Mondiali: 2-1 al Marocco, Croazia al terzo posto

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– La Croazia ha conquistato il terzo posto ai Mondiali in Qatar battendo 2-1 il Marocco nella finalina disputata al Khalifa International Stadium di Doha.

In vantaggio già al 7′ con Gvardiol, la squadra guidata da Luka Modric si è fatta raggiungere 2′ dopo da Dari ma nel finale del tempo ha ripreso il vantaggio con Orsic e il risultato non è più cambiato nella ripresa.

(ANSA).

Qatar 2022, La Francia conquista la finale. Due gol al Marocco

Muani e Theo Hernández portano Les Bleu in finale. I Leoni dell’Atlante si arrendono ai Galletti. Domenica Francia e Argentina si contenderanno la Coppa del mondo. Esulta il presidente Macron

qatar 2022 francia conquista finale due gol marocco

AGI – La finale dei mondiali sarà Francia-Argentina: la squadra di Didier Deschamps si è imposta per 2-0 sul Marocco e si è qualificata per l’ultimo atto della Coppa del mondo in Qatar, in programma domenica alle 16. All’Al Bayt Stadium di Al Khor sono state decisive le reti di Theo Hernandez dopo appena quattro minuti e il raddoppio di Kolo Muani all’80mo.

Per il Marocco sfuma il sogno: i ragazzi di Walid Regragui hanno giocato una buona partita, hanno fallito diverse occasioni e hanno centrato un palo con una spettacolare rovesciata di El Yamiq a fine primo tempo. Alla fine, però, i Leoni dell’Atlante si sono dovuti arrendere ai Bleus trascinati da Kyliam Mbappé che hanno colpito in contropiede.

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© FRANCO FIFE/AFP

Su entrambe le reti c’è anche la firma dell’attesissimo attaccante del Psg: sul primo un suo doppio tentativo è stato respinto per due volte dal muro marocchino, ma l’ultimo rimpallo ha liberato Theo Hernandez che non ha sbagliato davanti a Bounou. Nel finale una conclusione deviata di Mbappé è diventata un invitante assist sul secondo palo per Kolo Muani e l’attaccante dell’Eintracht Francoforte, molto reattivo, l’ha messa dentro appena entrato.

E per la nazionale allenata da Didier Deschamps è la quarta finale di Coppa del Mondo conquistata nella Storia. Due vittorie nel 1998 e 2018, e una sconfitta nel 2006. Domenica i galletti affronteranno l’Argentina di Leo Messi, che ha sconfitto la Croazia.

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L’attaccante francese Kylian Mbappe viene affrontato dal centrocampista marocchino Sofyan Amrabat  

Ma per adesso c’è da godersi la festa, già esplosa a Parigi e in tutta la Francia e con la Marsigliese che risuona nello stadio di Doha. L’impresa non è riuscita al Marocco.

“Grazie Bleus, ora la coppa”: questo il commento del presidente francese, Emmanuel Macron, dopo la semifinale con il Marocco a cui ha assistito in tribuna allo stadio Al Bayt di Al Khor, in Qatar. Il titolare dell’Eliseo non ha ceduto alla scaramanzia e già alla fine del primo tempo ha twittato “Ce la riprendiamo?” con un video di una riproduzione gigante della Coppa del mondo.

Qatar 2022: Il Marocco scrive la storia e vola in semifinale

Dopo aver fatto fuori la Spagna ai rigori i ‘Leoni dell’Atlante’ battono anche il Portogallo.  All’Al Thumama Stadium di Doha finisce 1-0 grazie al colpo di testa vincente di En-Nesyri

Qatar 2022: il Marocco scrive la storia e vola in semifinale

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– L’esultanza dei giocatori del Marocco dopo la vittoria contro il Portogallo

AGI –  Un sorprendente Marocco continua a scrivere la storia e sognare: dopo aver fatto fuori la Spagna ai rigori, i ‘Leoni dell’Atlantè battono anche il Portogallo di misura all’interno dei 90′ regolamentari, qualificandosi per le semifinali di Qatar 2022 (prima squadra africana in assoluto a riuscirci).

All’Al Thumama Stadium di Doha finisce 1-0 grazie al colpo di testa di En-Nesyri, che manda in estasi i nordafricani e spedisce a casa gli uomini di Santos, anche oggi partito con Cristiano Ronaldo dalla panchina. Oltre alla vittoria e al passaggio del turno, altro incredibile ‘clean sheet’ per la squadra di Regragui, che continua a subire e concedere pochissimo ad ogni avversario. Il sogno africano continua, ora resta solo da capire quale sarà il prossimo avversario tra Francia ed Inghilterra, che si sfideranno alle 20.00.

