Riaprirà il museo greco-romano di Alessandria d’Egitto. Dall’Italia un ponte sul Nilo

 

di Rossella Fabiani

 

Sulla sua facciata neoclassica si può leggere l’iscrizione in greco MOYSEION. È il museo greco-romano di Alessandria d’Egitto, chiuso al pubblico dal 2005, che verrà finalmente riaperto grazie all’expertise culturale e ai programmi della cooperazione italiana. Il memorandum d’intesa è stato appena firmato dal ministro delle Antichità egiziano, Mohamed Ibrahim Ali Sayed, dall’ambasciatore d’Italia in Egitto, Maurizio Massari, e dal prorettore dell’università della Tuscia di Viterbo, Stefano Grego, nel corso di una cerimonia alla cittadella del Cairo, alla quale hanno partecipato anche due studiosi italiani, l’egittologa Edda Bresciani e l’architetto Antonio Giammarusti che da anni lavorano in Egitto.
L’università della Tuscia si occuperà della progettazione architettonica e museografica e lavorerà anche alla valorizzazione dei siti archeologici di Saqqara e di Medinet Madi, (Narmouthis per i greci) nel Fayoum. A Medinet Madi da anni lavora un team dell’università di Pisa guidato da Edda Bresciani con la collaborazione di Antonio Giammarusti. Oggi l’area monumentale del sito – con la sua architettura sacra e la sua urbanistica – è stata liberata dalla sabbia che l’aveva avvolta dopo le prime grandi scoperte di Achille Vogliano negli anni Trenta del secolo scorso, e ora forma un eccezionale parco archeologico, collegato all’area protetta di Wadi El Rayan, nell’ottica dello sviluppo sostenibile dell’affascinante regione dell’oasi del Fayoum. Per quanto riguarda il museo greco-romano di Alessandria, l’intervento avrà un valore complessivo di otto milioni di dollari.
Il museo, che si trova nel centro della moderna Alessandria d’Egitto, è stato fondato nel 1892 da Abbas II, e tra i suoi primi direttori annovera prestigiosi studiosi e archeologi italiani che contribuirono in maniera decisiva ad arricchire le sue collezioni, tra i quali Giuseppe Botti, Evaristo Breccia e Achille Adriani. Con ventisette sale di esposizione di statue ellenistiche, busti di imperatori romani, sarcofagi, mummie, statuette di Tanagra e manufatti dell’inizio del cristianesimo, il museo documenta la storia greco-romana in Egitto. Quasi quarantamila reperti archeologici, esposti anche nei giardini del museo, che coprono un arco di tempo di circa mille anni, dal 331 prima dell’era cristiana, fondazione della città di Alessandria, fino alla conquista araba del 640.

(©L’Osservatore Romano 28 aprile 2013)