Il Vescovo di Reggio Emilia Morandi incontra i giovani per una nuova evangelizzazione

Cari giovani,
con questa lettera vi invito a vivere insieme una giornata di fraternità e di riflessione insieme il 4 febbraio 2024, presso il Centro pastorale
Sacro Cuore di Baragalla (via Monsignor Gilberto Baroni, 1 – Reggio Emilia), dal titolo “La Chiesa che sogniamo. Giornata sinodale per una nuova evangelizzazione”.
Il mio desiderio è che possiamo vivere un’esperienza di comunione ecclesiale: vorrei con voi ascoltare, pensare e pregare per il bene della nostra Chiesa e delle nostre comunità. Sarà l’occasione anche per riflettere non solo sulle attese e speranze delle nuove generazioni, ma anche per rinnovare il nostro linguaggio e la capacità comunicativa della nostra Chiesa.
Una nuova e rinnovata evangelizzazione, infatti, non può che scaturire da cuori oranti e che accolgono l’invito a stare in ascolto di quanto lo Spirito suggerisce e ispira alla Chiesa.
Pertanto, cari fratelli e sorelle più giovani, mi auguro che tanti di voi possano accogliere questo invito a vivere un tempo disteso di ascolto, confronto e lavoro insieme, per dar vita ad una missione nuova nella nostra Diocesi.

Qui di seguito il programma della giornata:

ore 8.30 apertura lavori con momento di preghiera disteso guidato dal Vescovo in ascolto della Parola, con condivisione a gruppi.
ore 9.30 relazione di don Carlo Pagliari sulla situazione attuale culturale ed ecclesiale: quali spunti per l’evangelizzazione?
ore 10.15 coffee break
ore 10.30 inizio dei lavori di gruppo, divisi in gruppi di interesse
ore 13.00 pranzo al sacco
ore 14.00 lavori di gruppo e preparazione delle restituzioni
ore 15.30 dialogo dei giovani col Vescovo sulle proposte uscite e programmazione nuove prospettive
ore 16.30 Eucarestia presieduta dal Vescovo Giacomo
Il programma della giornata chiede a chi sceglie di partecipare di essere presente a tutto il percorso, in modo da favorire l’ascolto profondo e la condivisione fraterna.
Sono invitati a partecipare i giovani tra i 18 e i 30 anni. Ai parroci o agli educatori chiedo di coinvolgere in modo personale i giovani, con i quali si potrà continuare in seguito questo lavoro anche nelle singole comunità e nei singoli gruppi.

Ho ancora nel cuore le giornate a Toledo e a Barcellona dell’estate scorsa, insieme con voi e i vostri sacerdoti per la GMG di Lisbona. Dio ci sorprende sempre e ci colma di consolazione! Proprio in quelle giornate ho imparato che spesso siete voi giovani, con la vostra carica di entusiasmo e la vostra richiesta di testimonianza e di autenticità, ad imprimere al cammino di rinnovamento della nostra Chiesa un’accelerazione provvidenziale. Chiedo sempre al Signore che la grazia di quanto vissuto, possa riversarsi, come un balsamo tonificante, sulla vita delle nostre comunità! Cari giovani fate udire la vostra voce, con umiltà e semplicità, facendo tesoro del Bene ricevuto da chi vi ha preceduto e portando quella novità che è solo opera dello Spirito Santo che agisce nel cuore di chi lo lascia entrare.
Ci vediamo domenica 4 febbraio al Sacro Cuore: mi attendo molto da questo incontro!

+ Giacomo Morandi
laliberta.info 

La tradizionale festa della Congregazione Mariana delle Case della Carità, la famiglia centrata sulle tre mense della Parola, del Pane eucaristico e dei Poveri fondata da don Mario Prandi

Gli ausiliari che hanno ricevuto il Crocifisso insieme al vescovo Giacomo Morandi e i vescovi Daniele Gianotti e Adriano Cevolotto, a monsignor Giovanni Rossi, don Filippo Capotorto e Riccardo Mioni e le suore Carmelitane Minori della Carità. (Festa della Case della Carità, 15 ottobre 2023, palazzetto dello sport di Reggio Emilia)

