma come preti dell’UP ci teniamo a dirle e proviamo a sviluppare una piccola riflessione iniziata ieri in un gruppo di whatsapp.

Noi, come popolazione italiana, grazie a Dio siamo fortunati.

La situazione è difficilissima e gravissima, ma siamo commossi per la premura con cui ci si sta prendendo cura di noi e dei più fragili fra di noi da parte delle istituzioni, del mondo della scienza, delle strutture sanitarie e di tutto il personale sanitario, delle forze armate e della protezione civile. Le misure severe che sono state prese sono un segno di amore, che come cristiani siamo chiamati ad osservare.

Ricordiamoci che nel mondo ci sono tantissime persone che ancora oggi muoiono per una semplice diarrea, perché non ci sono presidi sanitari, che non hanno scuole degne e che possono celebrare l’eucaristia solo una o due volte all’anno e che forse moriranno di Corona Virus senza saperlo per mancanza di strutture sanitarie. Pensiamo alle numerose popolazioni che subiscono guerre e che vivono le conseguenze di ingiuste leggi economiche. Riscopriamo con vigore gli appelli di papa Francesco.
Che il Signore ci apra il cuore e ci faccia sentire il gemito di queste persone – la maggior parte del mondo – che ogni giorno sale a Dio. Il Signore ci apra occhi e cuore sempre più. Non lamentiamoci inutilmente!

Tanti ci chiedono: vivremo le celebrazioni pasquali? I nostri figli faranno la celebrazione dei sacramenti della penitenza, dell’Eucaristia o della Cresima? Perché non fare un po’ di adorazione eucaristica a turni di uno? Permettetemi di dire che tutte queste domande devono passare in secondo piano. Osserviamo con premura le indicazione che ci verranno date come segno di carità concreta per sconfiggere il virus e amare il nostro prossimo. Ricordiamoci delle parole di Gesù: il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato.
Sentiamo anche discorsi per cui se avessimo fede ci riuniremmo e il Signore non permetterebbe il contagio: permetteteci di dire che questi e altri discorsi simili possono essere un mettere alla prova e tentare Dio, sebbene animati da buone intenzioni. Prima di tutto e sopra ogni altra cosa la salvaguardia della vita del nostro fratello.

Occasioni di preghiera non ci mancheranno. Non smetteremo di pregare se anche non potremo riunirci.
Approfittiamone per vivere momenti di preghiera intensa in famiglia, spegnendo la TV.
Prendiamo in mano la Bibbia, sfogliamola, e chi può ne approfitti per leggere il Vangelo di Matteo.
Ogni giorno d Gionatan, i giovani e altre persone dell’unità pastorale ci invieranno una piccola riflessione sul Vangelo del giorno.
Approfittiamone per rivedere i nostri stili di vita: convertitevi perché il Regno di Dio è vicino.

Se ci sono anziani che non potranno fare la spesa passiamoci parola per vedere se è possibile dare un aiuto. Ora i nostri giovani sono a casa e d Gionatan mi riferisce che forse ci potrà essere bisogno nelle mense caritas senza entrare in contatto con persone.
Stiamo con il cuore vigile, stando attenti a non arrecare danni ai nostri fratelli seppur mossi da buone intenzioni.

Il Signore cammina con noi, non siamo soli! Che il Signore vegli sulla nostra città e Maria la protegga!

Ricordiamoci di tutti coloro che in questi giorni moriranno e soffriranno, non solo per causa del corona virus.

Vi vogliamo bene!
d Luca d Gionatan

Saluto Operatori Pastorali UP a don Daniele

RADICATI IN CRISTO E AL SERVIZIO DELLA CHIESA

All’annuncio della tuo trasferimento ci siamo sentiti smarriti e inizialmente abbiamo espresso il nostro disappunto. Domenica scorsa, nel salutarti, abbiamo invece lasciato prevalere la gratitudine e i tanti motivi di ringraziamento. … Oggi, come tu ci hai chiesto, vogliamo lasciarti andare, non trattenerti, accompagnarti… E per farlo dobbiamo allargare lo sguardo, spostare lo sguardo dal campanile alla Chiesa tutta: dobbiamo guardare a quella Chiesa che ami e servi, che ci hai insegnato ad amare e servire, alla Chiesa per la quale hai detto, e ora rinnovato, il tuo sì.La presenza questa sera della tua famiglia, della tua comunità di origine, del tuo parroco, del parroco emerito di questa comunità – e li ringraziamo per aver accolto il nostro invito – ci aiutano ad allargare il nostro sguardo a tutta la Chiesa.Anche il nostro essere qui, al di là del rappresentare i diversi impegni e servizi nell’ambito della comunità, vuole essere un momento di Chiesa, la testimonianza di una Chiesa tutta ministeriale. Anche noi dobbiamo chiedere perdono: per tutte le volte che non siamo stati capaci di andare oltre il nostro campanile, oltre il nostro io, oltre le nostre idee, per non aver saputo corrispondere al tuo invito, accogliere il tuo esempio, dire il nostro Sì. Nel giorno del tuo ingresso abbiamo affidato a San Daniele Comboni, un missionario, il tuo ministro presso di noi.Ora che ti attende un nuovo impegno pastorale, per sua intercessione ti affidiamo al Signore, sapendo che in Lui non ti perderemo.

Gli operatori pastorali dell’UP Santi Crisanto e Daria

Don Luca Grassi nuovo Parroco in Santo Stefano Unità Pastorale n.1/A “Santi Crisanto e Daria” in Reggio Emilia e a Sant’Agostino. Il Grazie a don Daniele Casini nuovo parroco UP n.3

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DON LUCA GRASSI
– Parroco di Sant’Agostino in Città
e nell’Unità Pastorale n.1/A “Santi Crisanto e Daria” in Reggio Emilia,
delle parrocchie cittadine di San Giovanni Ev. in Santo Stefano, Santissimo Salvatore in Santa Teresa e San Zenone V. e M. in San Zenone.
– Moderatore, nella stessa Unità pastorale, anche delle parrocchie cittadine della Cattedrale e diSan Prospero.
Fino ad ora Sacerdote “Fidei Donum” in Brasile.

DON DANIELE CASINI
Parroco dell’Unità Pastorale n.3 “Santa Teresa di Calcutta” in Reggio Emilia,
comprendente le parrocchie di San Michele Arch. in Pieve Modolena, San Pio X° P. in San Pio X°, Ognissanti in Cavazzoli e San Biagio V. in Roncocesi.
Fino ad ora Arciprete della Cattedrale e Parroco dell’U.P. “Ss. Crisanto e Daria”.