L’educatore di CL arrestato per abusi. Si trovavava a Caorle presso i genitori ed era già sospeso da ogni incarico

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“Dispiacere e costernazione”: è quanto esprime Comunione e Liberazione per ciò che “emerge dall’indagine in corso da parte della magistratura a carico di una persona coinvolta nell’attività educativa del movimento”. In un comunicato, si spiega che “in ottemperanza alla normativa per la tutela dei minori adottata dalla Fraternità di Comunione e Liberazione, la persona indagata è stata sospesa da ogni incarico educativo”, settimane fa, “non appena è stata segnalata l’eventualità di possibili abusi e ricevuta l’informazione che la segnalazione “era già stata rivolta anche alla autorità giudiziaria competente”.

Andrea Davoli, 52enne di Reggio Emilia insegnante di religione e responsabile provinciale del gruppo ’Gioventù studentesca’ del movimento ’Comunione e liberazione’, arrestato ieri mattina a Caorle – nella casa dei genitori – con l’accusa di violenza sessuale su minore. Su una 14enne reggiana, la stessa che ascoltata dagli investigatori ha definito Davoli “un memores”, cioè membro dei laici consacrati che fanno capo al Mivimento attraverso un istituto secolare fondato ugualmente da Don Giussani. Tra il 6 e l’8 aprile, durante un ritiro spirituale in preparazione della Pasqua a Rimini l’educatore di Cl avrebbe approfittato di un momento di debolezza della 14enne – affidata alla sua tutela dai genitori – per avere con lei un rapporto sessuale.

Stando alla ricostruzione della vicenda e alla testimonianza della giovane, l’uomo aveva prima instaurato con lei un rapporto di amicizia, partendo dal dicembre del 2022. La ragazzina ha parlato di un momento molto buio e di fragilità che stava attraversando. Poi con il passare del tempo il 52enne avrebbe iniziato a toccarle le parti intime fino ad arrivare ad avere un rapporto sessuale completo durante il ritiro spirituale che si è svolto a Rimini, lo scorso aprile. Ma non solo. La ragazzina ha raccontato che i rapporti sessuali sarebbero andati avanti anche in seguito, in particolare dopo la scuola, quando l’uomo la riaccompagnava a casa. E lui, per riuscire ad avvicinarla, in una occasione, si sarebbe nascosto dietro i cassonetti dell’immondizia in attesa di avvicinarla.

Nella nota, Comunione e Liberazione fa sapere di essere “in contatto con la famiglia della minore coinvolta per fornire ogni possibile supporto e aiuto, accompagnandoli anche nella preghiera in questa dolorosa vicenda”. Il movimento auspica che venga “mantenuto il dovuto riserbo sul caso, in attesa e confidando che il lavoro delle autorità competenti faccia al più presto chiarezza”.