Postulatore di Romano Guardini ricevuto a palazzo Ferro Fini dal Presidente Consiglio Veneto

“C’è un pensiero di Romano Guardini sul quale mi sono soffermato più volte in questi mesi. Scrive il grande teologo veronese: ‘Non dobbiamo irrigidirci contro il nuovo, tentando di conservare un bel mondo condannato a sparire. E neppure cercare di costruire in disparte, mediante una fantasiosa forza creatrice, un mondo nuovo che si vorrebbe porre al riparo dai danni dell’evoluzione. A noi è imposto il compito di dare una forma a questa evoluzione, e possiamo assolvere tale compito soltanto aderendovi onestamente; ma rimanendo tuttavia sensibili, con cuore incorruttibile, a tutto ciò che di distruttivo e di non umano è in esso’. Ecco questa riflessione credo sia importantissima in questi giorni quando noi tutti, uomini e donne di fede come laici, siamo chiamati alla costruzione di un nuovo mondo, dopo le due grandi crisi di questo inizio secolo, quella economico-finanziaria del 2008 e quella causata dalla pandemia da Covid 19”. Così il presidente del Consiglio regionale del Veneto a margine dell’incontro che ha avuto quest’oggi a palazzo Ferro Fini a Venezia accogliendo la delegazione dell’associazione Amici di Romano Guardini, il teologo italo-tedesco per il quale il gruppo tedesco di Mooshausen assieme al gruppo di Isola Vicentina (VI) avevano promosso e sostenuto il processo per la beatificazione aperto dal cardinale Reinhard Marx nel 2018. Il Presidente del Consiglio, affiancato dal segretario generale del Consiglio, Roberto Valente, ha ricevuto Johanes Modesto, postulatore della causa di beatificazione di Rimano Guardini e Addetto Pastorale nella curia arcivescovile di Monaco di Baviera, la psicologa Giuliana Fabris, membro della commissione italo-tedesca per la causa di beatificazione nonché autrice di diversi studi sul teologo la cui famiglia abita ancora a Isola Vicentina, don Marc Griesser parroco di Mooshausen, Ermenegildo Mazzucato, Giovanni Bottega, don Agostino Bruttomesso, parroco dell’Unità pastorale di Isola Vicentina, e padre Gino Alberto Faccioli, teologo e direttore dell’Istituto di Scienze religiose “Santa Maria di Monte Berico” a Vicenza. Nel corso dell’incontro la delegazione ha presentato lo stato dell’arte dei lavori per la beatificazione che ha avuto l’appoggio autorevole di papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger che da giovane studente ventenne ebbe l’opportunità di seguire dal vivo le lezioni di quello che sarebbe diventato il suo maestro, “grande figura, interprete cristiano del mondo e del proprio temo” come lo ha definito appunto il papa emerito che ha sostenuto con uno scritto di suo pugno il percorso di beatificazione.

Ansa