Bollettino Covid: 9.894 casi e 42 morti nelle ultime 24 ore. Positività al 15,4%

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AGI – Nelle ultime 24 ore sono 9.894 i nuovi casi contro gli oltre 19 mila di ieri ma con un numero di tamponi processati molto più basso in occasione della giornata festiva: sono 64.106 contro i 131.302 di ieri con un tasso di positività che sale dal 14,8% al 15,4%.

I decessi nelle ultime 24 ore sono 42 (ieri 78) per un totale da inizio pandemia di 174.102. Salgono di 3 unità le terapie intensive (ieri +7) per un totale di 301 mentre diminuiscono di 39 i ricoveri per un totale di 7.504. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.

La regione con più nuovi casi Covid è l’Emilia Romagna con 1.069, seguita da Veneto con 1029, Lazio (+1.017), Campania (+972 e Lombardia (947). I casi totali dall’inizio dell’epidemia salgono a 21.509.424.

I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 20.357 (ieri 29.929) per un totale che sale a 20.468.258. Gli attualmente positivi sono 10.506 in meno e diventano 867.064, di cui 859.259 in isolamento domiciliare.

Perugia-Assisi. Mattarella: da questa catena umana un forte messaggio popolare di pace

Avvenire

Al posto della tradizionale marcia, manifestazione nelle due città simbolo. Il messaggio del Papa: costruite la pace con il prossimo e con il Creato. Videolettera del presidente Ue David Sassoli
La catena umana Assisi-Perugia

La catena umana Assisi-Perugia – Fotogramma

Né la pandemia, né il vento gelido hanno impedito l’organizzazione della tradizionale manifestazione per la pace e la fraternità. Niente marcia, ma due lunghi tratti di catena umana, uno a Perugia e un altro che da Santa Maria degli Angeli si è snodato per chilometri fino ad Assisi, con oltre 2.000 partecipanti legati fra loro da corde intrecciate coi colori dell’arcobaleno. “Time for peace, time to care”: tempo di fare la pace e di prendersi cura gli uni degli altri, il tema di quest’anno. Tutti con la mascherina e ben distanziati. Davanti al Sacro Convento francescano la conclusione di una manifestazione dal forte significato simbolico: il popolo della pace – associazioni, volontari, movimenti – non ha rinunciato all’appuntamento biennale della Perugia Assisi per riannodare, ricucire, ritessere i rapporti di un mondo diviso e di un tessuto sociale lacerato. “Questa è la gente che si prende cura degli altri. La cura che può cambiare la vita delle persone, le istituzioni, l’economia”, ha detto il coordinatore della manifestazione Flavio Lotti

Parole forti di plauso e incoraggiamento sono arrivate da Papa Francesco, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal presidente del Parlamento europeo David Sassoli. A leggere il messaggio del Papa è stato il custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti. Papa Francesco ha auspicato che “la manifestazione susciti l’impegno nella promozione dell’autentica pace, che è pace con Dio, nel vivere la sua volontà e i valori morali; è pace interiore con se stessi; è pace con il prossimo e con il Creato”. E ha assicurato la sua preghiera “affinché ciascuno si adoperi per la costruzione di una convivenza fraterna fondata sulla verità, sulla giustizia e sulla carità che rifiuta ogni estremismo”. Invocando sui partecipanti la protezione della Vergine Maria, di San Francesco e del giovane Carlo Acutis, beatificato ieri qui ad Assisi.

Il presidente Mattarella nel messaggio letto dalla Loggia del Sacro Convento ha affermato che “dalla Marcia Perugia-Assisi proviene ogni volta un messaggio popolare molto forte che scaturisce dalla consapevolezza del carattere integrale della pace e della stretta connessione tra i grandi temi globali, a cominciare dalla lotta alla povertà e alle disuguaglianze, dal contrasto al cambiamento climatico, dalla cooperazione necessaria per assicurare ai popoli quel diritto a uno sviluppo sostenibile che è parte del diritto stesso alla vita e al futuro”. Per il capo dello Stato dunque è stato “importante che anche quest’anno la marcia sia stata confermata, nel rispetto delle condizioni di sicurezza imposte dalla pandemia, e che possa dare a tante persone e a tanti giovani la possibilità di esprimere la volontà di un domani migliore e l’impegno a farsi generatori di pace, a partire dalla realtà quotidiana”.

Dal presidente dell’europarlamento David Sassoli un forte incoraggiamento al popolo della pace. Assieme alla sottolineatura del ruolo dell’Europa per il superamento delle diseguaglianze sociali e per affrontare i nodi dello sviluppo sostenibile e di un’economia per i popoli e non per la finanza: “Senza Europa – ha detto Sassoli – saremmo più poveri: nessuna grande sfida può essere affrontata dai nostri piccoli stati in questo mondo globalizzato”.

