«Dio radunò tutte le acque e le chiamò mare; riunì tutte le grazie e le chiamò Maria»

Oggi si ricorda un dogma che persino qualche cattolico praticante dimentica o fatica a capire. È un anniversario di bellezza, la storia di una creatura invasa dall’amore di Dio che diffonde a piene mani con il tocco dolce della maternità, così che spesso riesce più facile aprire il cuore a lei, donna trasformata dalla grazia. Una confidenza che molti imparano da bambini. Io ricordo una statuina regalata a mia sorella.

Completamente bianca, forse a riprodurre la Madonna di Fatima, era chiusa in una specie di piccola garitta di legno con le porticine che si aprivano al centro e a lungo andare la cerniera si smollava.

“Giocava” con me, nel senso che era nella stanza in cui passavo le ore dopo i compiti, quasi a vigilare che non mi facessi male. Non so che fine abbia fatto la statuina ma l’immagine di una presenza discreta, delicata, che ti sta sempre accanto me la porto dietro da allora. Rafforzata, ormai grande, dall’idea, ereditata delle pagine di mistica, che sarà Lei a prenderci per mano quando il Signore, e speriamo accada davvero, ci vorrà con sé. «Che bella cosa vedo mai», disse il giovane santo in punto di morte.

Quasi una firma alla meditazione di Luigi Grignion de Montfort: «Dio radunò tutte le acque e le chiamò mare; riunì tutte le grazie e le chiamò Maria».

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Foglietto, Letture e Salmo IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA 8 Dicembre

Grado della Celebrazione: SOLENNITA’
Colore liturgico: Bianco


Abramo concepì Isacco per la fede nella promessa di Dio “e divenne padre di molti popoli” (cf. Rm 4,18-22). Ugualmente Maria concepì Gesù per mezzo della fede. La concezione verginale di Gesù fu opera dello Spirito Santo, ma per mezzo della fede di Maria. È sempre Dio che opera, ma attraverso la collaborazione dell’uomo. Credere, infatti, è rispondere con fiducia alla parola di Dio, accogliere i suoi piani come se fossero propri e sottomettersi in obbedienza alla sua volontà per collaborarvi. La fede vuole sempre: 1) la fiducia in Dio e 2) la professione di ciò che si crede, poiché “con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza” (Rm 10,10). Una volta riconosciuta vera la parola di Dio, Maria credette alla concezione verginale di Gesù e credette pure alla volontà di Dio di salvare gli uomini peccatori, la volle e aderì a quel piano lasciandosi coinvolgere: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38). Dalla sua fede quindi nacque Gesù e pure la Chiesa. Perciò, insieme ad Elisabetta che esclamò: “Beata colei che ha creduto all’adempimento delle parole del Signore” (Lc 1,45), ogni generazione oggi la proclama beata (cf. Lc 1,48). La Chiesa ha il compito di continuare nel mondo la missione materna di Maria, quella di comunicare il Salvatore al mondo. Il cristiano di oggi deve fare proprio il piano di Dio “il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati” (1Tm 2,4), proclamando la propria salvezza e lasciandosi attivamente coinvolgere nel portare la salvezza al prossimo, poiché “in questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli (Gv 15,8).
 

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