Venerdì 16 Luglio 2021 Festa della Madonna del Carmine in S. Stefano a Reggio Emilia

Programma Venerdì 16 Luglio 2021 Festa della Madonna del Carmine in S. Stefano a Reggio Emilia 

Ore 10,30 S. Messa con preghiera di consacrazione

Dalle ore 15 alle 18 Adorazione Eucaristica

Alle 18,45 Recita dell’Inno Akatistos

Ore 19 S. Messa Solenne

presieduta da don Gianni Manfredini

Confessioni: ore 9-12 e 15-18.30.

Durante tutta la giornata sarà possibile rinnovare l’iscrizione!

 

 

La modernità di Santo Stefano, testimone della verità fatta di esperienze di vita

Santo Stefano è chiamato dalla tradizione cristiana ‘protomartire’ cioè il primo, in ordine di tempo, dei martiri cristiani. Del suo martirio troviamo un lungo e dettagliato racconto nel secondo libro di san Luca, gli Atti degli Apostoli, ai capitoli 6 e 7.

Stefano è uno dei sette diaconi della Chiesa nascente che si affiancano all’opera di evangelizzazione degli apostoli, come amministratore della carità in seno alla comunità cristiana e come predicatore del Vangelo. Ma soprattutto Stefano è un martire cioè, alla lettera, un uomo che rende testimonianza a Cristo Gesù fino alla effusione del sangue. Egli testimonia ciò che gli altri ancora non sanno senza rinnegare ne indietreggiare davanti alle ingiuste accuse create ad arte contro di lui, magari per ricondurlo ad una falsa idea di giustizia.

Se nella fede cristiana esiste un sacramento della testimonianza, quella che noi chiamiamo cresima, significa che nel Dna della fede cristiana è presente fin dal principio non solo la pratica di un culto ma un atteggiamento di donazione di un senso nella storia che non è né evitabile e neppure organizzative a nostro piacimento.

Per Stefano, la verità conosciuta in riferimento a Gesù, non è oggetto di mercato, non è accomodata sui registri di una aspettativa umana e, appunto, non è frutto di un consenso. La sua è una testimonianza deflagrante perché dirompente è il suo punto di partenza cioè la storia di Gesù, ‘il Giusto” (At 7,52) e il suo messaggio di salvezza.

Il Libro degli Atti, legge in filigrana gli ultimi momenti della vita di Stefano in relazione alla storia di Gesù. Come il suo Maestro, pieno di grazia e di verità, agisce e opera in mezzo al popolo generando continue conversioni (At 6, 8). Ma come Gesù si trova vittima di una macchinazione contro di lui che si protrae fino a diventare oggetto di accusa di falsi testimoni davanti al sinedrio e di morte per lapidazione mentre perdona i suoi uccisori, tra i quali c’è pure un giovanissimo Saulo, il futuro san Paolo di Tarso (At 8,1).

Stefano ricorda agli uomini di ogni tempo, che la verità che riguarda Dio e come tale sta alla base di ogni grande valore umano, si radica in eventi precisi, fatti luminosi, esperienze di vita e non in elucubrazioni mentali costruite per giustificare e difendere esistenze false.

La verità cristiana non nasce dal consenso, ma ci precede come un dono eccedente che richiede una risposta esistenziale. In una cultura in cui il quieto vivere, il rispetto umano sono il vero centro dell’esistenza, Stefano ci ricorda un valore più alto, quello delle verità non negoziabili, di un senso dell’esistenza che non ammette manipolazioni.

Così dopo il Natale del Signore la Chiesa celebra il nativo appello alla grande testimonianza senza reticenze.

catanzaroinforma.it

Santo Stefano, storia e tradizioni della festa del 26 dicembre

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E’ il giorno in cui si ricorda il primo martire del cristianesimo secondo il Nuovo Testamento. Intorno all’anno 36 d.C. Stefano fu accusato di blasfemia e condannato alla lapidazione. In Italia la festività venne indetta nel 1947 per prolungare le feste natalizie

Il giorno di Santo Stefano è una festività cristiana celebrata il 26 dicembre dalla Chiesa cattolica e da alcune Chiese protestanti. La Chiesa ortodossa lo celebra il 27 dicembre. Per molti è la giornata degli avanzi, dove si consuma ciò che è rimasto da pranzi e cenoni natalizi. Un momento da trascorrere in famiglia rilassandosi dopo i giorni più intensi delle feste o per organizzare, in tempi normali, una gita fuori porta.

