Domenica 26 giugno 2022, la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla propone un pellegrinaggio delle famiglie verso la Cattedrale, ecco il programma

domenica 26 giugno pellegrinaggio delle famiglie in Cattedrale

Un pellegrinaggio delle famiglie per la famiglia. Domenica 26 giugno siamo chiamati a vivere attraverso questa modalità il decimo incontro mondiale delle famiglie.

Domenica 26 giugno, la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla propone un pellegrinaggio delle famiglie verso la Cattedrale, ecco il programma:

  • Ore 17.30 ritrovo presso Chiesa del Sacro Cuore (in via Guittone d’Arezzo, 8) oppure presso la chiesa di Santa Croce (in via Adua, 79).
  • Ore 17.45, inizia la camminata dai luoghi di ritrovo verso la Cattedrale.
  • Ore 19 momento di preghiera in Cattedrale con il Vescovo Giacomo.
  • Ore 19.45, conclusione con benedizione e mandato alle famiglie. A seguire momento conviviale in piazza con gnocco e salumi.

diocesi.re.it

Via web il “Pellegrinaggio delle famiglie per la famiglia”

Promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo, l’evento è arrivato alla 13ma edizione e si svolgerà sabato prossimo, 12 settembre, per lo più in modalità virtuale. La cerimonia iniziale si terrà al Santuario di Pompei. L’evento verrà trasmesso da Tv200, e in diretta streaming sul sito web e sui canali YouTube e Facebook del RnS

“Siate gioiosi, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti”: questo passo, tratto dalla seconda Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi (13,11) è il motto scelto per il 13.mo Pellegrinaggio nazionale delle famiglie per la famiglia, in programma sabato prossimo, 12 settembre. Promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) in collaborazione con le Prelature di Pompei e di Loreto, l’Ufficio nazionale per la Pastorale della famiglia della Conferenza episcopale italiana e il Forum nazionale delle Associazioni familiari, e con il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione, l’evento si svolgerà per lo più in modalità virtuale, con un numero limitato di fedeli presenti fisicamente, a causa delle normative anti-contagio vigenti per la pandemia da coronavirus.

Dal Santuario di Pompei

Dalle 16.30 alle 18.00, dunque, presso il Santuario di Pompei, si terrà la cerimonia di accoglienza, si ascolteranno le testimonianze, si reciterà il Rosario e avverrà il lancio dei palloncini con le preghiere dei bambini. Dalle 19.00 alle 20.30, invece, presso il Santuario di Loreto, si vivranno due “Atti di affidamento a Maria” (uno per le famiglie e l’altro per i bambini, alla vigilia del nuovo anno scolastico), la Santa Messa e la benedizione conclusiva. Tutto il pellegrinaggio sarà trasmesso in diretta su Tv2000, sul sito web del RnS e sui suoi canali YouTube e Facebook.

“Siate gioiosi, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti (2Cor 13,11)”

Il volto delle famiglie

“Il Paese – scrivono i promotori nella lettera di invito all’evento – ha bisogno di incontrare il volto gioioso e misericordioso delle nostre famiglie; il volto di un’Italia che non ha smesso di credere nel valore provvidenziale dell’amore, nell’unione feconda di un uomo e una donna, uniti nel matrimonio e benedetti dal dono dei figli”. “La soluzione alla crisi che la famiglia attraversa – si legge ancora nella missiva – è da ritrovarsi nella capacità della famiglia stessa di rigenerarsi alla luce della fede” e “niente più della preghiera provvede a questo bisogno urgente”, perché essa è “l’antidoto alle tante povertà spirituali che il Covid-19 ha generato”.

Famiglie unite nella preghiera

“Questo pellegrinaggio – aggiunge in particolare Salvatore Martinez, Presidente del RnS – riveste una particolare importanza nel tempo del coronavirus: famiglie in cammino, unite nella preghiera per la famiglia, che non si lasciano scoraggiare e vincere dal male”. “Le nostre famiglie, infatti – conclude – dinamizzate da un amore che si fa solidarietà, condivisione, sostegno reciproco, rappresentano davvero il volto di un’Italia che non ha smesso di credere e di sperare”.

