Papa presiede Veglia con esposizione reliquiario della Madonna delle lacrime

Asciugare i volti rigati dalle lacrime di una sofferenza fisica o spirituale portando consolazione e speranza: questo lo scopo della Veglia di preghiera per “asciugare le lacrime”, presieduta da Papa Francesco il 5 maggio prossimo alle ore 18 nella Basilica di San Pietro. Consolare gli afflitti, una delle sette opere di misericordia spirituale, è il cuore di questo grande evento giubilare rivolto a tutti, ma in particolare a coloro sentono dal più profondo il bisogno di una parola che dia sostegno, forza e consolazione.

In occasione della Veglia, sarà esposto alla venerazione dei fedeli nella Basilica di San Pietro il reliquiario della Madonna delle lacrime di Siracusa, legato al fenomeno prodigioso accaduto tra il 29 agosto ed il primo settembre del 1953, quando un quadretto di gesso, raffigurante il cuore immacolato di Maria, nella casa di una giovane coppia di sposi, Angelo Iannuso e Antonina Giusto, versò lacrime umane. Il reliquiario contiene parte delle lacrime scaturite miracolosamente dall’immagine della Madonna.

 

Messa del Papa per l’Annunciazione: cristiano sia uomo del sì

Domandiamoci se siamo uomini del sì o guardiamo dall’altra parte per non rispondere. E’ uno dei passaggi dell’omelia mattutina di Francesco a Santa Marta, la prima dopo la pausa per le festività pasquali. Prendendo spunto dalla solennità dell’Annunciazione, il Papa ha sottolineato che è proprio il “sì di Maria che apre la porta al sì di Gesù”. Il servizio di Alessandro Gisotti

Abramo obbedisce al Signore, dice “sì” alla sua chiamata e parte dalla sua terra senza sapere dove sarebbe andato. Papa Francesco ha incentrato la sua omelia sulla “catena di sì” che inizia proprio con Abramo. Prendendo spunto dalla solennità dell’Annunciazione, il Pontefice ha ricordato quell’ “umanità di uomini e donne” che pur “anziani” come Abramo o Mosè “hanno detto sì alla speranza del Signore”. Ma, ha soggiunto, pensiamo anche ad Isaia, che “quando il Signore gli dice di andare a dire le cose al popolo” risponde che ha “le labbra impure”.

Il sì di Maria apre la porta al sì di Gesù
Il Signore, ha detto il Papa, “purifica le labbra di Isaia e Isaia dice sì!”. Lo stesso vale per Geremia che riteneva di non saper parlare, ma poi dice ‘sì’ al Signore:

“E oggi il Vangelo ci dice la fine di questa catena di ‘sì’ ma l’inizio di un altro ‘sì’, che incomincia a crescere: il sì di Maria. E questo ‘sì’ fa che Dio non solo guardi come va l’uomo, non solo cammini con il suo popolo, ma che si faccia uno di noi e prenda la nostra carne. Il ‘sì’ di Maria che apre la porta al ‘sì’ di Gesù: ‘Io vengo per fare la Tua volontà’, questo ‘sì’ che va con Gesù durante tutta la vita, fino alla Croce”.

Francesco si sofferma dunque sul ‘sì’ di Gesù che chiede al Padre di allontanare da lui il calice, ma aggiunge: “sia fatta la Tua volontà”. In Gesù Cristo, dunque, “vi è il ‘sì’ di Dio: Lui è il ‘sì’”.

Nel ‘sì’ di Maria c’è il ‘sì’ di tutta la Storia della Salvezza
Questa, ha detto, è “una bella giornata per ringraziare il Signore di averci insegnato questa strada del ‘sì’, ma anche per pensare alla nostra vita”. Un pensiero che il Papa rivolge in particolare ad alcuni sacerdoti presenti che celebrano il 50.mo di ordinazione:

“Tutti noi, durante ogni giorno, dobbiamo dire ‘sì’ o ‘no’ e pensare se sempre diciamo ‘sì’ o tante volte ci nascondiamo, con la testa bassa, come Adamo e Eva, per  … non dire ‘no’, ma farsi un po’ quello che non capisce… quello che non capisce quello che Dio chiede. Oggi è la festa del ‘sì’. Nel ‘sì’ di Maria c’è il ‘sì’ di tutta la Storia della Salvezza, e incomincia lì l’ultimo ‘sì’ dell’uomo e di Dio”.

Domandiamoci se siamo uomini e donne del ‘sì’
Lì, ha soggiunto il Papa, “Dio ricrea, come all’inizio con un ‘sì’ ha fatto il mondo e l’uomo, quella bella Creazione” e ora con questo ‘sì’, “più meravigliosamente ricrea il mondo, ricrea tutti noi”. E’ “il ‘sì’ di Dio che ci santifica, che ci fa andare avanti in Gesù Cristo”:

“E’ una giornata per ringraziare il Signore e per domandarci: ‘Io sono uomo o donna del ‘sì’ o sono uomo o donna del ‘no’ o sono uomo o donna che guardo un po’ dall’altra parte per non rispondere?’. Che il Signore ci dia la grazia di entrare in questa strada di uomini e donne che hanno saputo dire il sì”.

Al termine dell’omelia, le suore vincenziane che sono di servizio a Casa Santa Marta hanno rinnovato i voti. “Lo fanno ogni anno – ha detto il Papa – perché San Vincenzo era intelligente e sapeva che la missione che affidava loro era molto difficile e per questo ha voluto che ogni anno rinnovassero i voti”.

La Madonna di Michelangelo. Il capolavoro di Buonarroti esposto a Torino

La ‘Madonna col Bambino’, capolavoro di Michelangelo Buonarroti e uno dei piu’ celebri omaggi artistici alla Nativita’, sara’ esposta a Torino, nella Corte Medievale di Palazzo Madama, in una mostra aperta fino al 12 febbraio.

Il disegno, conservato normalmente nella sede della Fondazione Buonarroti di Firenze, e’ un ‘cartonetto’ realizzato nel 1525 in matita nera e rossa, biacca (bianco di piombo) e inchiostro.

La scelta di esporre la ‘Madonna col Bambino’ nel palazzo monumentale nel cuore del centro storico torinese sottolinea la volonta’ dell’amministrazione comunale di porre l’accento ”sul profondo valore simbolico della festivita”’.

”Il Natale – spiega Maurizio Braccialarghe, assessore comunale alla Cultura – nella tradizione cristiana e’ la festa della nascita di Gesu’ e, con l’esposizione del prezioso disegno di Michelangelo, vogliamo proprio rendere omaggio al tema della maternita”. Per Pina Ragionieri, direttrice della Fondazione Buonarroti, ”e’ illuminante pensare a questo pezzo, senza confronti nel corpus dei disegni dell’artista, come alla meditazione su una maternita’ dolorosa”.

All’ingresso della Corte Medievale sono stati collocati una teca trasparente e un cartello con un messaggio a sostegno della cultura, con un invito rivolto ai visitatori a lasciare un contributo in denaro. La mostra, che rientra nelle numerose iniziative del programma ”Natale coi fiocchi”, e’ realizzata con il contributo della Fondazione Crt e con la collaborazione dell’Associazione Metamorfosi di Roma e la Fondazione Casa Buonarroti di Firenze.

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