Educatore di Comunione e Liberazione arrestato per abusi su una ragazza di 14 anni a Rimini

diEnea Conti
L’educatore di CL è un professore di religione, 52 anni, responsabile di «Gioventù studentesca» a Reggio Emilia: avrebbe abusato della ragazzina durante un ritiro, ed è stato arrestato mentre si trovava dai genitori
Corriere di Bologna
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Avrebbe abusato di una quattordicenne approfittando di un momento di debolezza e angoscia mentre entrambi si trovavano nella camera da letto in cui erano alloggiati per trascorrere un ritiro spirituale a Rimini ed è stato arrestato dai carabinieri per atti sessuali con minori. A finire in carcere il responsabile provinciale di Gioventù studentesca «Don Giussani» di Reggio Emilia, 52 anni, a poche ore dall’inizio del Meeting di Comunione e liberazione a Rimini.

L’arresto in Veneto
L’uomo è stato raggiunto dai militari la mattina del 19 agosto a Caorle (Venezia), dove abitano i genitori. I carabinieri di Rimini e quelli di Castelnuovo Monti (Reggio Emilia) gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’indagato di professione fa il docente di religione alle scuole superiori: per «Gioventù studentesca», legato a Comunione e Liberazione, faceva l’educatore. È anche membro dei Memores Domini, un’associazione laicale cattolica i cui membri vivono i precetti di povertà, castità e obbedienza sotto l’egida del movimento.

La denuncia
L’episodio risalirebbe allo scorso aprile: la presunta vittima è una adolescente che con lui aveva partecipato alla trasferta riminese in preparazione della Pasqua. A presentare le denuncia ai militari dell’Arma sono stati i genitori della ragazzina pochi giorni dopo la conclusione del ritiro. Alla madre e al padre la quattordicenne aveva raccontato che i due avevano consumato un rapporto sessuale non protetto. Altri fatti si sarebbero verificati a Reggio Emilia al termine di altri incontri spirituali. La giovanissima ha raccontato di essersi incontrata più volte con il suo educatore e che i due avrebbero avuto rapporti sessuali all’interno di parcheggi pubblici, in auto. La ragazzina di 14 anni sarebbe
l’unica ad aver ricevuto attenzioni particolari dall’educatore. Non vi sarebbero stati, infatti, secondo gli investigatori, fatti analoghi nel gruppo di ragazzi che hanno frequentato gli incontri di preghiera e i ritiri spirituali con
lui. Nel corso delle indagini partite subito dopo Pasqua gli inquirenti hanno ascoltato le testimonianze della ragazza e dei genitori oltre che di altri familiari. Verifiche sono state fatte anche sui messaggi che l’educatore e la ragazzina si erano scambiati in passato. Dai riscontri è emerso che il 52enne aveva approcciato la 14enne già dall’inverno, molto prima dell’episodio avvenuto a Rimini in un hotel durante il ritiro spirituale. I genitori si sono precipitati in caserma dopo aver letto i contenuti di una chat tra la figlia e l’educatore. Sempre secondo quanto emerge dalle indagini, si sarebbe trattato di una relazione di qualche mese ed esclusiva tra l’uomo e l’adolescente.

Il legale
L’uomo si trova ora rinchiuso in carcere dopo l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Rimini Vinicio Cantarini su richiesta del pm titolare delle indagini Davide Ercolani. L’educatore è difeso dall’avvocato Liborio Cataliotti. «Al momento posso solo dire che qualche settimana fa per conto del mio cliente ho presentato alla Procura di Rimini e a quella di Reggio Emilia, secondo le prescrizioni di legge, un’istanza per conoscere se a suo carico vi fossero delle indagini pendenti perché aleggiava questa ipotesi. Poi è arrivata l’ordinanza di custodia cautelare».

«Già sospeso da Comunione e Liberazione»
In giornata arriva anche la presa di posizione di Comunione e Liberazione che «esprime dispiacere e costernazione per quanto emerge dall’indagine in corso da parte della magistratura a carico di una persona coinvolta
nell’attività educativa del movimento». «In ottemperanza alla normativa per la tutela dei minori adottata dalla Fraternità di Comunione e Liberazione, la persona indagata è stata sospesa da ogni incarico educativo all’interno di CL già alcune settimane fa – si precisa -, non appena è stata segnalata l’eventualità di possibili abusi e contestualmente all’aver ricevuto l’informazione che tale segnalazione era già stata rivolta anche alla autorità giudiziaria competente». E ancora: «Siamo in contatto con la famiglia della minore coinvolta per fornire ogni possibile supporto e aiuto – si fa sapere dai vertici -, accompagnandoli anche nella preghiera in questa dolorosa vicenda. Per il rispetto dovuto a tutte le persone coinvolte auspichiamo che venga ora mantenuto il dovuto riserbo sul caso, in attesa e confidando che il lavoro delle autorità competenti faccia al più presto chiarezza».