Messaggio di Papa Francesco ai cappellani carcerari europei. Indulgenza giubilare per chi è in carcere

Profondamente grato e “vicino con la preghiera” a chi compie “sforzi nel difendere la dignità umana di tutti coloro che si trovano in carcere”. Lo scrive Papa Francesco in un messaggio inviato, a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ai cappellani carcerari europei che partecipano al loro incontro in corso al Consiglio d’Europa di Strasburgo fino a domani, ripreso dalla Radio Vaticana.

Indulgenza giubilare ai detenuti
Nel ringraziare il Consiglio delle conferenze episcopali europpe (Ccee) e i promotori dell’incontro, intitolato “Radicalizzazione nelle carceri: una visione pastorale”, Francesco ringrazia in particolare i cappellani carcerari per lacura dei detenuti durante l’Anno della Misericordia. Nel messaggio viene citata la Lettera per la concessione delle indulgenze in occasione del Giubileo, nel passaggio riguardante gli ospiti degli Istituti di pena.

Misericordia, sbarre e libertà
Nelle cappelle delle carceri – afferma la Lettera – potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre”. Possa “questo gesto – prosegue la Lettera – significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà”.

avvenire

Giubileo Sacerdoti, occasione di rinnovamento

E’ una settimana speciale per i sacerdoti e i seminaristi di tutto il mondo. Mercoledì inizia infatti il Giubileo a loro dedicato. Momento culminante è la Messa in Piazza San Pietro, celebrata venerdì prossimo da Papa Francesco, che il giorno prima guiderà un ritiro spirituale con ben tre meditazioni nel corso della giornata: alla Basilica di San Giovanni in Laterano, poi a Santa Maria Maggiore e infine a San Paolo. Sul significato di questo Giubileo dei Sacerdoti, Alessandro Gisotti ha intervistato mons. Jorge Carlos Patrón Wong, segretario per i Seminari della Congregazione per il Clero

da Radio Vaticana

R. – Papa Francesco ha deciso, anzitutto, che in questo Giubileo i sacerdoti e i seminaristi si prendano cura di se stessi, si fermino un momento in mezzo alle tante attività pastorali, per trovare un po’ di riposo, di sollievo, di ristoro nel cuore del Buon Pastore, nelle braccia della Misericordia del buon Dio. E’ pure una grande opportunità per fissare di nuovo lo sguardo sulla persona di Gesù, per contemplare in Gesù questo grande amore, questa misericordia, questa carità pastorale, per ringraziarlo per le tante meraviglie che ha fatto per noi. E in noi ha fatto queste meraviglie, non perché siamo bravi o meritevoli del suo amore, ma perché Lui è misericordioso, ci ama, ha una bontà immensa. E noi siamo consapevoli della nostra debolezza e povertà, per questo abbiamo bisogno della Misericordia di Dio. Un terzo punto, molto importante, è ricominciare di nuovo, rispondere di nuovo con generosità a questa chiamata divina. E’ una grande opportunità per rinnovarci, per prendere di nuovo questo profumo del Buon Pastore, condividerlo con il nostro popolo, per ricevere nuovamente l’emissione dello Spirito Santo e rinnovare le nostre forze, il coraggio, l’entusiasmo e farci prossimi, vicini a tutti.

D. – Papa Francesco ribadisce sempre che i sacerdoti devono essere pastori di Misericordia, non burocrati della fede. Perché questa insistenza?

R. – Perché ogni sacerdote è la prima persona toccata dalla Misericordia di Dio. Non si può capire nessuna vocazione al mistero del servizio sacerdotale se non si è toccati dall’amore misericordioso di Dio Padre. Questo amore, però, ci trasfigura, ci cambia, ci muove, ci ricolma di gioia. Questi tre elementi sono molto esistenziali nella vita di ogni seminarista e sacerdote, toccati dalla Misericordia di Dio, trasfigurati dalla Misericordia di Dio e ricolmati di una gioia, di un senso profondo della vita.