Gli ausiliari che hanno ricevuto il Crocifisso insieme al vescovo Giacomo Morandi e i vescovi Daniele Gianotti e Adriano Cevolotto, a monsignor Giovanni Rossi, don Filippo Capotorto e Riccardo Mioni e le suore Carmelitane Minori della Carità. (Festa della Case della Carità, 15 ottobre 2023, palazzetto dello sport di Reggio Emilia)

laliberta.info

La tradizionale festa della Congregazione Mariana delle Case della Carità, la famiglia centrata sulle tre mense della Parola, del Pane eucaristico e dei Poveri fondata da don Mario Prandi e diffusasi nel mondo per il suo spirito missionario, quest’anno è tornata al palasport di Reggio Emilia. Domenica 15 ottobre, solennità della patrona santa Teresa d’Avila, la santa Messa è stata presieduta dall’Arcivescovo Giacomo Morandi e concelebrata dai confratelli nell’episcopato Adriano Cevolotto (Piacenza-Bobbio),(Ravenna-Cervia) e Daniele Gianotti (Crema).

Omelia del vescovo Giacomo Morandi (Festa della Case della Carità, 15 ottobre 2023, palazzetto dello sport di Reggio Emilia)
Omelia del vescovo Giacomo Morandi (Festa della Case della Carità, 15 ottobre 2023, palazzetto dello sport di Reggio Emilia)

Per la Congregazione tutta, con il responsabile generale don Filippo Capotorto e i superiori maggiori don Riccardo Mioni per i Fratelli della Carità e suor Marianna Alfieri della Madonna della Ghiara per le Carmelitane Minori della Carità, l’incontro ha aperto il terzo anno del “Cammino di Identità e Missione Oggi”, un itinerario di preghiera e ascolto dello Spirito che desidera “sviluppare, attraverso una mentalità sinodale e dinamica, un percorso di esplorazione del Carisma, con fedeltà alla sua storia, rivisitando le origini, e con attenzione alle esigenze dell’oggi”; il percorso è stato richiamato da un cartoncino, distribuito ai partecipanti, in cui tra l’altro si legge: “Siamo chiamati a mostrare la misericordia di Dio Padre per tutti”, per la diffusione della civiltà dell’amore.

La festa è stata preceduta da una serie di appuntamenti; in particolare il 10 ottobre, nel giorno del 37° anniversario della morte di don Prandi, sono state celebrate due messe: una mattutina a Fontanaluccia – dove don Prandi inaugurò il 28 settembre 1941 l’Ospizio Santa Lucia, il primo ricovero parrocchiale per i poveri e gli ultimi – e una dopocena nella chiesa di Santa Teresa a Reggio Emilia.

I motivi della festa

Durante la liturgia eucaristica, animata dal Coro diocesano con supplemento malgascio nonché dal gruppo di danze liturgiche suscitato dalla Congregazione mariana, hanno emesso la professione solenne suor Maria Beatrice della Madonna della Ghiara e fratel Alessandro Guazzi; inoltre Jubin Thomas della parrocchia di St. Jude Malad East, in diocesi di Mumbai (India), ha fatto la prima professione nei Fratelli della Carità; ancora, nel corso della celebrazione si sono susseguiti la benedizione dei consacrati nel mondo, il rinnovo delle promesse delle famiglie, la consegna dei crocifissi agli ausiliari e il rinnovo dei voti da parte di due sorelle.

Il vescovo Giacomo Morandi benedice i neo-professi fratel Alessandro Guazzi e suor Maria Beatrice. (Festa della Case della Carità, 15 ottobre 2023, palazzetto dello sport di Reggio Emilia)
Il vescovo Giacomo Morandi benedice i neo-professi fratel Alessandro Guazzi e suor Maria Beatrice. (Festa della Case della Carità, 15 ottobre 2023, palazzetto dello sport di Reggio Emilia)

La variopinta liturgia è stata trasmessa in diretta a cura del Centro diocesano Comunicazioni sociali in streaming sul canale YouTube La Libertà Tv, a beneficio in particolare delle numerose Case della Carità sparse in Italia e nelle terre della missione reggiano-guastallese in Albania, Brasile, India e Madagascar.