Pellegrini d’estate. Il Cammino di San Francesco. A passo lento verso il Vangelo

Sono tante le vie per ripercorrere i passi del poverello di Assisi, attraversando le colline di Toscana, Umbria e Lazio. La strada per condividere la provvidenza, 450 chilometri in 23 tappe più una
Il santuario francescano de La Verna, in provincia di Arezzo

Il santuario francescano de La Verna, in provincia di Arezzo – Ansa

Avvenire

«Pensa papà, noi abbiamo il poncho che ci protegge dalla pioggia, gli scarponcini e lo zaino, San Francesco aveva i sandali, una bisaccia e il saio, e se pioveva si bagnava tutto. Però faceva lo stesso cammino che stiamo facendo noi». Così il mio terzo figlio, Filippo, allora quattordicenne, rifletteva, sotto una fitta pioggia, lungo il cammino che porta il nome del Poverello di Assisi. Eravamo nella Valle Santa di Rieti, tra i conventi di Poggio Bustone e Madonna della Foresta, terza tappa del percorso circolare che da Rieti porta a toccare anche gli altri conventi di Fonte Colombo e Greccio, luoghi molto noti della vita del Santo, legati a momenti fondamentali come il primo Presepe, la stesura della Regola, l’ideazione del Cantico delle Creature, l’operazione agli occhi. Tre giorni, circa 70 chilometri, immersi nella natura e nella vita francescana.

Un percorso ricco e completo, ma in realtà il vero Cammino di Francesco è molto più lungo, e unisce il santuario della Verna, il luogo del dono delle Stimmate, a Roma, ben 450 chilometri da percorrere in 23 tappe (ma se si parte da Firenze bisogna aggiungere altri 7 giorni). Più che un cammino unico si tratta delle Vie di Francesco, un lungo percorso che incrocia varianti e percorsi più brevi, autonomi, come, appunto, quello della Valle Santa sui cui sentieri sono stato tre volte, da solo, con mia moglie Romana e con Filippo.

Sentieri e luoghi dove Francesco era ed è ancora presente. E lo stesso camminare ci riporta a lui. Nella ‘Regola bollata’, proprio quella nata a Fonte Colombo, definito proprio per questo ‘Il Sinai’, scriveva: «…consiglio poi, ammonisco e esorto i miei frati nel Signore Gesù Cristo che, quando vanno per il mondo… non debbano cavalcare se non siano costretti da evidente necessità o infermità…». Ce lo ricorda don Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, nella prefazione al recente libro, bello e completo, ‘Le Vie di Francesco’ (edicicloeditore) di Fabrizio Ardito, giorna-lista, speleologo e da più di quindici anni divulgatore dei cammini italiani e europei.

Un libro che è più di una guida, ma la narrazione dei luoghi percorsi dai ‘camminatori’ in saio, sempre cercando, trovando e raccontando ciò che del Santo è ancora vivo. «Camminare con lui – scrive ancora don Matteo – ci fa contemplare anche l’umanità che Francesco cerca e che ama così com’è, che può vedere perché sceso da cavallo, si è fatto minore, cioè povero. E la vita la capiamo davvero solo da terra e con gli occhi degli ultimi». E, aggiunge, «la lentezza del cammino permette di cogliere appieno la bellezza e immaginare e rivivere l’umanità di un uomo evangelico dal quale emana il profumo dell’umanità primigenia, cioè dell’uomo come è stato pensato dal Creatore, libero dalla corruzione del male, pieno di quell’amore che permetteva di rendere le fiere mansuete e di toccare il cuore di tutti gli uomini».

Le Vie francescane, scrive Ardito, «non ricalcano un itinerario specifico di pellegrinaggio, stratificato dalla storia e celebrato dall’arte e dall’architettura». Non sono il Cammino di Santiago o la Francigena, ma «un’invenzione moderna» col «fortissimo obiettivo di creare un cammino di fede e di spiritualità che fosse il più possibile corrispondente al ricordo della figura del santo, alle sue peregrinazioni, al suo predicare di borgo in borgo nel cuore dell’Italia medievale».

Così il percorso o, meglio, i percorsi, attraversano Toscana, Umbria e Lazio, tra valli, assolati ulivi, fitti boschi, costeggiando fiumi dalle ricche acque come il Nera e il Velino e negli ultimi chilometri il Tevere. Toccando decine di luoghi della memoria francescana, da Assisi a sconosciuti conventi e chiesette. Un cammino di incontri imprevisti. Come quando in una piazzetta di Cantalice, ‘paese verticale’ lo definisce giustamente Ardito, ho incontrato una coppia di fidanzati romani (poi sposi). Chiara e Francesco – non lo sto inventando – in cammino anche loro. Ci salutiamo, parliamo, proseguiamo insieme verso Rieti. E scopro che Chiara è figlia di Maurizio, che è stato tanti anni fa mio caporeparto scout.