D. – Francesco terrà giovedì tre meditazioni in tre Basiliche papali e poi venerdì la Messa in Piazza San Pietro. Una vera “full immersion”, si potrebbe dire, di insegnamento, di catechesi sulla Misericordia per i sacerdoti; un evento davvero straordinario…

R. – E’ una “full immersion”, perché il cuore di Papa Francesco è immerso nel cuore di Gesù Buon Pastore, è immerso nel cuore di ogni pastore, di ogni sacerdote, di ogni seminarista. Papa Francesco ci vuole tanto bene, prega per noi, dà tanti consigli concreti, conosce molto le fatiche, le aspirazioni, le sfide, le sofferenze, le gioie di ogni cuore sacerdotale e di ogni cuore di seminarista. E’ per questo che durante queste tre meditazioni e poi, nell’Eucaristia, il cuore di Papa Francesco, che è un cuore di un Buon Pastore, si rivolgerà, si aprirà totalmente ad altri cuori che sono pure cuori di pastori.

D. – Lei ha nel dicastero per il Clero la delega per i seminari. Cosa la colpisce incontrando i seminaristi di tutto il mondo, in questo Anno Santo della Misericordia?

R. – A me colpisce soprattutto che i giovani di oggi conoscano tutte le sfide, tutte le difficoltà, tutte le problematiche all’interno della Chiesa e fuori della Chiesa, nella società. Sono giovani coraggiosi, gioiosi, che hanno trovato nella chiamata di Gesù una grande avventura di vita, di amore, il senso profondo di condividere una realtà che è molto più grande del proprio cuore: l’amore di Cristo! Ho trovato nei giovani questo desiderio di fare una trasfigurazione interna, perché è interiore, ma sempre con altri. Vedo sempre sacerdoti, seminaristi che sono come amici, come fratelli e che fanno un cammino insieme. Sempre servire, amare le altre persone. L’amore che abbiamo ricevuto da Cristo, vogliamo farlo realtà quotidiana nel servizio concreto, pastorale. Con tutti i nostri limiti, diamo il meglio, affinché il Signore ci usi come semplici, umili strumenti per portare l’amore e la gioia del Signore, la gioia del Vangelo.

 

Diaconi da tutto il mondo a Roma per il Giubileo della Misericordia

“Il diacono, immagine della misericordia per la promozione della nuova evangelizzazione” è questo il tema del Giulileo dei diaconi permanenti giunti a Roma da tutto il mondo per l’Anno Santo e nella speciale ricorrenza dei 50 anni della re-istituzione del diaconato permanente, avvenuta con il Concilio Vaticano II. Questa domenica i diaconi parteciperanno alla Messa presieduta da Papa Francesco. Il servizio di Marina Tomarro da Radio Vaticana

Secondo i dati dell’Annuario pontificio, sono circa 45mila i diaconi in tutto il mondo che operano accanto ai sacerdoti e tra la gente portando una testimonianza di fede e di carità, con una particolare cura verso le famiglie e verso quanti vivono situazioni di disagio spirituale e materiale. In Italia sono oltre 4000, la maggior parte di loro sposati e impegnati insieme alle famiglia in questa importante missione. Ascoltiamo la testimonianza di Giorgio Albani, diacono a Roma nella parrocchia dei Sacri Cuori di Gesù e Maria:

R. – Io credo che non sia un ruolo importante, ma che la cosa importante sia essere al servizio della Chiesa là dove ti chiama, là dove servi. Io, in particolar modo, mi occupo di pastorale battesimale e di pastorale familiare. Per me e per mia moglie questo è un grosso dono, perché ci dà la possibilità di sentire e di vivere concretamente il vissuto odierno, cioè come la gente vive la famiglia, le difficoltà, soprattutto anche dei valori, che sono in crisi oggi.

D. – Come nasce la tua vocazione di diacono?

R. – La mia vocazione di diacono nasce da lontano, nasce da un’esperienza di sofferenza in cui mia figlia ha vissuto un momento di malattia. Questo mi ha scosso molto. Dopo mi sono sempre interrogato su cosa desiderasse il Signore da me. Io già ero nella Chiesa, ma con quel segno di guarigione io ho avuto questa necessità di dare al Signore qualcosa. E si è aperta questa strada che non conoscevo. Non sapevo infatti cosa fosse il diaconato.

D. – Tu sei sposato, in che modo si concilia la tua vocazione di diacono con la vita familiare?

R. – La prima vocazione nell’ambito del diaconato è il matrimonio. Se mia moglie non avesse la vocazione al servizio, non sarei potuto diventare diacono. Sicuramente questo è fondamentale. Insieme a mia moglie abbiamo sempre lavorato in parrocchia, soprattutto nella pastorale familiare. Questo ci ha reso più uniti, con tutte le difficoltà che ci sono. Non nascondo, infatti, che a volte serve un equilibrio anche in questo e che conciliare la vita familiare non è facile.