Gli invitati non sono pronti

Nella sua omelia, commentando le letture della XXVIII domenica del Tempo Ordinario (Is 25,6-10°; Salmo 22; Fil 4,12-14.19-20; Mt 22,1-14), monsignor Morandi si è soffermato sull’immagine simbolica del banchetto, che ne fa da filo conduttore. Il profeta, che indugia nella descrizione delle grasse vivande e dei vini raffinati posti sulla tavola, ci dice che il banchetto è causa di gioia per ragioni spirituali e profonde; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto e sconfiggerà definitivamente la morte: ecco la ragione per fare festa. Si tratta di un’immagine di consolazione che sarà ripresa da san Giovanni nel capitolo 21° dell’Apocalisse e che Gesù, nel testo di Matteo, trasforma in un banchetto di nozze allestito dal re.

Il vescovo Giacomo Morandi accoglie la professione solenne di fratel Alessandro Guazzi nei Fratelli della Carità. (Festa della Case della Carità, 15 ottobre 2023, palazzetto dello sport di Reggio Emilia)
Il vescovo Giacomo Morandi accoglie la professione solenne di fratel Alessandro Guazzi nei Fratelli della Carità. (Festa della Case della Carità, 15 ottobre 2023, palazzetto dello sport di Reggio Emilia)

Sennonché nel racconto evangelico accadono fatti inaspettati: il primo è dato dalle reazioni degli invitati, che non solo declinano l’invito ma insultano e sopprimono i messi del re, per venire uccisi a loro volta dalle truppe regali; ma appare sconcertante anche il comportamento del re che, dopo aver fatto riempire la sala delle nozze di commensali reclutati per strada, “buoni e cattivi”, trovandovi “un uomo che non indossava l’abito nuziale” lo fa legare dai servi e gettare “fuori nelle tenebre”.

L’abito nuziale

Di fronte a tale episodio, la domanda ineludibile è “che cos’è dunque quest’abito nuziale?”. L’Arcivescovo ha citato in proposito un’illuminante pagina scritta da sant’Agostino, che via via esclude che possa trattarsi dei sacramenti, del digiuno o della frequentazione della chiesa, per arrivare a concludere che l’abito nuziale è la carità: quella carità che, come dice l’apostolo Paolo scrivendo a Timoteo, sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera.
La Chiesa, similmente al padrone della vigna che esce a cercare operai nelle diverse ore del giorno, ha la missione di chiamare tutti, “buoni e cattivi”; la chiamata diventa poi elezione – ha sottolineato il pastore – se colui che è chiamato lascia che la carità informi e plasmi la sua vita: questa è la dignità del credente, la carità riversata in modo sovrabbondante nella sua esistenza per il dono dello Spirito Santo.

Abbraccio di pace: il vescovo Giacomo Morandi abbraccia suor Maria Beatrice al termine della professione solenne tra le Carmelitane Minori della Carità. (Festa della Case della Carità, 15 ottobre 2023, palazzetto dello sport di Reggio Emilia)
Abbraccio di pace: il vescovo Giacomo Morandi abbraccia suor Maria Beatrice al termine della professione solenne tra le Carmelitane Minori della Carità. (Festa della Case della Carità, 15 ottobre 2023, palazzetto dello sport di Reggio Emilia)

Fratelli e sorelle della Carità, ha concluso Morandi, rappresentano stimoli di profezia per la Chiesa diocesana e per le comunità, affinché ciascuno sia consapevole di essere inviato di persona a essere segno e sacramento della misericordia del Signore.

Oggi 19 Gennaio 2023 ore 19 in Cattedrale a Reggio Emilia S. Rosario per la mamma del Vescovo Mons. Morandi

Caduta accidentale in casa, morta la madre del Vescovo Giacomo Morandi

“La nostra Chiesa si stringe con l’affetto, la condivisione e la preghiera al suo Pastore, al fratello Filippo e alle sorelle Gabriella, Giovanna e a tutti i nipoti, affidando l’anima di mamma Adriana all’abbraccio del Padre”.