Succede lungo gli imprevedibili cammini. Come accettare l’invito dei frati di Poggio Bustone a «condividere la Provvidenza», cioè a cenare insieme col cibo offerto dai cittadini, e poi alzarsi all’alba per recitare con loro le Lodi. O ancora osservare gli occhi attenti di mio figlio mentre, nella chiesetta piena di ricordi francescani, ascolta le storie dei giovani ex tossicodipendenti della Comunità Mondo X che hanno ridato vita al convento della Foresta e ai ricordi francescani compreso un incredibile orto-giardino dove crescono rigogliosi, uno accanto all’altro, fiori e ortaggi, a circondare un enorme Tau, la firma/simbolo di Francesco. Questo e tanto altro ho incontrato in appena tre giorni di cammino, col desiderio di tornare per fare almeno il percorso da Assisi a Roma, che il Poverello e i suoi fecero per recarsi da Papa Innocenzo III. Il camminare quando ti prende non ti lascia, soprattutto quando è ricco di natura, storia e fede come quello sulle orme di Francesco. Che non sono solo un ricordo. Molti dei luoghi dove i frati predicarono e vissero, sono ancora oggi abitati dai francescani o da altri religiosi, una presenza ospitale per pellegrini e ‘camminatori’.

Luoghi di grande bellezza e molto famosi come Sansepolcro, Città di Castello, Gubbio, Assisi, Spello, Trevi, la verdissima e ombrosa Valnerina che porta ancora le ferite dei terremoti del 2016 e del 2017, la non meno verde ma anche solare Valle Reatina. E altri meno noti al grande pubblico come l’eremo di Montecasale, Citerna, l’eremo del Buon Riposo, la pieve di Santa Maria, l’eremo di San Pietro in Vigneto, e tanti altri. Un cammino vario, anche come altimetria diversamente da quello di Santiago che solo nel valico di O Cebreiro ha una salita di un qualche impegno (in realtà più temuta che reale).

Qui le salite sono tante, in un paesaggio collinare e anche di mezza montagna. Ma è la bellezza di questo lungo cammino, da affrontare col passo lento. «Non si corre in questi itinerari – scrive ancora Zuppi –. La lentezza del cammino permette di cogliere appieno la bellezza e immaginare e rivivere l’umanità di un uomo evangelico». Perdersi è impossibile. La segnaletica è assicurata da tabelle e da segni di vernice gialli e blu. C’è tutto il tempo per osservare e immergersi nella natura, nella storia e nella fede. L’incontro con Francesco è proprio questo.

In Benin il pellegrinaggio tradizionale dei giovani Taizé

“Insieme, ricercare le vie della speranza” è il tema del tradizionale “Pellegrinaggio di fiducia sulla terra” animato dalla comunità di Taizé in programma a Cotonou, in Benin, dal 31 agosto al 4 settembre prossimi. L’evento – spiega L’Osservatore Romano – è dedicato a migliaia di giovani dell’Africa occidentale e prevede la partecipazione di Frère Alois, priore della comunità ecumenica.

Ricercare percorsi di solidarietà
Le principali finalità del raduno – spiegano gli organizzatori – saranno quelle di celebrare Cristo, quale “sorgente di pace e di comunione” e “sperimentare la Chiesa come fermento di unità nella famiglia umana” nella comune “ricerca di percorsi di solidarietà”. “Questo incontro – aggiungono – ha lo scopo di sostenere i giovani nella loro ricerca spirituale. È un incoraggiamento ad approfondire la fiducia in Dio, in se stessi e negli altri”. Si tratta, in sostanza, di un invito “a essere attenti ai segni di speranza intorno a sé e ad assumersi la responsabilità di diventare lievito di pace e di fiducia nella Chiesa e nella società”.