D. – Renata tu sei la moglie di Giorgio. Cosa vuol dire accompagnarlo nel suo servizio?

R. – E’ una scelta di vita che nasce senza rendertene conto. Certo, il diaconato è stata una cosa inaspettata, perché anch’io come lui non sapevo in cosa consistesse. E’ stato quindi un sacrificio. Ma quello che oggi vedo è che si tratta di una scelta di vita ponderata, perché ho sperimentato tante cose dal Signore. E’ una gratuità, quindi, che ti viene dentro e tu la dai con gioia. Si fa, quindi, con sacrificio, ma sempre lieti nel Signore.

E Giorgio con il suo esempio, ha coinvolto anche suo genero Leonardo Micacci, che opera nella parrocchia romana del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Ascoltiamo la sua storia:

R. – Sono sposato con Laura, abbiamo tre figli e mi occupo principalmente di pastorale familiare. Aiuto giovani famiglie in un percorso di accompagnamento alla fede e penso che forse sia uno dei ruoli fondamentali cui oggi il Signore ci chiama come diaconi. Mi riferisco in particolare alle famiglie, quindi all’accompagnamento di un diacono che è anche sposo e può portare una testimonianza. Un altro ambiente cui il Papa ci chiama sempre ad evangelizzare è il mondo del lavoro.

D. – Questo è il Giubileo della Misericordia, quanto è importante la misericordia nel vostro servizio?

R. – Deve permeare tutto il nostro servizio: tutto, quindi, parte dalla misericordia e tutto ritorna alla misericordia. Avere questa carità che non è solo una carità operosa, ma è anche la carità dell’ascolto, dell’essere prossimo all’altro, di non allontanare nessuno, ma anzi di prestare l’orecchio per ascoltare, accogliere. E il Signore ci chiama a questo ogni giorno, ad entrare anche nelle difficoltà degli altri e ad accoglierli.

D. – Questa domenica, l’incontro con Papa Francesco. Quanto è grande l’attesa per questo evento?

R. – Sarà, credo, un’attesa lunga, perché saremo tanti. Questo è bello, perché è una grande testimonianza per la Chiesa. Siamo una realtà concreta nella Chiesa. Perché anche il numero conta, no?

Giubileo diocesano  dei malati, dei disabili e degli anziani Domenica 29 maggio

 CHIESA DI REGGIO EMILIA – GUASTALLA

  • Ufficio Diocesano di Pastorale della Salute con Case della Carità, UNITALSI, Volontari della Sofferenza, Movimento Apostolico Ciec

  • scarica la locandina file-pdf>>> Locand_29mag16 

Giubileo diocesano  dei malati, dei disabili e degli anziani

  • Domenica 29 maggio, a partire dalle ore 16, in Cattedrale, sarà celebrato il Giubileo dei malati, dei disabili e degli anziani. 
  • Programma:
  • Ore 16: ingresso in Cattedrale e passaggio della Porta Santa dei malati, dei disabili e degli anziani con i loro accompagnatori, nell’ordine di arrivo, mentre in Cattedrale si recita il Rosario (con diffusione audio sulla piazza antistante)
  • Ore 16.30: Celebrazione eucaristica della Solennità del Corpo e Sangue del Signore presieduta dal Vescovo Massimo e liturgia comunitaria della Unzione degli infermi.
  • Se le condizioni metereologiche saranno favorevoli, il rinfresco finale (verso le ore 18) sarà offerto nella piazza messa a disposizione del Giubileo (altrimenti si rimarrà nella Cattedrale stessa; la celebrazione d’orario delle 18 sarà comunque trasferita in San Prospero).
  • I servizi di accoglienza, indicazioni agli autisti, sistemazione in Cattedrale e accesso ai servizi presso la Mensa del Vescovo saranno coordinati dal Gruppo diocesano di Servizio per l’accoglienza.
  • Coloro che si sono preparati a ricevere il sacramento dell’Unzione (possibilmente anche con la Confessione), all’ingresso della Cattedrale riceveranno l’adesivo del Giubileo per essere riconosciuti subito dai sacerdoti che passeranno nell’assemblea a conferire l’unzione
  • I mezzi di trasporto, auto e pulmini, potranno essere  parcheggiati presso la Cattedrale (Stradone del Vescovado e Via Vittorio Veneto), previa dotazione di permesso invalidi o di permessi ZTL, da procurarsi presso l’Ufficio Permessi Via f.lli Manfredi 2 – 42124 Reggio Emilia – Tel 0522/927876).
  • Gli educatori di ACR saranno presenti per la distribuzione della merenda.
  • La celebrazione sarà animata da: Ufficio pastorale della Salute, UNITALSI, Volontari della Sofferenza, Case della Carità, Movimento Apostolico Ciechi, Gocce di Speranza.
  • La partecipazione alla  celebrazione sarà facilitata da un servizio di comunicazione con  linguaggio dei segni.
  • Il canto sarà animato dal Coro Diocesano.
  • Radiopace trasmetterà in diretta la celebrazione per coloro che sono impediti a partecipare (potranno così ricevere l’indulgenza giubilare).
  • I sacerdoti sono invitati per la concelebrazione.
  • I ministri della santa Comunione e gli operatori di pastorale della salute delle parrocchie sono attesi come accompagnatori  dei malati, dei disabili e degli anziani in questo Giubileo a loro espressamente dedicato.