I funerali della signora Adriana Malatesta Morandi, saranno venerdì 20 gennaio alle ore 11 nella Cattedrale di Modena. La salma per tutta la giornata di giovedì 19 gennaio sarà esposta all’obitorio dell’ospedale di Baggiovara.

E’ previsto anche un momento di preghiera con la recita del rosario, giovedì 19 gennaio, alle ore 19 nella Cattedrale di Reggio Emilia

reggionline.com

La conversione del Battista. Monsignor Giacomo Morandi commenta le letture della terza domenica di Avvento (11 dicembre 2022)


Il Vangelo di Matteo ( 11, 2-11) ci porta a riflettere in particolare su Giovanni Battista che dal carcere si interroga su Gesù. È la conversione del Battista, commenta il Vescovo, che ha fatto fatica a comprendere pienamente le modalità di esercizio del ministero di Gesù.

E noi siamo capaci di lasciarci stupire dall’amore di Dio?

In Vangelo e vita, trasmissione prodotta dal Centro Comunicazioni sociali della Diocesi di Reggio Emilia – Guastalla, il Vescovo Morandi commenta le letture delle domeniche di Avvento e di Natale.

«Rendere ragione della speranza che è in noi». Messaggio di Mons. Morandi, nuovo Vescovo, alla Diocesi

Una riflessione del Vescovo Morandi sulla Bellezza della Fede

(da Radio Vaticana)

Il Testo del Messaggio alla Diocesi del 9 Gennaio 2022

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, in queste prime parole che rivolgo a Voi come Vescovo eletto della Chiesa di Reggio Emilia – Guastalla, desidero dirvi la mia gioia unita ad una certa trepidazione per questa missione che il Signore, per mandato della Chiesa e del Santo Padre Francesco, mi ha affidato.

La gioia nasce dalla consapevolezza che ogni ministero e servizio nella Chiesa è per il bene dei fratelli e delle sorelle a cui si è inviati e sono grato al Signore di poter spendere la mia vita e i doni che il Signore mi ha dato per voi e insieme a voi!
La gioia è il primo sentimento profondo che più si è impresso nel mio cuore nell’istante in cui mi è stata comunicata la nomina, anche perché la Diocesi di Reggio Emilia Guastalla non mi è proprio così estranea, anzi!

Gli anni di studio in preparazione al presbiterato, seguiti da quelli di insegnamento presso lo Studio Teologico Interdiocesano, mi hanno dato la possibilità di conoscere tanti futuri presbiteri, a cui assicuro sin d’ora che non farò supplementi di esami, inoltre anche numerosi laici e religiosi, in occasione di corsi biblici e di catechesi nelle comunità parrocchiali e religiose in cui sono stato invitato.

Una frequentazione passata che in questo momento ha fatto riemergere tanti ricordi e volti di presbiteri, religiosi e laici di Reggio Emilia a cui sono grato per la loro testimonianza di fede e il dono della loro amicizia sincera.

Desidero dire la mia gratitudine al Vescovo Massimo, mio predecessore che in questi anni ha guidato con sapienza e generosità la Chiesa di Reggio Emilia- Guastalla; inoltre un saluto cordiale e riconoscente al Vescovo emerito Adriano Caprioli, che anni fa ebbe il coraggio di chiamarmi a predicare gli esercizi spirituali al Clero di Reggio.

Non posso dimenticare il Vescovo Luciano Monari, mio paziente insegnante di Sacra Scrittura e anche consacrante alla mia ordinazione episcopale.
Come vedete sono tanti i legami che mi uniscono alla vostra Chiesa, anzi alla nostra Chiesa!

Se la gioia è il primo sentimento, la trepidazione è certamente il secondo, consapevole come sono dei miei limiti, ma altrettanto certo che la vostra preghiera e pazienza saranno e sono un dono prezioso per aiutarmi ad essere un pastore secondo il cuore dell’unico Buon Pastore: Gesù Cristo!

Vorrei affidarmi alle parole dell’apostolo Pietro per orientare il nostro cammino di fede e il mio servizio episcopale. L’apostolo esorta la comunità cristiana “a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in voi” (1Pt, 3,15).

