2 febbraio si celebra la ‘Candelora’: storia, significati e proverbi

REGGIO EMILIA – Domani, venerdì 2 febbraio – festa della Presentazione del Signore – l’arcivescovo Giacomo Morandi presiede in Cattedrale alle ore 16.30 la celebrazione eucaristica. Nel corso della liturgia, come è tradizione in occasione della “Candelora”, le religiose e i religiosi presenti in diocesi rinnovano gli impegni della loro consacrazione. Vicario episcopale per la vita consacrata è don Matteo Bondavalli.

LA CANDELORA

Dal punto di vista religioso la Candelora celebra la festa della presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme. Le candele sono simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. Da qui l’origine del nome dalla parola latina candelorum, “festa delle candele”, la tradizionale cerimonia di benedizione dei ceri, simboli della luce e dell’uscita dalle tenebre.

È festeggiata il 2 febbraio, anche perché, in base al calendario astronomico, questo è il giorno che fa finire l’inverno e che inaugura la primavera. Secondo la tradizione, se il 2 febbraio c’è un bel tempo, bisogna aspettare ancora alcune settimane perché la stagione invernale termini e abbia inizio la primavera. Invece se il 2 febbraio il tempo è brutto e piove o c’è vento, significa che la primavera è veramente alle porte.

Il 2 febbraio è oggetto di numerosi proverbi dialettali meteorologici, uno di questi recita “Per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno semo fora ma se plora e tira vento dell’inverno semo dentro” 

Anticamente, i seguaci dei riti magici, nel giorno della Candelora verificavano se una persona era colpita da malocchio seguendo queste modalità: immergevano tre capelli dell’interessato in una bacinella d’acqua seguiti da tre gocce di olio, precedentemente messo a contatto col dito dell’individuo. A questo punto, secondo i seguaci della magia, se le gocce restavano intere e collocate nel centro della bacinella, il soggetto non era stato affetto da malocchio, in tutti gli altri casi invece sì.

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