I giovani ospitati nelle parrocchie
Ma il pellegrinaggio offrirà anche un’occasione per condividere attraverso i consueti canoni della comunità – la preghiera, il canto, il silenzio, le testimonianze – l’esperienza di fede con persone di altre culture e scoprire la vita dei cristiani di Cotonou. Il programma giornaliero prevede un tempo di preghiera comune, al mattino nelle parrocchie e nel pomeriggio in un unico luogo centrale. L’ospitalità sarà un aspetto essenziale: i partecipanti, infatti, verranno accolti dalle parrocchie e dalle comunità locali. (I.P.)

radio vaticana

IL 28 febbraio sarà il Vicariato Urbano ad andare in pellegrinaggio alla Porta Santa della Misericordia in Cattedrale

Venerdì 28 febbraio sarà il Vicariato Urbano ad andare in pellegrinaggio alla Porta Santa della Misericordia in Cattedrale.

Le Parrocchie del Centro Storico, sotto il segno del motto scelto unanimemente – “Verremo da Te, signore per bussare alla Porta del Tuo cuore e trovare misericordia e perdono” -, nel percorso verso la Porta effettueranno tre soste presso altrettante “locande del buon samaritano” o “luoghi della misericordia” della zona.
Dopo il ritrovo alle 15 davanti alla Casa della Carità di San Girolamo, alle 15.20 si sosterà davanti al Centro di ascolto Caritas in via Squadroni, quindi alle 15.30 alla Mensa del Povero nello Stradone del Vescovado, infine alle 15.45 in Piazza Duomo.

Qui il vescovo Massimo accoglierà i pellegrini nella Piazza della Cattedrale; seguiranno l’ingresso e il passaggio della Porta della misericordia, la liturgia del Vespro con Professione di fede e le preghiere per l’indulgenza giubilare, il Mandato del “buon samaritano” alle Comunità, la consegna a tutti della Candela del Giubileo, ed un gesto di solidarietà per il dormitorio della Caritas.

laliberta.info

Famiglie in pellegrinaggio, nuove date: 6-7 SETTEMBRE (occorre iscriversi di nuovo dopo la cancellazione di giugno)

Doveva svolgersi il 14 e 15 giugno scorsi il “pellegrinaggio delle famiglie” lungo i sentieri del nostro Appennino (Villa Minozzo – Toano – Corneto). Promosso dall’Ufficio diocesano di Pastorale Familiare, a causa del maltempo purtroppo lo si era dovuto annullare.

Ma la bella esperienza dell’anno precedente – che aveva visto coinvolti un centinaio di pellegrini provenienti da diverse parrocchie della nostra diocesi (su “La Libertà” del 6 luglio 2013 un ampio servizio con foto a colori) – ha spinto l’Ufficio a organizzare un nuovo ‘capitolo’ di questa esperienza di fede, di condivisione, di confronto e di amicizia.

PELLEGRINAGGIO FAMIGLIE IN DIOCESI

Ora il pellegrinaggio viene riproposto a tutte le famiglie ed il nuovo fine settimana fissato è quello di SABATO 6 E DOMENICA 7 SETTEMBRE.

“Le iscrizioni che abbiamo ricevuto precedentemente vengono annullate; vi chiediamo di rinnovare la vostra iscrizione, attraverso il modulo scaricabile dal sito www.diocesi.re.it/famiglia, comunica l’Ufficio. “Chiediamo – continuano i referenti dell’Ufficio pastorale, il cui nuovo direttore è don Paolo Crotti – di far pervenire la vostra iscrizione entro il 15 agosto, in modo da poterci organizzare per la parte logistica”.

Il pellegrinaggio ha come obiettivo quello di prepararsi con la preghiera e la riflessione personale e comunitaria a ‘sostenere’ il prossimo Sinodo sulla Famiglia, che si celebrerà dal 5 al 19 ottobre 2014.

laliberta.info

Pellegrinaggio delle famiglie il 14 e 15 giugno

e.famiglia

 

Pellegrinaggio delle famiglie il 14 e 15 giugno

PER UN BUON PELLEGRINAGGIO….

Note introduttive

Lo spirito del pellegrino: un pellegrinaggio è intrapreso non come gita turistica, ma con finalità spirituali e relazionali. Questa proposta viene avanzata per vivere un’esperienza di comunione e amicizia tra famiglie e invocare i doni della grazia di Dio per il prossimo Sinodo della Famiglia. Il cammino sarà quindi caratterizzato da momenti di preghiera e dalla fraternità reciproca (accoglienza, conoscenza di nuove persone, capacità di adattamento, ringraziamento per la condivisione del cammino).