 

A sorpresa Papa Francesco visita la Comunità il Chicco

Ieri pomeriggio il Papa, nell’ambito dell’iniziativa dei “Venerdì della misericordia” dell’Anno giubilare, ha visitato a sorpresa la Comunità il “Chicco” di Ciampino, alle porte di Roma. La notizia è stata pubblicata sul sito ufficiale del Giubileo della Misericordia. Il Chicco è una realtà legata alla grande famiglia dell’Arche (L’Arca) fondata da Jean Vanier nel 1964. La federazione è presente in oltre 30 Paesi nei cinque continenti, insieme all’associazione “Fede e Luce” si dedica alle persone più deboli ed emarginate della società. La Comunità del Chicco è la prima realizzata in Italia, fondata nel 1981 ospita oggi 18 persone con grave disabilità mentale. Il servizio di Massimiliano Menichetti da Radio Vaticana.

Seduto a tavola, per fare merenda come in famiglia. L’immagine è quella della festa in cui i colori dei sorrisi predominano su tutto. Il Papa parla con gli ospiti del “Chicco”, i volontari, incontra i familiari. L’emozione è tanta per tutti, ma la gioia è superiore. Incontri ed emozioni perché non si può essere privati di amore, gioia e dignità solo perché portatori di una disabilità mentale. Ed è questo che il Papa sottolinea nel suo camminare: che nessuno può permettersi di discriminare in forza di preconcetti che emarginano e rinchiudono nella solitudine famiglie e associazioni. E allora le due case famiglia, che qui si chiamano “focolari”, ovvero  la “Vigna” e “Ulivo” oggi sono state ancora più raggianti perché hanno donato al mondo uno sguardo vivo ed hanno ricevuto l’abbraccio e la benedizione del Papa. Francesco ha visitato anche i disabili più gravi, il cuore si è dilatato ancora di più con Armando e Fabio che furono i primi ad essere accolti. Al Pontefice è stato mostrato anche il laboratorio artigianale, dove quotidianamente vengono creati piccoli oggetti. Infine, tenendosi tutti per mano, Papa Francesco ha pregato nella piccola cappella e dopo gli abbracci si è congedato portando con sé la gioia e il calore della comunità il “Chicco”.

Tanta l’emozione per la visita del Papa ribadisce Marco Veronesi responsabile della Comunità il “Chicco”:

R. – L’emozione per noi è stata grandissima. L’emozione più grande è stata per i nostri ragazzi; adorano Papa Francesco. Alcuni di loro hanno in camera la foto del Papa e si sono commossi, un paio si sono messi a piangere dalla gioia. Penso che il Papa ha la mantellina umida, perché mentre lo abbracciavano scendevano le lacrime. È stata veramente una grande emozione.

D. – Il Papa ha visto le due casa famiglia: avete fatto merenda insieme, cantato, pregato …

R. – Abbiamo pregato insieme, abbiamo fatto un canto, un canto tipico dell’Arca, abbiamo recitato un Padre, Ave e Gloria, un Eterno riposo per quelli che noi definiamo “l’Arca che sta in cielo”, ossia per tutti i fratelli e gli amici dell’Arca defunti. C’è stata la benedizione, un po’ di foto e poi è andato via. È una persona semplicissima, veramente alla mano e di una cordialità tale che sembrava uno di noi, un nostro amico da sempre.