Ritengo che questo sia una delle urgenze pastorali che la Chiesa, oggi, deve sapere assumere in tutta la sua portata e forza!
La speranza cristiana, che non è da confondere con il semplice ottimismo, affonda le sue radici in quella fede che anima e sostiene il nostro pellegrinaggio verso la piazza d’oro della Gerusalemme celeste, fede in quel Signore risorto che ha promesso di rimanere con noi sino alla fine del mondo! (Mt 28,20).

La certezza della Sua presenza imprime nel cuore – in modo definitivo – quel sentimento profondo di serenità e fiducia di chi sa che non è mai solo, qualunque sia la condizione in cui si trova! Egli è l’Emmanuele! Il Dio con Noi! Evangelizzare la gioia e la speranza: questo mi pare essere il dono più grande che possiamo offrire agli uomini e alle donne che incrociano il nostro cammino, qualunque sia la loro situazione e la loro condizione di vita!

Le modalità di questo annuncio sono chiaramente espresse dall’apostolo Pietro che aggiunge: “Tutto questo sia fatto con dolcezza e rispetto e con una retta coscienza” (1Pt,3,16).
Vorrei e desidero che il mio ministero episcopale sia al servizio di questo annuncio intriso di gioia e di speranza e, come scrive l’apostolo Paolo, essere collaboratore della vostra gioia (2 Cor 1,24).

Grazie a Dio e all’opera di tanti fratelli e sorelle di questa Chiesa, sono tanti i segni di speranza che già illuminano il suo cammino: presbiteri, seminaristi, diaconi, religiosi/e, missionari/e e laici hanno donato e donano quotidianamente la loro vita perché possa risplendere la bellezza e il fascino di essere discepoli di Cristo. A loro la mia profonda gratitudine e riconoscenza!

Sono numerose le iniziative formative, spirituali e caritative, presenti nella nostra Chiesa di Reggio Guastalla! Continuiamo a camminare in questa scia luminosa di fratelli e sorelle!

Un particolare saluto ai presbiteri, primi collaboratori del ministero episcopale: grazie per quanto già fate e per la vostra generosità e disponibilità, insieme alla numerosa presenza dei diaconi permanenti! La testimonianza della fraternità presbiterale e diaconale è sempre la premessa indispensabile per l’efficacia del nostro servizio pastorale!
Un saluto veramente cordiale alle diverse confessioni cristiane presenti nella Diocesi; la speranza è che si possa intensificare il cammino verso quell’unità che rimane uno dei doni più preziosi del Signore risorto!
Vorrei inoltre salutare le autorità civili, politiche, militari e sanitarie a cui assicuro la mia piena collaborazione perché insieme possiamo assicurare una crescita umana e spirituale dell’intera società, soprattutto in questi tempi così gravati dalla Pandemia!

Infine permettete un pensiero ai tanti fratelli e sorelle sofferenti, la cui speranza è messa a dura prova, a chi vive in condizione di precarietà e povertà e vede il suo presente e il suo futuro seriamente compromessi. A voi cari fratelli e sorelle vorrei dire la prossimità e la premura della nostra Chiesa che ricorda bene che, ogni volta che vi accoglie e sostiene, accoglie e serve Cristo stesso!
“Si vorrebbe essere un balsamo per tante ferite”, così scriveva Etty Hillesum nel suo Diario, dopo aver visto da vicino e sperimentato le immani sofferenze del suo popolo. Essere un balsamo/sollievo significa anzitutto sentirsi amati e accolti incondizionatamente!

Carissimi fratelli e sorelle, in attesa di vederci, preghiamo gli uni per gli altri, affidiamoci alla Madre di Dio, a cui è intitolata la nostra Cattedrale e che è venerata nella Basilica della Ghiara e nel Santuario della Beata Vergine della Porta a Guastalla; invochiamo la protezione dei Santi Patroni San Prospero, San Francesco d’Assisi, dei Santi martiri Crisanto e Daria e anche del Beato Rolando Rivi!

Tutti benedico nel Signore Gesù.