Il cammino

Quale tipo di terreno incontreremo? Il percorso si snoda tra sentieri (Matildico) e strade poco frequentate; metà del cammino sarà su strada asfaltata e  metà su sentiero sterrato. Non ovunque sarà possibile utilizzare un passeggino.

L’equipaggiamento sarà da ridurre all’essenziale, visto che lo dobbiamo caricare sulle spalle: scarponi o scarpe da trekking,  acqua,  maglia di riserva, cappellino,  cibo per il primo giorno . . . . Ogni tanto sono previste delle soste per ricomporre il gruppo dei pellegrini, anche se cercheremo di viaggiare abbastanza compatti.

Servizio pulmino: se qualcuno si trova in difficoltà lungo tutto il percorso, nei punti in cui si incontra la strada asfaltata si potrà contare sulla presenza di un pulmino.

Le cose che servono solo per la notte e le cose non indispensabili per quello specifico tratto di cammino, possono essere caricate a parte sul pulmino porta-bagagli. Borse e oggetti che viaggiano in pulmino, dovranno recare il nome della famiglia di appartenenza (per evitare confusione e scambi).

Il pulmino servirà anche per riportare gli autisti a recuperare le  loro auto a Villa Minozzo, la domenica pomeriggio.

Orari delle due giornatelancio_pellegrinaggio_2014

 

sabato 14 giugno

ore 08.30       ritrovo presso la chiesa di Villa Minozzo (si può parcheggiare vicino alla posta).

ore  9.00        momento di preghiera e partenza per il cammino

ore 12.30         pranzo al sacco presso la chiesa di Vogno

ore 15.00        si riprende il cammino

ore 18.00        arrivo previsto alla Pieve di Toano –  cena – pernottamento

domenica 15 giugno

ore 07.00       sveglia e sistemazione casa – colazione

ore 08.00       preghiera alla Pieve e ripresa del cammino

ore 10.30        arrivo a Manno e celebrazione della S. Messa

ore 12.00        si riprende il cammino

ore 13.00        arrivo previsto a Corneto e pranzo conclusivo

Come si mangia?

Il pranzo del primo giorno (sabato) è al sacco (a Vogno); ognuno se lo porta da casa.

A metà pomeriggio, presso Croce di Fornello, ci sarà una sosta per la merenda (frutta).

La cena del sabato è parte del pacchetto: sarà consumata presso la struttura della Pro-loco di Toano, a 150 metri dalla Pieve.

Nella casa di Toano c’è anche la prima colazione della domenica mattina (a buffet).

Il pranzo al termine del cammino è previsto a Corneto, nelle strutture parrocchiali.

 

Dove e come si dorme?

Il pernottamento avviene nella casa di accoglienza a fianco della Pieve, che ha circa 50 posti letto.

Per le persone in esubero, il Comune ha messo a disposizione la palestra, dove si potrà dormire con modulo e sacco a pelo.

All’atto dell’iscrizione, sarà necessario indicare in quale struttura si desidera dormire.

Momenti di preghiera: (sarà preparato un libretto per la preghiera comune)

Villa Minozzo:         benedizione del pellegrino per l’inizio del viaggio

Bedogno:                   preghiera battesimale presso il torrente Secchiello

Vogno:                       canto di ringraziamento prima del pranzo

Toano:                       preghiera di compieta, prima del riposo

Preghiera di lode al mattino

Manno:                      Celebrazione eucaristica nella chiesa parrocchiale

Corneto:                    Canto di ringraziamento prima del pranzo

Quanto costa?

Chiediamo euro 30 ad adulto; per i figli indicativamente suggeriamo la metà. Nella quota è compresa la cena, il pernottamento, la colazione, la merenda e il pranzo. La quota sarà da versare il sabato mattino, alla partenza.

 

Iscrizioni

A partire dal 1 maggio, fino al 31 maggio; l’iscrizione avviene via mail oppure tramite il modulo presente nel sito diocesano.  Non è richiesta alcuna caparra, ma chiediamo di essere il più possibile fedeli all’iscrizione fatta.  Non ci sono limiti numerici da rispettare, se ci si adatta circa il pernottamento.

Chi fa solo una parte del cammino, lo specifichi all’atto dell’iscrizione.