Poi dalla loggia il ricordo di un grande operatore di pace, don Roberto Malgesini, il prete comasco ucciso da uno dei poveri che aiutava ogni giorno. Don Giusto Della Valle, un amico parroco, ha ricordato che “Don Roberto è stato strumento della tenerezza di Dio e ha cercato nell’altro la presenza di Dio”.

A chiudere la manifestazione l’intervento del segretario della Fnsi Giuseppe Giulietti che ha chiesto libertà di stampa e tutela dei giornalisti minacciati, ma anche un uso responsabile della comunicazione sui social, perché le parole non diventino pietre. Mentre in cielo volava un aquilone col volto di Patrick Zaki, lo studente detenuto in Egitto.

“Questa catena umana per la pace e la fraternità è stata la conclusione migliore delle giornate storiche che abbiamo vissuto ad Assisi – ha commentato il portavoce del Sacro Convento padre Enzo Fortunato – con la firma il 3 ottobre dell’enciclica del Papa, la visita del premier Giuseppe Conte il 4 per San Francesco, la beatificazione di Carlo Acutis il 10. E questo messaggio “Fratelli tutti, felici tutti”, mostrato dai ragazzi qui davanti al Sacro Convento, idealmente annuncia l’incontro dal 19 al 21 novembre sull’Economia di Francesco, che vedrà confrontarsi duemila giovani economisti e imprenditori per il superamento di un modello economico fallimentare”.

NAVE IN FIAMME… Ancora 227 da salvare Naufraghi dirottati su Bari

Sono 265 le persone recuperate e 213 quelle ancora de recuperare dal traghetto Norman Atlantic, andato a fuoco al largo delle coste dell’Albania. Lo rende noto la Marina militare. Le operazioni di soccorso continuano. Personale medico e sanitario è salito a bordo del traghetto.

Sta facendo rotta verso Bari il mercantile Spirit of Piraeus con a bordo 49 naufraghi del traghetto Norman Atlantic. Per via del mare grosso e delle difficoltà in porto a Brindisi si è deciso infatti di dirottare l’imbarcazione: nel tentativo di salire a bordo per dirigere le operazioni di attracco, un pilota del porto brindisino avrebbe riportato una frattura a un braccio e un secondo pilota a causa delle onde alte non è riuscito ad accedere al mercantile. L’arrivo a Bari è previsto per le 6.

E’ attraccata nel porto di Brindisi la motovedetta della Guardia costiera con a bordo l’unica vittima, un cittadino greco, dell’incendio sulla Norman Atlantic. Ci sono ancora 287 persone a bordo della Norman Atlantic, la nave traghetto avvolta nella fiamme nel mare Adriatico. Le operazioni di soccorso andranno avanti per tutta la notte, grazie agli elicotteri con la capacità di visione notturna.

ansa

 

Reggio Emilia: scritte contro i cristiani La Digos in via Agosti

REGGIO EMILIA. Un cartello inquietate. Appeso alla recinzione del campo da calcio di via Agosti, dove abitualmente si allenano le giovanili della Reggiana, ma anche la prima squadra granata. Con un messaggio che, calato nel contesto internazionale attuale, fa paura: «Cristiani buoni solo da morti». E ora, sul caso indaga la Digos.

La notizia è di questi giorni. E arriva poco dopo la Santa Messa, celebrata il giorno dell’Assunta in cattedrale, durante la quale il vescovo Massimo Camisasca aveva invitato i fedeli della altre confessioni a pregare insieme per i cristiani perseguitati.

Il messaggio è di senso opposto. Non una semplice invettiva. Qualcosa di macabro. Che in un momento storico in cui il mondo è alle prese con l’Isis – l’organizzazione terroristica che sta avanzando in Siria e Iraq e che conta reclute straniere – non lascia indifferenti.

Il caso è stato segnalato agli investigatori della Digos, guidati dal dirigente Lucio Di Cicco. Gli accertamenti sono a tutto campo. E partono dall’ipotesi più facile: quello di uno scherzo, una gogliardata, seppure di cattivo gusto. Una teoria che potrebbe essere supportata dal fatto che non ci sono sigle, né altri simboli che facciano identificare chi ha lasciato quel cartello sulla rete del campo sportivo.

D’altro canto, però, il tono del messaggio merita la giusta attenzione e tutte le verifiche che saranno necessarie, per capire chi e perché abbia lasciato quel cartello, nel cuore del quartiere di Santa Croce.