Qatar 2022: il Marocco scrive la storia e vola in semifinale
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Il centrocampista marocchino n. 17 Sofiane Boufal festeggia con sua madre  

Come successo nel match contro la Spagna, i marocchini dimostrano una super organizzazione difendendosi con ordine e concedendo pochissimo alla squadra avversaria. Il primo squillo del match è dei lusitani, con Joao Felix che in tuffo di testa impegna subito Bono, riprovandoci poi al 31′ con un tiro dal limite deviato e terminato solo sull’esterno della rete. Al 42′ arriva il colpo di scena che porta al vantaggio del Marocco: Attiat-Allah si libera a sinistra per il cross, En-Nesyri anticipa di testa gli incerti Dias e Costa e insacca a sorpresa l’1-0.

Qatar 2022: il Marocco scrive la storia e vola in semifinale
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La sfida si accende improvvisamente, il Portogallo prova subito a rispondere colpendo una clamorosa traversa con Bruno Fernandes, poi reclama un rigore per un presunto fallo in area ai danni dello stesso giocatore del Manchester United. Nel frattempo dall’altra parte i marocchini vanno in contropiede e falliscono una buona opportunità con Attiat-Allah. Nella ripresa il ct portoghese Santos prova a cambiare le carte in tavola inserendo Ronaldo e Cancelo, al 49′ però è il Marocco a sfiorare incredibilmente il raddoppio con una carambola che sta per favorire El Yamiq, dopo una punizione velenosa di Ziyech respinta in qualche modo da Costa.

Qatar 2022: il Marocco scrive la storia e vola in semifinale
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Da questo momento in poi la gara la fa esclusivamente il Portogallo, andando ad un passo dal pareggio al 64′ con Fernandes, che calcia dal limite mettendo di pochissimo sopra la traversa. Nel finale invece servono due grandi interventi di Bono per difendere il vantaggio dei suoi, prima su un mancino meraviglioso di Felix poi sul destro di Ronaldo.

Qatar 2022: il Marocco scrive la storia e vola in semifinale
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Il difensore numero 24 del Marocco Badr Benoun 

Nell’intenso finale di gara, con annessi 8 minuti di recupero, il Marocco è costretto a proseguire la gara in inferiorità numerica per il doppio giallo rimediato dal ‘baresè Cheddira, ma al 96’ avrebbe la chance di chiuderla con Aboukhlal, che a tu per tu con Costa sbaglia incredibilmente lo ‘scavettò. La palla della speranza portoghese capita sulla testa di Pepe all’ultimo respiro, il difensore però da pochi passi mette a lato di un nulla.

Lettera del ministro generale dei frati Minori in occasione dell’ottavo centenario della presenza francescana in Marocco

OFM

Abside della Chiesa dei santi martiri di Marrakech

Lettera alla Custodia in Marocco per la festa dei Santi Martiri di Marocco 
(16 gennaio 2019) Caro fratello Custode, Fr. Manuel, e fratelli tutti della Custodia del Marocco, Che il Signore vi doni la sua pace! Oggi commemoriamo l’anniversario degli 800 anni dei Santi Martiri di Marrakech, primi martiri dell’Ordine dei Frati Minori. Lo zelo ardente per il Vangelo e la speranza di trasmettere la Buona Novella di Gesù Cristo, dell’amore e della misericordia di Dio per il mondo e per ogni singola persona umana, sono stati il ​​fulcro della missione intrapresa da questi cinque Frati dell’Ordine. Sappiamo che la loro morte ha ispirato molti giovani a unirsi all’Ordine.

