Terremoto in Centro Italia, 241 morti Si cercano i dispersi, aperta un’inchiesta

È di 241 morti il bilancio ufficiale provvisorio delle vittime del devastante terremoto di magnitudo 6 che ha colpito ieri il Centro Italia. Il numero delle vittime in mattinata è stato rivisto al ribasso. In particolare si contano 184 ad Amatrice, 46 ad Arquata e 11 ad Accumoli, secondo gli ultimi dati di prefetture e Protezione civile. I feriti ricoverati negli ospedali sono 264. 215 persone sono state estratte vite dai soccorritori. Duemila gli sfollati ospitati nelle tende. Non sono ancora quantificati invece i dispersi: i soccorritori continuano a scavare a mani nude nei tre comuni più colpiti dal sisma, ma le speranze di trovare qualcuno in vita, a questo punto, sembrano poche.

Aperta un’inchiesta per disastro colposo
La procura di Rieti, nell’ambito delle indagini già in corso da ieri sul sisma ha aperto un unico fascicolo “contenitore” con l’ipotesi di reato di disastro colposo. L’inchiesta è coordinata dal procuratore capo Giuseppe Saieva e vede impegnati tutti i magistrati della procura reatina. L’inchiesta dovrà fare luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati recentemente, come la scuola di Amatrice e il campanile crollato ad Accumoli.

Nelle tendopoli e nei centri di accoglienza allestiti tra Lazio e Marche è trascorsa la prima notte dopo il terremoto. Nel centro marchigiano di Arquata sono stati oltre un centinaio coloro che hanno scelto le strutture messe a disposizione dalla Protezione civile. Altri hanno invece dormito nel palazzetto di Amatrice o nelle tende portate ad Accumoli.

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Nelle zone la temperatura si è mantenuta su livelli accettabili anche la notte. Quasi tutti sono quindi riusciti a dormire, pur nelle sistemazioni di emergenza. “Sono stremati dalle scosse”, sottolinea uno dei soccorritori impegnati. “Abbiamo portato cibo e coperte a volontà”, ha spiegato Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice. “Molti – ha aggiunto – sono stati quelli che hanno preferito cercare di dormire un po’ nelle
loro auto”.
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Il Palazzetto dello Sport di Amatrice dove è stato allestito il centro di accoglienza. Paolo Manzo, Kontrolab

Spesso non lontano dalle case danneggiate dal sisma di magnitudo 6 che ieri ha squassato Lazio, Marche e Umbria, costringendo oltre 1.500 persone a lasciare le loro abitazioni.

Una notte ancora caratterizzata dalle scosse, la più forte delle quali di magnitudo 4.5 alle 5:17 con epicentro tra Accumoli ed Arquata del Tronto. Anche se la gente nelle tende sembra quasi che non se accorga più.

È intanto proseguito senza sosta, nonostante il buio, il lavoro dei Vigili del fuoco per recuperare eventuali superstiti sotto alle macerie. Un lavoro delicato che ha interessato tutto il cratere del sisma. E nel quale sono impegnati 880 pompieri, con 250 mezzi, che si aggirano fra le strade spettrali di paesi che in alcuni casi, come Pescara del Tronto e Accumoli, non esistono più. Le speranze diminuiscono con il passare delle ore, ma nons ono ancora spente: a Pescara del Tronto una bambina di 10 anni è stata salvata dopo 17 ore.

“Il numero dei morti continua a crescere e ad Amatrice siamo già a oltre 200”, ha intanto detto il sindaco della cittadina Sergio Pirozzi. Le ricerche si stanno concentrando nell’area dell’hotel Roma, dove risultavano registrate 32 persone. Due sarebbero nella lista dei dispersi. L’altro fronte è in via Grifoni, dove si trova un istituto religioso. Qui ieri risultavano disperse 7 persone, tra cui 3 suore e 4 anziane ospiti: questa mattina sono state recuperate 3 salme, ma ancora non sono state identificate. Il vescovo di Rieti, Domenico Pompili, è sul posto.

Il governo stanzierà 50 milioni subito
“Il Governo stanzierà immediatamente già oggi nel Consiglio dei ministri 50 milioni di euro” per gestire l’emergenza; lo ha confermato il vice-ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini.

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