+ Giacomo Morandi
Arcivescovo – Vescovo eletto
di Reggio Emilia-Guastalla

Roma 9 gennaio 2022
Festa del Battesimo di Gesù

Giacomo Morandi nuovo vescovo di Reggio Emilia: “Che gioia”

Nato a Modena 56 anni fa, era vice dell’ex Sant’Uffizio. Tra febbraio e marzo il passaggio di testimone

Giacomo Morandi, 56 anni, nuovo vescovo di Reggio Emilia (foto Fiocchi)

Reggio Emilia, 10 gennaio 2022 – “La gioia è il primo sentimento profondo che più si è impresso nel mio cuore nell’istante in cui mi è stata comunicata la nomina”, sono queste le prime parole del nuovo vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, monsignor Giacomo Morandi. Morandi, 56 anni e nato il 24 agosto 1965 a Modena, finora arcivescovo titolare di Cerveteri, lascia dunque il suo incarico all’ex Sant’Uffizio, ora Dottrina della fede.

Dal 2017 monsignor Morandi era il numero due dell’ex Santo Uffizio (ossia segretario), il dicastero vaticano responsabile della ortodossia nella Chiesa cattolica, guidato dal cardinale prefetto Luis Francisco Ladaria, dove lo stesso Francesco lo aveva nominato nel 2015 quale sotto-segretario.  L’ultimo pronunciamento vaticano che porta la sua firma (oltre a quella del prefetto) è il “responsum” con il quale, a marzo dell’anno scorso, la Dottrina della fede negò la possibilità di benedire coppie omosessuali.

Ora Morandi, modenese, torna nella sua regione e succede a monsignor Massimo Camisasca, ciellino, vescovo di Reggio Emilia dal 2012. Papa Francesco ha accettato la sua rinuncia a 75 anni, compiuti a novembre, senza dunque mantenerlo nella sede episcopale emiliana per altri due anni, come spesso accade.

Una terra che conosce bene

“Questa Diocesi non mi è proprio così estranea, anzi. Gli anni di studio in preparazione al presbiterato, seguiti da quelli di insegnamento presso lo Studio Teologico Interdiocesano (ex Seminario, ndr) di Reggio Emilia, mi hanno dato la possibilità di conoscere tanti futuri presbiteri, laici e religiosi”, ha commentato. Anche la diocesi di Modena e Nonantola, dove è stato ordinato sacerdote ha voluto fargli gli auguri: “La diocesi di Reggio Emilia – scrive l’arcivescovo Erio Castellucci – è una vera e propria ‘sorella’. La vicinanza geografica e pastorale della nuova Chiesa di monsignor
Giacomo renderà più intense le relazioni tra le nostre due diocesi”.

L’affetto per Camisasca

Il vescovo dimissionario, Massimo Camisasca, resterà comunque amministratore apostolico della Diocesi in attesa che fra febbraio e marzo avvenga l’insediamento ufficiale di Morandi. E’ stato con affetto da circa un centinaio di fedeli presenti in Cattedrale per la sua ultima benedizione da vescovo.

“Nella mia lettera al Papa, con la quale rinunciavo al mandato per raggiunti limiti di età secondo quanto previsto dal codice di diritto canonico, ho trasmesso il desiderio che un vescovo più giovane potesse provvedere ai compiti numerosi e, talvolta, pesanti implicati nella guida di una Diocesi così significativa come Reggio Emilia-Guastalla. Gli chiedevo anche di concedere alla nostra Chiesa un uomo di grande fede, speranza e carità. Posso dire che egli mi ha esaudito”, ha spiegato Camisasca.

Il curriculum

Monsignor Morandi ha un curriculum teologico rigoroso. Nato a Modena nel 1965, laureato in scienze bibliche al Biblicum di Roma, addottorato in Teologia dell`Evangelizzazione alla Gregoriana, è stato ordinato sacerote nel 1990 a Modena, dove ha scalato i gradini della carriera ecclesiastica divenendo vicario generale della diocesi nel 2010 e amministratore diocesano nel 2015. Nel corso degli anni ha continuato ad insegnare allo Studio Teologico Interdiocesano di Reggio Emilia-Guastalla, Modena-Nonantola, Carpi, Parma (1993-2015) e presso l`Istituto Superiore di Scienze Religiose di Modena-Nonantola (1993-2015). Nel 2015, la chiamata a Roma. Ora, il ritorno nelle sue terre.

Il Resto del Carlino