La favela di Salvador in Brasile: un sacerdote italiano in missione

Le donne delle favelas: la vita negli edifici abbandonati di Rio

Un prete italiano in una parrocchia con 500 anni di storia. Una terra animata dalle contraddizioni più vive: povertà e ricchezza che si intrecciano in un’unica città. Palazzi e negozi di lusso che si affacciano sulle viuzze pericolanti della favela. Un agglomerato che si estende infatti a perdita d’occhio, una marea brulicante di abitanti di cui si è perso il conto (si immagina sopra gli 8 milioni) e l’oceano maestoso, placido e ignaro, che abbraccia una terra verde e rigogliosa.

Plataforma, la favela e una parrocchia presidio
Siamo in Brasile, a São Salvador Da Bahia, o più semplicemente Salvador, città a oltre 1600 km a nord di Rio de Janeiro. La ferita aperta nel cuore della città prende il nome diPlataforma, la favela più estesa. Un ambiente di forte tensione dove, quindi, le problematiche sono estreme. Mancano infatti strutture per l’assistenza sanitaria, un sistema di fognature e il territorio è sotto il controllo delle gang criminali. Nel cuore di questo ingorgo di storie e di anime, si erge la Paróquia Jesus Cristo Ressuscitado e su Uniti nel dono raccontiamo la storia di chi si dedica ad aiutare chi vive in questa terra di contrasti.

Fidei donum: preti italiani in terra di missione
Questa comunità cristiana accoglie da dicembre Don Andrea Perego, un sacerdote italiano di 36 anni, in servizio presso la Diocesi di Milano. L’urgenza di voler vivere la propria vocazione lo porta però ad accettare un incarico in terra di missione, come fidei donum: sacerdoti diocesani, circa trecento ad oggi, inviati nei Paesi in via di sviluppo. “Credo – dice Don Andrea-, faccia parte della nostra vita di preti il fatto di essere sempre disponibili a qualcosa di nuovo e a donarsi costantemente”.

Il lavoro nella favela: educazione, cibo e sport
Il tumulto dei bisogni e delle richieste di aiuto che risuonano nei vicoli di Plataforma trova quindi una risposta nella parrocchia, che nella favela si occupa di tutto: assistenza sanitaria, aiuti alimentari, abitazioni, lavoro. A supporto della popolazione, Don Andrea aiuta nella gestione di progetti educativi e sociali. In Brasile non può mancare il calcio, utile strumento per canalizzare le energie dei ragazzi. Anche qui, come in Italia, nel lavoro coi bambini e i ragazzi lo sport è un veicolo importante.
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