Svolta riformista in Marocco


di GIUSEPPE M.PETRONE

Dalla tradizionale Hiba – parola araba che significa sacro rispetto per un sovrano assoluto che comanda su tutto – a una monarchia moderna dove il re divide i suoi poteri con il Parlamento, il Governo e gli organismi giudiziari. È questo il senso della riforma costituzionale, proposta da re Mohammed VI (diciottesimo sovrano della dinastia alawita salito al trono il 30 luglio del 1999, succedendo a suo padre Hassan II) e approvata il 1° luglio, in un referendum popolare, che ha riscosso oltre il 98 per cento dei sì. Un plebiscito visto che più del 72 per cento dei 13 milioni di marocchini chiamati alle urne ha votato, malgrado il caldo torrido, gli inviti al boicottaggio di una parte del Movimento del 20 febbraio, della sinistra e degli islamisti. Per rimarcare la considerevole affluenza basta ricordare che nelle legislative del 2007 solo il 37 per cento degli elettori si era recato ai seggi.
Spesso si fa coincidere il Marocco (terzo Paese più popoloso d'Africa dopo Nigeria e Sudan) con la vasta regione del Maghreb (anche se quest'utima ha un'estensione più ampia) il cui nome deriva dall'arabo, Al Mamlaka Al Maghribya ("il regno d'occidente"), ma il termine Marocco proviene dalla latinizzazione del nome Marrakech che a sua volta deriva dalla parola berbera Mur-Akhus ("terra di Dio"). A partire dalla seconda metà del XVII secolo, ascese al potere la dinastia degli alawiti alla quale appartengono i moderni sovrani marocchini.
Con una mossa fulminea e giocando d'anticipo sul vento del cambiamento della cosiddetta primavera araba, che ha soffiato dalla Tunisia all'Egitto, dalla Libia allo Yemen, re Mohammed VI ha intrapreso la strada della modernizzazione del Paese, con un sogno nel cassetto: diventare un giorno membro dell'Unione europea. Il sovrano ha presentato, in un discorso alla Nazione, la profonda riforma della Carta affidata a una commissione presieduta dal costituzionalista Abelatif Mennouni. Mohammed VI ha sostanzialmente comunicato di voler rinforzare la democrazia. Una svolta per il Marocco, il Paese più occidentale del Nordafrica, a cavallo tra Oceano e Mediterraneo, con una storia che si mescola a quella europea e una cultura che parla di berberi, spagnoli, francesi e arabi.
La nuova Carta apre ai partiti, ridimensiona il ruolo del sovrano che diventa rappresentante dello Stato (ma mantiene un ruolo di controllo e non sarà una figura puramente rappresentativa e simbolica, come accade per la Corona spagnola o britannica), avvia delle riforme sostanziali: il potere legislativo spetta al Parlamento, quello esecutivo al capo del Governo che sarà designato dal monarca, sulla base però del partito o della coalizione che vince le elezioni legislative. Nella prima parte, la Costituzione cita i diritti e le libertà fondamentali garantiti ai cittadini marocchini, tra cui la libertà di stampa, di pensiero e di manifestare pacificamente. La nuova Costituzione garantisce anche l'indipendenza dei magistrati da ogni interferenza esterna.
Nella prima Costituzione (1962, e da allora a più riprese emendata, l'ultima volta nel 1996), spettava al re il potere di nominare, senza alcun vincolo, il premier e i magistrati e, in qualità di sovrano di presiedere il Governo e il consiglio dei magistrati. Altro punto importante sul quale Mohammed VI ha dimostrato grande attenzione, espressa già con altre riforme come per esempio la Mudawana (Codice islamico-sunnita della famiglia che garantisce molti diritti fondamentali, senza venire meno alla tradizione musulmana), è la condizione delle donne. Per loro verrà stabilita una quota al consiglio superiore della magistratura. Un gradino che si aggiunge agli altri, per dare il giusto valore alla presenza femminile. Inoltre, la Carta riconosce il berbero, cultura a cui appartiene la maggioranza della popolazione marocchina, come lingua ufficiale del Paese insieme all'arabo.
Il Movimento 20 febbraio – formato inizialmente da giovani attraverso Facebook e che ha promosso alcune manifestazioni di piazza – e parte dell'opposizione hanno giudicato insufficiente la riforma costituzionale annunciando nuove forme di protesta. Tuttavia, il movimento appare meno compatto che nei mesi precedenti, perché diversi suoi esponenti di spicco hanno deciso di partecipare al referendum, spaventati anche dalla massiccia presenza degli islamisti che ha connotato l'ultima fase delle proteste.
Con una crescita annua che oscilla intorno al 7 per cento, il Marocco sta procedendo con passi da gigante, tanto da essere tra le economie africane più fiorenti. Senza dimenticare il turismo, gran parte della ricchezza proviene dall'indotto legato all'estrazione di polifosfati. Ma, nonostante le riforme, la liberalizzazione del mercato e il conseguente ingresso di capitali stranieri, circa il 20 per cento della popolazione vive ancora sotto la soglia minima di povertà.
Il Marocco ha però dato una risposta seria al desiderio di democrazia espresso dalla popolazione: altri Governi o regimi hanno tentato di bloccare il rinnovamento e ne sono stati travolti. Per rispondere alle sfide che il Paese dovrà affrontare servono comunque energie nuove e un ricambio della classe dirigente, competente e onesta. Per molti analisti – lo ha sottolineato anche il presidente russo, Dmitri Medvedev – i cambiamenti che si sono verificati nel mondo arabo hanno un carattere storico e possono aprire la strada a trasformazioni comparabili a quelle che hanno avuto luogo in Europa centrale con la caduta (il 9 novembre del 1989) del Muro di Berlino. Ma bisogna essere realisti: la democrazia non si costruisce in un giorno, necessita di un processo graduale, guidato con saggezza e senza ingerenze esterne.
Le elezioni si svolgeranno dopo l'estate e il nuovo Parlamento marocchino avrà poteri legislativi enormi rispetto a quelli che detiene oggi e sarà necessario che sia composto da gente in grado di guidare la delicata fase di transizione democratica da una monarchia assoluta a una monarchia costituzionale.

(©L'Osservatore Romano 16 luglio 2011)