Un salto per la tua comunità

Campagna abbonamenti 2018 a «La Libertà»

Un salto per la tua comunità. Per partorire lo slogan della campagna abbonamenti 2018 a La Libertà, in redazione siamo partiti dall’immagine del salto. E subito il nostro fotografo ha cominciato ad andare in giro per la diocesi e a far saltare fisicamente preti, catechisti, giovani e adulti, davanti ai luoghi significativi della loro esperienza cristiana. Il risultato ci sembra immediato, simpatico. È un modo di testimoniare lo spirito positivo con cui vivere il cambiamento delle unità pastorali, che tutti coinvolge (anche chi, ben inteso, per motivi anagrafici o di salute un salto fatica a farlo). Come dire: siamo tutti nella stessa situazione e ci vuole un supplemento di energia e creatività per continuare a dire, insieme, la gioia di essere cristiani al mondo distratto in cui ci troviamo. La Libertà, come strumento pastorale, vuole favorire questa presa di consapevolezza. Ecco che il salto, forse un po’ ambiziosamente, diventaun salto di qualità nella vita delle nostre comunità cristiane: perché siamo convinti che conoscere gli orientamenti diocesani e confrontarsi con quello che le unità pastorali stanno facendo, o non facendo più, aumenta il senso di solidarietà e concorre a conoscerci e stimarci a vicenda, come nel miglior gareggiare insegnato da san Paolo.

E allora, varando la nuova campagna 2018, ci rivolgiamo a chi già apprezza l’utilità (e speriamo anche la ricchezza) de La Libertà: fateci conoscere a nuovi lettori, sostenete la diffusione dell’abbonamento, cartaceo e/o digitale, al giornale diocesano.
Cerchiamo, per quanto possibile, di dare visibilità a tutti: basta sfogliare il giornale per vederlo. Quante volte, e per fortuna, chi nutriva un qualche pregiudizio ha dovuto ricredersi: magari scoprendo che non avevamo parlato di una certa iniziativa perché nessuno, da quella comunità, si era premurato di informarci; o che l’articolo di cui si pretendeva la pubblicazione immediata era stato spedito all’indirizzo e-mail sbagliato, o era fuori tempo massimo.
A proposito, giacché il giornale è sempre più fatto da lettori-collaboratori, cogliamo l’occasione per ricordare che notizie e contributi vanno preferibilmente concordati con la redazione e consegnati con un buon preavviso:per poterli vedere inseriti sul numero di una certa settimana, è meglio recapitarli entro la fine della settimana precedente. L’edizione che le Poste vi consegnano (a fatica, lo sappiamo) il giovedì o il venerdì, viene infatti chiusa in redazione il martedì mattina, a volte già il lunedì. Infine è bene sapere che – sempre grazie a voi! – ultimamente riceviamo testi e immagini in esubero rispetto alla foliazione media del nostro periodico, per cui continuate pure a scriverci spesso, ma con la disponibilità, eventualmente, a passare il turno di pubblicazione.

Nella nuova campagna abbiamo poi scelto di usare la parola comunità, seguendo un suggerimento che ci ha lasciato monsignor Daniele Gianotti, perché abbraccia sia le parrocchie tradizionali che le unità pastorali, “erigende” o già costituite, che ancora i movimenti e le altre forme di aggregazione, religiosa e non solo, a cui amiamo appartenere.
La Libertà stessa – il paragone è più calzante di quanto sembri – fa parte di una sorta di unità pastorale, il Centro diocesano per le Comunicazioni sociali, che – voluto dal vescovo Massimo – raggruppa intorno a un’unica missione le nostre attività giornalistiche: dalla realizzazione delgiornale all’edizione del bollettino diocesano, dalle dirette multimediali di eventi liturgici alla trasmissione “Vangelo e vita” su Telereggio, dalla movimentazione quotidiana delle news online (www.laliberta.info) all’aggiornamento del sito della Diocesi (www.diocesi.re.it), che presto sarà più completo e meglio fruibile, senza dimenticare l’attività di Ufficio stampa per i media locali e nazionali e la registrazione audio degli interventi del Vescovo. Fino alla presenza sempre più dinamica nell’ambiente digitale e social, con la pagina Facebook, l’account Twitter, la newsletter settimanale e soprattutto La Libertà App, l’applicazione per telefonini e tablet grazie alla quale il giornale incontra un pubblico diverso e più vasto, ventiquattr’ore su ventiquattro.
Tutto quanto è, oggi, comunicazione & evangelizzazione.

Quanti sono i “fedeli” di questa specialissima unità pastorale? Difficile stimare meno di 50.000 persone che in qualche modo, anche solo superficialmente, vengono sfiorate dai “dispacci” che partono dal Centro Comunicazioni della Diocesi.
Certo, come diceva la pubblicità del canone Rai… anche per noi l’abbonato (a La Libertà) ha sempre un posto in prima fila: l’abbonamento al giornale è garanzia di completezza e varietà informativa.
Facciamo insieme, allora, un salto per la vita delle nostre comunità. Mentre è tempo di rinnovare l’abbonamento per il 2018, siamo contenti di lanciare anche un invito a cena: vi va di farci un “salto”?

tratto da laliberta.info