Per questo, gli uomini della Digos dopo aver sequestrato il cartello in questione – non risulta infatti che ne siano stati rinvenuti altri dello stesso tono né in zona, né in altre parti della città – da ieri hanno deciso di procedere con gli approfondimenti del caso. (el.pe)

Gazzetta di Reggio

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Monte Cusna, scivola in un dirupo e muore a 68 anni è L’ingegner Gianpaolo Camminati

di Elisa Pederzoli – Gazzetta di Reggio

VILLA MINOZZO (REGGIO EMILIA). Camminavano in fila indiana sul costone del Monte Cusna, diretti alla vetta. E’ stata questione di un attimo, di un istante piccolissimo, ma fatale. Forse, ha messo male un piede. Forse, quel punto del terreno era scivoloso, troppo friabile. Di fatto, lui è scivolato giù, senza riuscire a frenare, ad aggrapparsi a qualcosa. E’ franato davanti agli occhi della moglie e della coppia di amici che erano in loro compagnia. Precipitando per oltre 100 metri, tra le rocce. Una caduta, purtroppo, che non gli ha lasciato scampo.

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E’ morto così Gianpaolo Camminati, 68enne ingegnere residente a Casina ma domiciliato a Reggio. Un nome molto noto nel suo ambito lavorativo, un esperto di montagna a detta di tutti. A tradirlo è stato quel costone che conosceva bene. Solcato chissà quante volte, con sicurezza e prudenza. Ma stavolta, purtroppo, qualcosa è andato storto.

L’INCIDENTE. Sono le 12.45 circa di ieri quando dal Monte Cusna scatta l’allarme. Siamo a circa 2.100 metri di altezza.A lanciarlo sono alcuni escursionisti. Dei tanti che in una giornata di bel tempo come quella di ieri avevano deciso di salire fino al Cusna, per un’escursione e godere di un panorama sempre capace di emozionare. Gianpaolo Camminati, la moglie Cecilia Bartolini 64 anni e una coppia di amici erano uno davanti all’altro. Avevano raggiunto la zona con la seggiovia. Davanti camminava l’amico, dietro il 68enne e poi le due donne. Poco dopo aver salutato altri escursionisti, la tragedia. L’uomo è caduto giù, all’altezza della verticale del Sasso del Morto.

Per raggiungere il posto si sono messi in movimento l’elicottero del Soccorso alpino, partito da Pavullo, e una squadra da terra. Le condizioni meteo, con dei grossi nuvoloni che si sono spostati sulla zona, minacciava di rendere difficoltoso il lavoro del velivolo. Dall’elicottero è stata fatta calare l’equipe medica. Il personale, non senza difficoltà, ha raggiunto l’uomo fino nel punto in cui era precipitato. Sono iniziate le manovre di rianimazione. Un disperato tentativo di salvare l’uomo che ben presto, però, ha dovuto arrendersi alla tragica realtà: troppo gravi le ferite riportate da Camminati, che infine è stato dichiarato morto.

Quando è arrivato l’ok dalla procura, si è quindi proceduto con il recupero della salma che, caricata in elicottero, è stata trasferita sino agli impianti di risalita di Febbio. E da lì, poi, grazie all’ausilio della polizia provinciale sino all’obitorio dell’ospedale Sant’Anna di Castenolvo Monti.

LE INDAGINI. Ora, toccherà ai carabinieri della stazione di Villa Minozzo, intervenuti sul posto, ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. I militari hanno già provveduto ad ascoltare le testimonianze delle persone che erano con il 68enne. E di altri escursionisti che da distanza hanno visto l’ingegnere cadere. Allo stato attuale, non si può escludere che l’incidente possa essere stato causato da un improvviso malore dell’ingegnere. Al momento, la salma è a disposizione della procura. Il magistrato di turno già oggi valuterà se richiedere accertamenti di natura autoptica, o riconsegnare la salma alla famiglia per il funerale.

LA VITTIMA. «Una persona splendida, disponibile. Capace di ascoltare gli altri». E’ un ricordo commosso quello che da più parti arriva dell’ingegner Gianpaolo Camminati. Da Reggio – dove viveva in viale Simonazzi con la moglie Cecilia Bertolini, 64 anni, ex maestra di scuola elementare – a Casina, dove da sei anni aveva comprato casa e la coppia trascorreva tutto il periodo della bella stagione.

Marito e moglie – che non avevano figli – dedicavano molto del proprio tempo al volontariato, nella parrocchia di Casina. Dove il ricordo dei due ieri, quando si è diffusa la tragica notizia, si è fatto vivo tra le persone che conoscevano Camminati. Destando profondo dolore e sgomento. Lo stesso che provano i tanti professionisti che in questi anni erano venuti a contatto con l’ingegner Camminati. Come il dottor Salvatore Lafiandra della società cooperativa Esedra di Parma. «Avevamo collaborato – ricorda – un professionista straordinario. Con una straordinaria qualità: quella di saper ascoltare e di confrontarsi».

Gianpaolo Camminati oltre alla moglie Cecilia lascia anche una sorella, Maria Antonia, e il fratello, il dottor Graziano Camminati medico condotto titolare di uno studio nel quartiere di Santa Croce.

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