D. – Cosa ha detto il Papa?

R. – Intanto ha voluto sapere la nostra storia e la storia dei nostri ragazzi; ha raccontato dell’incontro che sta facendo con tutte le persone che soffrono, ci ha chiesto di portare in giro nel mondo un po’ di quella tenerezza che viviamo nella nostra comunità, di spargerla, di regalarla, di mandarla in giro e poi ci ha detto di pregare per lui.

D. – Adesso cosa accadrà all’interno della comunità de “Il Chicco”?

R. – Siccome noi siamo un po’ la storia e la memoria dei nostri ragazzi perché sono ragazzi con disabilità mentali alcune anche molto gravi, attraverso il ricordo, i rosari che ci ha regalato, qualche foto, ripercorreremo per un po’ di tempo questo avvenimento in maniera tale che possa entrare nei loro cuori in maniera molto più stabile. Poi, come saranno pronte, appenderemo le foto dell’evento per mantenerlo proprio come un monumento all’interno della comunità insieme ad altri eventi che noi facciamo. Da nostra tradizione, più volte l’anno ritorniamo sulle cose che sono accadute, importanti, proprio per avere questa continuità di vita.

D. – Sembra che davvero “Il Chicco” sia diventato ancora di più quello che è da sempre, cioè un faro che fa vedere l’amore, la gioia, la dignità per tutti. Mi sembra che anche voi abbiate regalato al Papa qualcosa; non solo il Papa vi ha dato una forte emozione … È così?

R. – Io penso proprio di sì. Intanto l’affetto e l’amicizia dei nostri ragazzi oltre a quello dei volontari e degli operatori, poi forse abbiamo regalato al Papa il fatto che tutti con fiducia possiamo  sperare nel Signore perché è una speranza che si incarna. Sembra che i nostri ragazzi non siano utili a nessuno, invece attraverso i loro cuori , la conoscenza e il rapporto con loro, vogliamo cambiare l’umanità. Sono l’esempio che una società può nascere dalla pietra d’angolo scartata e su quella pietra costruire veramente un palazzo.

L’arte della Misericordia secondo padre Rupnik. Sabato 14 e domenica 15 maggio alle 12.20 e 20.30 su Tv2000

Marko Ivan Rupnik, gesuita, sloveno, amico di papa Francesco, è un artista di fama internazionale, e dirige l’atelier di spiritualità del Centro Aletti, una scuola di pittura e mosaici per giovani artisti che vivono, in comunità, la loro passione e la loro fede. Con i suoi ragazzi Padre Rupnik ha firmato opere d’arte offerte a chiese e conventi in ogni parte d’Europa. Così la cappella “Redemptoris mater” in Vaticano, su invito di San Giovanni Paolo II. Così i mosaici di Lourdes, Fatima, San Giovanni Rotondo. Sua la firma del logo del Giubileo della Misericordia.

Tv 2000 manda in onda i dialoghi di padre Marco con la giornalista Monica Mondo (si comincia sabato 14 maggio) avvenuti in quattro ambienti ecclesiali dove l’oro, non della ricchezza, ma della gloria di Dio, i rossi, i blu e la materia sanno parlare della Misericordia.

Nella cappella della Pontificia Università di Scienze dell’Educazione, l’ Auxilium, davanti alla rappresentazione delle nozze di Cana, il tema sarà quello dell’Alleanza: di Dio con l’uomo, l’antica e la nuova alleanza in Cristo, che supera la legge.

Nella cappella delle suore del Preziosissimo Sangue il tema è il corpo: il valore della materia, della carne, nella fede cristiana.

Nella cappella delle suore di Gesù Buon Pastore il tema è la Resurrezione: Gesù buon pastore chiama le pecore alla vita vera, liberandole dal recinto della “religione”, e chiama Lazzaro dal sepolcro, in cui è Cristo ad entrare, per vincere il buio della morte.

Nella parrocchia di santa Maria del Rosario ai Martiri Portuensi il tema è la Chiesa: Pietro salvato dalle acque, preso per mano, è il volto della Chiesa, santa perché voluta da Cristo, coi suoi peccati, perché è degli uomini.