La storia di Santo Stefano

Il 26 dicembre si ricorda Stefano protomartire, ovvero il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo. Stefano fu il primo dei sette diaconi scelti dalla comunità cristiana perché aiutassero gli apostoli nel ministero della fede. Intorno all’anno 36 d.C. fu accusato di blasfemia e condannato alla lapidazione. Uno dei suoi principali inquisitori fu Saulo di Tarso, che poi diventerà San Paolo.

L’origine della festività in Italia

Il giorno di Santo Stefano è una festa nazionale in Austria, Città del Vaticano, Croazia, Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, Romania, San Marino e Svizzera italiana. L’Italia lo rese festivo nel 1947, ma non su richiesta della Chiesa cattolica: l’obiettivo era semplicemente prolungare le vacanze di Natale con due giorni festivi consecutivi. Cosa che accade anche nel caso del Lunedì dell’Angelo, informalmente Pasquetta, festa non religiosa, ma che vuole solo allungare la Pasqua.

La Festa delle Propaggini in Puglia

Al giorno di Santo Stefano sono associate anche alcune tradizioni popolari. Una delle più note è la Festa delle Propaggini che si svolge a Putignano, in Puglia, dando inizio al “Carnevale più lungo del mondo”. Durante la Festa delle Propaggini viene allestito un palco nella piazza centrale dove si esibiscono gli artisti di strada. La prima festa è stata celebrata il 26 dicembre del 1394, anno in cui vennero traslate alcune reliquie di Santo Stefano dall’Abbazia di Monopoli a Putignano, dove ancora oggi sono conservate, nella chiesa di Santa Maria La Greca.

La curiosa tradizione irlandese

In Irlanda questo giorno è chiamato “Lá Fhéile Stiofán” o “Lá an Dreoilín”. Il secondo nome è la traduzione letterale di un termine inglese, “The Day of the Wren” o “Wren Day”. “Wren” significa “scricciolo”. Il nome allude ad alcune leggende che collegano episodi della vita di Gesù all’immagine di un passero. In alcune parti dell’Irlanda, le persone vanno di casa in casa suonando canzoni, ballando e cantando e portando con sé l’immagine di uno scricciolo, o un vero scricciolo in gabbia.

tg24.sky.it

Festa di San Prospero Cerimonie religiose nella giornata del Santo Patrono di Reggio Emilia

Festa di San Prospero

La leggenda

Secondo la tradizione, San Prospero visse nel V secolo e fu vescovo di Reggio tra il 480 ed il 505 d.C., ma mancano documenti dell’epoca che lo attestino. San Prospero, con ogni probabilità reggiano, meritò non solo l’onore dell’episcopato, ma anche il culto come santo per il suo impegno nella diffusione e difesa della fede e come protettore della città.
Il santo viene celebrato il 24 novembre, data che ricorda lo svolgersi di uno dei suoi miracoli. Si dice infatti che nel 452 d.C, di ritorno dal mancato saccheggio di Roma, Attila l’Unno stesse depredando la pianura Padana. Il provvidenziale intervento di San Prospero fece calare una fitta nebbia sulla città permettendo quindi di sfuggire al saccheggio da parte dei barbari.

Il culto è antichissimo e ben radicato fra i fedeli, certamente spontaneo e non imposto dalla città di Reggio Emilia, allora non in grado di farlo dato il suo scarso rilievo.
Nei secoli dal XI a XIV si contavano, nelle province di Parma, Bologna, Lucca e altre città oltre Reggio, ben 31 chiese o cappelle a lui dedicate. Dopo il Concilio di Trento il culto si restrinse verso Reggio, scomparendo man mano le intestazioni di questi edifici sacri.
In molte chiese di Reggio Emilia ci sono statue e affreschi che lo raffigurano come anche in un’ottima tela nella chiesa di S. Giacomo dell’Orio a Venezia.

