Regaliamoci, in questo periodo di fine Agosto che tante nubi addensa sul nostro tempo di uomini, un momento di sguardo libero, di sguardo di speranza luminosa

Sappiamo che il dolore c’è, che esiste, che pervicacemente rimane nelle vite degli uomini. Ma oggi, nel centro dell’estate, concediamoci la speranza che ci fa dire con Umberto Saba: «tutto si muove lietamente, come / tutto fosse di esistere felice».

 

È bello che nel mezzo della nostra estate giunga, attesa, la festa dell’Assunta.

È bello perché una festa religiosa, mariana, materna fa da perno al tempo del riposo e dello svago, della tregua e del ritmo lento. L’estate, la bellezza della natura nel suo slancio, della sua forza e grandezza, incontrano la festa dell’Assunta. La stagione celebra la vita, l’uomo si ferma nel mezzo di agosto e gode della festa: festa di un destino personale che diviene meta per tutti. La vita continua, la vita ha un fine, la vita è eterna.

C’è una luce che la natura ci regala in questi giorni, sia nel cielo notturno (le famose stelle cadenti di san Lorenzo), sia nella luce del giorno. Ci è facile, in questi momenti, immaginare «la donna vestita di sole» di cui parla l’Apocalisse, ricordando però che oggi noi celebriamo soprattutto una donna umile, piccola, resa grande dalla potenza dell’amore di Dio, come canta il Magnificat che sta al centro del Vangelo di oggi.

Oggi celebriamo la luce e la vita che scardinano dolore e morte, limite e fragilità.

Sono immagini che mi hanno rimandato a una poesia di Umberto Saba, Principio d’estate, tratta dalla sezioneUltime cose del Canzoniere:

Dolore, dove sei? Qui non ti vedo;
ogni apparenza t’è contraria. Il sole

indora la città, brilla nel mare.

D’ogni sorta veicoli alla riva
portano in giro qualcosa o qualcuno.
Tutto si muove lietamente, come
tutto fosse di esistere felice.

Regaliamoci, in questo ferragosto che tante nubi addensa sul nostro tempo di uomini, un momento di sguardo libero, di sguardo di speranza luminosa: che siamo al mare, in montagna, in città, a casa nostra. Guardiamo questo nostro giorno con la domanda: «Dolore, dove sei?».

Sappiamo che il dolore c’è, che esiste, che pervicacemente rimane nelle vite degli uomini. Ma oggi, nel centro dell’estate, concediamoci la speranza che ci fa dire: «tutto si muove lietamente, come / tutto fosse di esistere felice».

Maria, l’Assunta, ci aiuti a ricordare che la vita è chiamata a superare il dolore; che «ogni apparenza t’è contraria».

Che bello se potessimo cantare: «il sole / indora la città, brilla nel mare».

Che bello se per un attimo potessimo godere della luce di questa nostra giornata e sentire tutta la forza della vita che si innalza al cielo.

in vinonuovo.it