UNITÀ PASTORALE «SANTI CRISANTO E DARIA» CATTEDRALE – S. PROSPERO – S. TERESA –S. STEFANO – S. ZENONE Maggio 2016 nell’Anno Santo straordinario ROSARIO CORONA DI MISERICORDIA

Unità Pastorale «Santi Crisanto e Daria»

Cattedrale – S. Prospero – S. Teresa –S. Stefano – S. Zenone

Maggio 2016 nell’Anno Santo straordinario Rosario corona di misericordia

 Programma

Tutte le sere dal 2 Maggio (escluso Domenica e Lunedì) ore 18,30 nella Chiesa di S. Stefano

LUNEDÌ 2 MAGGIO – ore 21

Fam. Spallanzani Nino, Cecilia, Fernando (Portico Piazza S. Prospero)

MARTEDÌ 3 MAGGIO, festa Apostoli Filippo e Giacomo – ore 21

1) Fam. Panciroli – Preite (Via Guido da Castello, 33)

2) Fam. Simonini Giorgio (Via Montechiarugolo, 7)

MERCOLEDÌ 4 MAGGIO – ore 21

Fam. Grisendi Ferruccio, Federico, Gabriele (Via Guido da Castello, 25)

GIOVEDÌ 5 MAGGIO – ore 21

Fam. Guattelli, Leuratti, Bianchi, Mirabelli, Ruggerini (P.zza S. Lorenzo, 3)

VENERDÌ 6 MAGGIO – ore 21

Fam. Valli Manenti, Bondavalli (Corso Garibaldi, 5)

Settimana di preparazione alla Pentecoste e alle Ordinazioni di sabato 14 maggio

LUNEDÌ 9 MAGGIO – ore 21

Fam. Nocco Silvestro (Via Guido da Castello, 27)

MARTEDÌ 10 MAGGIO – ore 21 Giubileo degli operatori di misericordia e degli animatori della liturgia in Cattedrale – S. Messa presieduta dal Vescovo Massimo nel ventesimo della morte di Don Gigi Guglielmi.

MERCOLEDÌ 11 MAGGIO – ore 21

1) Fam. Ugoletti Jolanda, Ugo (Piazza San Giovannino, 1)

2) Fam. Tirelli (Via Campo Marzio, 21)

GIOVEDÌ 12 MAGGIO – ore 21, Rosario con il Vescovo Massimo

Vescovado – Mensa del Povero (Via Vittorio Veneto, 8)

VENERDÌ 13 MAGGIO, Memoria B. V.  Fatima – ore 21

Fam. Visconti – Gramoli (Via Campo Marzio, 16)

LUNEDÌ 16 MAGGIO – ore 21

Fam. Bertolani Giovanni (Via Boiardi, 3)

MARTEDÌ 17 MAGGIO – ore 21

1) Famiglie del Condominio Artigianelli (Via Don Z. Jodi, 14)

2) Suore della Carità – Istituto San Vincenzo (Via Franchetti, 4)

MERCOLEDÌ 18 MAGGIO – ore 21

Fam. Prandi, Paterlini (Via Guido da Castello, 6)

GIOVEDÌ 19 MAGGIO – ore 21

Cortile Parrocchia e Scuola della Infanzia – S. Teresa (Via Braghiroli, 1)

VENERDÌ 20 MAGGIO – ore 21

Fam. Maccarini – Lombardini (Via Galgana, 6)

LUNEDÌ 23 MAGGIO – ore 21

Fam. Terrachini – Sidoli (Via Campo Marzio, 15)

MARTEDÌ 24 MAGGIO, Memoria di Maria Ausiliatrice – ore 21

1) Comunità di San Zenone (Piazzale della chiesa di San Zenone)

2) Fam. Bellentani Giancarlo, Cesare, Rita (Via Campo Marzio, 9)

MERCOLEDÌ 25 MAGGIO – ore 21

Fam. Cocconcelli, Gasparini, Ricciardi (Via Emilia S. Stefano, 8) 

GIOVEDÌ 26 MAGGIO – ore 20.30 in Cattedrale: Corpus Domini cittadino

con la Messa e la processione eucaristica presiedute dal Vescovo

VENERDÌ 27 MAGGIO – ore 21

Fam. Calvi di Coenzo Giuseppe (Via Toschi, 17)

LUNEDÌ 30 MAGGIO – ore 21

Figlie di Gesù – Istituto «Figlie di Gesù» (Piazza Ugolini, 1)

MARTEDÌ 31 MAGGIO, Festa della Visitazione della B. V. M.

ore 21 Partenza dalle chiese di Santa Teresa e di Santo Stefano

in processione recitando il Rosario verso la Cattedrale.

Passaggio della Porta Santa e conclusione del Mese di Maggio

Momento di festa nel cortile del Vescovado