Scuola: Corte dei Conti, sì al rinnovo del contratto

– La Corte dei Conti ha certificato l’ipotesi di rinnovo del contratto del comparto del settore Istruzione e Università – che comprende Scuola, Università, Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), Ricerca – siglata il 9 febbraio. La certificazione riguarda l’attendibilità dei costi quantificati per il rinnovo del contratto e la compatibilità con le risorse disponibili. A breve seguirà la firma definitiva del nuovo contratto collettivo nazionale da parte dell’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN) e le Organizzazioni sindacali: per circa 1,2 milioni di dipendenti entreranno così in vigore le novità previste dal nuovo contratto. “Siamo molto soddisfatti per il traguardo raggiunto – commenta la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli
– che ci consente di dare il giusto riconoscimento professionale
ed economico, dopo oltre 8 anni di attesa, a tutti coloro che lavorano con passione e serietà nel comparto della conoscenza”.(ANSA).

Scuola: firmato il contratto, aumenti da 80 a 110 euro

E’ stato firmato all’Aran il primo contratto nazionale di lavoro  del nuovo comparto Istruzione e Ricerca che interessa 1 milione e duecentomila tra docenti, personale ata, ricercatori, tecnologi, tecnici, amministrativi. Gli aumenti salariali sono in linea con quanto stabilito dalle confederazioni con l’accordo del 30 novembre 2016; per la scuola da un minimo di 80,40 a un massimo di 110,70 euro; pienamente salvaguardato per le fasce retributive più basse il bonus fiscale di 80 euro.

Tra le novità di rilievo – informa una nota congiunta dei sindacati – il diritto alla disconnessione a tutela della dignità del lavoro, messo al riparo dall’invasività delle comunicazioni affidate alle nuove tecnologie.

“Firmato il nuovo #contratto della conoscenza, dalla scuola, alla ricerca, all’università, agli istituti artistici e musicali. Era giusto e doveroso”. Lo fa sapere la ministra della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, in un tweet seguito dagli hastag #valeriafedeli, #riforma Pa e un #Paese che cambia. Si tratta dell’accordo per il rinnovo, dopo quasi dieci anni di blocco, del contratto di circa 1,2 milioni di dipendenti del comparto.

Il contratto è stato firmato dopo 10 anni di blocco e secondo i sindacati Cgil Cisl e Ui della scuola “segna una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali, riportando alla contrattazione materie importanti come la formazione e le risorse destinate alla valorizzazione professionale. Rafforzati tutti i livelli di contrattazione, a partire dai luoghi di lavoro, valorizzando in tal modo il ruolo delle RSU nell’imminenza del loro rinnovo”.

La vigenza triennale del contratto 2016-18 si concluderà con l’anno in corso. Per quanto riguarda il personale docente della scuola, i sindacati precisano che “si è ottenuto di rinviare a una specifica sequenza contrattuale la definizione del codice disciplinare con l’obiettivo di una piena garanzia di tutela della libertà di insegnamento. Riportando alla contrattazione le risorse finalizzate alla valorizzazione professionale, ripristinando la titolarità di scuola, assumendo in modo esplicito un’identità di scuola come comunità educante si rafforza un modello che ne valorizza fortemente la dimensione partecipativa e la collegialità”.

Valorizzare chi opera nei settori della conoscenza significa impegnarsi per garantire un futuro di qualità ai nostri giovani“. Così il ministro dell’istruzione Valeria Fedeli riconosce il valore del contratto della scuola siglato stanotte che riguarda 1,2 milioni di dipendenti. “Siamo molto soddisfatti per l’intesa raggiunta che, voglio ricordarlo, arriva dopo otto anni di mancati rinnovi. Avevamo preso un impegno preciso, lo abbiamo mantenuto. Abbiamo lavorato, in questi mesi, riuscendo a garantire aumenti superiori a quelli previsti”.

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