Programma

Santa Messa – ore 9

inaugurazione della Torre di San Prospero dopo i recenti restauri, prevista alle ore 10.40 con l’intervento delle autorità. A seguire il Pontificale presieduto in Basilica dal vescovo Massimo che pronuncerà il tradizionale Discorso alla Città.

Pontificale presieduto in Basilica da Massimo Camisasca, Vescovo della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, che pronuncerà il tradizionale Discorso alla Città. In diretta tv e social dalle ore 10,40.

Giovedì 16 Luglio 2020 in Santo Stefano Festa  della Madonna del Carmelo

Unità Pastorale “Santi Crisanto e Daria” – Comunità Parrocchiale S. Stefano e S. Zenone  

Come è tradizione, Giovedì 16 Luglio 2020, nella chiesa parrocchiale cittadina di Santo Stefano sarà celebrata  la Festa  della   Madonna del Carmelo

PROGRAMMA

Giovedì 16 Luglio 2020

       –   Santa Messa ore 11  (presieduta da don Vasco Rosselli)

  • Alle 18,45 recita dell’inno AKathistos – Seguirà la Celebrazione Solenne della S. Messa alle ore 19   (presieduta da Mons. A. Caprioli)

Durante la giornata di Giovedì 16 Luglio  ore 9-12   e ore 16-18 un sacerdote sarà disponibile in S. Stefano per le Confessioni.

Durante la giornata del 16 Luglio dalle ore 7.30 alle 12 e dalle ore 16 alle 18 in sarà possibile anche rinnovare l’iscrizione alla Confraternita del S. Scapolare della B.V. del Carmine eretta canonicamente nella Chiesa di S. Stefano Protomartire in Reggio Emilia.

FESTA DELLA MADONNA DEL CARMNE IN SANTO STEFANO Domenica 21 Luglio 2019 con triduo di preparazione

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Domenica 21 luglio 2019, sarà celebrata in Santo Stefano (Reggio Emilia) la festa della Madonna del Carmine.

PROGRAMMA

Triduo di preparazione

Giovedì 18 luglio, venerdì 19 luglio e sabato 20 luglio 2019 durante la Messa delle ore 19.00 in S. Stefano.

Domenica 21 Luglio 2019 Alle ore 10.00 Santa Messa presieduta dal parroco don Daniele Casini

Durante la celebrazione eucaristica ricordo per don Fabrizio Crotti, con qualche giorno di anticipo rispetto alla data del primo anniversario (30 luglio 2018).

Alle ore 18.30 preghiera dell’Akathistos, a seguire i Vespri solenni presieduti da don Vasco Rosselli.

Alle 20 nel cortile dell’oratorio cena con la comunità parrocchiale e gli ospiti

La chiesa di S. Stefano resterà aperta per accogliere i fedeli, i devoti e i membri della Confraternita della B.V. del Carmelo.

Statua lignea Madonna del Carmelo sec. XVIII

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

In S. Stefano a Reggio Emilia Festa annuale di S. Tommaso evangelizzatore e patrono dell’India

La celebrazione Eucaristica è stata presieduta da S. E, Mons. Antony Chirayat e animata dalle comunità religiose provenienti dall’India. Hanno organizzato l’evento la Chiesa di Reggio Emilia Guastalla, il Vicariato per la vita consacrata e i monasteri e il Servizio Diocesano Vocazioni con l’Unità Pastorale “Santi Crisanto e DAria”

Mons. Chirayat è Vescovo emerito della diocesi siro-malabarese di Sagar (India) e ha celebrato il Giubileo dei 50 anni di sacerdozio.

Hanno concelebrato S. E. Mons. Adriano Caprioli vescovo emerito di Reggio EMilia – Guastalla nel 60° di Ordinazione presbiterale (28 Giugno) e Mons. Francesco Marmiroli già vicario episcopale per la vita consacrata.

Le foto documentano la celebrazione eucaristica nella festa di San Tommaso apostolo ed evangelizzatore dell’India