Vaticano Celebrazione dei primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e «Te Deum» di ringraziamento per l’anno trascorso. Omelia del Santo Padre

Gesù è nato al “limite della dignità umana” (…) “per manifestare l’amore di Dio per i piccoli e i poveri, e così gettare nel mondo il seme del Regno di Dio, Regno di giustizia, di amore e di pace, dove nessuno è schiavo, ma tutti sono fratelli, figli dell’unico Padre”.
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Alle ore 17 di oggi, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco presiede i primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, cui fa seguito l’esposizione del Santissimo Sacramento, il tradizionale canto dell’inno «Te Deum», a conclusione dell’anno civile, e la Benedizione Eucaristica.
Omelia del Santo Padre
Al termine dall’anno, la Parola di Dio ci accompagna con questi due versetti dell’apostolo Paolo (cfr Gal 4,4-5). Sono espressioni concise e dense: una sintesi del Nuovo Testamento che dà senso a un momento “critico” come è sempre un passaggio di anno. La prima espressione che ci colpisce è «pienezza del tempo». Essa assume una risonanza particolare in queste ore finali di un anno solare, in cui ancora di più sentiamo il bisogno di qualcosa che riempia di significato lo scorrere del tempo. Qualcosa o, meglio, qualcuno. E questo “qualcuno” è venuto, Dio lo ha mandato: è «il suo Figlio», Gesù. Abbiamo celebrato da poco la sua nascita: è nato da una donna, la Vergine Maria; è nato sotto la Legge, un bimbo ebreo, sottomesso alla Legge del Signore.