Disabili e manovra: un rapporto senza pace.
L’ultimo capitolo aperto, dopo la cancellazione della norma che innalzava all’85% la percentuale per l’assegno d’invalidità e della stretta sulle indennità di accompagno, riguarda l’emendamento (a firma Esposito e Latronico) che in commissione Bilancio del Senato ha tolto il limite dei 20 alunni nelle classi dove ci sono alunni con handicap. La denuncia arriva dalle associazioni Fish e Fand, che dopo la manifestazione del 7 luglio non hanno abbassato la guardia sugli interessi delle persone che tutelano. Le due federazioni manifestano così il «loro rifiuto» all’emendamento che, delineando «la prospettiva di classi sempre più sovraffollate», rappresenta «un danno che riguarda tutti i bambini, siano essi disabili o meno». È «l’ennesimo colpo di mano – proseguono –, oltre che iniquo pure piuttosto vacillante e improvvisato sotto il profilo del calcolo economico» in quanto, fanno notare ancora, «senza nessun risparmio effettivo». Peraltro proprio i senatori del Pdl autori della proposta sono intervenuti ieri per sostenere che «si sta facendo una gran confusione» perché il loro scopo sarebbe, all’opposto, «quello di ridurre il numero degli iscritti» nelle classi con disabili, per «favorire l’apprendimento»; per questo i due auspicano ora un «chiarimento» nel ‘maxiemendamento’ del governo.
Ritenuto necessario per bloccare un «nuovo atto discriminatorio» anche dalle pd Anna Serafini, presidente del Forum infanzia (che ne ha parlato ieri con il sottosegretario alla presidenza, Carlo Giovanardi), e Ileana Argentin, oltre che dal Prc.
Pure la Cgil, con Nina Daita, protesta per quella che «è una vera persecuzione, un’ossessione verso i disabili».
avvenire
L’ultimo capitolo aperto, dopo la cancellazione della norma che innalzava all’85% la percentuale per l’assegno d’invalidità e della stretta sulle indennità di accompagno, riguarda l’emendamento (a firma Esposito e Latronico) che in commissione Bilancio del Senato ha tolto il limite dei 20 alunni nelle classi dove ci sono alunni con handicap. La denuncia arriva dalle associazioni Fish e Fand, che dopo la manifestazione del 7 luglio non hanno abbassato la guardia sugli interessi delle persone che tutelano. Le due federazioni manifestano così il «loro rifiuto» all’emendamento che, delineando «la prospettiva di classi sempre più sovraffollate», rappresenta «un danno che riguarda tutti i bambini, siano essi disabili o meno». È «l’ennesimo colpo di mano – proseguono –, oltre che iniquo pure piuttosto vacillante e improvvisato sotto il profilo del calcolo economico» in quanto, fanno notare ancora, «senza nessun risparmio effettivo». Peraltro proprio i senatori del Pdl autori della proposta sono intervenuti ieri per sostenere che «si sta facendo una gran confusione» perché il loro scopo sarebbe, all’opposto, «quello di ridurre il numero degli iscritti» nelle classi con disabili, per «favorire l’apprendimento»; per questo i due auspicano ora un «chiarimento» nel ‘maxiemendamento’ del governo.
Ritenuto necessario per bloccare un «nuovo atto discriminatorio» anche dalle pd Anna Serafini, presidente del Forum infanzia (che ne ha parlato ieri con il sottosegretario alla presidenza, Carlo Giovanardi), e Ileana Argentin, oltre che dal Prc.
Pure la Cgil, con Nina Daita, protesta per quella che «è una vera persecuzione, un’ossessione verso i disabili».
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